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sabato 3 maggio 2008

Bilancio e nuovi Sindaci

Il 10 maggio c'è un assemblea dei soci della Cooperativa Poggio dei Pini in cui si dovrà deliberare sui seguenti argomenti.
  • rinnovo del Collegio Sindacale;
  • approvazione del Bilancio consuntivo della Cooperativa per il 2007;
  • elezione di 1 consigliere

Ritengo che, perlomeno i primi due punti siano molto importanti e degni di particolare attenzione. Per decenni queste assemblee dedicate al bilancio sono state disattese dalla maggior parte dei soci e questo ha comportato, come risultato, una assoluta mancanca di conoscenza sul modo in cui è stato utilizzato il patrimonio sociale, ed in particolare le entrate derivanti dalle quote sociali e ai proventi derivanti dalla vendita dei lotti. La nostra assenza dalle decisioni su come investire il patrimonio sociale è nostra colpa, ma è una assenza che non ha giustificazioni. In realtà, se non bastasse lo status di socio, la ragionevolezza direbbe che versando un miliardo di vecchie lire ogni anno e avendo investito molto, non solo in termini economici, per vivere in questo posto, abbiamo diritto di sapere e decidere come si investono le risorse della società. Gli amministratori nel modo in cui li intendo io, non solo amministreranno con oculatezza, ma sentiranno DOVEROSO mostrare nel modo più possibile trasparente i propri atti che dovranno testimoniare proprio la loro buona e corretta amministrazione. Nascondere gli atti della cooperativa e redigere bilanci criptici dai quali non si capisce come vengono spesi i soldi è invece, a mio avviso, una pratica che dovrebbe terminare, a prescindere dalla sua legittimità.

Quest'anno, dopo un lungo periodo di disinteresse, molti soci hanno compreso che una gestione economica della Cooperativa non oculata porta a conseguenze molto gravi. Gli equilibrismi verbali di chi ci dice, con un sorriso, "tutto a posto, tutto bene", possono funzionare per un pò, ma prima o poi il conto da pagare viene presentato. Nel nostro caso è innegabile che sono stati venduti 900 lotti di terreno e, con il ricavato, gli amministratori non sono stati in grado di realizzare le opere di urbanizzazione previste. E non solo; le strutture sportive sono state lasciate a marcire, tanti altri servizi che si sarebbero potuti realizzare sono rimasti sulla carta. Oggi ci si dice che dobbiamo edificare altre 200 abitazioni, in aggiunta a quelle già previste e dobbiamo "infilarle" a chiudere molti di quegli spazi verdi che i saggi fondatori avevano creato per dare a Poggio dei Pini quell'aspetto di borgo "immerso nel verde" che ha oggi. Diventerà invece il luogo in cui un pò di verde è "immerso tra le case", così come ce ne sono tanti altri.

Che dire del Bilancio. Ecco quello che ho sentito da alcuni nostri "paesani" che hanno esaminato il bilancio. Ovviamente tutti possono contribuire alla discussione.


Quast'anno il Bilancio sarà criptico e indecifrabile come gli altri anni e nessuno capirà come realmente sono stati spesi i soldi. Ci saranno quelle classiche voci "contenitore" che tutto o niente vogliono dire: SPESE DI RAPPRESENTANZA, si ma quali? SPESE PER IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, si ma più in dettaglio? e poi SPESE PER CONSULENZE e così via.

Immagino che sarà impossibile comprendere perchè il numero dei Consiglieri che fanno parte del Comitato esecutivo (quelli che ricevono un rimborso per intenderci) che è sempre stato limitato a TRE, sia passato quindi a QUATTRO per giungere e adesso a CINQUE (terno, quaterno e cinquina ... a quando la tombola?)

E dopo la revisione della branduardiana Fiera dell'Est di qualche mese fa vi propongo un remake di una famosa filastrocca:

se prima eravamo in tre a prendere l'assegno
adesso siamo in quattro a prendere l'assegno
se prima eravamo in quattro a prendere l'assegno
adesso siamo in cinque a prendere l'assegno

E' vero che le spese per il CdA ammontano a 30 mila euro? (ma non erano benefattori?). Sarà possibile sapere a chi e per cosa sono andati i 27.000 euro in consulenze? Sappiamo che esiste un fantomatico consulente che ha un contratto con la Cooperativa da mese di ottobre 2007. possibile che quei 27 mila euro siano andati tutti a lui? Se così fosse sarebbero 9 mila euro al mese: alla faccia! Non si sa perchè vi ricordo che è tutto secretato.

Abbiamo visto come il castello degli azzeccagarbugli che ha impegnato molti soci e anche i lettori di questo blog per mesi sia miseramente crollato sulla triste questione della strada costruita abusivamente nella pineta. Il TAR ha parlato chiaro e allo stesso modo parlerebbe se dovesse pronunciarsi sulla legittimità del mancato accesso ai documenti contabili relativi all'amministrazione della Cooperativa ai soci della stessa.

In passato abbiamo già avuto problemi simili, ma con questo CdA il grado di conflittualità con i soci e di illegittimità ha raggiunto livelli impensabili. Davvero crediamo ancora alla teoria del complotto che ora coinvolgerebbe, oltre all'abominevole "figlio di socio" anche: Unione Sarda, Comune di Capoterra, genio Civile, Guardie Forestali e Tribunale Amministrativo Regionale?

In passato, dicevo, questi conflitti erano stati "ammortizzati" anche attraverso un differente atteggiamento degli organi di controllo della Cooperativa e cioè il Collegio Sindacale e il Collegio dei Probiviri. Vi ricordo l'intervento di questi organi nel caso raccontatoci dal socio Andrea Vacca, che si era visto dare piena ragione proprio per un problema di accesso agli atti. Il Presidente dei Probiviri non ha partecipato a quello che è stato il più grave conflitto della storia della nostra comunità, ne tantomeno ha cercato di dirimerlo. E' stato alla fine costretto (dato che gli avevano assegnato quella carica) a presentarsi favoleggiando di tentativi di compromesso mai esistiti e proponendo la "votazione più pazza del mondo", quella di "votare per non votare". Dopodiche il prode Probiviro, raggiunto l'obiettivo prefissato, si è rituffato nell'ombra come se il conflitto che gli stava tanto a cuore non esistesse più. Mi permetto di ringraziare invece Antonello Monni che si è attivato da subito nel tentativo di trovare soluzioni al problema.

In realtà, e torniamo all'argomento del giorno, esistono a Poggio dei Pini, come in tutti gli altri posti, uno o due "gruppi di potere", o forse potremmo dire che ne esiste uno che vince quasi sempre ed altri che ogni tanto cercano di "scalzarlo". Noi soci veniamo solitamente coinvolti in occasione delle varie azioni di guerriglia tra i contendenti e ci viene chiesto di votare. Ecco che questi personaggi sciamano uno dopo l'altro nelle nostre case e ci telefonano (ma adesso abbiamo anche i telefonisti ufficiali). Nel frattempo versiamo il nostro obolo annuale ma, soprattutto, VIVIAMO QUI. Quindi ci godiamo il nostro vede che credevamo "perenne" (ma abbiamo capito che in parte sparirà), usufruiamo dei servizi che funzionano bene o male, non usufruiamo dei servizi che non ci sono ma avrebbero potuto esserci. Sulla base di queste cose noi soci dovremmo andare a votare quando ci viene chiesto. Non siamo contenti di come il CdA ha amministrato? Non lo votiamo! Siamo soddisfatti? Lo confermiamo!

Non approviamo il modo in cui i sindaci hanno controllato l'operato dell'amministrazione? Ne scegliamo altri. A me sembra semplice, non capisco perchè a Poggio dei Pini quando si deve votare sembra sempre di essere ai tempi della Rivoluzione Francese e che cambiare amministratori sia un atto di "lesa maestà". Non è un modo di vedere le cose corretto.

Sarebbe certo opportuno che il tutto avvenga con un certo "savoir faire", ma a comportamenti arroganti la risposta deve essere decisa, altrimenti si finisce come alla assemblea di febbraio, dove si è dato un premio a chi non lo ha meritato creando una situazione di ingiustizia, non certo di signorilità.

Ad ogni elezione il "gruppo di potere" e gli eventuali outsider propongono l'elezione non solo degli amministratori, come è naturale che sia, ma anche dei rappresentanti degli organi di controllo. Il risultato è che controllori e controllati vengono espressi dallo stesso "gruppo", riducendo la garanzia di neutralità che invece dovrebbe contraddistinguere l'azione di questi organi.

Ecco perchè ho trovato interessante la proposta, che mi è stata recapitata nella cassetta delle lettere, di candidare due professionisti esterni ai giochi di potere poggini (Cinzia Balzano e Alberto Vacca). Gli altri candidati, sia quelli uscenti che le eventuali altre "nuove proposte" possono scrivere al blog per esprimere il loro punto di vista. Lo stesso possono fare, come sempre, tutti gli altri lettori (sempre non anonimi ricordo).

Ultima cosa, per l'unico consigliere da eleggere, ricordo che l'attuale Consiglio di Amministrazione è MONOCOLORE (direi colore GRIGIO), in quanto tutti i suoi componenti sono stati espressi dal gruppo che ha vnto le ultime elezioni. Il nuovo eletto andrà a operare quindi in questo contesto: non potrà fare quasi niente.

Anche in questo caso sarebbe interessante se i candidati, anche su internet, dicessero qualcosa su come intendono vivere questa esperienza nell'amministrazione della cooperativa.

4 commenti:

L'OROLOGIAIO ha detto...

Caro Giorgio,
vista l’esperienza divertente e gratificante dell’ ultima Assemblea, perché non proponiamo di eleggere il nuovo Collegio Sindacale con voto palese?
Tanto…..

Giorgio Plazzotta ha detto...

l'ultimo commento è stato postato da Fernando Casanova.

giacomo ha detto...

Ciao a tutti, ho letto la circolare passata dal comitato,ho fatto parte attivamente all'interno del comitato nei mesi scorsi, si era sempre detto di lasciar da parte certe vicende e di proseguire verso una strada/strategia propositiva e postiva, sopratutto per il Poggio, nonostante gli errori commessi dalla cooperativa sia sul piano gestionale ( poco coinvolgimento, poca trasparenza, scelte che non condivido ) sia nell'arco di questa vicenda ( battaglia democratica ) che ha interessato tutta la comunità.

Oggi leggo con stupore un eccessivo attacco personale verso il presidente sulal questione strada, non condivido e mi dissocio da questa intrapresa, mi dissocio per prima cosa per il motivo predetto che appunto era quello di lasciar fuori alcuni argomenti, inoltre perchè lo ritengo anche uno sbaglio strategico, ma sopratutto perchè le persone possono sbagliare ma sbaglia immensamente di più e in tutti i sensi chi colpevolizza in maniera sporporzionata e costante.

Ben vengano le nuove persone anche se bisognerebbe smettere una volta per tutte di utilizzare qui a poggio modi più consoni alla politica, la politica ha sempre creato dei danni ed è sempre stata perpetrata da alcuni e sin dagli albori della cooperativa.

La mia linea sin dall'inzio è stata chiara e anche articolata, la sintetizzo nuovamente qui in due righe: conoscendo il poggio perchè ci abito da circa 30 anni, e avendo presenziato in più realtà, sono matematicamente convintissimo di due cose, la prima è che esistono delle persone che da sempre muovono i fili da dietro le quinte ( se avessero creato delle positività nulla da dire )alle quali voglio dare il saggio consiglio ( visto che saggi non sono nonostante l'età ) di darsi al giardinaggio e alla cura dell'orto, la seconda è che per l'ennesima volta al Poggio ci sta passando il presidente di turno, sbagliando di nuovo quello che a mio giudizio sarebbe dovuto essere l'obiettivo primario, si riuscirà a cambiare una volta per tutte alcune dinamiche negative di questo posto??? ..

Per il comitato e lo scrivo qui dopo averlo ripetuto diverse volte, ci vuole una sua ufficialità palese nel suo organo direttivo.

cordiali saluti
Giacomo Cillocu

giacomo ha detto...

Ciao ho scoperto guardando delle vecchie carte che la zona del lago grande si chiamava in passato s'acqua frisca, questo nome potrebbe essere usato per dare il nome al lago grande " lago de s'acqua frisca " il lago piccolo invece potrebbe essere chiamato " il lago delle sequoie " visto che ci sono 2 esemplari di questa specie , si potrebbe mettere anche una specie di votazione per i nomi, potrebbero rimanere anche lago grande o lago piccolo, oppure anche altri nomi, per il lago grande però mi sembrerebbe il più apropriato appunto usare il vecchio nome della zona, la cooperativa infatti qualche anno fa cercava di dare un nome ai due laghi.

Cordiali saluti
Giacomo Cillocu

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