I primi residenti si sono trasferiti a Poggio negli anni 70. Lentamente il loro numero è cresciuto. Quando sono arrivato io, alla fine degli anni 80, i poggini erano meno di 500. Nei due decenni successivi si sono trasferite ai piedi del monte Santa Barbara altre 1500 persone, comprendendo anche tutti i bambini e ii ragazzi che ci sono nati.
In questo contesto sociale capita che molti residenti non conoscano la "storia" di questo luogo molto speciale. Ancor meno sono conosciuti certi dettagli che riguardano la sua amministrazione.
Ogni tanto mi capita di sentire, in contesti più o meno pubblici, riferimenti a presunte "tradizioni" poggine che sono, talvolta, completamente false. Se chi le racconta dispone di una buona capacità oratoria e, magari, anche di un pò di faccia tosta, è possibile che il malcapitato ascoltatore possa credere a ciò che gli viene raccontato, soprattutto se si è trasferito di recente oppure è poco addentro alle complicate regole dell'amministrazione di questo quasi-comune privato. Dico ascoltatore, e non lettore, perchè questo genere di distorsioni vengono più facilmente tramandate oralmente (scripta manent).
Questo blog, sin dalla sua nascita, ha svolto una funzione di bilanciamento e di correzione nei confronti di informazioni parziali o false che spesso vengono fatte circolare; talvolta in buona fede, molto più spesso a fini strumentali. Vedete, se nelle centinaia di pagine di questo blog ci fossero anche alcune inesattezze (e ci sono), scritte da me o da altri, non sarebbe uno scandalo e sarebbero facilmente confutabili oppure integrabili con altre informazioni, punti di vista o interpretazioni differenti. Ma torniamo alle nostre "tradizioni".
E' stato detto (anche in contesti pubblici) che nel Consiglio di Amministrazione di Poggio dei Pini i cooptati sono sempre stati "per tradizione", i primi dei non eletti alle elezioni per il rinnovo del CdA. Vi dimostro perchè ciò non corrisponde al vero.
Innanzitutto chi sono i cooptati? I Componenti del CdA della Cooperativa di Poggio vengono eletti dai soci in regolari elezioni a scrutinio segreto. Quando un consigliere si dimette, o decade per troppe assenze, viene sostituito tramite "cooptazione" effettuata dal Consiglio di amministrazione. Dato che non ci troviamo in un Consiglio Comunale o in Parlamento, non ci sono partiti, liste e i regolamenti tipici di un organo elettivo di natura politica. Lo Statuto della Cooperativa non prevede che vengano cooptati i primi dei non eletti, ma stabilisce, tra l'altro, che i consiglieri cooptati vengano confermati dai soci nella prima assemblea ufficiale.
Si dice quindi che la cooptazione dei primi dei non eletti farebbe riferimento alla prassi, alla "tradizione". Tale affermazione può essere facilmente confermata o smentita verificando i dati. Vediamoli quindi questi dati. Mettiamo in relazione i risultati delle elezioni degli ultimi 15 anni e le relative cooptazioni.
Consiglio 1997-2000
escono: Mannoni, Montali, Marchese
entrano: Marongiu (1° non eletto), Putzolu (2° non eletto), Turchiarelli (5° non eletto)
Consiglio 2000-2003
escono: Bellon, Bacchetta, Sitzia
entrano: Pintor (1° non eletto), Dessì (non candidato), Dazzi (non candidato),
Consiglio 2003-2006 (nel 2005 il n. di consiglieri viene ridotto da 21 a 15)
escono: Pittaluga, Gioi, Atzori S., Dessì, Losco, Turchiarelli, Fadda A., Angius
entrano: Oggiano (1° non eletto), Putzolu (4° non eletto), Patteri (non candidato), Del Rio G. non candidato), Manunza (non candidato), Testini (non candidato)
Consiglio 2006-2009
escono: Atzori G., Fresu, Oggiano, Dazzi
entrano: Secchi (non candidato), Ragatzu (non candidato), Madeddu (non candidato), Cabitza (elezione diretta), Levanti (1° non eletti elezione diretta).
Consiglio 2009-2012 (in carica)
escono: Mariani, Murgia, Baielli
entrano: Piras (non candidato), Mulas (2° dei non eletti), Ibba (non candidato)
Ora chiunque, senza bisogno di effettuare complicate analisi, potrà constatare che negli ultimi 15 anni sono assai rare le cooptazioni dei cosiddetti "primi dei non eletti" e che, al contrario, spesso siano state inserite in consiglio persone che non si erano neanche candidate e lo dico senza esprimere alcun giudizio di opportunità, ma semplicemente raccontando un fatto.
In concreto, il risultato di questa indagine è che la tradizione in questione non esiste.
Appare invero assai curioso il fatto che anche l'inventore di questa falsa tradizione compaia nell'elenco qui sopra, tra i numerosi consiglieri cooptati senza essere stati candidati. Questa si, la "bufala poggina", rischia di diventare una vera e propria tradizione del luogo.
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