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mercoledì 24 agosto 2011

Il sole nelle nostre case

Analisi statistica sulla diffusione di piccoli impianti per la produzione di energia fotovoltaica. Sardegna terza in Italia. Osidda il comune più virtuoso. Capoterra la "città del sole". Spiccano anche Nuoro, Lanusei e Tortolì.

GSE è il Gestore dei Servizi Energetici, la società appartenente al Ministero per l'Economia e le Finanze che ha il compito di promuovere ed incentivare lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia.
E' con il GSE che hanno a che fare tutti quei soggetti che hanno installato negli ultimi anni un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.  Come è noto questo tipo di impianti beneficia di un incentivo pubblico, il cosiddetto "Conto Energia", che andandosi a sommare al risparmio sulla bolletta energetica, ha reso particolarmente conveniente l'installazione degli impianti fotovoltaici anche nelle realtà domestiche. Alla base dell'intervento c'è il Protocollo di Kyoto e il conseguente impegno, per i paesi industrializzati, di produrre una consistente percentuale del proprio fabbisogno energetico utilizzando energie alternative a quelle generate tramite l'utilizzo di combustibili fossili. In realtà il denaro utilizzato per erogare l'incentivo viene prelevato direttamente dalla bolletta di tutti i consumatori tramite il cosiddetto CIP6, una sovrattassa pari a circa il 6% dell'importo.
Il GSE ha messo online nel suo sito internet, un interessante applicazione che ci consente di valutare in tempo reale quale sia l'andamento dell'installazione degli impianti fotovoltaici nel nostro paese.
Mi sono messo a curiosare tra le tabelle e ho ottenuto alcuni dati che metto volentieri a disposizione dei lettori di questo blog.

Aldilà delle considerazioni relative all'impatto delle energie rinnovabili sulla riduzione dell'inquinamento, il fenomeno degli impianti fotovoltaici ha anche un risvolto sociale, perchè vengono direttamente coinvolti nel processo di produzione dell'energia anche i singoli cittadini. Mi sono riproposto di utilizzare i dati messi a disposizione dal GSE per valutare questo fenomeno proprio dal punto di vista dei piccoli produttori di energia, delle famiglie italiane, cercando di individuare, anche geograficamente, le aree dove l'adesione è stata maggiore. Grazie al grado di dettaglio dei dati è possibile conoscere la dislocazione e la potenza degli  impianti in ogni singolo comune italiano. Sappiamo che gli impianti cosiddetti "domestici" hanno una potenza di alcuni KV, per semplificare diciamo che i piccoli impianti di potenza inferiore ai 20 KV sono "domestici", mentre quelli che superano questa soglia si riferiscono ad installazioni di tipo industriale, e li escluderò da questa indagine. 

In Italia sono installati impianti fotovoltaici per una potenza pari a 8.400 MW, corrispondenti alla produzione media di otto centrali nucleari.  Ovviamente questo dato è in aumento perchè il numero di impianti è in costante crescita anche se il governo ha recentemente ridotto l'incentivo. 
Di questi 8400 MW, il 15%, cioè 1.300 MW vengono prodotti da circa 215.000 impianti domestici. Il grosso della produzione fotovoltaica è invece fornita da circa 28.000 grandi e medi impianti industriali. 

Concentriamoci quindi sui piccoli impianti, quelli delle famiglie, e vediamo come è distribuita geograficamente la produzione nazionale. E' importante, a questo proposito considerare il dato in relazione alla popolazione. Per esempio, se riportiamo il valore nazionale al singolo abitante, otteniamo un valore di potenza pari a 20,8 Watt per una produzione annua di 24,1 kWh. 
  
Tabella - produzione impianti fotovoltaici < 20 KV in Italia

Come è possibile vedere da questa tabella, in testa alle regioni in cui le famiglie hanno installato impianti per la produzione di energia fotovoltaica troviamo proprio le regioni che hanno una minor quantità di sole. Questo dato conferma la tendenza internazionale che vede i paesi nordici da sempre all'avanguardia in questo settore. le motivazioni di questo fenomeno vanno ricercate negli ambiti socioeconomici. Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, nonostante una efficienza energetica inferiore del 40% rispetto alle regioni meridionali e del 20% rispetto a quelle del centro, si trovano nelle prime posizioni della classifica con una produzione per abitante pari a circa il triplo della media nazionale. Spicca anche il valore della Sardegna, terra baciata dal sole che ha evidentemente saputo cogliere, anche grazie alla presenza di incentivi regionali, questa opportunità. La nostra isola, una volta tanto, si mette in evidenza piazzandosi al terzo posto in questa graduatoria. 

Spostiamoci quindi in Sardegna per vedere in quali comuni dell'isola le famiglie hanno installato più energia fotovoltaica. 
Molti comuni sardi sono piccoli, piccolissimi. Su di essi si sta per abbattere la scure di Tremonti. Un momento di gloria lo regalo volentieri al minuscolo comune di Osidda, nei pressi di Buddusò,  che con gli  86 KW installati dai suoi 266 abitanti si aggiudica la palma del comune più fotovoltaico di Sardegna, se consideriamo i piccoli impianti. Ecco la tabella dei comuni sardi che producono più energia in relazione al numero di abitanti.

Tabella comuni sardi con maggior produzione fotovoltaico domestico
(impianti < 20 Kw)

Se è vero che il dato statistico di Osidda può essere facilmente alterato dall'esiguo numero di abitanti e dalla presenza di alcuni impianti "agricoli" che si trovano di poco al di sotto dei 20 KV, il valore degli altri centri, ed in particolare di Lanusei merita sicuramente una menzione. 
Vediamo adesso cosa succede nelle città sarde, cioè nei comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti.

Tabella produzione fotovoltaico domestico (impianti < 20 Kw) 
nei comuni sardi con pop. > 15.000 abitanti

Come si può notare, la città sarda che produce più energia fotovoltaica di tipo domestico per abitante  è Capoterra. Ricordo che a Capoterra è stato installato anche il primo impianto domestico in Sardegna, presso l'abitazione del nostro lettore Giampaolo Lai. Abbondantemente sopra la media regionale anche Nuoro e Sinnai.

La soglia di 15 mila abitanti per distinguere una città da un paese viene utilizzata anche in campo elettorale. Va bene, ma credo che sia comunque giusto sottolineare anche altri importanti comuni che si distinguono per una elevata concentrazione di piccoli impianti fotovoltaici.

Sebbene in questo rapido excursus tra i dati mi sia voluto concentrare sul fenomeno dei piccoli impianti, per completezza dell'informazione diciamo due parole sui grandi impianti industriali, che superano i 20 Kw di potenza. Gli impianti più grandi dell'isola hanno una potenza di circa 5.800 kW e si trovano a Milis e Macchiareddu (Uta/Assemini). Altre zone ricche di impianti di questo tipo sono Arborea, Marrubiu, Villacidro, Oristano, Macomer, Ottana, Porto Torres.


A Poggio dei Pini, come già ricordato, è stato installato il primo piccolo impianto fotovoltaico del'isola. Non mi è dato di conoscere quale sia l'incidenza della lottizzazione nel'ottimo dato fatto registrare dal Comune di Capoterra, ma presumo che sia importante perchè vedo molti "tetti fotovoltaici" a Poggio.
La Cooperativa, nonostante una delibera di qualche anno fa, non ha mai attuato alcun intervento in questo settore e non produce nemmeno un watt solare anche se le sue strutture ben si presterebbero a interventi di questo tipo che sono tra l'altro abbastanza remunerativi. La scarsa disponibilità finanziaria e il deficit della gestione ordinaria che è stato registrato negli ultimi anni (prima del pareggio ottenuto quest'anno), non ha facilitato la realizzazione di questo tipo di investimento. Il Consiglio di Amministrazione eletto dai soci nel 2009 aveva messo in cantiere un progetto che prevedeva, in seguito allo smantellamento del tetto della palestra (realizzato con il pericoloso Eternit), la copertura con un impianto da circa  50 kW che avrebbe potuto autofinanziarsi e produrre un reddito di circa 40 mila euro annui. Anche questo progetto, così come moltissime altre iniziative, si è arenato dopo il Ribaltone del giugno scorso.  

4 commenti:

giacomo ha detto...

Diciamola tutta, Poggio dei pini ( intesa come amministrazione ) ha dormito di sana pianta, sia prima che dopo, questa è la analisi seria e realistica.

Per installare un impianto fotovoltaico , che tutti sanno si autopaga e nel contesto fornisce anche energia elettrica all'utente, non c'era bisogno di nessun anticipo, soltanto qualche spesa piccola per la burocrazia, quindi i dati in bilancio sono estremanete ininfluenti, se non per ottenere finanziamenti ( che si autopagano ) .

Questa situazione antipatica ha di fatto posto la Cooperativa in una situazione di regresso nonostante la presenza qui a Poggio del Sig. Lai ( primo impianto ), non si è riusciti nonpostante le sue pressioni con le varie amministrazioni degli ultimi anni,perdendo di fatto il treno.

Il Poggio, come anche da mio articolo, ha testardamente ( in negativo ) perpetrato nella strada dei lotti ( prendendosela nello stoppino ) scegliendo di non innovare nonostante le pressioni di molti.

Avrebbe anche potuto fare un grosso investimento per o rilanciare la azienda agricola , facendolo quindi su serre nuove in area a2 e a3 e creando anche un distributoredi benzina indipendente e avveniristico, quindi anche con ricariche elettriche o nel 2010, facendolo a terra, con importanti ricadute in termini economici, oggi è finita la festa per questi impianti ma nn per le serre.

Poggio è diventato un elefante che nn riesce a muoversi, sia per la imbecillità dei suoi vari amministratori ( azzecca garbugli di provincia e conta pidocchi ), sia per la mentalità che in corso di questi anni e notevolmente cambiata arrivando ad esere agli antipodi di coloro che la fondarono, da qui si vede che questo posto ha cambiato marcia a partire da circa 20 anni fa coadiuvato in negativo da a circa due o 3 soci fondatori che sono riusciti finalmente nel loro intento distruttivo avente fini diversi e perversi , avendo trovato sostegno da un più folto gruppo di pecoroni allo sbaraglio e politicanti dei miei stivali.

Gradirei sapere di più sulla scure di tremorti in materia, nel senso che non ho dati che confermino questa voce su aggionramenti.

Il tuo articolo sarebbe stato meglio se l'avessi chiamato " ABBIAMO DORMITO ", tutti insieme chiaramente.

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Una volta tanto l'articolo non era incentrato sul Poggio, alla cui situazione ho dedicato solo alcune righe. E' vero che sul fronte fotovoltaico si sarebbe dovuto fare qualcosa e che anche i 10, poi diventati 7 indiani assediati da amici e nemici nel fortino avrebbero potuto fare di piu'. Che "si può fare di più" lo dicevano, oltre a Tozzi Morandi e Ruggeri anche tutti i professori ai colloqui con i genitori. Giova ripeterlo? Forse, ma comunque siamo molto lontani dall'argomento dell'articolo.

giacomo ha detto...

Ciao, riguardati l'ultimo pezzo dell'articolo allora, se non lo ricordi c'è scritto tutto.

Aggiungo, questo di osannare i comuni ( gli abitanti e nn le amministrazioni ) , nn serve a niente, si sa che la classe politica sarda laddove voleva fare ha cercato di rubare a man bassa osteggiando i piccoli impianti e la cosidetta generazione distribuita, che è poi il vero obiettivo delle rinnovabili.

Il Comune di Capoterra poi, nella sua lungimirante programmazione del territorio ( centro meccano e area artigianale ) ( era per ridere centro meccano poi ha un nome che sembra uscito da un film di batman), non ha fatto un cavolo, se non qualche stupidaggine negli anni precedenti, vedi boulevard de capuderr nel lungo mare ( oggi al buio ), e altre idee strampalate e tipiche di chi ha poca cultura e capacità, oggi e da sempre.

Questo comune gestito a "m"azz'è cani, potrebbe utilizzare l'area della vecchia discarica bonificata per costruire una centrale fotovoltaica o termo foto voltaica ( ultima generazione ) , per dare corrente a tutto cio che è spesa pubblica per energia in generale, così potrebbe avere i solidni anche per gestire l'illuminazione di Poggio e altre zone.

Le discariche bonificate rientrano in quelle aree dove gli impianti a a terra sono incentivati in maniera interessante.

La ricetta per il comune è semplice, si sceglie un bravo ingegnere elettrico che abbia esperienza, che sia esperto di burocrazia sul quarto conto energia, in mnaiera tale da preparare una gara d'appalto a livello europeo per far si che ciò avvenga....inserendo anche l'area artigianale desertica e posta nella zona peggiore così da riutlizzarla per cose più importanti.

Chissà se leggeranno i nostri governanti e se capiranno qualcosa in materia.

Ciao Giacomo

gianfranco ha detto...

Approfitto di questo validissimo blog
per mettere a disposizione degli abitanti di Poggio dei Pini i dati
riguardanti il mio impianto f.v. che
è in produzione da un anno esatto.
Caratteristiche Tecniche:
- 6 Kw di picco
- 28 pannelli in silicio monocrist.
- Esposizione tetto Sud
- Inclinazione tetto 36%
- Impianto totalmente integrato
Produzioni Mensili 2010:
- Settembre Kwh 900 = 30.0 Kwh/g.
- Ottobre Kwh 800 = 25,8 Kwh/g.
- Novembre Kwh 650 = 21,6 Kwh/g.
- Dicembre Kwh 420 = 13,5 Kwh/g.
Produzioni Mensili 2011:
- Gennaio Kwh 501 = 16,6 Kwh/g.
- Febbraio Kwh 557 = 19,9 Kwh/g.
- Marzo Kwh 650 = 21,0 Kwh/g.
- Aprile Kwh 836 = 27,8 Kwh/g.
- Maggio Kwh 908 = 29,3 Kwh/g.
- Giugno Kwh1080 = 35,9 Kwh/g.
- Luglio Kwh1105 = 35,6 Kwh/g.
- Agosto Kwh1150 = 37,1 Kwh/g.
Totale 1° anno produz. = Kwh 9.557
di cui : Kwh 3690 autoproduzione
Kwh 5867 immessi in rete
L'incentivo GSE pari a €/Kwh 0,442
arriva puntualmente ogni tre mesi, mentre per l'energia immessa in rete dal GSE ho ricevuto solo un primo acconto di €. 300.
Se qualche amico di Poggio ha bisogno di maggiori dettagli sul mio impianto, sono a disposizione per fornire ulteriori notizie.

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