La nuova moda: quando si legge una opinione sgradita, diciamo che è falsa e che viene dal web.
Uno degli elementi caratteristici della propaganda, si sa, consiste nel ribadire ripetutamente lo stesso concetto, anche se falso o pretestuoso, nella speranza che, a forza di ripeterlo, qualcuno si convinca che sia vero. La propaganda diventa veramente pesante quando la voce che ci raggiunge è una sola. In questo caso mancano, a noi lettori (che poi siamo anche cittadini, consumatori, elettori etc), gli elementi indispensabili per costruire una valutazione personale su un determinato evento o su una proposta.
Potremmo, per esempio voler valutare l'operato di amministratori uscenti, oppure esprimere il nostro parere su una realizzazione che potrebbe incidere sulla qualità della nostra vita. Se è vero che i nostri sistemi politici sono rappresentativi, cioè eleggiamo delle persone che dovranno decidere per noi, è anche vero che questo potere non può essere esercitato, in democrazia, senza consenso e informazione. Si capisce quale importanza possa avere l'informazione e si capisce anche quanto forti possano essere gli interessi per far si che il consenso sia, in qualche modo, pilotato da una informazione manipolata.
Se in questo minestrone inseriamo l'ingrediente dell'interesse personale, per esempio la propria carriera politica, o la lobby che rappresentiamo o il business, allora la possibilità di essere male informati è veramente molto elevata. I vari portatori di interesse cercheranno di propinarci una realtà costruita su misura, magari infarcita di slogan o di promesse prive di dettagli.
Come se ne esce? Non possiamo aspettarci di vivere in un mondo privo di interessi, nemmeno il re degli Utopisti arriverebbe a tanto, pertanto l'unica possibilità è il pluralismo; sentire più voci, opinioni, punti di vista. Anche se tutte queste voci fossero faziose, se facessero riferimento a interessi più o meno nascosti, il pluralismo ci consentirà comunque, come si usava dire una volta "di sentire le varie campane".
Ecco perchè Internet sta assumendo un ruolo così importante nella nostra società. Ci si spiega anche perchè dia cosi' tanto fastidio, al punto che più volte si è cercato di "mettere il bavaglio alla rete".
In realtà è ancora forte il concetto che occupare una poltrona, che dovrebbe essere un luogo di servizio nei confronti della collettività, darebbe anche il diritto di disporre di una comunicazione "controllata" e asservita ai propri interessi, funzionale ai propri obiettivi che, ahimè, non sempre corrispondono con quelli della cittadinanza. Inutile ricordare che tutti i regimi totalitaristici hanno controllato l'informazione senza nemmeno nasconderlo. Nei sistemi democratici, come il nostro, questo controllo non sarebbe possibile, ma innegabilmente dobbiamo ammettere che una certa azione di controllo è sempre stata esercitata. Molti hanno pagato con l'emarginazione professionale il peccato di non essersi piegati a certi "consigli". Qualcuno (un esempio per tutti Mino Pecorelli) ci ha rimesso la pelle.
Da quando ho aperto questo blog, trattando molti temi, quasi sempre legati al territorio capoterrese, ho suscitato la reazione infastidita di alcune persone che non hanno gradito alcune delle cose che sono state scritte. Direi che è fisiologico, così come è naturale che esistano punti di vista, aspirazioni, valori differenti.
Quasi mai ho ricevuto repliche. Chi mi conosce sa bene sarebbero state pubblicate. Eppure se sapessi che ho scritto una falsità la correggerei subito. Anche se una frase venisse male interpretata sarei pronto ad intervenire anche eliminando un intero pezzo, come infatti è successo. Non mi risulta neanche che taluni fatti siano stati meglio chiariti in altre sedi, semplicemente non se ne doveva parlare. Nella nostra comunità ci sarebbero argomenti e persone "tabu". Non sarebbe ammissibile mettere in dubbio l'opportunità di certe scelte passate o presenti e, perdipiù, tale opinione non sarebbe una opinione ma una falsità, una calunnia, un atto di lesa maestà. Tutte queste scelte, presenti o passate che siano, incidono poi sulla vita (o sulle tasche) di chi vive in questo territorio, e quindi anche mia. Siamo tutti dei ficcanaso o vogliamo tutelare la qualità della nostra vita, il valore delle nostre case etc?
Eppure sarebbe molto efficace, anche dal punto di vista politico, di fronte a un punto di vista che non si condivide, esprimerne uno più convincente.
Quando poi si trattasse non di opinioni, ma di informazioni false o errate, dovrebbe essere semplice mostrare i dati corretti, smascherare le falsità del web.
Invece si preferisce sollevare polveroni, facendo riferimento a presunte calunnie e diffamazioni che non vengono poi mai ben delineate, così come per gli anonimi autori tra cui, da qualche tempo, compare anche il fantomatico WEB, ambito vastissimo nel quale viaggiamo tantissimi canali di comunicazione, dai siti, i blog, i forum, i social network, le chat. Insomma dire web è solo un modo per creare sospetti sull'intera umanità.
La verità è che le calunnie viaggiano, come il ben noto venticello, nelle crastulate del bar o dell'ufficio postale. Non vengono scritte nel "web", perlomeno non in quello non anonimo.
La nuova moda per chi non ha argomenti ed è talvolta dotato di una lunga coda di paglia è quella di considerare falsità le opinioni e le informazioni che risultano sgradite.
2 commenti:
Leggo "QUANDO LA CODA E' DI PAGLIA" e anche se nulla si dice credo si riferisca ad una recente circolare apparsa a firma del nuovo Presidente, leggendo la quale mi sono posto una prima domanda: di quali falsità propagandate si parla ? Ma probabilmente a me mancano delle letture che non ho fatto e quindi l'accusa potrebbe anche essere fondata ed in tal caso sarebbe stato utile raccordare con precisione a fatti documentati anzichè muovere accuse generiche.
La circolare "Egregio Socio" mi dice che la "nuova Amministrazione Comunale di Capoterra ... si è dichiarata IMMEDIATAMENTE DISPONIBILE, oltrechè a valutare tempi e modi per una progressiva presa in carico delle medesime (opere di urb. primaria)". Immediatamente credo sia un aggettivo che intende precisare "SUBITO, SENZA POR TEMPO DI MEZZO".
Salvo che la memoria non inizi a scemare io ricordo una lettera nella quale si parlava di "istituire un tavolo tecnico" (la famigerata..... COMMISSIONE che nulla può decidere...) siamo tornati, quindi, alle origini del "campa cavallo ...".
Bastava che la lettera indicasse quali strade (e relativo impianto di illuminazione) APPARTENGONO già da subito al patrimonio Comunale e che su queste opere INCONTESTABILMENTE Comunali il Comune disponeva per le relative manutenzioni e si addossava i costi, ad esempio, della bolletta Enel (io ho contato 113 punti luce presenti su strade ed aree GIA' appartenenti al Comune di Capoterra). Invece si crea un "tavolo di lavoro" ricordo la Commissione Bicamerale .....
Queste sono solo alcune idee e poi al Comune occorreva ricordare che a precedenti lettere della Cooperativa, sempre sull'argomento opere di urbanizzazione, mai risposta ha dato.
La lettera-circolare Presidenziale promette, promette, promette e constata che da quando è stato ripristinato il serizio di guardiania 24h "non ci sono stati furti da oltre un mese". Cosa vuol dire ? Molte sono le riflessioni conseguenti.
Per il resto, aspettiamo, come indicato.
Giampaolo Lai
No Giampaolo non mi riferivo solo all'ultima nervosa comunicazione di chi occupa la poltrona di presidente della cooperativa, ma è da tempo che le lobby conservatrici di Poggio e del comune di Capoterra che hanno per anni occultato molte informazioni importanti mostrano fastidio nei confronti di qualsiasi soggetto si intrometta in quel rapporto di monopolio della informazione controllata, quindi anche e soprattutto il web.
Per quanto riguarda il contenuto della missiva di Sanna riguardante la cessione delle opere di urbanizzazione canche io ho la tua medesima impressione: si fanno affermazioni fumose che vogliono fare intendere che le cose procedono per il meglio ma in realtà gli unici fatti concreti sono costituiti dalle azioni legali, una delle quali è stata sospesa unilaterlamente dalla coop. Cosi facendo la cooperativa rischia di essere considerata corresponsabile della mancata cessione delle opere e di dovere risarcire tutti i residenti che pretenderanno la restituzione delle somme pagate per negli ultimi 5 anni.
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