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martedì 24 luglio 2012

I cinque moschettieri

Frrrrrr Rewind. Torniamo esattamente indietro di un anno. L'argomento clou della vita politica capoterrese era il risultato delle elezioni comunali. Dopo tante discussioni, dopo le primarie, dopo il voto, la vittoria è andata, come tutti ricordate, alla coalizione guidata da Francesco Dessì.
In quell'occasione mi sono trovato, come tutti i cittadini capoterresi, di fronte a una scelta. Confermare una giunta che, senza molte ipocrisie e promesse di rinnovamento, si riproponeva esattamente identica alla precedente, oppure preferire la proposta alternativa. Il sistema elettorale, con il ballottaggio a due, porta esattamente a questo tipo di scelta: o l'uno o l'altro. 

Negli ultimi anni sono stato molto deluso dal modo con cui la giunta guidata da Giorgio Marongiu ha governato questo paese e non ho mancato di evidenziare chiaramente la mia disapprovazione in questo blog. Tanto per citare alcuni elementi che hanno influenzato il mio giudizio: la (ir)responsabilità nei sistemi di prevenzione e gestione dell'emergenza alluvione, la discriminazione tra cittadini a seconda della località di residenza, il "vecchio stile" di amministrazione basato su clientele e favoritismi, la mancanza di trasparenza. Vi sembra poco? Nessun berlusconcino avrebbe potuto fare peggio, altrochè sinistra. E per quale motivo avrei dovuto votare per chi ha amministrato in questo modo? La destra, la sinistra, lo schiaffo a Berlusconi? Non scherziamo, stiamo parlando delle tasse che escono dalle nostre tasche e della vita quotidiana di tutti noi. La politica non è un gioco.

In un contesto come quello comunale ho sempre dato pochissimo valore ai discorsi sui massimi sistemi, al liberismo e al socialismo, a Berlusconi e Bersani, al tifo quasi sportivo tra destra  sinistra. Credete che il sindaco di Capoterra sia ispirato da Enrico Berlinguer o che la sua antagonista, Lucia Baire, potesse ricevere ordini da Arcore?  Non credo proprio.

Pertanto mi è sembrato del tutto coerente con i miei principi e i miei valori scegliere sulla base del merito/demerito. Vogliamo dire "il meno peggio"? Ok diciamolo. Se in Italia avessimo sempre scelto il meno peggio oggi non saremmo a questo punto.
Di fronte a questo principio, presentarsi con un simbolo più o meno allettante per me non ha alcun valore. Ci sarebbe poi da discutere sulla definzione "centrosinistra" con cui si presenta il duo Marongiu-Dessì. Un democrisitiano e un socialista craxiano. Si, proprio i partiti a cui dobbiamo l'incremento del debito pubblico italiano dal 40 al 110% negli anni 80-90 e la corruzione di cui oggi soffriamo i nefasti effetti.

In occasione del voto dello scorso anno alcuni cari amici sostenitori di SEL (Sinistra e Libertà), nonostante avessero criticato la giunta Marongiu in moltissime occasioni, si sono diligentemente allineati in fila per tre col resto di due con lo schieramento "supposto-rosso" che poi, come previsto, si è rivelato solo "supposto".  L'importante, mi dissero, era sconfiggere la cordata guidata da Lucia Baire, rea di avere avuto una precedente esperienza in regione con il partito dell'odiato Berlusconi e perdipiù anche clericale: "puzzi puzzi".  Eppure, insieme a lei, si erano candidati anche alcuni amici della lista civica di Demos (rip) e Franco Bayre, che stimo moltissimo.  Per alcune persone "di sinistra doc" non era quindi importante che l'elettorato, dopo ben dieci anni di cattiva amministrazione, mandasse a casa la giunta uscente sostituendola con una che certamente non poteva essere peggiore.
Era importante invece il "colore". Era importante dare un segnale a Berlusconi che, molto probabilmente, non sa nemmeno cosa sia Cabuderra.  

Ecco quindi che questi amici (a cui voglio bene) mi hanno dato, a seconda dei casi, dell'incoerente o del rincoglionito.  Grazie.

Frrrrrr forward. Che succede nella giunta capoterrese un anno dopo?  
In un anno uno non si aspetterebbe grandi stravolgimenti. Eppure questa giunta è riuscita a farsi soffiare la bellezza di due milioni di euro dal concessionario addetto alla riscossione dei tributi. Per ben un anno e mezzo non si sono accorti di nulla. Nel frattempo Capoterra è balzata agli onori della cronaca per il record dell'addizionale IRPEF più alta della regione. Un altro momento molto edificante è rappresentato dalla delibera per la realizzazione di un archivio fotografico che immortali perennemente le fattezze dei sindaci capoterresi. Tutto questo avveniva mentre il territorio capoterrese era oggetto di uno dei più massicci attacchi da parte degli incendiari e mentre la spazzatura imperversa sui bordi delle strade. I lavori per la messa in sicurezza non partono, quelli che dovevano essere partiti si inceppano (ponte Pauliara, campi sportivi, pennelli a mare). Le preoccupazioni della giunta si rivolgono invece verso le cornici in noce con le foto dei sindaci e verso l'attribuzione di uno stipendio per tirocinanti sulla cui identità e attività nessuno è in grado di dire una sola parola. 

Da un paio di mesi cinque consiglieri della maggioranza hanno chiaramente mostrato segni di insofferenza. 
Premetto che non sono in grado di fornire informazioni "dal di dentro", ma da semplice cittadino leggo le notizie sul giornale e sui social networks. Per informazioni più dettagliate vi rimando soprattutto all'ottimo sito CapoterraOnline che, tra l'altro, contiene anche qualche commento anonimo che sa tanto di "gola profonda".   

I cinque "dissidenti" hanno lanciato segnali sulla cui chiarezza mi permetto di esprimere molti dubbi. 
Non si sono presentati in consiglio in occasione dell'approvazione del bilancio, hanno convocato, insieme alla minoranza una seduta del consiglio e lanciano altri segnali occulti e, chissà, forse anche trattative segrete. Insomma in una sola parola "murighi".
Una cosa certa è che noi cittadini NON SAPPIAMO NULLA. 

Si tratta dei cinque moschettieri che cercano di rimediare agli errori di una pessima gestione della politica capoterrese, oppure siamo in presenza dei soliti giochi di potere che hanno come obiettivo qualche poltrona? Nulla di tutto ciò avviene alla luce del sole, pertanto mi permetto di propendere per la seconda delle due ipotesi. Se questi rappresentanti eletti dal popolo avessero avuto qualcosa di importante da dire ai cittadini, evidentemente l'avrebbero già fatto. Nel frattempo è già "saltata" una poltrona, quella dell'assessore all'urbanistica. C'è aria di PUC. 

Chi sono questi consiglieri? Il gruppetto è, invero, molto eterogeneo. Insieme ai due PD Demuru e Arrais, troviamo il SEL Cabiddu, l'UDC Marras e Corda, eletto in una lista "civica" che prendeva il nome del candidato sindaco Francesco Dessì.  
A proposito di SEL, bisogna sottolineare che questo partito fa registrare la presenza, oltre che del consigliere dissidente Cabiddu, anche di un assessore che fa parte della giunta e che, in quanto tale, percepisce la bellezza di 1.700 euro al mese. Un bell'esempio di coerenza da parte dei vendoliani. Capisco che l'UDC, il partito che cerca sempre di andare con chi vince,  non vanti una tradizione di coerenza e quindi non commento il comportamento del suo consigliere. Non ho invece elementi che mi aiutino a capire come un consigliere eletto nella lista "per Francesco Dessì sindaco" possa, dopo solo un anno, cercare di scavare la fossa a Francesco Dessì sindaco. Misteri della politica terra-terra.

E allora, se questo gruppo di dissidenti non ha nulla da dire ai cittadini, sono io a dire che non mi piace per niente. Sebbene non abbia apprezzato in molte situazioni il loro modo di amministrare questo paese, non ho nulla di personale contro Francesco Dessì o Giorgio Marongiu e riconosco che sono stati eletti da una stragrande maggioranza di cittadini. Nel bene o nel male, oggi Dessì è il Sindaco del mio paese ed è a lui che faccio riferimento per rispetto della democrazia

Se una parte dei consiglieri di maggioranza ritiene che, in qualche modo, sia stato tradito il patto con gli elettori o il patto tra le forze che compongono la coalizione ha il dovere di effettuare questa recriminazione alla luce del sole
Se anche dovesse esserci una rottura bisogna sempre tenere conto del rispetto della volontà popolare, di quegli elettori che hanno espresso la propria preferenza per una sindaco e per una lista, ben sapendo in quale contesto di alleanze si andava a collocare.

In mancanza di questo chiarimento, mi dispiace, si tratta di una porcheria e come tale deve essere descritta e considerata, non solo da parte dei cittadini che apprezzano l'operato del sindaco Dessì, ma anche da parte di quei cittadini che, come me, credono nella democrazia e nella trasparenza dell'azione politica e si rimettono al giudizio della volontà espressa dalla maggioranza del popolo.

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