Sul Ponte di Pauliara, in costruzione, il vento scardina le barriere di protezione appena posate.
Il Ponte di Pauliara sembra essere un cantiere "sperimentale". Negli ultimi 4 anni ne sono successe di tutti i colori.
Ha incominciato subito il Comune di Capoterra che si è incredibilmente rifiutato di gestire la costruzione di un ponte lungo solo una cinquantina di metri, dicendo che era troppo impegnativo. Poi, dopo ben tre anni in cui i soldi (un milione) erano disponibili, tra un rimpallo e l'altro di responsabilità, sondaggi e carotaggi spesso inutili, iniziano finalmente i lavori.
Nell'ottobre del 2011, come tutti ricorderete, si verificò il famoso collasso della struttura portante che ebbe come conseguenza un ritardo di circa un anno e mezzo nella consegna dei lavori. Una vera vergogna sulla quale nessuno ha ancora fatto chiarezza.
Alcune settimane fa abbiamo scritto sul Blog che il ponte era quasi pronto. Mancavano le barriere laterali, la bitumazione, la segnaletica e, ovviamente anche la strada di accesso.
Come testimoniano le foto che pubblichiamo, alcune delle barriere di protezione sono state quasi divelte da un vento che, nei giorni scorsi, non soffiava con particolare forza. Evidentemente erano state fissate molto male. E' facile immaginare che se ciò fosse accaduto in occasione di una forte maestralata i danni sarebbero stati molto più gravi. Dopo tutte queste vicissitutini per costruire un semplice ponte, una domanda sorge spontanea: ma come cavolo lavorano in questo cantiere?
3 commenti:
E sopratuto ma doce si trovava il direttore del cantiere e il direttore dei lavori? Ma non si accorgono di nulla?
Giacomo Cillocu scrive:
Più probabilmente c'è un errore di calcolo e non un errore della direzione dei lavori. La vela creata dal paravento probabilmente non è ben calcolata e nonostante fosse tutto gia messo in opera, bloccaggi compresi, non ha retto alla forza del vento, il vento non è stato forte .
Vedremo se cambieranno il sistema di fissaggio di queste vele, cosa più probabile , perchè è altrettanto più probabile che proprio i calcoli siano sbagliati.
A questo punto viene da chiedersi se il " ponte degli storti reggerà" , la Cooperativa dovrebbe chiedere se è possibile avere copia dei collaudi .
La storia perversa di questo nuovo ponte , non è per nulla rispettosa di quanto avvenuto durante l'alluvione, si rischia inoltre, di vedere un forte rallentamento di quest'opera e nel contempo di vederla inutilizzabile.
Questo ponte è l'emblema di tutte le controversie avvenute nel dopo alluvione, è direttamente proporzionale ai numerosi fatti fuorvianti e ai numerosi tentativi di depistaggio circa le dinamiche dell'evento del 2008.
Ciao Giacomo
Nel precedente articolo volevo dire che le vicende sono direttamente proporzionali ma non connesse, era per dire che dietro tutta questa vicenda c'è un qualcosa di fantastico ( in negativo ) che le accomuna, questo a scansi di equivoci. Restano invariate le richieste fatte alla Cooperativa relative alla richiesta dei dati di collaudo del ponte, il tutto per la sicurezza e visto quanto fin'ora accaduto.
Ricordo ancora che il Rio, nel tratto a monte ( 4 km. ) sopra il lago grande, non ha ancora avuto nessuna manutenzione, se non qualche piccolo accorgimento, l'intasamenteo del Rio casuato dalle sabbie che, nel corso dell'ultima alluvione, hanno moltiplicato i fattori di danno alle dighe. Oggi nel 2013 il vero problema non è stato ancora risolto. C'è un detto che dice: i problemi si risolvono a monte, tutto il resto sono azioni periferiche.
Ciao Giacomo
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