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domenica 5 maggio 2013

La favola del presidente volontario

All'assemblea dei soci, Efisio presenta un bilancio in rosso. Il saldo finale mostra una "minusvalenza" (come si dice oggi) di ben 430.000 dobloni e anche la gestione ordinaria è negativa  per 75.000 dobloni. L'anno precedente, prima del suo arrivo, era in pareggio. Insomma, c'è poco di che rallegrarsi.
Salvatore fa presente che il bilancio di una società senza fine di lucro dovrebbe essere un pò come quello di una famiglia, che ogni mese deve ponderare bene le entrate e le uscite, e alla fine i conti devono per forza tornare. Non possono esserci minusvalenze in una famiglia e non si possono fare trucchi contabili, come quello di incrementare il valore del proprio immobile per portare a bilancio una voce positiva "virtuale".
I conti della società, ricorda il revisore Giancarlo, da troppo tempo segnano il rosso.
Dalla discussione non si capisce quale sia il vero motivo dell'andamento negativo e nessuno propone un piano per migliorare le cose in futuro. Tira a campare. Si dice, però,  che l'attuale amministrazione risparmi più delle precedenti. L'artitmetica proposta come opinione.

Paola si rende conto che qualcosa non torna ed interviene ponendo una raffica di domande: "Ma quale piano avete per uscire da questa situazione?  Cosa fa questa società per i suoi soci? Perche parlate da venti anni di acqua o di illuminazione pubblica, servizi per i quali io pago già le bollette e le tasse?  Perche non è stato ripristinato un servizio utile come le piscine? Perchè le zone verdi non sono state sfalciate, è questo che mi aspetto dalla Cooperativa, servizi semplici ed essenziali.."
Efisio risponde che, data la scarsità di fondi, e visto che i soldi vengono usati in altro modo, c'è un gruppo di volontari (perlopiù pensionati)  che fanno le vedette antincendio e si occupano del verde e chiede a Paola, che ha cinque figli e lavora: "perche non si è unita anche lei agli sfalciatori volontari (???) e alle vedette". Paola si chiede a cosa serva allora la quota di 800 dobloni che versa ogni anno.

Ma facciamo un passo indietro. Tre anni prima, nella stessa poltrona da Presidente in cui adesso siede Efisio c'era Jacopo. Anche allora bisognava fare le vedette antincendio, per risparmiare. Jacopo fu il primo a iscriversi nel turno seguito da consiglieri di amministrazione e da altri residenti. Efisio non risulta tra le vedette di quegli anni e, caso strano, neppure i consiglieri della sua maggioranza e la relativa claque. 
Anche allora si cercò di creare un gruppo di volontari del verde e si ripristinarono alcuni sentieri devastati dall'alluvione.  Anche in questo caso, di Efisio nemmeno l'ombra. 

Se ne deduce che proprio chi si permette di rimproverare il prossimo per il mancato spirito volontaristico, non aveva mosso un dito prima di avere una poltrona da Presidente. 
Anche se ognuno del proprio tempo libero fa ciò che meglio crede, sarebbe opportuno avere un pò di coerenza e non pretendere da altri ciò che non si è stati in grado di fare in prima persona. 

3 commenti:

giacomo ha detto...

Il piano per uscire da questo caos è solamente quello di avere l'idea giusta, la variante è becera e superata e inoltre chi l'ha gestita per 20 anni non è riuscito a farla, non era il suo lavoro ma con prepotenza ha perseverato, ha fallito nel non saper coinvolgere, anch'esso fattore di qualità mancante.

Manca l'idea alternativa che non è certo quella di bloccare il tutto, basta leggersi lo statuto e alcune delle risposte le troveremo qui, proprio da quelli che seppero fare questo posto, guarda caso è sempre così.

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo grazie per il messaggio. In realtà questo post non voleva nemmeno sfiorare le problematiche sul "piano" di gestione della cooperativa. Semmai volevo soffermarmi sull'utilizzo di schemi presi in prestito dalla vecchia politica, l'armiamoci e partite, l'ipocrisia di attribuire agli altri le proprie colpe e la mistificazione della realtà Un blog libero mette in evidenza anche queste "incongruenze" perche' a Poggio sembra vivere in quel film in cui la storia si ripeteva sempre uguale come se non fosse mai accaduta. Adesso siamo tornati di nuovo al rifiuto del'accesso agli atti.

giacomo ha detto...

ok, ma la mia indicazione stà a monte di tutte queste cosettine tipiche del condominio litigioso e controproduttivo. L'idea o le ide, sono mancate sempre a monte, quando manca la cooperazione e il coinvolgimento si arriva a questa situazione di stallo continuativo.

Ciao Giacomo

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