Nel mese di giugno 2012 il Comune di Capoterra ha ricevuto da Abbanoa una "bolletta" da 1.600.000 euro per l'acqua fornita attraverso gli allacci che collegano la rete comunale all'acquedotto del Flumendosa. In realtà non tutta l'acqua che esce dai rubinetti dei capoterresi proviene da Abbanoa. Ci sono acquedotti e pozzi privati a Poggio dei Pini e in alcune delle lottizzazioni costiere. Lo stesso Comune dispone di suoi pozzi e serbatoi che alimentano una sezione della rete che non è stata ancora ceduta in gestione ad Abbanoa. Questa situazione confusa resta in piedi in barba alla legge regionale che ha istituito il gestore unico e, soprattutto, alla legge nazionale del 1943 che impone ai comuni di acquisire, entro dieci anni, la proprietà delle infrastrutture realizzate dai lottizzanti privati.
Mentre l'idea di istituire un gestore unico può essere discutibile, soprattutto se tale gestore è inefficiente, molto più grave è mantenere in vita una gestione privata del ciclo dell'acqua, non solo perchè vengono ignorate leggi nazionali e un recente referendum abrogativo, ma anche perchè il mancato passaggio delle infrastrutture agli enti pubblici provoca la perdita della possibilità di usufruire di tanti finanziamenti della Comunità Europea o dello stato che vengono erogati proprio per il rifacimento delle reti idriche.
In questo intreccio di illegittimità, inadeguatezza e incapacità si svolge la clamorosa vicenda delle bollette idriche capoterresi.
Pare che la bolletta indirizzata da Abbanoa al Comune presentasse varie irregolarità: e per almeno tre motivi. Le tariffe non possono essere stabilite da Abbanoa (ma dall'AATO, l'Autorità dell'Ambito Ottimale, con quell' "ottimale" che sa tanto di presa in giro per i cittadini), le tariffe non possono essere retroattive, le tariffe dovrebbero essere calcolate su base bimestrale e non annuale. Non è una questione di periodo di reteizzazione, ma un calcolo su base annuale si trasforma in un esborso assai più oneroso.
Nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato emesso dall'AATO (scaricabile qui) leggiamo che "Il Gestore emette le fatture con periodicità indicata nella Carta del Servizio Idrico Integrato, garantendo il riscontro degli eventuali consumi presunti con un numero di letture non inferiore a due volte all’anno. Alla determinazione dei consumi viene applicato il sistema tariffario determinato dall’Autorità d’Ambito."
Giovanni Prische dell'Adiconsum, il 29 dicembre scorso scrive nel sito "SardegnaConsumatore" (che vi invito a leggere) tutta una serie di gravi inadempienze di Abbanoa tra cui: "Abbanoa non rispetta la propria carta dei servizi, in tanti aspetti ma in particolare non rispetta la corretta periodicità della fatturazione (l’emissione delle bollette deve avvenire ogni due mesi); infatti gli utenti sardi si sono visti recapitare fatture in acconto per periodi superiori ai 24 mesi e fatture a saldo superiori addirittura ai 5 anni". Se qualcuno avesse dei dubbi sul fatto che la fatture Abbanoa debbano essere bimestrali può consultare la Carta dei Servizi di questo ente cliccando qui.
Se qualcuno avesse dei dubbi sul fatto che le bollette non possono essere inviate dopo un periodo superiore ai 5 anni può consultare il testo dell’art. 2948, n. 4 Cod. Civ. e della sentenza n. 4283/2010 della Suprema Corte di Cassazione.
Se invece qualcuno avesse dei dubbi sull'irretroattività delle tariffe relative ai consumi idrici può leggersi la sentenza del Consiglio di Stato , sez. VI, decisione 09.09.2008 n° 4301 cliccando qui .
Per quanto riguarda il Comune di Capoterra si deve fare riferimento a un vecchio documento, il Regolamento del servizio di distribuzione dell'acqua potabile, scaricabile qui, nel quale si fa riferimento a una fatturazione "mensile" dell'acqua.
L'AATO ha aggiornato le proprie tariffe nel 2010 e negli anni successivi. Il documento è scaricabile qui.
Il Comune di Capoterra il 21 novembre 2012 delibera (scarica) "di applicare le tariffe, approvate dall’ A.A.T.O per il biennio 2011/2012". In parola povere il Comune, gettandosi la zappa sui piedi da solo, ammette non solo di applicare le tariffe che l'AATO ha stabilito per Abbanoa (e non per il Comune) ma anche di farlo in maniera retroattiva, deliberando a fine novembre del 2012 per l'anno appena trascorso e per quello precedente.
Il resto della storia la conosciamo anche per gli echi avuti nella stampa locale. A tutti i cittadini capoterresi sono arrivate bollette con incrementi enormi rispetto a quelle degli anni precedenti. Il comune è stato preso d'assedio e la giunta è stata accusata di volersi rifare sui cittadini per il "buco" creato in bilancio dai 2,5 milioni di euro sottratti dalla Gema.
Di fronte a minacce di azione legale con il coinvolgimento delle associazioni di consumatori la Giunta ha deciso immediatamente di fare marcia indietro.
Che strano, lo stesso comune che si appella al Consiglio di Stato per non pagare i danni a un bambino rimasto invalido per cattiva manutenzione delle strade, si cala le braghe per una questione per cui afferma che non sia stata commessa alcuna irregolarità.
Ma se è tutto a posto perchè ha annullato immediatamente migliaia di bollette accollandosi l'onere di riemetterle con gli importi giusti? Ma ci sono anche altre domande senza risposta. Perchè il Comune ha pagato la fattura Abbanoa se questa era irregolare? Possibile che uno riceva una fattura da 1,6 milioni di euro e paghi senza verificarne la correttezza? Su Facebook, un esponente della Giunta, noto per l'arrampicamento sugli specchi e lo scaricabarile, afferma incredibilmente che non sarebbe compito della giunta controllare l'operato degli uffici comunali. Ah si? E quale sarebbe allora il compito, presentare libri iniziative culturali e annunciare lavori che vengono puntualmente disattesi?
La "rivolta delle bollette" che ha avuto un esisto positivo per i cittadini (una volta tanto) fornisce una lettura diversa anche alla questione della bolletta che lo stesso Comune ha appioppato alla Cooperativa Poggio dei Pini qualche mese prima e che vi ho raccontato in questo post.
Una parte della fattura da 1,6 mln richiesta da Abbanoa al Comune di Capoterra è stata rigirata alla Cooperativa. In questa fattura erano considerati anche circa 80.000 euro del 2006, prescritti e quindi inesigibili, era considerata anche l'erogazione del 2009 periodo nel quale l'acqua non era potabile ed erano calcolate retroattivamente le tariffe degli anni dal 2006 al 2011. A occhio è croce il Comune ha chiesto alla Cooperativa una cifra superiore di circa 250.000 euro al dovuto. Invece di fare la voce grossa e ricorrere alle vie legali, l'amministrazione poggina si è accontentata di uno sconto di 50 mila euro. Opporsi al Comune non è da "signori". Meglio pagare.
4 commenti:
Quindi sarebbe meglio che Poggio si gestisse l'acqua potabile come ha sempre fatto?
Oppure diamo tutto ad Abbanoa e paghiamo molto di più?
Ciao Giacomo
sarebbe meglio che i servizi pubblici venissero gestiti da chi è demandato per legge a questo compito e che riceve i fondi che i cittadini versano anche per questi servizi. Se, come pare, il gestore non fosse efficiente, la soluzione non credo che sia quella di sostituirsi adesso, bensi' spingere affinchè quel soggetto o quell'ente pubblico si comportino diversamente. Il nostro compito di utenti7cittadini/elettori si svolge anche nella cabina elettorale. Credo che molti, quando protestano per certe inefficienze, dovrebbero anche riflettere sul come hanno svolto il proprio compito di elettori. Dire che l'acqua con Abbanoa costa molto di più non è corretto. Se Abbanoa applicasse quanto essa stessa dichiara nella propria carta di servizi l'acqua costerebbe molto meno. Abbanoa invece smentisce se stessa e applica tariffe incompatibili con la propria carta di servizi. Io gli farei causa senza alcuna esitazione, soprattutto se mi arrivasse una fattura di 1,600.000 euro, come nel caso del Comune, o di 630.000 euro, come nel caso della cooperativa. Purtroppo invece quelle bollette le hanno pagate senza colpo ferire, tanto i soldi erano i nostri.
Vorrei ricordare che Abbanoa non gestisce al meglio, l'esempio di qualche tempo fà, dove la stessa aveva ridotto la quantità erogata ( sparando nel mucchio ) senza invece andare a vedere chi effettivamente sforava, è soltanto uno dei tantissimi casi.
Bisgona guardare la realtà e non quello che forse, giustamente , dovrebbe succedere.
Abbanoa è un ente mostruoso che spero presto venga definitvamente cancellato. L'acqua dovrebbe tornare ai comuni senza questa Spa che è costituita dagli stessi .
Anche per l'acqua sarebbe meglio creare delle reti intelligenti parlo del Poggio.
Lo statuto dice che il Poggio può gestirsi l'acqua potabile, se è illegale quanto scritto, lo si cambi.
L'acqua al Poggio non è mai mancata proprio per via della sua organizzazione interna, andare avanti con denunce, è la non risoluzione del caso.
Se Abbanoa smentisce se stessa vuol dire che l'acqua la fa pagare di più, Abbanoa prima di chiedere soldi dovrebbe controllare = lavoro.
In linea di massima l'acqua viene gestita in mala maniera e sopratutto la cosa viene integrata con il peggio della mentalità dei carrozzoni, dispetto, cecictà e illegalità...i tanti casi dei giudici che obbligano questo ente a riattaccare l'acqua è soltanto la punta di un iceberg.
Ricrodo che la stessa ha staccato l'acqua a una persona in fin di vita, il giudice ha ordinato di riattaccarla il caso è di un assurdo che è degno del periodo nazista.
L'acqua è un bene primario e questo carrozzone stà dimostrando di non saperlo gestire.
Paradossale è il voler creare un rete duale ( servizio anch'esso ) per innaffiare i giardini, non concordo con questa manovra che nel contesto è da puri masochisti, per non parlare dei soldi che ci vorrebbero, meglio finanziare un pozzo per tutti quelli che ancora non lo hanno, meno costoso.
A quel punto è meglio gestirsi l'acqua almeno fino a quando le cose saranno gestite bene = mai.
Se poi si continua a credere alle cabine elettorali siamo fritti.
Ciao Giacomo
certamente non troverai in me un difensore di Abbanoa. La soluzione che proponi (gestione della Cooperativa) è contro la legge e quindi inapplicabile. E' contro la legge da sempre, ma se forse negli anni 70 poteva essere considerata conveniente, dal 1992 non lo è più. Chi propone questa soluzione pretende che i contribuenti paghino due volte per lo stesso servizio e inoltre abbiamo perso la possibilità, in questi 20 anni, di ottenere il rifacimento della rete con fondi pubblici (cioe' sempre le nostre tasse) e per questo motivo, oltre a un esborso di circa 120 mila euro all'anno, dovremmo accollarci inutilmente anche circa 5 milioni di euro di oneri per il rifacimento completo delle infrastrutture, questa almeno era la proposta presentata ai soci nel 2007 che qualcuno continua a portare avanti. Quindi una proposta illegale e sconveniente non la trovo percorribile. Sono in netto disaccordo con te sulla questione rete duale. Questa era la soluzione ideale per il tipo di consumo dei poggini (95% giardino, 5% domestico). Si tratta evidentemente di una esigenza nostra per la quale non possiamo pretendere una gestione pubblica. Avremmo potuto utilizzare un po' di tutti quei soldi che sono stati incamerati dalla Coop negli anni delle "vacche grasse" (1990-2003) e adesso saremmo a cavallo. Potremmo irrigare i nostri giardini a costi bassissimo senza spendere soldi per analisi e potabilizzazioni e avremmo l'acquedotto normale solo per gli usi domestici, senza emergenze estive causate dal picco di consumi di giugno-luglio.
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