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venerdì 26 luglio 2013

Il sistema elettorale di Poggio dei Pini. Scegliere progetti oppure il "sorriso più smagliante"?

E' un dato di fatto. Molti residenti di Poggio dei Pini non sanno come funziona la Cooperativa. Ciò accade principalmente a causa del menefreghismo di molti e di una ragionata volontà, da parte dei "capoccia", di tenere alla larga occhi indiscreti dall'amministrazione della Cooperativa.

Oggi vorrei affrontare l'argomento "sistema elettorale" non certo con scopi didattici, ma perchè negli ultimi mesi qualcuno ha avanzato timide proposte di revisione. E' importante parlarne, prima di qualche modifica "alla chetichella".

Come tutti sanno, l'organo che si occupa dell'amministrazione della Cooperativa è il Consiglio di Amministrazione. Il CdA è composto da 15 consiglieri che restano in carica per 3 anni, sempre che il Consiglio non venga sciolto prima della sua scadenza. I consiglieri nominano un Presidente e due vice-presidenti. Un altro organo amministrativo molto importante è il Comitato Esecutivo, che è composto da un numero variabile di consiglieri (solitamente 4 o 5).  Il Comitato Esecutivo avrebbe lo scopo di rendere il processo decisionale più snello, in quanto gli sono attribuite molte deleghe per decisioni di "ordinaria amministrazione" e per spese non superiori ai 20 mila euro.
La realtà è alquanto differente: il gruppo che "vince" le elezioni si impossessa del Comitato Esecutivo ed è li che vengono prese quasi tutte le decisioni. Gli altri consiglieri vengono tenuti all'oscuro e spesso non sono nemmeno informati in anticipo su ciò che si troveranno a deliberare durante le sedute, soprattutto per le decisioni più importanti. 
Il limite di spesa di 20 mila euro è così alto da consentire che gran parte delle spese vengano prese con scarsa trasparenza e condivisione, oppure una spesa da 30 mila può essere suddivisa in due da 15 mila.

Torniamo alle nostre elezioni. Il CdA  viene eletto dai soci della Cooperativa (sono circa 850) i quali hanno la possibilità di esprimere sino a un massimo di 10 preferenze. E' consentito il voto per delega (una sola per ogni socio) e questo fa si che in occasione di ogni elezione parta la caccia al socio "disinteressato" che viene "assaltato" con visite private o telefonate. Si arriva a situazioni limite di pensionati che assillano i poveri malcapitati finchè, esausti, non mollano la delega per sfinimento. Una mia vicina di casa viene immancabilmente raggiunta telefonicamente da una signora bionda che le parla male di me. Non deve essere molto convincente dato che la mia vicina mi da sempre le delega.

Dato che i consiglieri sono 15 si capisce che i due gruppi che ogni volta hanno presentato le proprie candidature hanno sempre puntato a fare eleggere un blocco compatto di 10 consiglieri per potere controllare la "maggioranza" del Consiglio, lasciando al gruppo che prende meno voti i restanti 5 posti in consiglio. Qualcuno ritiene che non sia giusto, in una Cooperativa, che ci siano maggioranze e minoranze, e che l'amministrazione dovrebbe essere improntata al "buon senso" e alla "saggezza". Si tratta, ovviamente, di utopie idealistiche che spesso troviamo nei sermoni elettorali dalle persone meno sagge e sensate. 

Da quando esiste la Cooperativa ci sono sempre stati due gruppi che si sono proposti di amministrarla. Solo recentemente questi due gruppi si sono presentati ai soci con un programma ben preciso, scritto nero su bianco. Prima si verificava la caccia alle deleghe, che negli anni 80 non aveva alcun limite. Succedeva quindi che, al momento delle votazioni, una decina di persone di presentava con pacchi di deleghe, come Babbo Natale la notte del 25 dicembre. 
Programmi, zero. Il consenso si basava solo sulle conoscenze personali o, come disse il mio amico David, "dovremmo votare chi ha il sorriso più smagliante".
Sulla base di queste premesse abbiamo avuto amministrazioni che, negli ultimi decenni,  hanno depauperato quell'importante patrimonio economico e sociale realizzato dai loro predecessori. 
E' falso affermare che a Poggio esista una conflittualità solo da qualche anno. C'è sempre stata. La storia del CdA è ricca di conflitti, tradimenti, voltafaccia etc. La grande differenza degli ultimi anni è la presenza di progetti chiaramente alternativi, perlomeno in alcuni aspetti importanti nell'amministrazione di Poggio e dalla presenza di maggiore informazione, agevolata anche dalla diffusione di Internet. 
I punti chiave sono le scelte urbanistiche per il futuro di Poggio (costruire come dove, quando), i servizi della Cooperativa, la trasparenza e la partecipazione dei soci, i rapporti con il Comune. Per tante altre cose è facile immaginare una condivisione più ampia.

La presenza, in occasione delle elezioni, di due proposte chiare su questi punti delicati, è un bene o un male? I soci possono scegliere tra la proposta A e la proposta B. Chi prende più voti avrà la possibilità di portare avanti il suo programma, sempre che le leggi dello stato lo consentano ovviamente. 

Nel corso dell'ultima assemblea dei soci, svoltasi in aprile,  il collegio Sindacale ha sottolineato la presenza di una accesa conflittualità nel Consiglio di Amministrazione, senza peraltro approfondire sulle sue cause.  Un socio è intervenuto proponendo, come soluzione, la riduzione del numero di preferenze che è possibile esprimere al momento del voto. In pratica, se una simile proposta venisse attuata,  sarebbe molto più difficile, per i soci, indicare quali soluzioni e progetti portare avanti. Si tornerebbe al vecchio sistema "del sorriso smagliante" che tanti danni ha fatto a Poggio... ma forse, MI CONSENTA, anche nella nostra Italia.   

3 commenti:

giacomo ha detto...

Bisognerebbe scegliere chi sa coinvolgere di più, chi invita alla cooperazione e chi ha più tempo per dedicarsi a questo posto che è stato fatto con tanti sacrifici.

Invece non bisgona votare chi si schiera con dei partitini da strapazzo che appena si insediano applicano il famoso detto : ci pensaus nosu che siamo i migliori, tipico di una certa mentalità retrograda.

Si chiama Cooperativa e solamente la forza della Cooperazione può mantenerla in vita.

Teniamo presente che la variante, il fatto di nn aver saputo coinvolgere, di non averla saputa fare ( i gaglioffi della variante ) giusta o sbagliata che fosse, è stato il motivo degli scontri e dello status quo di questi anni lunghi e inutili.

Le inziative dovrebbero essere discusse e non presentate e basta da furbi o incapaci.

Purtroppo il vero dramma di questo posto è dato da una certa mentalità che c'era ma che prima era in mionranza e che oggi rappresenta il tessuto sociale di questo posto, sia da una parte che dall'altra.

Purtroppo si è insediata una certa menatalità dove la cooperazione non è presente per motivi di sottosviluppo mentale e culturale, da quì nascono tutte le disgrazie, chi non la vuole o deve mangiare o deve bloccare o cerca degli escmotage economico personali

C'era una cvolta il Poggio, bella allegra e capace, dove ci si incontrava , dove c'era una identità e dove le cose si facevano e si condividevano.

Ciao Giacomo

giacomo ha detto...

Aggiungo, prima le cose si facevano e il tutto era più ben gestito,i fatti lo dimostrano, forse per un sorriso o chissà per cosa.

In questi ultimi anni i programmi sono stati scritti ma non rispettati, anzi, si è fatto a volte il contrario di quello che si scriveva e in tutte e due le circostanze si è gestito senza idee positive.

La realtà che i due gruppi, con poche eccezioni, hanno dimostrato di non saper amministrare proprio perchè non hanno saputo coinvolgere se non in qualche occasione un pò farsa.

Alle prossime elezioni tutti si dovrebbero candidare senza lista, senza deleghe e tutti i soci dovrebbero andare a votare.

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

E' vero il coinvolgimento negli ultimi 15 anni è stato certamente inferiore a quello dei primi decenni. Credo che i motivi siano tanti. Anche le persone che hanno scelto di venire a vivere a Poggio negli anni 2000 lo hanno fatto per motivi molto diversi da quelli che sono venuti negli anni 70-80. Sebbene il coinvolgimento sia importante per la qualità della vita, non credo che possa essere piu' importante, per il CdA della Coop, del modo corretto di utilizzare le risorse, nello scegliere i progetti migliori o nel fornire i servizi più utili. Io scegliero' sempre sulla base di questi elementi. Le feste, le passeggiate etc possiamo anche organizzarcele a livello di associazioni o di gruppi spontanei di residenti. Non possiamo attribuire alla Coop tutta la responsabilità anche in questo settore.

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