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domenica 14 luglio 2013

La bidella

Gentile signora Anna Finocchiaro, 
che delusione sentire quelle parole dalla voce di una persona che, aldilà del ruolo che svolge nella nostra società (il rappresentante del popolo), proviene da quella parte politica che si professa vicina ai lavoratori. Che delusione sentirle da una donna, cioè da quella meta del mondo che, giustamente, ritiene di essere discriminata e troppo scarsamente presente nei luoghi in cui si prendono decisioni, sia in campo pubblico che privato. 

Ho capito benissimo che lei non ha nulla contro le "bidelle". Quella la sua frase utilizzata per giustificare il fatto che il personale pagato dai cittadini ed addestrato per garantire la sua sicurezza, stesse trasportando i suoi carrelli della spesa, era solo esemplificativa.

I cittadini, come me, spesso non riescono a capire quanta fatica, e quali doti siano necessarie per raggiungere i traguardi che lei ha raggiunto. Aldilà delle capacità professionali e dalla abilità oratoria necessaria per convincere gli elettori, non dobbiamo sottovalutare altre caratteristiche indispensabili per fare carriera in un partito come il suo: la capacità di adeguarsi a compromessi che, normalmente, striderebbero con la coscienza di una persona perbene. La capacità di far finta di non vedere cose abominevoli che ci girano intorno senza contrastarle e la capacità di autoassolvere la propria coscienza per gli effetti che le azioni politiche hanno sui cittadini. Molto probabilmente ha ragione, signora Anna. Nessuna bidella potrebbe fare quello che lei fa.  
Lo sappiamo che lei non ce l'ha con le bidelle. Ha utilizzato quella professione come esempio per indicare un lavoro umile che non richiede grandi competenze. 
D'altronde gli ideali di ugualianza abbondantemente affrontati da personaggi come Gesù e Karl Marx, devono essere "interpretati" in salsa PD o PDL ed applicati a una realtà che, giocoforza, vede da sempre il popolo diviso in classi, caste, categorie, con conseguenti privilegi meritati e non.  Andare contro questa logica delle cose sarebbe inutile demagogia e voi del PD non ne fate. Siete concreti e realisti.

Quindi, secondo lei, nel nostro paese, gli appartenenti alle categorie più umili (come ad esempio le bidelle) si portano i carrelli della spesa da soli, mentre le persone che occupano un ruolo sociale più importante se li fanno portare da altri.
D'altronde accadeva anche nel Medioevo, quindi non sarebbe certo una novità. C'è però qualcosa che non torna.
Il mio amico Alfredo fa il magistrato e l'ho sempre visto trasportare il carrello della spesa senza alcuna sofferenza. Il mio amico Giorgio ha due lauree e fa l'insegnante alle superiori. L'ho visto portare anche due carrelli alla volta, perchè lui è molto forte. La mia amica Claudia insegna addirittura all'università. E' piccolina ed esile, ma si porta il suo bel carrello della spesa da sola, incredibile vero? Il mio amico Alessandro fa il ricercatore e ha da poco avviato una azienda start-up anche lui con il suo bel carrello.  E che dire di Aldo che comandava un intero battaglione e si porta il carrello della spesa come se fosse un carroarmato?
Queste persone, secondo la sua classificazione, cosi' moderna e "di sinistra", della società, dovrebbero far parte della "categoria" di quelli che non devono portarsi da soli il carrello della spesa, ma invece non è così. Come mai?

Mi permetta (anzi forse dovrei dire "mi consenta" che nel suo caso mi sembra più appropriato) di dirle, Anna, come la penso.
La realtà è che tutti noi, belli o brutti, ricchi o poveri, colti o meno colti, ci portiamo tutti il carrello della spesa per conto nostro. Solo lei e alcuni parlamentari utilizzate come servitori personale adibito ad altre funzioni peraltro a spese dei cittadini. 

So che siete impegnati nel difficile tentativo di risolvere i problemi del paese che si trova, a causa del vostro pessimo modo di governare, sull'orlo del fallimento. 
Noto con disappunto i tentativi di riforme mai realizzate e delle successive controriforme, le giravolte verbali che nascondono un costante nulla di fatto, il tentativo di spremere altri soldi da un popolo che non ne ha più cercando di conservare i privilegi accumulati in decenni di amministrazione scellerata. Sono sforzi inutili, Anna.

Il vero problema di questo paese siete voi e pertanto siete voi anche la soluzione. Andatavene e fate finire queste terribile notte che sembra non finire mai.  

2 commenti:

silvio ceccarelli ha detto...

Sono rimasto in dietro con le notizie? Mi è sfuggita qualche notizia di attualità?
Se non ricordo male questa notizia (credo di capire del carrello della spesa della Finocchiaro all' Ikea) è vecchia di mesi. Perché ritorna di attualità?
Forse sei a corto di polemiche?

Se fossi andato il giorno 11 alla inaugurazione del ponte di Pauli Ara forse avresti potuto intrattenerci con una tua lettura dell' evento. Sicuramente avresti trovato argomenti polemici più attuali e più vicini alla nostra realtà quotidiana.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Silvio mi leggi da sempre e sai bene che questo blog non si occupa di cronaca. Sai che non sono un giornalista, ma che utilizzo questo spazio sopratutto per inserire le considerazioni mie e di chiunque voglia utilizzarlo. In realtà tutti i blog funzionano più o meno cosi'. Il commento è in ritardo rispetto alla notizia? Mi spiace.

Sono ben contento di non essere potuto andare all'inaugurazione del ponte il giovedi' mattina alle 10, perche sono ancora fortunato ad avere un lavoro che non me lo consente e mi fa scrivere i pezzi in ritardo.

Non sono, inoltre un buon lettore. Per recite adatte all'inaugurazione di un'opera pubblica eseguita male, e con grave ritardo ti consiglio di rivolgerti agli oratori che abbondano nel tuo partito. Sono bravissimi in queste occasioni. Io non sarei all'altezza.

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