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giovedì 8 maggio 2014

Elezioni Poggio. L'unità dei poggini non piace alla giunta capoterrese

Alle elezioni per il rinnovo del CdA della Cooperativa si presenteranno due liste di candidati. Ad essere precisi, tecnicamente lo Statuto della Cooperativa non prevede la presenza di liste, ma capita, da sempre, che gruppi di candidati si organizzino, se non in vere e proprie liste, quantomeno in "cordate". 

Negli ultimi 6 anni, cioè da quando alcune problematiche particolarmente importanti hanno fatto emergere due proposte molto differenti, alle liste sono stati abbinati anche "programmi" più o meno generici, che perlomeno costituiscono un impegno e forniscono ai soci un idea dell'indirizzo che i candidati intendono seguire.
Ora a tutti voi sembrerà ragionevole e  democratico che qualcuno, prima di essere eletto in un consesso nel quale è in grado di prendere decisioni che possono influenzare la vita di 2000 persone, oltre che presentarsi con una bella faccia sorridente, debba anche "annunciare" in un programma quello che vuole fare. Giusto? Invece, molto curiosamente, alcune persone ritengono che sia più democratico presentarsi con il proprio nome in un fogliettino che passa di mano in mano secondo il metodo del "Mi manda Picone". Per fare cosa? Non si sa. Potrebbe comparire un sosia di Razzi e dirvi all'orecchio "Fidati... amico mio .....".

Eppure a Poggio stava per verificarsi un evento importante. La creazione di una lista unitaria, guidata da Sandro Anedda, che andava a sintetizzare diversi punti di vista presenti all'interno della comunità. Poteva essere il momento di una svolta soprattutto per il clima, eccessivamente conflittuale, presente all'interno della comunità. L'intenzione di quella lista era creare un gruppo che si presenta unito per governare la Cooperativa superando le divisioni iniziali per concentrarsi sui problemi, peraltro gravi. Questo obiettivo è testimoniato dal fatto che la lista Anedda sia stata presentata con 15 candidati, mentre ogni elettore può indicare un massimo di 10 nominativi. Insomma, si pensava che non ci sarebbe stata un'altra lista antagonista e ci si presentava, uniti, per amministrare la cooperativa senza conflitti. Uno squallido inciucio o una opportuna "unità di intenti"? 

Modestamente io non credo di potere essere considerato "inciucista". Credo, invece e senza rischio di smentita, poter testimoniare la mia presenza, spesso in prima fila, nelle battaglie contro la cementificazione del nostro territorio, contro gli sprechi, a favore della trasparenza, dell'infomazione, per la cessione delle opere di urbanizzazione al Comune, il contrasto a certi sprechi assurdi e spese inutili. Ho anche dedicato tre anni della mia pazienza al CdA della Cooperativa, toccando con mano il veleno, i tradimenti, l'ostruzionismo, i boicottaggi che caratterizzano l'azione di alcuni personaggi poggini. 
Un'altra cosa certa è che so bene chi spingeva per la trasparenza e chi invece cercava di secretare gli atti, nascondendoli ai soci. So bene chi ha partecipato al ricorso al TAR per il trasferimento delle opere di urbanizzazione al comune di Capoterra, so chi se ne è fregato e chi ha remato contro cercando di tutelare, anche dall'interno del CdA poggino, gli interessi della giunta capoterrese. So chi voleva cementificare addirittura le pinete, so chi ha deliberato di assegnare a un amministratore un incarico per ben 200 mila euro, so chi ha fatto ostruzionismo in consiglio con continui interventi inutili aventi l'obiettivo di impedire al consiglio di lavorare. So chi ha voltato improvvisamente gabbana.   
Non sosterrei l'idea della lista unitaria se nel suo programma, non avesse dichiarato espressamente di volere cedere le opere di urbanizzazione al Comune, di volere amministrare con trasparenza, di volere risanare il bilancio e di consultare i soci qualora ci dovessero essere progetti che prevedano nuove edificazioni. Come ho ribadito nel post precedente, c'è un obiettivo ancora piu' importante che è quello del salvataggio della Cooperativa da una fine, che se non si interviene, appare inevitabile con tutte le conseguenze che ne derivano. Di fronte a questi obiettivi anche io mi turo il naso e sopporto qualcosa che non mi va.

Questo scenario, quasi idilliaco poteva pero' disturbare qualcuno, lo avevo anticipato nel post precedente. inutile nascondersi dietro a un dito. Poggio dei pini è una gallina dalle uova d'oro per la giunta capoterrese e funziona fino a che il comune può prelevare ogni anno da questa frazione milioni di euro di tasse senza spendere un centesimo. Per mantenere in vita questo sistema è necessario, o perlomeno molto utile, che l'amministrazione poggina si presenti, diciamo, "meglio predisposta" nei confronti della giunta comunale.  E' probabile che il programma e le persone presenti nella lista guidata da Anedda abbiamo suscitato qualche preoccupazione nella giunta capoterrese. Insomma l'unità dei poggini, tanto desiderata e auspicata da tutti, potrebbe non essere affatto gradita dai quei politici capoterresi che considerano Poggio un luogo popolato da ricchi privilegiati che devono essere tartassati.  

Ecco che, qualche giorno fa, è stata presentata una seconda lista di candidati guidata da Giorgio Manunza, personaggio noto per avere fatto politica attiva in vari partiti, seguendo un percorso abbastanza simile a quello dei due mattatori della giunta capoterrese (Marongiu e Dessì), passando dalla DC al centrosinistra. E' stato anche consigliere della Cooperativa nei primi anni 2000, sotto la guida di Calvisi e ha pertanto partecipato alle discusse operazioni di quella amministrazione, come la variante che radeva al suolo le pinete, il secretamento degli atti societari, il piano che prevedeva la ricostruzione di tutte le opere di urbanizzazione a carico dei soci ( 5 milioni di euro), la consulenza da 200 mila euro, l'informazione bulgara, il sito internet inesistente etc.  Negli anni successivi ha sempre pubblicamente osteggiato l'azione di rinnovamento proveniente dal Comitato Noi Per Poggio ed è quindi stato contrario alla cessione delle opere di urbanizzazione. Nella medesima lista troviamo Luca Madeddu, notoriamente legato all'ex presidente Calvisi e anch'egli supporter delle summenzionate iniziative e che si auto-attribuisce un inesistente ruolo di oppositore di una fantomatica abolizione della guardiania che, come tutti sanno, non si è mai verificata nella nostra comunità. 

Mi sono ovviamente letto il programma di questa lista. 
Considerate queste premesse devo dire che  trovo sorprendente leggere "non possiamo fare a meno di domandarci se l’assetto originario che ha retto fino ad oggi non sia ormai anacronistico e necessiti di una profonda rivisitazione capace di soddisfare vecchie e nuove esigenze."
Degli innovatori, insomma. Bene!. Peccato dover sottolineare l'assenza di tutti i candidati da qualsiasi proposta innovativa negli ultimi anni e la presenza di alcuni di essi tra i più accesi "rematori contro" anche a colpi di ostruzionismo e boicottaggi, in relazione a tante di quelle iniziative di rinnovamento che, incredibilmente, oggi troviamo addirittura scritte in questo programma.  Cambiare idea o essere folgorati improvvisamente in occasione delle elezioni dal sacro fuoco dell'impegno, ovviamente, si può, ma è anche giusto che di queste improvvise conversioni siano al corrente anche gli elettori. 

Strabuzzo gli occhi leggendo poi che Manunza e Madeddu propongono "una nuova trasparenza basata non soltanto sul notiziario e su una tempestiva informazione delle delibere del Consiglio ...".  Non c'è veramente limite alla faccia tosta. La storia della Cooperativa, purtroppo, ci dice, che le delibere del Consiglio sono state pubblicate sul Portale solo nei due anni dell'amministrazione guidata da Giacomo Cocco e che i summenzionati neo informatori erano in prima fila tra gli oppositori di questa iniziativa e hanno partecipato ad amministrazioni in cui ai soci veniva impedito persino l'accesso agli atti presso gli uffici.   

Ancora più sorprendente è la frase "da diversi anni, ormai, si è creato un clima di perdurante sospetto e ostilità reciproca tra gruppi e persone. Questo clima di contrapposizione ha esaurito il livello di sopportazione della maggioranza dei Soci che chiedono a gran voce il ripristino di quel clima di armonia e amicizia che ha sempre contraddistinto la nostra comunità.".  
Quindi, proprio mentre a Poggio si stava creando una ricucitura tra le diverse anime che avevano partecipato ai contrasti, cosa fanno i nostri "pacifisti"? Si presentano con una seconda lista che disturba il tanto auspicato processo di saldatura e il necessario "passaggio generazionale", presentando una lista che si contrappone all'altra, andando ad alimentare future tensioni. Ce n'era veramente bisogno? Cui prodest?

Questa lista vorrebbe poi ottenere dei risparmi tramite iniziative che, a mio avviso, hanno ben poca possibilità di successo. Se è vero che nei periodi delle vacche grasse potevano esistere degli sprechi facilmente attaccabili, è anche vero che la Cooperativa non vende un lotto dal 2007 e gli amministratori che si sono succeduti negli ultimi 7 anni (tra cui alcuni dei candidati di entrambe le liste) hanno già attuato iniziative volte alla riduzione degli sprechi. non sarà facile ottenerne altri ed è aleatorio fare questa promessa. 
E' stato già ridotto il costo delle stampe utilizzando internet e le email. Non si capisce quale "sistema gestionale automatizzato" potrebbe essere attivato e con quali reali risparmi in termini economici.  "Ricercare nuove fonti di entrata, differenti rispetto ai tradizionali ricavi della Cooperativa.". E quali sarebbero? Si spara a casaccio nel programma, magari qualcuno ci crede sulla parola. 

La cosa più preoccupante è pero' la scarsa chiarezza sui temi più importanti per la Società. Quale posizione avere sulla cessione delle opere di urbanizzazione, quale sulle nuove edificazioni? 
Il testo è scritto in politichese, lo testimonia la presenza, per ben due volte in tre righe, della locuzione "nelle more", a testimonianza della ricerca di un linguaggio poco chiaro, tipico delle supercazzole da azzeccagarbugli (e quindi indoviniamo facilmente anche l'autore). E' pero' indicativo leggere che si vuole chiedere al Comune di occuparsi di attività poco significative come le aree verdi pubbliche, non quindi delle strade, illuminazione etc.che ci costano un patrimonio e che la Cooperativa dovrebbe intervenire per la sistemazione dei tratti di asfalto più compromessi.
Insomma, nella voluta fumosità sembra di scorgere una volontà di continuare a spendere i soldi dei soci per manutenzionare le opere pubbliche per le quali i poggini pagano già delle tasse incredibilmente elevate... e fare risparmi con l'automazione? 
Dato che la lista guidata da Anedda si è espressa senza mezzi termini per la cessione, ne deduco che la lista Manunza sarà certamente più gradita alla giunta capoterrese. Capito mi hai? 

E il piano di lottizzazione? Anche in questo caso non si capisce cosa vorrebbero fare questi candidati, alcuni dei quali, lo ricordo, hanno cercato di fare approvare, qualche anno fa, un intervento di cementificazione da 180 lotti, pinete comprese. Folgorati sulla via di Damasco, oggi si pongono la seguente domanda "è davvero opportuno continuare a sognare un rilancio della politica delle lottizzazioni, alla cui vendita solamente si affida la possibilità, sempre più remota, di fare cassa?". Ah si? quindi riepilogando questi sarebbero: innovatori, fautori della trasparenza, ferrei difensori degli interessi dei poggini nei confronti del comune, opere di urbanizzazione non pervenuto (nelle more), e, udite udite, fautori dell'opzione cemento zero. Nemmeno Berlusconi da Vespa aveva osato tanto.

4 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

da Ludovica Mulas

Ciao Giorgio

prima di dormire mi ritrovo in mano il programma di Randaccio&C. e leggo con molta attenzione senza riuscire, onestamente, a capire tutto....sarà l'ora tarda?

ti riporto con il copiaeincolla una parte del capitolo dedicato al PDL e oouu;

“In questo stato di cose, è davvero opportuno continuare a sognare un rilancio della politica delle lottizzazioni, alla cui vendita solamente si affida la possibilità, sempre più remota, di fare cassa? Non sarebbe invece più opportuno ridiscutere con il Comune i termini pattuiti nelle convenzioni trovando una compensazione tra quel surplus realizzato (bitumazione delle strade) e quanto ancora deve essere realizzato?”

Quindi non vogliono più lotti?...mah!

Comunque forse sarebbe stato meglio rileggersi con attenzione la prima convenzione dove parla di viabilità, e la riporto qui sotto:

“a) Viabilità: la rete viaria interna è prevista con supporto in materiale arido ghiaio-sabbioso della I classe gruppo A1+A2 reso in piano con motolivellatrice meccanica e manto di usura in materiale fine aggregante costipato meccanicamente ad umido con successivo spandimento di pietrisco rullato. Nelle zone di maggior traffico è previsto il trattamento superficiale a semipenetrazione; o in alternativa la pavimentazione con fondazione in misto granulare dello spessore di cm. 20, strato di collegamento in conglomerato bituminoso dello spessore di cm. 6 e manto di usura dello spessore di cm.2”

….ma allora lo strato bituminoso era previsto fin dal 1970....e allora quale sarebbe il surplus realizzato dalla Cooperativa?

E poi, cosa significa "Percorrendo questa strada sarà possibile diminuire sensibilmente un appesantimento urbanistico della lottizzazione"? Vuoi vedere che quando continuavamo a dire che non servono tutti quei parcheggi avevamo ragione? Ma guarda un po’!

E che dire delle righe dopo:

“altro problema riguarda gli interventi della cooperativa sulle opere di urbanizzazione nelle more del pronunciamento del Consiglio di Stato sulle cessione delle oouu. Abbiamo fatto un giro di perlustrazione nella lottizzazione e ci siamo resi conto che molti soci soffrono il degrado di opere e infrastrutture ormai fatiscenti: manto stradale in completo disfacimento, approvvigionamento idrico a singhiozzo, assenza totale di illuminazione pubblica. Riteniamo che sia doveroso intervenire, anche nelle more del pronunciamento del tribunale amministrativo, in tutte le situazioni nelle quali la vetustà delle opere diventa la fonte di possibili rischi alla circolazione di auto e residenti.”

A parte che il TAR ci ha già dato ragione e si tratta del Consiglio di Stato, secondo il loro programma, da domani, in attesa appunto della sentenza del CDS la Coop dovrebbe spendere soldi per aggiungere lampioni, riparare il manto "in completo disfacimento" , ma tu pensa...così se la sentenza ci darà ragione potremo omaggiare il comune di oouu che saranno parzialmente ripristinate?
(continua)

Giorgio Plazzotta ha detto...

segue


E ancora il punto relativo ai servizi che la coop dovrebbe pretendere:

“Sono in tanti a dichiarare apertamente l’inutilità di un sistema che si regge completamente sulle quote sociali e che provvede, a stento, al soddisfacimento di servizi che sarebbero di competenza pubblica. Manutenzione del verde, manutenzione dei tratti stradali di competenza comunale, pulizia delle strade, sono solo alcuni degli interventi di cui il comune deve farsi carico.

Nei prossimi anni sarà centrale che la cooperativa eserciti ogni opportuna pressione propositiva presso gli interlocutori comunali al fine di avviare la risoluzione di queste e altre problematiche. Con una differenza rispetto al passato: saranno formalizzate le criticità che investono la lottizzazione in un documento da inviare la sindaco al quale verrà chiesto un incontro con solo con i principali organi della Società, ma anche una delegazione di poggini in modo da far sentire tutto il peso della nostra comunità.”

Io non posso dimenticarmi di un’assemblea in cui, uno dei candidati di questa lista, affermò che i poggini non devono pretendere che i loro diritti vengano rispettati ma devono “mettersi in ginocchio” davanti al comune, credo lo ricorderai anche tu….comunque, sono anni che non facciamo altro che sentire dire che Poggio non deve cedere nulla, deve essere autonoma, perché i poggini non hanno bisogno di nessuno....e adesso magari ci vogliono far credere che anche su questo abbiamo ragione noi? Che essendo cittadini di Capoterra il comune si deve fare carico di alcuni servizi? Il problema è che nel voler seguire le nostre tracce alla fine esagerano, infatti la manutenzione del verde non può essere di competenza del comune, neanche sulla base della legge urbanistica che continuiamo a invocare per la cessione delle oouu....e la pulizia delle strade è stata appena appaltata a Derichembourg!



E hanno continuato a pescare negli intendimenti fondanti del comitato, visto che all'inizio leggiamo: "le esigenze sono cambiate, pensare che l'unica prospettiva di mantenimento dello status quo passi attraverso la vendita di nuovi lotti ci lega ad un futuro incerto e di sola sussistenza" (sussistenza? ma come scrivono? volevano dire sopravvivenza?)

Quindi non vogliono più lotti? Ma insomma che si decidano, prima li vogliono, adesso non li vogliono....e poi la trasparenza di cui tu hai già scritto...

Si sono convinti su tutte le nostre ragioni? Se leggi con attenzione sembra la brutta copia del nostro programma del 2012....

Tu credi all'illuminazione sulla via di Poggio dei Pini?

Buonanotte
Ludovica

Ludovica ha detto...

Ciao Giorgio
vorrei solo chiarire a Elio Masciarelli che il suo post sul portale della Cooperativa mi ha attribuito un testo che non è mio.
Magari prima di criticare o accusare qualcuno sarebbe il caso di controllare chi firma, o no?

Ludovica

Giorgio Plazzotta ha detto...

Si ho letto il commento di Elio nel Portale. Si è evidentemente confuso, dovrebbe fare rettificare la sua lettera. Avrebbe anche potuto scrivere qualcosa qui nel Blog, ovviamente lo avrei pubblicato. Mi sembra di avere capito che lui non abbia un programma, ma che si presenti per conto suo. Ovviamente più che legittimo anche se io preferisco sapere prima delle elezioni quali impegni e indirizzi un candidato (o un gruppo) intende perseguire.
Non sono al corrente delle dinamiche che hanno portato alla formazione della lista guidata da Anedda quindi leggo la testimonianza di Elio sulla questione dei 23 o dei 15. Mi verrebbe da dire "bene", tante persone che vogliono dedicare il proprio tempo (tanto) e la propria pazienza (tantissima) alla Cooperativa. Capisco, pero' che le elezioni costituiscono da sempre sempre un momento "politico" di strategie e di giochi di potere. La discesa in campo di alcuni politicanti da quattro soldi e di prestanome azzeccagarbugli testimonia che una certa strategia è necessaria. Perlomeno adesso sappiamo chi è che veramente alimenta le divisioni nella comunità poggina.

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