Domani è il 22 ottobre. Per i capoterresi delle frazioni è l'anniversario della più grande tragedia naturale di questo territorio e sottolineo naturale, perchè i danni creati dagli uomini sono ben più consistenti.
Per i politici cialtroni l'anniversario rappresenta, invece, l'occasione per fare passerella esibendo l'ennesima "carta straccia" che da ben sei anni si passano di mano in mano. L'anniversario è un pò come il giorno delle elezioni. Ci si tiene sempre qualcosa per impressionare qualche ingenuo.
La realtà dei fatti ci dice, invece, che in sei anni esatti, non è stata messa nemmeno una pietra a protezione della popolazione.
I politici locali, per scaricare la propria coscienza, dicono che si è trattato di un evento eccezionale, una piena millenaria. Purtroppo le immagini che provengono da Genova li smentiscono pesantemente. In quella città ormai il Bisagno esonda quasi ogni anno. Forse sarà il caso di darsi da fare, no?
la notizia del giorno è che il Presidente Pigliaru ha firmato l'ordinanza che approva (sic) "il progetto
definitivo per la sistemazione idraulica del Rio San Gerolamo – Masone Ollastu, gli interventi di ricostruzione delle opere pubbliche nelle località di Poggio dei Pini e in altre frazioni di Capoterra, lo spostamento di una linea elettrica che interferisce con l’avanzamento dei lavori volti a ripristinare le condizioni di sicurezza per il territorio e la gente di Capoterra."
Si tratta, in pratica, del secondo lotto del famoso "studio Hydrodata" che era stato finanziato con 11 milioni di euro. Il primo lotto è già stato "avviato" due anni fa, ma come ben sapete non si è mossa ancora una foglia. Che cosa stava aspettando la Regione Sardegna? Perchè questo enorme ritardo?
Ovviamente nessuno fa queste domande imbarazzanti. In questi sei anni si è giocato alla roulette russa sulla pelle di chi, non per sua colpa, vive con la propria famiglia dove non si sarebbe dovuto costruire.
Non so se ho capito bene quali siano i lavori che, chissà quando, dovrebbero partire. Credo che si tratti della ricostruzione della diga di Poggio dei Pini, di una ponte sopraelevato sulla strada 26 (sempre presso il lago di Poggio e, un nuovo ponte anche presso l'ex Hydrocontrol. Purtroppo lo studio Hydrodata non prevedeva nessuna protezione per la zona sportiva di Poggio, nemmeno un argine. L'ordinanza cita anche la rimozione della vecchia linea elettrica che attraversa il rione Pauliara, resa ormai inutile dall'elettrodotto realizzato negli anni 90.
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