Sabato scorso il CdA della Cooperativa ha incontrato i soci per una riunione informale. E' stata l'occasione per sentire direttamente dalla voce degli amministratori poggini quasi sono le principali problematiche che riguardano il nostro centro residenziale e, allo stesso tempo, sentire anche la voce dei soci. Sebbene ormai in piena era di facebook le informazioni e il confronto si svolgano anche al di fuori delle riunioni ufficiali (e questo è un bene), una partecipazione scarsa, come quella registrata sabato non è un buon segno. La scarsa partecipazione dei residenti è ancora più negativa se consideriamo che la Cooperativa non ha mai affrontato un periodo cosi' difficile nella sua storia, se escludiamo il tragico post alluvione del 2008.
La comunità poggina si trova stretta nella morsa tra le angherie di una classe politica comunale che la devasta di tasse senza restituire alcun servizio e dalla quale viene perdipiù sbeffeggiata. e, dall'altro lato, la presenza all'interno della stessa comunità poggina di quel gruppo dirigente che ha sempre remato contro il cambiamento e il passaggio a una nuova fase della vita del centro residenziale (quella post-cemento). Queste divisioni indeboliscono l'azione della Cooperativa, rendendo ancor più difficile una reazione che sarebbe già assai complicata, considerando che la consistenza numerica dei residenti di Poggio è e sempre sarà, ampiamente minoritaria.
A tutto questo si aggiunga lo scellerato intervento dei giudici del Consiglio di Stato che avrebbero dovuto far rispettare una la legge che ai più appare molto chiara e poco interpretabile, invece di inventarsi una giurisprudenza confusa, e pasticciata che ha creato, a Poggio, una situazione paradossale che non ha eguali in tutto il territorio nazionale.
I commenti sulla sentenza sono stati quasi unanimi e provenienti da osservatori di grande competenza. Quella sulla gestione delle opere di urbanizzazione di Poggio dei Pini è stata una sentenza scandalosamente sbagliata. Nonostante ciò il nostro sistema prevede che rappresenti , in pratica, l'ultima parola sulla questione. E' un pò come in una partita di calcio che vincete 12-0, arriva uno che dice, "chi segna l'ultimo goal ha vinto". E così è andata.
Averci provato rappresenta comunque una segno di coraggio e determinazione ed un messaggio indirizzato ai ciarlatani che ci governano. I cittadini non sempre stanno zitti, non sempre si vendono, talvolta si ribellano e. dopo avere invano tentato di dialogare, affidarsi alla legge e alla pressione mediatica è il modo migliore per ottenere qualcosa. Solo due (one, two) voci fuori dal coro, peraltro notoriamente faziose, si sono coperte di ridicolo nell'incontro di sabato, cercando di accusare i 70 ricorrenti per meri fini politici interni. Chi ha male amministrato in tutti questi anni farebbe volentieri morire Sansone insieme ai Filistei pur di fare un passo indietro.
Appare infatti più che probabile che i giudici del CdS abbiano valutato negativamente il fatto che il ricorso fosse stato presentato da un gruppo di residenti e non anche dalla Società coinvolta direttamente nella gestione di queste infrastrutture. Come abbiamo raccontato nel corso degli ultimi anni alla guida della Cooperativa si sono avvicendati anche amministratori che sembravano perseguire con vigore gli interessi del Comune di Capoterra prima ancora di quelli dei soci della società che amministravano. I risultati eccoli qui. Se l'unione fa la forza, la divisione cosa fa? Forse meglio tacere.
C'è un'altra notizia tutt'altro che positiva che influenza il bilancio della Cooperativa (da molti anni in passivo) e si interseca con le vicende legate alla sentenza sulle Opere di Urbanizzazione, come una incredibile beffa. A causa di una nuova norma, peraltro giusta, gli operai della Cooperativa non potranno più riparare le tubature in cemento-amianto con cui è realizzata la parte più vecchia della rete idrica poggina. Per ovviare a ciò la Cooperativa (e pertanto tutte le famiglie di Poggio), dovranno ingaggiare una ditta specializzata con conseguente aumento delle spese. Vi rendete conto del paradosso? Da una parte lo Stato dice che la coop di Poggio deve gestire questi servizi pubblici, dall'altra le dice che non può praticamente farlo con il proprio personale a meno che non si trasformi in una ditta specializzata, il che non è ovviamente possibile.
Morale della favola, anche se il Presidente Anedda non lo ha confermato, aspettiamoci un salato aumento delle tariffe idriche con buona pace di quegli ex amministratori urlanti che si vantano di avere amministrato per decenni, ma non hanno saputo realizzare una rete idrica destinata all'irrigazione. che avrebbe risolto per sempre i problemi idrici di questa lottizzazione. Mi spiace, ma ve lo ricordo io anche se mi guardano storto (esticazzi).
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