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lunedì 9 gennaio 2017

ABBANOA CONTINUA A TENTARE DI “ESTORCERE” AL COMUNE DI CAPOTERRA ED ALLA COOPERATIVA POGGIO DEI PINI SOLDI NON DOVUTI

di Franco Magi

Nell’esercizio del diritto dovere di sindacato ispettivo ho acquisito le numerose comunicazioni pervenute a mezzo pec ed a firma del direttore generale di Abbanoa Dott. Sandro Murtas, e non posso esimermi dal ribadire il più ampio stupore per il contenuto delle stesse.
La società Abbanoa continua infatti incredibilmente a tentare di estorcere al Comune di Capoterra oltre 1.000.000 (diconsi un milione) di euro in più di quanto dovuto per legge.
Preliminarmente giova ricordare che la società Abbanoa Spa, dal 01 gennaio 2006, è il gestore del servizio idrico integrato per la Regione Sardegna. Ad un gestore unico a livello regionale consegue pertanto l’applicazione di una tariffa unica regionale.

Come correttamente sostenuto nell’oggetto delle note inviate al Comune, il servizio di approvvigionamento idrico del Comune di Capoterra è avvenuto (ed avviene) “a bocca di serbatoio”, cioè con approvvigionamento fino al serbatoio comunale.
In precedenti comunicazioni, Abbanoa ricordava al Comune che “non si è ancora addivenuti alla regolazione della posizione del Comune circa l’applicazione sul sevizio idrico integrato nell’Aato unico della Sardegna, né si dispone della determinazione del corrispettivo per il servizio svolto”.
Nelle medesime comunicazioni il dott. Sandro Murtas invocava l’intervento dell’allora Autorità d’Ambito Territoriale della Sardegna, quale “soggetto a cui per legge e statuto sono demandate le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo del servizio, aggiungendo inoltre che era indispensabile per Abbanoa procedere alla emissione delle fatture sulla base di costi stimati dalla società stessa per l’erogazione del servizio e che comunque “si darà seguito comunque con una emissione di conguaglio definiti gli aspetti tariffari sopra precisati”.
Ed infatti, proprio l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale della Sardegna, con comunicazione del 02/12/2011 prot. n° 34576, comunicava che “il costo unitario applicato da Abbanoa S.p.A. al mc d’acqua fornito a bocca di serbatoio al Comune di Capoterra era da considerarsi legittimo, nelle more dell’iter di valutazione che la stessa Autorità sta ponendo in essere per validare tale costo unitario”.
Alla luce delle premenzionate considerazioni, appare inverosimile che Abbanoa ritenga di poter rubricare a  mera tariffa suggerita” la circolare del 12 giugno 2014 della Gestione Commissariale Straordinaria per la regolazione del servizio idrico integrato della Sardegna (che semplicisticamente chiama “nota”), cui è perfino seguita una integrazione alla predetta circolare per la determinazione del compenso per la fornitura “a bocca di serbatoio” del 2014, emessa dall’Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna in data 18-12-2015.
Ed invero, alla luce di tali circolari Abbanoa non può minimamente pretendere “di dover acquisire un corrispettivo per la fornitura dell’acqua potabilizzata al serbatoio comunale”, senza che esso sia preventivamente autorizzato dall’Ente preposto.
Infatti, si ribadisce che la determinazione della tariffa è rimessa dalla legge esclusivamente all’Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna.
Peraltro, come il dott. Sandro Murtas potrà facilmente notare – contrariamente a quanto sostenuto - trattasi di tutt’altro che di tariffa di “prima approssimazione”, avendo l’Ente preposto compiuto una vera e propria istruttoria esaminando i costi disaggregato relativi alle fasi di captazione, potabilizzazione di adduzione sull’intero territorio regionale, deducibili dall’ultimo bilancio approvato e dalla contabilità industriale per l’anno 2012.
Accanto ai predetti costi vivi Abbanoa ha contestualmente trasmesso i dati di costo per strutture generali, oneri finanziari e gestione commerciale riconducibili al servizio idrico.
Al termine di una approfondita disamina dei predetti dati, rivalutati in base ai tassi di inflazione stabiliti per il 2013, la Gestione Commissariale Straordinaria per la regolazione del servizio idrico integrato della Sardegna ha individuato in € 0,38/mc (e non € 0,48/mc) il corrispettivo per la fornitura a bocca di serbatoio.
Assolutamente corretto ed inconfutabile appare invece il richiamo che il direttore generale di Abbanoa stesso ha fatto citando delle “riunioni ed incontri dedicati, che hanno portato alla ipotesi da più parti sollevata e da parte di tutti condivisa che in questa fase di analisi e di verifica l’amministrazione comunale provveda al pagamento di quanto ritiene corretto in favore di Abbanoa a titolo di corrispettivo per la fornitura ricevuta”.
Orbene, non sfuggirà certo che essendo una pubblica amministrazione ed avendo precisi obblighi normativi, il Comune di Capoterra non può assolutamente pagare quanto indebitamente richiesto da Abbanoa ma - pena i rischi di responsabilità erariale – può e deve pagare quanto stabilito dall’unico soggetto ope legis autorizzato.
Quanto alla successiva nota che Abbanoa ha ritenuto di inoltrare al Comune di Capoterra in data 21-05-2015, avente prot. 45738 DG, sorprende vivamente come possa ritenere che permanga “la particolarità del caso non regolato con tariffa del governo d’ambito”, quando proprio lo stesso Ente con circolare del 12 giugno 2014  ha pubblicato una deliberazione dal titolo “determinazione del compenso per la fornitura del servizio a bocca di serbatoio.
Peraltro, tale circolare risulta anche presente nel portale dell’Ente di Governo dell’Ambito della Sardegna, ed è pertanto consultabile da ogni parte del mondo, e finanche dalle stazioni orbitanti.
Non sfuggirà alla società Abbanoa, inoltre, che i funzionari del Comune hanno divieto giuridico di pagare le somme da Lei richieste.
Dai dati in possesso dello scrivente, che saranno certamente meglio verificati dagli uffici competenti, il nostro Comune risulterebbe abbia liquidato in favore di Abbanoa ben 1.029.230,00 € (fattura n. B31 22140 /2011), ulteriori 540.418,00 € (fattura n. B31 24634 /2012), ed ancora 225.408,36 € (fatturazione approvvigionamenti idrici a bocca di serbatoio acconti secondo semestre 2012) nonché 202.398,04 € (fatturazione approvvigionamenti idrici a bocca di serbatoio acconti primo semestre 2013);
A tale considerevole somma di € 1.997.454,40 (diconsi euro UNMILIONENOVECENTONOVANTASETTEMILAQUATTROCENTOCINQUANTAQUATTRO/40), andrebbe finanche aggiunta una ulteriore fattura pregressa, da Lei citata e non ancora liquidata per € 708.026,22;
Da tali dati emerge ancora che l’importo totale per la fornitura del servizio “a bocca di serbatoio” fatturato dalla società Abbanoa con l’importo indebito di € 0,48/mc (in luogo dei 0,38/mc previsti) ammonterebbe ad € 2.705.480,62, e ne consegue pertanto che il Comune ha il diritto/dovere di chiedere la restituzione delle somme indebitamente corrisposte, che ammonterebbero al 20,84% di tale importo pari a ben 563.822,16 €.
Il Comune potrà legittimamente pagare solo la differenza tra la l’importo della fattura da Lei citata (ricalcolata con il costo di € 0,38/mc)  ed il conguaglio di € 563.822,16 dovuto al Comune.
Naturalmente, qualora Abbanoa non fosse d’accordo con i metodi di calcolo dell’Ente di Gestione - e fosse ancora nei termini stabiliti dalle norme processuali amministrative - potrà adire l’Ecc.mo TAR Sardegna per l’annullamento della circolare del 12 giugno 2014 della Gestione Commissariale Straordinaria per la Regolazione del Servizio Idrico della Sardegna.
Per quanto nella recente determinazione del Comune di Capoterra (scarica) Vi sia una ipotesi di successivo conguaglio, spero che la Cooperativa Poggio dei Pini contesti nelle forme e nei modi di legge la predetta determinazione, che prevede la tariffa di € 0,518/mc in luogo dei € 0,36/mc stabiliti dall’Ente di Governo.
L'applicazione della tariffa illegittima di Abbanoa comporterebbe infatti per la Cooperativa Poggio dei Pini un maggiore costo per centinaia di migliaia di euro (con gli anni pregressi).
Confido comunque che in un rapporto di leale collaborazione si risolva tale vicenda, ma nel contempo la invito calorosamente Abbanoa a non porre in essere comportamenti antigiuridici e stucchevoli quali quelli di ridurre la portata dell’acqua in ingresso nel serbatoio comunale nel vano tentativo di “estorcere” al Comune pagamenti non dovuti e che il Comune, anche volendo, non può effettuare.
Con l’occasione si porgono distinti saluti.

Capoterra, 09-01-2017

Franco Magi

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