C’è stato un momento in cui, all’indomani del voto poggino,
è sembrato che il presidente Anedda sarebbe riuscito ad avviare un dialogo
costruttivo con l’opposizione trasformando la risicata maggioranza ottenuta dalle
urne in una solida coalizione in grado di assicurare il regolare governo della
Cooperativa. E’ stata un’illusione durata pochi giorni.
Anch’io, come molti poggini, ho ricevuto via mail la notizia
delle contestazioni mosse agli amministratori e ritengo che i fatti esposti, se
rispondenti al vero, siano estremamente gravi.
Personalmente non ho avvertito quel clima da “rissa sui social media” denunciato dal gruppo
dirigente. Credo che, finché si resta nei
limiti fissati dalla legge e dal vivere civile, ciascuno sia libero di
esprimere critiche a chi detiene il potere.
E credo altrettanto fermamente che sia preciso dovere di chi ha assunto
una carica direttiva assegnatagli attraverso libere elezioni dare risposte precise
ai rilievi mossi sul suo operato. Non ho parlato a caso di libere elezioni. Uno
dei fatti contestati fa esplicito riferimento alla regolarità del voto e,
poiché nelle elezioni poggine un pugno di voti può determinare la vittoria o la
sconfitta di una coalizione, la sola ipotesi di una irregolarità rende non
opportuna ma doverosa una risposta chiara. I nomi non interessano, lasciamoli
al legittimo rispetto della privacy.
Signor presidente, è vero o non è vero che, nelle settimane
precedenti alle elezioni è stato proposto ad alcuni soci un piano di rientro
dai debiti nei confronti della Cooperativa? In caso affermativo, le chiedo di
rispondere a queste domande:
1 Quanti
sono questi soci?
2 I soci
morosi coi quali è stato raggiunto un accordo hanno ricevuto la scheda
elettorale?
3 Quanto
hanno versato nelle casse sociali prima di essere ammessi al voto?
4 Il piano
di rientro è stato proposto a tutti i soci morosi o solo ad alcuni di essi?
Se questa storia dei soci morosi che hanno potuto votare è
una bufala non me ne voglia per il disturbo che le ho procurato. Ne sarò lieto per
lei e per il ristabilito clima di serenità nel nostro vivere civile.
A.P.
10 commenti:
Ciao Angelo. il tuo post mi suggerisce alcune considerazioni.
"Potremmo discutere se si sia trattato di un reale tentativo di intesa o di una cinica operazione di facciata". si è vero potremmo discutere anche sulla base della fiducia e stima che abbiamo per i protagonisti del "mancato accordo", ma aldilà delle dietrologie personalistiche le caratteristiche e i dettagli di quell'accordo non erano fumosi, ma molto chiari e dettagliati. Sarà anche una "lettura" personale ma credo proprio che una minoranza non potesse pretendere piu' di quanto era stato proposto, pertanto l'opzione "operazione di facciata" non ha elementi concreti che possano sostenerla e vivrà nello sterminato campo delle insinuazioni che, a Poggio, si apre in vere e proprie praterie.
ma veniamo al punto clou: "i piani di rientro per i soci morosi". anche in questo caso non riesco a comprendere, nel leggere il tuo post e anche quelli delle "insinuazioni per Poggio" quale sia l'esatto oggetto del contendere.
mi permetto quindi di chiedere a te, ma anche agli altri commentatori, quale sia esttamente l'accusa che viene mossa. Il problema sono i piani di rientro che non devono essere fatti, o che devono avere caratteristiche diverse. oppure il problema è il periodo sospetto in cui sono stato fatti (prima delle elezioni)? fatemi capire.
Sappiamo bene che c'è un certo numero di soci morosi, alcuni saltuari, altri cronici. questa cosa indispettisce molti soci che pagano regolarmente le quote, ma a Poggio c'è anche molta solidarietà e sappiamo bene che talvolta (non sempre) dietro una morosità ci sono storie personali non molto fortunate- a mio avviso il tentativo di far rientrare alcune di queste situazioni ovviamente con condizioni agevolate è condiviso da tutti i soci, quindi se si attaccano queste operazioni a mio avviso si fa polemica strumentale e non si rappresenta affatto il pensiero della maggioranza dei soci. se invece il problema è il periodo allora possiamo convenire che il vezzo di "fare cose" poco prima delle elezioni per incrementare il senso di positività nei confronti dell'amministrazione uscente è una delle armi della politica sempre utilizzate a tutti i livelli e, sinceramente, questo è sempre avvenuto anche a Poggio dei Pini: si tappano buche, si abbelliscono i luoghi, si fanno pulizie e tinteggiature etc. E' questo il problema? ma i non pochi ex amministratori della cooperativa che oggi si trovano alì'opposizione non hanno fatto queste cose? non sono cosi' smemorato.
terzo elemento. si vuole veramente dire che queste operazioni influiscono sul voto? una decina di anni fa ho avuto una perdita idrica, credo che si trattase dell'amministrazione calvisi o pittaluga. fortunatamente sono stato graziato e l'amministrazione mi ha concesso di pagare l'acqua sullo scaglione piu basso. Credi davvero che io abbia votato per quegli amministratori e che lo abbia fatto per questo motivo. scisate ma si tratta di insinuazioni gravissime. Non so se ve ne rendete conto.
vorrei anche sapere se questi pani di rientro sono già stati proposti ai soci in passato, da quali amministrazioni, in quali momenti, e con quali condizioni. ho l'impressone che cio' sia già avvenuto.
per quanto riguarda invece gli "stipendi" questo termine, del tutto inappropriato, a mio avviso è piu' che indicativo. da sempre (e quasi sempre) i Comitati esecutivi hanno preso questo rimborso forfaittario. giusto o sbagliato. Essendo passati da 3 a 5 mi sembra ovvio che siano in 5 ad averlo. vorrei invece chiarezza da parte degli amministratori attuali sull'ammontare delle cifre in relazione a quanto scritto altrove. se si dice che gli importi sono uguali devono essere uguali e non alcune migliaia di euro piu elevati. grazie per l'attenzione
Preliminarmnente vorrei tentare di dare una risposta alle domande di Angelo:
- i Soci cui è stato approvato un piano di rientro sono 16;
- tutti i soci di cui sopra hanno avuto la possibilità di votare;
- la maggior parte di soci non ha versato nulla, mentre uno di loro ha dato 100 euro di acconto;
- il piano di rientro è stato proposto solo ad alcuni soci, e non di certo a tutti. Anzi, ad alcuni soci sono state avviate perfino azioni di recupero attraverso la predisposizione di decreti ingiuntivi.
Questa è la pura e semplice verità dei fatti.
Quanto alle considerazioni di Giorgio:
- è sorprendente la affermazione secondo cui "una minoranza non potesse pretendere piu' di quanto era stato proposto", laddove la "maggioranza" pretendeva di sceglierne i componenti da nominare nel Comitato esecutivo. Nemmeno le più strampalate dittature centroafricane sarebbero arrivate a tanto!
Quanto ai piani di rientro, a Giorgio sfugge un passaggio:
- in primo luogo la riunione si è tenuta senza avvertire il Collegio sindacale, in violazione delle norme del codice civile;
- in secondo luogo, non è stata data a tutti la possibilità (con criteri precisi) di aderire ad un piano di rientro, ma solo ad alcuni e a pochissimi giorni dal voto (un socio ha firmato addirittura il 05 maggio, il giorno prima delle elezioni);
Oltre alle violazioni al codice civile (ignorate da Giorgio), suscita perplessità e sdegno l'aver profittato delle difficoltà di alcuni soci per accaparrarsi il voto.
Quanto infine ai compensi, io mi trovo su posizioni più vicine a Giorgio. Chi si assume responsabilità è giusto che venga indennizzato, e non mi sorprendono 5 indennità (naturalmente affermando il vero, senza sotterfugi per far apparire una inverosimile riduzione dei costi). Però a chi amministra viene richiesta una diligenza professionale, e certo non è diligente chi ignora le norme del codice civile o chi ha difficoltà a capire la differenza tra un progetto preliminare ed un progetto definitivo.
Franco dato che su alcuni elementi sei molto preciso, ma su altri no, potresti inviarmi in privato i nominativi di soci morosi a cui non è stato proposto un piano di rientro. Non è che la cosa mi appassioni, ma dato mi servirebbe a capire se l'insinuazione secondo cui non è stato proposto a potenziali "oppositori" possa avere qualche elemento di fondamento
Giorgio,
non è apparso un mio ulteriore commento: è stato "moderato" o è un problema del software?
Quanto alla Tua domanda, io non possiedo minimamente liste di nomi dei soci morosi, ed anche se le avessi certamente non le divulgherei per tutelare la privacy di ciascuno di loro.
Posso però affermare con sufficiente certezza che i morosi sono almeno il triplo dei 16 cui è stato accordato un piano di rientro.
Caro Giorgio, come sicuramente converrai anche tu, dei se e dei ma sono piene le fosse. Per quanto mi riguarda, non ho alcuna intenzione di dare corpo a un dibattito incentrato su divergenze di valutazione e ricordi personali. Oggi, questo genere di discussione servirebbe solo a sviare l’interesse dal problema centrale che è ben altro: stiamo parlando di un certo numero di soci morosi la cui partecipazione alle elezioni del 6 maggio scorso può aver influenzato l’esito del voto. Per avere esatta cognizione di ciò che è accaduto, ho posto quattro domande al presidente della Cooperativa che è e resta la persona più qualificata a fornire chiarimenti a tutti gli abitanti di Poggio. La mia è la richiesta di un socio, ma il problema riguarda chiaramente l’intera comunità. Come gli altri poggini in regola col pagamento dei tributi, sono stato tra gli elettori che un mese e mezzo fa hanno votato per eleggere i nuovi amministratori e rivendico il diritto di sapere se la competizione politica alla quale ho e abbiamo partecipato si è svolta con regolarità o se è stata viziata da fatti che possono averne alterato l’esito.
A.P.
Da Giampaolo Lai,
Sposo in pieno l'intervento di Angelo Pani perchè lo trovo educato, preciso, onestissimo e meritevole di una risposta da parte del Presidente. Dubito però che il Dott. Anedda fornisca una propria puntuale risposta e questo mio dubbio nasce da questo che racconto. Dopo aver letto il messaggio, anche da me ricevuto e diffuso dal Gruppo spontaneo di discussione nel quale veniva segnalato il caso dei morosi ammessi al voto, il Presidente ci ha inviato il proprio nel quale avvisa che i soliti "anonimi" spargono imprecisioni e veleno ....... A questo messaggio del Presidente io ho risposto chiedendogli di moderare e magari di informarci sui fatti effettivamente denunciati, gli chiedevo, in definitiva, risposte ai quesiti posti ora, con ammirevole puntualità, da Angelo. Ma il Presidente a me non ha fornito alcuna risposta nè ha smentito, nei fatti, la denuncia circa i morosi ammessi al voto la qual cosa mi fa pensare che solo il Presidente trovi " carne di volpe" da acquistare e quindi solo lui riesce a nutrirsene, con ciò che ne consegue circa la furbizia del comune detto. Ecco e bravo Angelo Pani. Giampaolo Lai
Franco non è un problema di software e neppure di "moderazione", ma di altre cose da fare.
Per quanto riguarda il discorso sulle dittature sinceramente preferirei che l'Amministrazione della Cooperativa fosse un po' politicizzata ma non troppo, perch' non è un condominio, ma neppure il consiglio regionale. Ci sono stati molti altri CdA con maggioranze risicate, uno peraltro solo 4 anni fa. Non ti ho visto spingere e accusare nessuno di attacco alla democrazia allora e quella maggioranza si è fatta il suo triennio con un solo consigliere in piu. in quest'ottica ho trovato l'offerta di partecipazione al CE molto coinvolgente. personalmente mi interessa di piu' la governabilità (anche a livello nazionale) vorrei che il CdA "facesse cose" e non passasse il tempo ad analizzare supercazzole raccontate da qualcuno che gioca al "piccolo politicante". Ho passato tre anni li dentro e so bene cosa significa.
Per quanto riguarda i morosi ho letto (credo da te) che i 16 beneficiari del piano di rientro sarebbero considerati "voti acquisiti" in favore di Anedda e, addirittura, che sarebbero stati esclusi alcuni morosi in quanto "ostili". beh signori queste sono insinuazioni peraltro indimostrabili quindi mi sembra giusto, per chi le ascolta, tirare la catena.
per quanto riguarda la violazione del codice credo che dovrebbe essere denunciata, altrimenti trattasi anche in questo caso di insinuazione e tiro nuovamente la catena.
per quanto riguarda invece l'affermazione secondo cui l'ammontare dei compensi sarebbe aumentato temo che anche in quest caso siamo sullo stesso livello, soprattutto quando leggo che viene conteggiata l'IVA .
"Siamo ritornati alle logiche del muro contro muro e le conseguenze del rinnovato clima di ostilità non si sono fatte attendere". Di logico, stante il significato della parola, qui a Poggio dei Pini non pare ci sia granché. Viene da pensare, invece, ai Capponi di Renzo in un quartiere sull'orlo di una crisi di nervi (ormai patologica!)
F.C.
Dispositivo dell'art. 2405 Codice Civile
Fonti → Codice Civile → LIBRO QUINTO - Del lavoro → Titolo V - Delle società (artt. 2247-2511) → Capo V - Società per azioni → Sezione VI - Dell'assemblea
I sindaci devono assistere alle adunanze del consiglio di amministrazione [2380 bis, 2388], alle assemblee [2370] e alle riunioni del comitato esecutivo [2381].
I sindaci, che non assistono senza giustificato motivo alle assemblee o, durante un esercizio sociale, a due adunanze consecutive del consiglio d'amministrazione o del comitato esecutivo, decadono (1) dall'ufficio [2404].
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