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domenica 8 ottobre 2017

10 anni fa la rivolta che ha salvato le Pinete di Poggio dei Pini

L'ottobre del 2007 rappreesenta una data importante per Poggio dei Pini. Sono passati 10 anni e gli avvenimenti di quel periodo possono essere riletti con la patina del tempo che li rende più facilmente interpretabili,  rispetto a quei giorni di "passione". Inoltre il tempo ci consente di collegarli con ciò che è avvenuto dopo e di  valutare quale importanza abbiano avuto quegli eventi per la nostra comunità. 

Anche se 10 anni non sono molti, i nuovi uomini e le nuove donne di Poggio,dei Pini, che oggi hanno circa 25 anni,  probabilmente non conoscono "la rivolta del 2007". Eppure quando ammiriamo o passeggiamo nelle due meravigliose pinete di Poggio (Sa Birdiera e Pauliara) non dobbiamo dimenticare che, se oggi esistono ancora, lo dobbiamo proprio a ciò che avvenne nell'ottobre del 2007. 

Questo blog rappresenta un archivio imponente di notizie e, in particolare, gli eventi del 2007 sono stati vissuti "in diretta". Li ritroverete andando a sfogliare l'archivio del blog.
L'ottobre del 2017 non è solo il decimo anniversario della rivolta che ha salvato le pinete, ma è anche il decimo anniversario di questo blog. che nacque proprio per supportare quella azione. 

In questo anniversario non mi interessa ripercorrere tutti gli eventi di quel periodo, ma rileggerli con il cosiddetto "senno del poi". Per chi non li avesse vissuti il riepilogo più sintetico che si possa fare è questo: Il CdA della Cooperativa (presidenza Calvisi), nel 2007, portò avanti, senza peraltro interpellare e coinvolgere i soci,  una proposta di variante al Piano di Lottizzazione che prevedeva la realizzazione di oltre 200 lotti, una cinquantina dei quali avrebbero occupato gran parte della supeficie che ospita le due principali pinete di Poggio. I residenti, sino a quel tempo sonnecchiosi e poco interessati alla amministrazione della Cooperativa, insorsero in massa, si tennero numerose e partecipate riunioni. Centinaia di soci contestarono apertamente il CdA che reagì in modo inizialmente poco conciliante,  alimentando un "muro contro muro" che arroventò il clima sociale nel nostro centro residenziale. Il ritrovato interesse per il modo in cui veniva amministrata la Cooperativa fece emergere altre problematiche legate alla trasparenza e al modo con cui venibano gestite le risorse. 
La forte pressione dei soci alla fine ebbe la meglio. La proposta di cementificazione delle pinete venne ritirata e l'intero piano fu, successivamente, bocciato dalla Regione Sardegna. Nel 2009, alle elezioni per il rinnovo del CdA, il gruppo di consiglieri uscenti, venne sonoramente bocciato e sostituito da un CdA completamente rinnovato. 
  
Veniamo al 2017. 
Le pinete sono ancora li, belle come e più di prima. Il piano di Lottizzazione non è stato mai realizzato, nonostante ci siano stati altri elaborati, sempre accompagnati da una consultazione referendaria dei soci. Nel frattempo il Comune di Capoterra ha approvato il PUC e ha ridotto la cubature complessive di espanzione per tutto il comune. Una riduzione è stata applicata anche a Poggio e, pertanto, qual numero, di lotti che superava i 200 si è ridotto a circa 80. Molto probabilmente il nuovo piano vedrà la luce nel 2018. Le risorse risultanti dalla vendita dei lotti dovrebbero essere in gran parte utilizzate per sistemare le infrastrutture in modo da consentirne la presa in carico da parte del comune. Si spera che qualcosa resti anche per alcuni progetti di miglioramento dei servizi della Cooperativa. 

Il 2007 ha segnato una svolta nel modo di amministrare la Cooperativa dando vita a quella che io definisco la terza stagione amministrativa di Poggio dei Pini. La prima fu quella della fondazione, la seconda fu quella delle "vacche grasse" dovute alla vendita di lotti a prezzi elevati, la terza è quella attuale, forse potremmo definirla del "recupero".
Nell'attuale CdA ci sono solo due dei 15 consiglieri (Manunza e Madeddu) che facevano parte del famigerato CdA del 2007.  Possiamo dire che dal 2009 in poi è sempre esista una opposizione nel CdA, cosa che prima, non sempre avveniva. L'opposizione forse talvolta è un po' rompiscatole, ma a mio avviso è indispensabile per garantire una funzione di controllo.  Col "Volemose bene" si sono volatilizzati molti milioni di euro. .  

Dal punto di vista economico, la Cooperativa del periodo "ricco" attingeva abbondantemente dalle cifre esorbitantdi provenienti dalla vendita dei lotti, presentando bilanci in pareggio, ma da quando, nel 2005 i lotti finirono, si presentò nei bilanci  un disavanzo di svariate centinaia di migliaia di euro. 
Neglli anni successivi il bilancio ebbe alti e bassi, raggiungendo il pareggio nel 2010 (presidenza Cocco), riscendendo  poi  a -400 mila per ritornare in pareggio negli ultimi anni. 

Si è accennato al clima. La ferita che si genero' nel 2007 fu molto profonda e venne amplificata dall'atteggiamento irresponsabile di chi, in quel momento. aveva proprio il ruolo di "responsabilità". Chi guidava la Coop verso una direzione palesemente errata avrebbe dovuto frenare, riflettere a girare il volante.  Il sirbone sardo, invece, non ammette i propri sbagli e preferisce ammazzare Sansone con tutti i Filistei piuttosto che ammettere un errore. Anche oggi, e probabilmente per sempre, permangono nella nostra comunità desideri di vendetta e sguardi torvi. Per fortuna si tratta di poche persone, ma le pinete cosi' belle sotto al sole sono li' a dirci che ne valeva la pena.

Informazione e trasparenza. Di questo argomento si è parlato anche negli ultimi giorni, devo dire a sproposito e in modo distorto. L'informazione del 2007, ma direi anche quella dei 10 anni precedenti, era estremamente povera. Internet negli anni 90 non era disponibile, mentre dopo il 2005 non si volle utilizzarlo. L'istituzione di una mailing list risale al 2009. Il notiziario vero e proprio cessò di essere pubblicato nella metà degli anni 90 e venne sostituito da un misero fogliettino che conteneva ben poche notizie.
La partecipazione alle assemblee e alle votazioni era assai scarsa.  Piu' volte i soci lamentavano una difficoltà ad accedere agli atti societari.
Oggi, giustamente, si disquisisce su una spesa di 500 euro degli amministratore, valutandola opportuna oppure no. Nel 2007 il CdA cercò di occultare, con sistema della "secretazione" e la scusa della "privacy", un contratto di consulenza della portata di ben 150 mila euro. 
Nel frattempo Internet è diventato uno strumento fondamentale per la divulgazione delle informazioni. Nel 2007 il presidente diceva "preferisco la carta", oggi  la Coooperativa lo usa per diffonde le notizie relative alla sua attività sul proprio sito e tramite email, diciamo in tempo reale. 
Internet è utilizzato anche da soci, come, da sempre,  il sottoscritto e, più recenteente da altri che hanno realizzato siti e che tramite facebook dialogano e si confrontano (è vero, non sempre signorilmente) sui temi legati alla vita a Poggio.
Qualcuno si lamenta del fatto che l'informazione della Coop sia "di parte", ma è un segreto di pulcinella. L'informazione oggettiva NON ESISTE e non esisterà mai. E' oggettivo questo blog? Ho sempre detto di no. E' oggettivo quello dell'amico Franco Magi? Ma nemmeno per sogno. Non lo è nemmeno quello del CdA che, ovviamente, racconta i fatti dal suo punto di vista. Certo la faziosità può essere più o meno accentuata e le informazioni devono essere vere.
Sentire parlare di scarsa trasparenza oggi, soprattutto per chi ha assistito all'ingiustificabile modo di occulare le informazioni e gli atti del passato, appare quantomeno ridicolo. Diventa poi paradossale quando senti che chi si lamenta della trasparenza oggi, secretava gli atti importanti della Cooperativa nel 2007.

1 commento:

Giorgio Plazzotta ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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