Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com
giovedì 25 settembre 2008
Gruppo di acquisto energia elettrica
sabato 13 settembre 2008
Tabula rasa
venerdì 5 settembre 2008
Una concreta possibilità di risparmio energetico
Oggetto: R.A.S. - Bando pubblico impianti fotovoltaici.
Deliberazioni Giunta Regionale n° 21/37 del 08
Lo scrivente Comitato, avuta conoscenza del bando pubblico regionale che contempla l'erogazione di contributi a favore delle P.M.I. (non escluse le soc. Cooperative) auspica che la nostra Cooperativa presenti la domanda per beneficiare di tale opportunità.Il Comitato fa presente che la nostra Cooperativa consuma annualmente quasi 100.000 euro di corrente elettrica, e quindi ha rimarcato interesse a beneficiare di tale contributo a cui si somma quello aggiuntivo derivante dal "conto energia".
Tutto ciò nell'ottica di attivare un circuito virtuoso volto al contenimento dei costi di esercizio. Si allega copia della domanda da compilare e presenta
Lo scrivente auspica che l'opportunità offerta dal bando regionale venga colta ed offre la propria fattiva collaborazione per tutti gli adempimenti eventualmente utili al fine di giungere al perfezionamento della domanda e del proseguo dell'iter burocratico.
Si fa presente che le spese vive per l'inoltro della domanda sono irrisori
Poggio dei Pini, 05-09-2008
giovedì 4 settembre 2008
Un anno dopo: parliamo di piscine
Si vorrebbe come prima cosa percorrere la strada della gestione " social popolare " integrata da un ufficioso sistema consortile che coinvolga tutte le realtà del Poggio, ricordo anche che la gestione sociale è quella che ha permesso di gestire la piscina per 25 anni con sufficienza e con poche spese garantendo però un servizio ai soci tutto sommato egregio e continuativo.
C'è da dire anche che le alternative reali sono di fatto 3, la prima è quella appena scritta, la seconda è quella di darla ad una società che la gestisca, la terza che è quella a cui tutti non sono stati d'accordo è quella di venderla , tuttavia rimane aperta qualora ci fossero problemi insormontabili e sopratutto mancanza di adesione e di collaborazione.
Il gruppo ha mostrato la voglia e l'orientamento di percorrere la prima, tuttavia se non si dovesse avere un risultato positivo questa strada si sceglierebbero le altre 2 e per ultima quella di venderla per motivi di forza maggiore.
Il clima giusto dovrebbe essere quello degli inizi del Poggio e cioè di quando si è costruita la piscina, circa 30 anni fa, con una forte collaborazione da parte di moltissimi soci.
La cosa più importante è capire da subito che la vera forza è nella partecipazione di tutti, anche perchè da qui ad arrivare alla vendita ( che poi sarebbe svendita) ci passerebbe poco tempo.
In sintesi si è ipotizzato una sorta di progetto finanziato a fondo perduto, dove una volta stabilite le spese minime si passerà ad una vera e propria raccolta di fondi tra i soci e probabilmente in più con un mini programma di sponsorizzazioni.
Aggiungo, concludo ed esprimo la mia opinione personale nonchè di altri, la mia posizione è quella di voler appunto procedere a una gestione gia collaudata ( la vecchia strada ) ovvero appunto quella della gestione sociale che anche dal punto di vista economico è la più sicura in tutti i sensi, la ricordo in breve, negli anni passati la Cooperativa aveva n. 2 bagnini stagionali ( generalmente figli di soci )che gestivano la piscina per tutta l'estate, la biglietteria e i suoi incassi andavano alla Cooperativa, la gestione e la manutenzione pure, l'accesso alle piscine era consentito ai soci, famiglie, amici e ospiti, le guardie ogni tanto passavano e garantivano anche il controllo.
lunedì 1 settembre 2008
Gli ovvi motivi della bocciatura della variante
- l'intervento non è ammissibile alla procedura di intesa in quanto ai sensi delle norme del PPR la variante ad un piano di lottizzazione non è prevista nel regime transitorio";
- che tale intervento non rientra nella fattispecie delle zone C intercluse né contigue con il tessuto abitato limitrofe al Comune o alle frazioni;
- che l'intervento modifica sostanzialmente lo stato dei luoghi e la configurazione dell'assetto urbanistico;
La stessa RAS ha inoltre soggiunto che l'intervento "potrà eventualmente essere proposto in fase di adeguamento del PUC al PPR".
Appare superfluo ricordare in questa sede che il PUC a Capoterra è atteso da oltre 40 anni, e che il fatto che l'intervento possa essere eventualmente proposto, non significa affatto che automaticamente debba essere approvato. Infatti, da umile Consigliere comunale - pur non essendo un urbanista - né un conoscitore del diritto come gli attuali amministratori, ho rilevato che perfino dal punto di vista tecnico la variante è zeppa di errori: ad una approvazione tecnica ostano infatti numerosissimi motivi, quali ad esempio:
- il mancato rispetto della legge 353/2000, infatti le previste volumetrie prospicienti l'Hydrocontrol e quelle contigue alla scuola elementare (Sa Birdiera) non potranno essere approvate in quanto tali aree sono state percorse recentemente da incendio "le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all'incendio per almeno quindici anni";
- non potrà essere approvata la realizzazione di nuove volumetrie su aree poste a meno di 150 metri dal Rio San Gerolamo (fiume censito nel demanio idrico regionale);
- anche i lotti proposti in aderenza ai beni identitari non rispettano il Piano Paesaggistico Regionale.
La semplice lettura delle motivazioni dimostra chiaramente che la Regione non ha dovuto neppure valutare nel merito la variante, in quanto la ha direttamente dichiarata inammissibile. Ed ancora: adeguare il PUC al PPR significa disciplinare l'assetto urbanistico dell'intero territorio comunale. Significa dunque partire dalla attuale popolazione residente, ipotizzare una crescita compatibile nell'arco del prossimo decennio e distribuire in modo ragionato ed omogeneo la volumetria residenziale ed i servizi. La verità è che l'aumento abnorme del numero di abitanti previsto dal Consiglio di Amministrazione non potrà, a mio modesto giudizio, trovare accoglimento in sede di adeguamento del PUC al PPR, sempre ammettendo che i tempi storicamente lunghi dell'urbanistica a Capoterra si riducano improvvisamente!
Ma senza continuare a discutere di norme di legge, di sentenze, di atti e di pronunce, come taluni nell'ultimo anno hanno fatto a sproposito, noi dobbiamo interrogarci sul nostro futuro utilizzando la ritrovata verità ed il buon senso.
Ed il buon senso ci dice che la vera risorsa del Poggio non sono i metri cubi, ma il verde che ci circonda. Uno sviluppo urbanistico del Poggio è ammissibile, purché sia meno faraonico e non incida sulle aree di pregio e sui beni identitari, ma soprattutto sia concordato con gli abitanti e non imposto con arroganza dall'alto. La verità ci dice inoltre che i fallimenti, le liquidazioni coatte, gli sciami di speculatori erano solo diversivi (peraltro di cattivo gusto!) per cercare di nascondere il vero fallimento, che invero è nella gestione della cosa collettiva da parte degli attuali amministratori.
L'interrogativo che resta nelle coscienze di molti, dopo la presentazione di una variante irricevibile normativamente, irrealizzabile urbanisticamente e sbagliata politicamente è: chi e perché ha speso i soldi?
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