Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

venerdì 5 settembre 2008

Una concreta possibilità di risparmio energetico

Ricevo, da parte del Comitato per lo Sviluppo Sostenibile, una lettera inviata alla 
Cooperativa Poggio dei Pini che pubblico integralmente e che invito i lettori a commentare. Mi auguro personalmente che vi sia un seguito concreto, sia per il possibile risparmio economico, che per l'attivazione di una partecipazione che superi gli "steccati".

Al Presidente Coop. Poggio dei PiniDott. Giovanni Calvisi

Oggetto: R.A.S. - Bando pubblico impianti fotovoltaici.
Deliberazioni Giunta Regionale n° 21/37 del 08
/04/08 e n° 34/22 del 19/06/08.

Lo scrivente Comitato, avuta conoscenza del bando pubblico regionale che contempla l'erogazione di contributi a favore delle P.M.I. (non escluse le soc. Cooperative) auspica che la nostra Cooperativa presenti la domanda per beneficiare di tale opportunità.Il Comitato fa presente che la nostra Cooperativa consuma annualmente quasi 100.000 euro di corrente elettrica, e quindi ha rimarcato interesse a beneficiare di tale contributo a cui si somma quello aggiuntivo derivante dal "conto energia".
Tutto ciò nell'ottica di attivare un circuito virtuoso volto al contenimento dei costi di esercizio. Si allega copia della domanda da compilare e presenta
re da cui risultano anche gli allegati che andranno presentati sia per via telematica che in forma cartacea entro e non oltre il 18-09-2008.
Lo scrivente auspica che l'opportunità offerta dal bando regionale venga colta ed offre la propria fattiva collaborazione per tutti gli adempimenti eventualmente utili al fine di giungere al perfezionamento della domanda e del proseguo dell'iter burocratico.
Si fa presente che le spese vive per l'inoltro della domanda sono irrisori
e, mentre il successivo perfezionamento della pratica potrà comportare una spesa massima inferiore a 1.000 euro, ogni onere compreso.

Poggio dei Pini, 05-09-2008
Cordiali saluti
immagine: Trebosc

36 commenti:

giacomo ha detto...

Penso che sia una cosa molto buona questa presentata, l'unica cosa che posso dire è quella di stare attenti a non scegliere gestori sbagliati a cui rivenderla così da vincolarsi per l'energia non prodotta, tuttavia mi sono informato è questa cosa è possibile.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

ho trovato in rete questo documento che contiene una proposta per un intervento molto più ampio di quello che si potrebbe realizzare a Poggio ma che mi sembra ricco di informazioni, numeri, dettagli e proposte che possono aiutare il lettore a capire meglio le caratteristiche di questo intervento:

http://www.beppegrillo.it/immagini/Progetto_Dal_Molin_2-0.pdf

giacomo ha detto...

Ciao, oggi ho presentato in Cooperativa sempre per il clima di cooperazione che deve esserci, una mia proposta che avevo formulato tempo fa qui sul blog, in pratica di mettere in gara i vari gestori esistenti sul territorio nazionale al fine di fare il mglior prezzo per la fornitura alla Cooperativa e alle sue utenze dirette, lo scrivo qui anche perchè ritengo sempre che l'arma migliore siano il coinvolgimento generale e la cooperazione tra tutti.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

alcune domande per il trio Giampaolo, Silvio, Piergiorgio.

Ho sentito che alcune banche offrono un soluzione per il fotovoltaico che copre interamente i costi dell'impianto. Il proprietario non paga la bolletta (sino a 3 kw?) e la banca si prende la sovvenzione.
Mi spiegate esattamente i pro e i contro delle due soluzioni (impianto pagato da proprietario e dalla banca)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Piergiorgio ha detto...

Non ho mai approfondito l'argomento, mi viene spontaneo pensare: se la banca si accolla il costo dell'impianto e si accontenta dell'incentivo > è più conveniente fare noi l'investimento.

A proposito da ieri 10/09 il mio impianto da 5Kw e stato collegato alla rete è sta già producendo.

Personalmente preferisco pagarmi l'impianto e prendermi l'incentivo, magari accendendo un mutuo parziale, dipende dalla disponibilità e dalla voglia di investire della singola persona.

In particolare bisogna approfondire questi aspetto:
* chi è il proprietario dell'impianto, tu o la banca. Se è la banca tu concedi in uso il tetto a una persona terza (affitti uno spazio).
*Chi è il responsabile della conduzione dell'impianto, chi pulisce i panelli.
Non vorrei, e questa è solo un ipotesi, che ti trovassi a "lavorare per la banca".
Per approfondire bisogna parlarne sedersi a tavolino e fare i conti della serva,e sopratutto avere a portata di mano una copia del contratto o della proposta con tutti i dettagli.
Dopo attente riflessioni e molti calcoli ho scelto la soluzione parte autofinanziato, parte mutuo a 10 anni. Il mutuo si paga con l'incentivo e non pago più la bolletta, anzi qualcosa riesco incassare (se il tempo è bello)...
Sempre a disposizione per chiarimenti.
Piergiorgio

Giorgio Plazzotta ha detto...

il completo finanziamento è però interessante per chi non ha un euro :-)
può darsi che l'impianto sia di proprietà della banca come dici tu, bisogna vedere le clausole, però a quel punto la banca si dovrebbe anche addossare la manutenzione e i rischi sull'impianto stesso?
non ho capito come faresti a guadagnare dato che se il tuo impianto produce più del tuo consumo tu comunque puoi solo ottenere crediti in energia, giusto?

Piergiorgio ha detto...

Conti della serva

Es1.
Prodotto 100Kwh
Consumato 80Kwh
I 20Kwh vanno gratis all'enel

Es.2
Prodotto 100Kwh
Consumato 100Kwh
Pari

Es.3
Prodotto 100Kwh
Consumato 120Kwh
I 20Kwh vanno pagati all' enel.

Indipendentemente dal conguaglio es.1 es.2 es.3 tu ricevi un incentivo pari alla tua produzione pari a, se parzialmente integrato, 0,42€ a KWh prodotto.

In soldoni incassi
0,42€ * 100Kwh = 42€

Naturalmente devi riportare i valori ai Kwh realmente prodotti o preventivati.

Piergiorgio

Piergiorgio ha detto...

Partendo da questa base fai i tuoi calcoli.
Volendo complicare la cosa metti in gioco gli interessi, le manutenzioni, il brutto tempo, l'ingombro, esposizione, resa inverter, tipo panelli, il fattore estetico ecc.
Con l'aiuto di alcuni programmi specifici riesci ad avere una buona approssimazione del tuo investimento.
Non è sicuramente semplice come comprare un elettrodomestico.

Giorgio Plazzotta ha detto...

mi manca un pezzo: questo incentivo che "incasso", chi me lo da? lo stato?
come me lo accredita?

inoltre: l'incentivo è valido solo per i primi 3 KW oppure non ha limite. Tu hai detto di avere realizzato 5 Kw

Piergiorgio ha detto...

L'incentivo è validi fino a 20Kw.

Ti viene versato periodicamente dal GSA, non so la modalità se con bonifico o con assegno.

Giorgio Plazzotta ha detto...

ancora domande:
- nessun tetto è esposto esattamente a sud però quasi tutti hanno una falda esposta in direzione sud con qualche grado di scostamento. Quanto incide sulla produttività?

- per il tuo impianto da 5 Kw quanti metri quadri occupano i pannelli?

Anonimo ha detto...

da silvio ceccarelli.

La banca che effettua il finanziamento si fa fare la cessione del credito dal titolare del contratto Enel. La banca comunque utilizzerà il denaro che riceverà dal GSE fino a esaurimento del suo credito cioè fino alla concorrenza della copertura del prestito + gli interessi (a spanne rappresenta circa 10 anni di contributo se il prestito concesso è per l'intero valore dell'impianto) dopodiché il contributo del GSE torna nella piena disponibilità del titolare dell'impianto.

Anche nei primi anni, quando cioè il contributo che lo Stato versa attraverso il GSE viene incassato dalla banca, rimane il vantaggio di non pagare la bolletta ENEL con gli eventuali e probabili aumenti del prezzo a KW.

La cessione del credito di cui si parla è previsto e regolamentato dalla convenzione che il titolare dell'impianto stipula col GSE (Gestore Servizi Elettrici).

Il pagamento del contributo per chi se lo paga avviena attraverso bonifico bancario sul c/c che il titolare dell'impianto comunica al GSE unitamente alla sottoscrizione della convenzione segnalando il codica IBAN.

Tutto l resto sono fantasie. Se compri una macchina a rate non puoi pretendere che te la lavino quando si sporca o te la aggiustino se hai un incidente.

Il decreto 19 febbraio 2007 non pone limiti al numero di KW producibili, si limita a indicare un incentivo minore quando l'impianto supera i 20 KW. Il limite sta nella capacità di consumo. Tutto quello che produci in più non ti viene pagato, è assurdo fare impianti sovradimensionati, con i relativi costi, per regalare corrente all'ENEL.

Altro discorso, anche questo previsto dal decreto 19 febbraio 2007, per i titolari di partita IVA che possono vendere la corrente all'ENEL incassando anche il contributo statale.

Anonimo ha detto...

Ancora da silvio ceccarelli

L'impianto di 5 KW occupa 40 metriquadri.

I miei pannelli misurano Cm. 80x160

Per produrre 1 Kw occorrono 6 pannelli che occupano 8 metriquadri.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ringrazio tutti, adesso la situazione penso che sia molto chiara. Mi manca una sola risposta quella riguardante l'orientamento dei pannelli.
A me sembra un investimento produttivo in cui non vedo molte controindicazioni. Se hai i soldi e li investi in questo impianto li fai rendere in pratica il 20%. Se non li hai o non li hai tutti te li presta la banca e comunque ci guadagni.
Attualmente chi ha realizzato o sta per realizzare l'impianto si è mosso da solo. Immagino che una azione collettiva avrebbe potuto portare numerosi vantaggi: una riduzione del costo dell'impianto del 20% e un abbattimento dei costi delle pratiche. Mi sbaglio?
Mi aspetterei che, se ci muovessimo in 20, 30 o 50 il costo di un impianto da 3 Kw possa passare dai 20 mila euro ai 15 mila e il fornitore prescelto da questo gruppo di utenti potrebbe fare tutte le pratiche contemporaneamente riducendone il costo. Anche le manuntenzioni periodiche potrebbero essere contrattate a prezzo di favore da
questo gruppo di acquisto.
Io personalmente sono interessato alla cosa. C'è qualcuno che vuole fare gruppo?

Piergiorgio ha detto...

Molto importante non è solo l'orientamento ma anche l'inclinazione entrambi fattori da tenere presente in fase di calcolo della resa.

Il mio è composto da 24 Panelli da 80*160 per una sup. di 31 mq per 5 KW

La superficie occupata è legata al tipo di panelli e alla produttività del singolo panello. Per cui bisogna fare i conti con lo spazio a disposizione.

Nel calcolo dell'investimento va in oltr calcolato la variazione dell'incentivo con il passare degli anni.

Allego una tabella riepilogativa.

Per gli impianti fotovoltaici da 1 a 3 kWp è prevista una tariffa di:

- 0,40 € per kWh prodotto se non integrato;
- 0,44 € per kWh se parzialmente integrato(sulle tegole esistenti);
- 0,49 € per kWh se integrato( al posto delle tegole);

> Per gli impianti fotovoltaici da 3 a 20 kWp si scende, rispettivamente a:

- 0,38 € per kWh prodotto se non integrato;
- 0,42 € per kWh se parzialmente integrato;
- 0,46 € per kWh se integrato;

> Per gli impianti fotovoltaici con potenze superiori a 20 kWp a:

- 0,36 € per kWh prodotto se non integrato;
- 0,40 € per kWh se parzialmente integrato;
- 0,44 € per kWh se integrato;

Queste nuove tariffe rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2008, ma saranno ridotte del 2% per ciascun anno dopo il 2008 e resteranno sempre fisse per 20 anni (nessuna integrazione è prevista in base al tasso di inflazione).

Se interessa si potrebbe organizzare una riunione coinvolgendo le persona interessate, le persone che anno l'impianto in funzione(sig. Lai Giampaolo, sig. Silvio Ceccarelli, ecc..) per uno scambio "cordiale" di informazioni e di dati.

Personalmente posso anche portare un PC portatile con alcuni software per il calcolo dell'impianto (tutti reperibili in rete).
La cooperativa ci prestaerà un locale?
Cosa ne dici giorgio.
Piergiorgio

Piergiorgio ha detto...

Cominciamo a collaborare concretamente...........

Giorgio Plazzotta ha detto...

Piergiorgio non credo che ci serva un locale per riunirci.
C'è da capire se esiste la possibilità di creare questo gruppo di acquisto. Gli interessati possono scrivere una mail o telefonare e poi ci incontreremo di persona chiedendo senza dubbio la vostra consulenza.

Giorgio Plazzotta ha detto...

ho capito che l'orientamento e l'inclinazione incidono, ma quanto?
per intenderci se un proprietario ha le falde del tetto orientate a 150 gradi (sud-est) cosa succede?

Piergiorgio ha detto...

Posso postare un immagine nel blog, e sicuramente più esplicativa di cento parole.

Giorgio Plazzotta ha detto...

non puoi metterla dentro un commento, pero puoi metterla su un webserver a postare il link qui, oppure inviala a me

Piergiorgio ha detto...

Spero ti sia utile e risponda alle tue domande.

Giorgio Plazzotta ha detto...

ho messo il tuo disegno in fondo all'articolo. mi sembra di poter dire che ogni casa ha una falda esposta almeno a sud-est o sud-ovest e quindi la perdita di efficienza dovrebbe essere sempre <5%. Poi mi sembra di capire che è conveniente aumentare l'inclinazione del tetto.

Piergiorgio ha detto...

Per il GSA i pannelli devono essere paralleli alla copertura esistente, per cui se il tetto ha una pendenza del 22% anche i panelli devono avere la stessa pendenza.

Anonimo ha detto...

da silvio ceccarelli.

Per ottimizzare l'esposizione e la pendenza dei pannelli esiste la possibilità di fare un impianto che ho sentito camare a pergola.
Consiste nel fate una specie di copertura per l'automobile o le automobili. In questo modo si ottiene anche la contribuzione massima da parte del GSE perchè risulta totalmente integrato. inoltre i pannelli rendono di più perchè sono arieggiati sopra e sotto( sappiamo che uno dei motivi di minor resa dei pannelli è il calore che viene prodotto dall'esposizione al sole ).

Altra possibilità per mettere meno pannelli ed ottenere un'alta produzione sarebbe dotarsi di un impianto mobile che segua il sole dall'alba al tramonto seguendo anche l'inclinazione ottimale dei raggi. Il consumo del motorino elettrico verrebbe compensato dalla maggiore produzione e il maggior costo (del motore) da un minor numero di pannelli. Si avrebbe anche il vataggio di un minore ingombro.
Tutto quello che ho scritto in questo secondo capoverso è solamente teorico perchè non so di esperienze pratiche di alcuno.

Anonimo ha detto...

Ancora da silvio ceccarelli

Per quanto riguarda l'impianto chiamato a pergola pare, ma sarebbe da verificare, che il Comune di Capoterra non facia difficoltà nell'approvarlo.

Giorgio Plazzotta ha detto...

interessante. forse realizzare 40 mq di posto auto potrebbe essere tanto però se ne potrebbero mettere 20 sul tetto e 20 a pergola.

Anonimo ha detto...

Quanto costa un impianto da 5 e 3 kw?

Luca Madeddu

Anonimo ha detto...

Esiste ed è visibile un impianto a pergola all'ingresso della Residenza del Poggio all'angolo con Via S. Agostino. E' una copertura per l'automobile.

Piergiorgio ha detto...

Posto alcuni link

Tutto sul conto energia fotovoltaico

http://www.grtn.it/ita/fotovoltaico/Fotovoltaico.asp

Anonimo ha detto...

UN IMPIANTO A DA 3 KW TOTALMENTE INTEGRATO SUL TETTO COSTA 21.000,MENTRE LA PERGOLA 20.500 E PARZIALMENTE INTEGRATO 20.000.
QUELLO DA 5 KW PARZIALMENTE INTEGRATO COSTA 33.500.

Anonimo ha detto...

X QUANTO RIGUARDA I PERMESSI DA PARTE DEL COMUNE DI CAPOTERRA X LA PERGOLA:FANNO NON POCHI PROBLEMI, PERO' CONCEDONO AUTORIZZAZIONE ESSENDO POGGIO DEI PINI SOTTOPOSTO A VINCOLO PAESAGGISTICO.POI C'è ANCHE DA RICHIEDERE IL PERMESSO ALLA COOPERATIVA.

Giorgio Plazzotta ha detto...

L'autore di queste utili informazioni scritte in STAMPATELLO è pregato di comunicare la sua identità esattamente come tutti gli altri. Grazie

Rita ha detto...

A proposito di panneli solari ed acquisti collettivi può essere interessante sapere che in Italia sono nati numeri GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) che hanno stipulato con professionisti-progettisti ed aziende venditrici-installatrici dei contratti di acquisto a prezzi molto interessanti. Per chi non lo sapesse ancora i GAS sono molto noti per l'acquisto di beni alimentari e per la casa, a prezzi competitivi perchè si riforniscono direttamente dai produttori (agricoltori) senza intermediari.

Per sapere come funziona un GAS potete visitare il sito:
www.retegas.org che spiega come si può costituire un gruppo di acquisto di merci e beni di vario tipo.

Inoltre nel sito di Jacopo Fo trovate la descrizione dettagliata di come sia stato costituito un GAS per i pannelli fotovoltaici e quanto hanno risparmiato i soci con questo tipo di associazionismo. Trovate tutto nel sito: http://www.jacopofo.com/pannelli-solari
Si parla anche della Banca Etica che ha dato una mano con mutui a costi agevolati per il finanziamento degli impianti fotovoltaici di costo inferiore ai 40mila euro installati dagli aderenti al GAS.
Per chi non lo sapesse la Banca Etica è l’unico istituto di credito che aderisce a valori che non siano solo quelli mirati ad arricchire gli azionisti. E' anche una banca “verde”, che con il suo “Progetto Energia” persegue riduzione dei consumi, tutela dell’ambiente e valore sociale, facilitando la creazione di comunità energetiche autosufficienti e sostenibili.
Sull'ultimo numero di CASA NATURALE (rivista di architettura biocompatibile) è apparso un confronto tra i mutui di varie banche per la realizzazione di un impianto fotovoltaico e la Banca Etica è risultata quella che forniva le facilitazioni e condizioni migliori.
Se volete avere maggiori informazioni vi faccio avere le copie dell'articolo.
A presto, Rita

Anonimo ha detto...

Giampaolo Lai

Fotovoltaico. Ecco quanto posso dirvi.

Scusandomi per essermi assentato dal blog e quindi per non aver raccolto prontamente l'invito iniziale di Giorgio.
Dunque fotovoltaico di cui molto si parla, ora. Poggio dei Pini vanta un primato Regionale: il primo impianto fotovoltaico di un privato cittadino connesso con la rete dell'Enel in Sardegna è sorto a Poggio dei Pini nel Novembre del 2002 ed è il mio. Da allora ha svolto con onore la sua azione, ricavando energia gratuita dalla luce. Lo Stato Italiano si è svegliato nel 2003 (29/12 D.L. 387)recependo la direttiva Europea n. 2001/CE del 27/9/2001). Dunque con oltre due anni di ritardo sopratutto se raffrontato a quanto fatto dalla Germania che oggi detta legge nella produzione di componentistica (celle, moduli, inverter, componentistica varia). Quel mercato (e quella rapidità decisionale) ha prodotto la bellezza di circa 150.000 nuovi posti di lavoro, in Germania. Per fortuna ora anche in Italia molto si muove ma resta la dipendenza dall'estero (ora un poco attenuata) per la provvista di materiale.
Fatta un poco di storia e di commenti ora esaminiamo l'aspetto convenienza. Quanto rende il capitale investito in un impianto fotovoltaico ? Questa è la domanda che ci si deve porre e a questa occorre rispondere con dati. Allora, in Sardegna (in genere Italia centrale) 1 kW di potenza fotovoltaica produce circa 1400 kWh/annui (comprovato) che valgono 616 € (cioè 1400 x 0,44 € di incentivo versato al produttore (che siamo noi) dal GSE - Gestore del Servizio Elettrico - a cui bisogna sommare quanto si risparmia per mancato acquisto del quantitativo autoprodotto e quindi, come da bolletta Enel, aggiuntivi 280 €/annui (1400 x 0,20). Complessivamente quindi si ottengono 616 + 280 = 896 € all'anno.
Per realizzare questo impianto si spendono mediamente 6.500 € per cui il rendimento del capitale investito offre un tasso di interesse annuo del 13,78%. Per chi volesse controllare: 896x100:6500). Nessuna banca offre questa remunerazione per il capitale affidatogli. Il sole invece SI !.
Quanto dovrà essere potente il proprio impianto ?: A mio giudizio si dovrà tendere ad annullare i costi odierni di energia elettrica. Cioè avrò un impianto che mi fornisca i soldi che ora spendo per la bolletta energetica. Mi spiego meglio: tenderò ad avere un impianto che mi fornisca tanti euro all'anno quanti me ne chiede l'Enel. Allora: poniamo i miei consumi attestati a circa 4000 kWh annui per i quali spendo in bolletta circa 800 € (4000 x 0,20), con questi consumi sarebbe sufficiente un impianto da 1 kW da cui ricaverò 896 €/anno. In questo caso, se non avrò oneri di banca (perchè l'impianto è autofinanziato) sarei posizionato proprio al minimo. Però io voglio fare di più: desidero potenziare i miei fabbisogni elettrici sostituendo magari altre forme energetiche (esempio il gas). Preferirò dotarmi di un impianto di almeno 2 kWp, mi costerà circa 13.000 €, ricaverò circa 1792 € (interesse ancora 13,78% all'anno)ma risparmierò perchè farò a meno, ad esempio, di un pieno di gas. Questo risparmio verrà destinato alla ricostituzione del capitale sborsato (e preso dal proprio portafoglio). Spero di aver spiegata la filosofia di questo investimento. Il segreto ? La generosità del sole che ci fornisce gratuitamente la luce (fotoni) in grado di produrre elettricità. Ma anche l'avveduta previsione legislativa che "premia" lo sfruttamento del nostro petrolio che giornalmente (dall'alba al tramonto) naviga sopra le nostre case (le nostre teste) e questo ancora per qualche miliardino di anni. Però domanda: chi paga questo premio ? Noi stessi (tutti coloro che pagano una bolletta di energia elettrica) perchè fra le varie voci di addebito ne esiste una che recita "contributo per energie rinnovabili". Cioè quello che ci regala, senza compenso, il sole.
Dunque la legge precisa che l'incentivo (il premio) durerà 20 anni per cui 1792 x 20 = 35.840 €.
Oneri: pulizia dei moduli da eseguirsi con una scopa e con un poco d'acqua (questo in caso di lunga assenza di pioggie) e circa 50 € all'anno per l'assicurazione grandine di grossa dimensione. L'inverter che è la parte elettronica più delicata viene fornito con una garanzia di 5 anni (sostituzione gratuita) estensibile a 10 anni con un onere di circa 200 € (cioè 40 € all'anno per ognuno dei 5 anni ulteriori).
Procedure autorizzative: in località prive di vincoli è sufficiente una semplice comunicazione al Comune (articolo 11, comma 3 del D.L. 30/5/2008, n. 115), in altre aree occorrono circa 4/6 mesi di iter autorizzativo).
Come funziona? quando produco l'energia avrà due destinazioni: la casa se in quel momento vi sono utilizzi oppure la rete dell'Enel (o di altra Società). L'energia immessa nella rete è merce di mia proprietà che riprenderò in altro momento (esempio di notte). Il tutto registrato dal contattore dotato di due numeratori uno in entrata ed uno in uscita il saldo dei due costituirà un debito o un credito.
Troppo complicato ? assolutamente no. Certo un poco di impegno (anche intellettuale) è richiesto come l'impegno che occorre nel condurre un'automobile ma questo fa parte del bagaglio dell'uomo moderno quindi ... occorre aggiornarsi oppure tornare ad anni anteriori al 1900 cioè prima della scoperta e dell'applicazione del kWh. Torniamo alla candela stearica per non dire delle pezze (bende) da piedi che l'uomo moderno ha sostituito con le calze. Non ci sono i soldi ? non ci credo sopratutto quando vedo enormi autobus (SUV) utilizzati in prevalenza per andare dal tabaccaio.
Annoiati ? Chiedo scusa. Ciao a tutti Giampaolo Lai

Giorgio Plazzotta ha detto...

giampaolo non ho capito come mai ti basta solo 1 Kw se consumi 4 Kwh all'anno. Pensavo che con quel consumo di servisse un impianto da 2.5 kw circa
cosa sai poi del nuovo contributo regionale?

Post più popolari