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lunedì 4 ottobre 2010

Alt, chi siete? dove andate? un fiorino!

Ho poca memoria per i film. Non mi ricordo mai i titoli e talvolta, dopo alcuni anni, è anche possibile che non mi ricordi che un film l'ho già visto .. e lo rivedo!
Ci sono però alcuni film, o alcune scene, che rimangono impresse nella memoria collettiva e diventano simboli di un'epoca. Man mano che invecchio mi accorgo che molte di quelle situazioni impresse nella pellicola, che sembravano frutto di pura fantasia, possono diventare realtà anche nella nostra vita quotidiana. Qualche tempo fa, per esempio, ho avuto a casa degli ospiti francesi. Non ho mai studiato quella lingua e loro, d'altronde, non parlavano ne l'inglese, ne l'italiano. Dopo avere farfugliato per ore frasi che certamente non potevano essere riferite ad alcuna lingua del nostro pianeta, cercando pateticamente di francesizzare l'italiano, mi sono reso conto di essermi trovato inconsapevolmente nella medesima situazione in cui Totò apostrofava il vigile urbano milanese con il famoso "Noio vulevam savuar".
Un'altra scena mitica, che sono certo voi tutti ricorderete, è tratta dal film "Non ci resta che piangere" con la coppia Benigni-Troisi. L'ambientazione medievale era solo un pretesto per rappresentare una parodia dei nostri tempi e mettere in luce, con la patina caricaturale tipica della satira, la vicinanza tra certi comportamenti di oggi e quelli di un'epoca che, sulla carta, avrebbe dovuto essere meno progredita. Il Medioevo è, difatti, un periodo oscuro per antonomasia.
Ecco quindi che il semplice passaggio di due persone lungo una sperduta mulattiera viene sottoposto a una tassa tanto iniqua quanto incomprensibile: "Alt, chi siete? dove andate? un fiorino!".
Mi viene da ripensare a quella scena quando in estate mi reco al mare nella costa sud-occidentale della Sardegna. Al mio arrivo non trovo alcun servizio, nemmeno il più semplice da realizzare, un pò d'ombra che eviti alle vetture di arroventarsi. Niente. Di docce non ne parliamo! Però devo pagare. Un fiorino, che tradotto in moneta attuale vuol dire come minimo 5 euro. Alla faccia! direbbe sempre Totò.
Tutto cominciò a Tuarredda una quindicina di anni fa. In quella spiaggia esisteva un unico parcheggio privato che costava l'esorbitante cifra di 10 mila lire di allora. Anche se restavi solo 5 minuti (è capitato a una mia amica) pagavi sempre 10 mila fior... lire. Clamorosamente, se provavi a parcheggiare negli sterrati adiacenti le strade o gli stradelli laterali, venivi puntualmente tartassato dai vigili urbani di Domusdemaria. I soldi, quindi, li faceva il proprietario privato di quell'area, ma lo stipendio dei vigili lo paghiamo tutti noi. Capito mi hai?
Ovviamente se avessi avuto bisogno dei vigili in altre situazioni più utili, non li avresti trovati mai. Erano molto interessati alla salvaguardia degli interessi dei parcheggiatori o ad angariare alcuni chioschi che disturbavano gli affari dei parenti. Ci fu anche una condanna di un amministratore di Domusdemaria per questo. Insomma, le classiche schifezze all'italiana. Certamente non un esempio da imitare.
Il fenomeno del parcheggio a pagamento si è quindi diffuso alle altre spiagge dei comuni di Domusdemaria e di Teulada. I servizi, sempre zero. Questi due comuni, peraltro, dispongono di una posizione geografica particolare: la strada costiera che conduce alle meravigliose spiagge di Chia, Tuerredda, Piscinnì, Porto Tramatzu, Porto Pino, purtroppo non passa per i centri urbani, che si trovano nell'entroterra. Il risultato è che questi non beneficiano del flusso turistico che invece affolla le spiagge a pochi chilometri di distanza. In questo contesto capisco che si sia voluto "gabellare" i turisti con questa storia del parcheggio a pagamento "totale". Non giustifico l'inettitutine e la scarsa efficenza di queste amministrazioni, che non sono riuscite a realizzare alcun servizio utile, ma si sono limitate a "mungere" il turista di passaggio.
Pula, pochi chilomentri più a nord, è invece un'altra storia.
Pur non conoscendone gli amministratori, ho sempre speso parole di ammirazione per il lavoro che è stato fatto negli ultimi decenni. Conosco il paese sin dagli anni 70. Era un borgo contadino con ben poche attrattive architettoniche e piuttosto malandato. La spiaggia di Nora-Su Guventeddu era frequentata perlopiù dai pochi pulesi e dai residenti delle prime villette che furono edificate in quella zona. I cagliaritani con il loro splendido Poetto non si avventuravano da queste parti e i centri di Assemini, Decimomannu, Capoterra, Sarroch non avevano ancora subito il boom demografico.
Il paese non è propriamente sul mare, ma si trova a una distanza di sicurezza dagli attacchi pirateschi e in posizione più prossima a quella che era la fonte di economia dei secoli precedenti. Non il mare, bensì la terra. Ci sono molti paesi che si trovano in posizioni geografiche simili a quella di Pula: penso alla vicina Villa S. Pietro, a Villaputzu e Muravera, a Barisardo, Tortolì, Siniscola, Tresnuraghes, Cabras, S. Anna Arresi. Tra tutti questi paesi Pula è il più bello. Si è lavorato molto bene, pavimentando con gusto le strade del centro. Le case sono state rimesse a nuovo, valorizzando i pochi elementi architettonici di pregio. Pula è un paese in cui è piacevole passeggiare. Le sue pizzerie sono famose in tutta la zona per la loro bontà oltre che per la proverbiale grandezza della pizza. In questo contesto sono sorti nel paese molti esercizi commerciali e indubbiamente il valore degli immobili ne ha risentito positivamente. Per me che abito a Capoterra, Pula rappresentava un alternativa al capoluogo per le serate estive. Non quindi un seccatore che ha approfittato delle belle spiagge di Pula, ma uno che a Pula ha speso denaro in tutte le stagioni: pizzerie in inverno, gelaterie in estate, shopping notturno, pedalò etc.
Da quest'anno l'amministrazione di Pula ha deciso di gabellare il turista, vicino o lontano che fosse, mettendo parchimetri a pagamento ovunque. Non si è trattato di un intervento parziale, che lasciasse al visitatore la scelta se pagare per parcheggiare nelle zone più favorevoli, per esempio più vicino al mare. Il visitatore è stato braccato come un pesce con la rete a sciabica. Non è stato lasciato nemmeno un centimetro di parcheggio libero. Per fare un esempio, nel parcheggio dell'Abamar sono stati inseriti i parchimetri anche nella zona lungo la statale dove si trova il supermarket. Il mare è lontanissimo a piedi, ma non importa. Un fiorino, prego.
Le proteste si sono innalzate veementi e numerose. Ho letto sull'Unione dichiarazioni ridicole: "se negli altri comuni della costa i parcheggi sono a pagamento, perchè a Pula no?". La risposta il testadilegno se l'è data da solo. Pula difatti è molto diversa da Domusdemaria e Teulada. Il visitatore è anche un cliente dei numerosi servizi commerciali che si trovano non solo al mare, ma anche nel centro che deve essere attraversato prima di giungere a Nora o che comunque viene sfiorato da chi si dirige verso S. Margherita. Avete mai visto un centro commerciale che vi fa pagare il parcheggio? Al contrario, vi invogliano ad andare.
In questi mesi ho incontrato molta gente imbufalita contro questo atteggiamento miope dell'amministrazione pulese. E' un insulto per chi, da cittadino, paga le passe e non vorrebbe pagare per l'aria che respira, ma solo per servizi reali. Tutte le persone che ho sentito hanno detto che a Pula non ci metteranno più piede: "Se devo pagare, allora faccio 10 km in più e vado a Chia che è molto più bella". E cosi arrivederci alla gelateria o alla pizzeria di Pula, niente abbigliamento ai saldi per le viuzze del paese. I residenti di Pula hanno un modo diretto per esprimere il proprio disappunto. Alle prossime elezioni possono votare. I residenti degli altri paesi possono esprimere il proprio disappunto andando da qualche altra parte.

2 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao, forse sarebbe meglio avvisare che domnenica sera e fino a mercoledì ci saranno temporali forti con probabilità elevata che ciò avvenga, occhio ai guadi e una piccola allerta secondo me sarebbe il caso di pubblicarla anche sul portale.

Tutti i siti specialistici danno piogge superiori ai 40 mm. d'acqua.

Ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

ricordo a tutti che esiste un utile servizio SMS gestito dal Comune di Capoterra che da oltre un anno invia sul nostro cellulare TUTTE le allerta meteo che riguardano il nostro comune.

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