Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com

domenica 13 marzo 2011

Politica, religione ed urbanistica


Negli ultimi giorni ho avuto modo di leggere due "messaggi" in cui ho trovato una notevole contraddizione, sebbene provengano da soggetti che percorrono, su piani molto diversi, il medesimo cammino. Nel suo ultimo libro ("Gesù di Nazareth") Papa Benedetto XVI fa un richiamo molto forte alla separazione tra la religione e la politica, affermando tra l'altro che "Gesù nel suo annuncio e con tutto il suo operare, aveva inaugurato un regno non politico del Messia e aveva cominciato a staccare l'una dall'altra le due realtà, fino ad allora inscindibili. Ma questa separazione di politica e fede, di popolo di Dio e politica, appartenente all'essenza del suo messaggio, era possibile, in definitiva, solo attraverso la croce".


Nel suo piccolo, invece, il Bollettino Parrocchiale di Poggio dei Pini, utilizza gran parte della sua prima pagina per polemizzare vivacemente con gli amministratori della Cooperativa, argomentando su temi prettamente politici, quali i rapporti tra la nostra comunità e il Comune di Capoterra, la progettazione urbanistica, la viabilità, tutte cose che ben poco hanno a che fare, per esempio, con la Quaresima, argomento relegato in ultima pagina. Perdipiù ciò avviene in piena campagna elettorale, a poco più di due mesi dalle elezioni comunali.
Veramente curioso constatare che il Comune di Capoterra, che sino a poche settimane fa era oggetto di numerosi "frastimi" (quando non voleva cedere il parco giochi), sia diventato improvvisamente il punto di riferimento per lo sviluppo urbanistico di Poggio dei Pini, scavalcando non solo la Cooperativa (che questo luogo lo ha fondato, disegnato, costruito, gestito, per quasi 50 anni), ma anche la stessa Regione che ha appena stanziato 1,5 MLN di euro per ripristinare l'area sportiva colpita dall'alluvione. Stiamo parlando di quel Comune che ha rallentato l'iter di realizzazione del nuovo Ponte, del Comune che non ha consentito la realizzazione di un guado decente (troppe responsabilità!), insomma del Comune che da Poggio ha solo preso (e anche molto) senza nulla dare. Senza contare che tra 2 mesi ci saranno le elezioni e che quindi siamo in piene "grandi manovre" nella corsa ad accaparrarsi voti. Scrivere certe cose significa veramente insultare l'intelligenza di chi legge.

Ovviamente il Bollettino parrocchiale non dimostra la medesima tenerezza nei confronti della attuale amministrazione della Cooperativa.
In questo caso a scatenare una reazione visibilmente "infastidita" da parte degli estensori del "Bollettino" è la posizione della Cooperativa che ha espresso un parere negativo, peraltro richiesto, sull'opportunità di realizzare un centro sportivo nell'area di proprietà comunale attualmente occupata da un parco giochi, nella zona centrale della lottizzazione, presso il ristorante la Terrazza.
Le motivazioni addotte dalla Cooperativa non contengono alcun elemento di provocazione che possa giustificare una replica tanto sostenuta, segno di un nervosismo che mal si addice a una istituzione religiosa. Non è la prima volta che il Bollettino si "scaglia" contro l'attuale amministrazione della Cooperativa. Qualche mese fa, avevamo letto un ampio commento stizzito in seguito alla pubblicazione della seguente frase nel Notiziario di settembre 2010: "la Cooperativa, come è noto, è pronta a mettere l'area a disposizione della Parrocchia, che da tempo è in cerca di un luogo per realizzare i suoi impianti sportivi oratoriali, in alternativa al piazzale retrostante La Terrazza, ma se la Parrocchia (come sembra) rifiutasse l'offerta, la Cooperativa potrà decidere di aprire una gara per l'assegnazione dell'area."
Non è mai stato un segreto che la Parrocchia inseguisse la concessione del parco giochi dietro la Terrazza da un anno e mezzo. L'offerta della Cooperativa è quindi stata presa in considerazione come ipotesi "alternativa", subordinata alla mancata concessione dell'area comunale. Appare peraltro del tutto improponibile, come invece si vorrebbe far credere, che la Parrocchia possa gestire entrambe le strutture sportive. "Mer'e cosa" dicono a Cagliari.
Se oggi io invitassi uno di voi lettori a mangiare una pizza con me, immagino che voi mi rispondiate si oppure no, ma potrebbe anche capitare che qualcuno (non molto educatamente) risponda: "in realtà io spero di uscire con Barbara, ma se lei mi dirà di no allora forse accetterò il tuo invito...". In questo caso voi penserete che il vostro amico è intenzionato a rifiutare l'offerta, il che è esattamente quello che è successo ed è stato scritto, suscitando reazioni ingiustificatamente indignate.
Per dirla tutta non è nemmeno la prima volta che il Bollettino Parrocchiale interviene nelle vicende politiche poggine. Poco prima delle elezioni della Cooperativa del giugno 2009, comparve uno strano articolo che in modo piuttosto occulto, metteva in buona e cattiva luce gli uni e gli altri candidati.
E' innegabile che la Parrocchia, in qualsiasi realtà del nostro paese, rappresenti un centro di aggregazione e di influenza nella società ed è quindi molto appetito dai politici che sono portati naturalmente a cercare contatti con tutti i possibili serbatoi di voti. Sono altrettanto chiare le motivazioni che portano moltissime istituzioni religiose a mantenere le distanze dalle strumentalizzazioni politiche, ponendosi su un piano di neutralità dato che dovrebbero fungere da punto di riferimento (religioso) per tutti i fedeli e non per una sola parte d essi.

Veniamo alla questione degli impianti sportivi di Poggio.
Nella delibera comunale, per giustificare la concessione di quell'area, si fa riferimento allo stato di grave vulnerabilità e di rischio idrogeologico per le aree sportive di Pauliara. Non si afferma che si vuole realizzare una seconda area sportiva a Poggio dei Pini, aggiuntiva rispetto a quella già esistente, ma la ri presenta come sostitutiva di una struttura praticamente distrutta. Si finge di ignorare il recente stanziamento di 1,5 MLN di euro della Regione Sardegna erogato proprio per il ripristino delle aree sportive danneggiate dall'alluvione. Sembrerebbe che per il Comune di Capoterra l'area sportiva di Pauliara debba essere abbandonata, tanto da spingere alla realizzazione di un'area sportiva in un altro luogo. Si potrebbe quindi pensare che la Regione stia buttando i soldi dei contribuenti prevedendo il ripristino di un'area a rischio. in un'area in cui non si può fare sport, e magari anche che le attività sportive che operano, sin dal mese successivo all'alluvione, proprio nell'area alluvionata (tennis e palestra) sarebbero addirittura rischiose? Ovviamente non è così, anzi una delibera di questo tipo mostra ancora una volta la scarsa conoscenza e lo scarso rispetto dell'amministrazione comunale capoterrese nei confronti di tutta la comunità di Poggio dei Pini, che in quegli impianti ci è cresciuta. La vera scommessa sarà quella di ripristinarle completamente e l'arrivo dello stanziamento regionale fornisce la garanzia che questo avverrà. Diciamo quindi le cose come stanno: c'è chi opera per l'abbandono e chi invece lavora per ripristinare ciò che è stato distrutto.
Considerando poi che le strutture sportive, oltre che un centro di aggregazione sociale, rappresentano anche un bene patrimoniale, il fatto che la Cooperativa cerchi di difenderle rappresenta un atto dovuto nell'interesse dei suoi soci e non certo un'occasione per entrare in conflitto con la Parrocchia che appare, invece, oltremodo aldilà dalla sua competenza istituzionale. Appare quindi presuntuoso il punto di vista del Bollettino, che addirittura redarguisce la Cooperativa per non avere assecondato questo progetto e non essersi allineata silenziosamente ad una proposta che ritiene dannosa per la comunità e per l'interesse dei suoi soci.

Ci sono poi i problemi dell'impatto sul paesaggio e della viabilità, ed in particolare dei parcheggi che nel bollettino vengono minimizzati con argomentazioni superficiali. Mi piacerebbe potere visionare una rappresentazione tridimensionale della struttura, ma ho potuto solo vedere un semplice disegno pubblicato in un bollettino cartaceo. Provo quindi ad immaginare l'impatto della cementificazione del parco giochi, del terrazzamento e delle alte reti di protezione. Trovo anche curioso affermare che i parcheggi ci sono già, e sarebbero "davanti" ai campi. I parcheggi "ufficiali" più vicini ai campi si trovano nella posizione P1 e sono gli stessi che, sia prima che dopo l'alluvione, ben pochi automobilisti utilizzano per recarsi al bar, indicato dalla lettera B che pure è più vicino dei futuri campi sportivi.

Come tutti sappiamo, molti avventori del bar preferiscono parcheggiare sul bordo strada, nelle zone indicate dalle linee rosse, invece di utilizzare il parcheggio P1 che pure si trova pochi metri più in là. Di questo fatto si sono lamentati moltissimi residenti che hanno sottolineato anche i pericoli di incidenti provocati dalla riduzione della carreggiata causata dalla presenza di automobili parcheggiate lungo la strada.
Ora nel bar i clienti saranno mediamente 5 contemporaneamente con altrettante automobili parcheggiate fuori posto. Sebbene non sia in grado di effettuare una stima dei flussi relativi al nuovo centro sportivo (dovrebbero farlo i progettisti), mi permetto di stimare che in 3 campi possano giocare 35-40 atleti a cui si potrebbero aggiungere genitori o altri spettatori in occasione dei tornei. La stima della automobili che si recheranno al centro sportivo fatela voi. Dove parcheggeranno le automobili, nella zona P1 o magari nella ancora più distante zona P2? Purtroppo non credo proprio. Il rischio è che le automobili vengano parcheggiate lungo la strada intorno al centro sportivo, nella posizione più comoda possibile, come da abitudine italiana, andando ad occupare le zone indicate dalla linea color magenta. Ancor più deleteria sarebbe la trasformazione in parcheggio dell'area che si trova a nord del parco, considerata "bene identitario" di Poggio dei Pini. Attualmente è di proprietà della Cooperativa ma potrebbe sempre essere espropriata, magari alle prossime elezioni.

La mia posizione sulla questione del campo sportivo l'ho parzialmente già espressa e in un recente articolo intitolato "parrocchie isole nella nebbia" ho ricordato quale importante funzione svolgano, a mio avviso, le parrocchie nella società italiana, ivi compresa quella di Poggio, in particolare con i bambini ed i ragazzi. Quando però si prendono decisioni che vanno a incidere non nella sfera religiosa, ma nella viabilità, nel paesaggio o nel clima sociale del posto in cui vivo, mi permetto di esprimere liberamente la mia opinione in questo paese laico e libero e non mi faccio intimidire da scomuniche che peraltro ho già ricevuto.
Due anni fa la zona sportiva di Pauliara è stata tragicamente devastata e la Parrocchia ha giustamente pensato a una alternativa, perchè lo sport oratoriale è una attività importantissima non solo per la Parrocchia, ma per tutta la comunità. Una soluzione doveva e deve pertanto essere trovata. I cacciatori capoterresi sono persone molto pratiche. Alcuni giorni dopo l'alluvione avevano già ripristinato la pista che li conduceva nelle zone di caccia di Bacchialinu. I poggini non sono dotati del medesimo senso pratico e dopo oltre due anni non sono riusciti a realizzare nemmeno un campetto provvisorio. Io ne avrei realizzato uno nel grande spiazzo che si trova presso il centro commerciale, tra l'altro e due passi dalla Chiesa. Avremmo avuto uno spazio per i ragazzi sin dal 2009, realizzandolo in economia e per una durata di almeno una decina di anni. Oggi, con la zona sportiva in via di ripristino, ritengo che lo scenario sia cambiato e posizionare i campi in nel salotto buono di Poggio sia un errore.

Concludo tornando al tema iniziale.La nostra comunità sta vivendo un periodo di transizione generazionale nella sua amministrazione. Il cambiamento di alcune condizioni che costituivano un elemento basilare per la vita amministrativa di Poggio (si pensi alla fine dei lotti) ha reso urgente la necessità di cambiare strategia. Purtroppo questa necessità di cambiamento non è stata colta da chi ha amministrato (spesso bene) la Cooperativa nei decenni passati e non ha compreso o non è stato capace di adattarsi al mutamento dei tempi e delle condizioni. Dato che moltissimi soci non erano più disposti a "lasciar fare" si è creata una frattura nella comunità. Potremmo discutere ore per cercare di attribuire la colpa a chi, per cambiare, ha utilizzato metodi talvolta eccessivi e autolesionistici (pensiamo alle denunce) oppure chi, con spirito superbo e cieco, ha opposto un assurdo muro di gomma. In questo contesto sarebbe stato importante un intervento che mirasse a unire, ad avvicinare, a suturare le ferite. Un soggetto terzo ed esterno alla contesa sarebbe stato di grande aiuto e, a mio avviso, nella nostra comunità la Parrocchia avrebbe potuto svolgere questo ruolo. Invece, purtroppo, non solo non ne è stata capace, ma si è addiruttra fatta trascinare nella mischia diventandone addirittura uno degli attori più faziosi. Peccato: una grande occasione sprecata.

18 commenti:

giuseppe monni ha detto...

ciao, giorgio, ovviamente sono d'accordissimo con te; ma nel tuo pezzo c'è una inesattezza che rende la questione ancora più grave: i parcheggi che tu chiami P1, infatti, non sono affatto parcheggi: il fatto che la gente, per nadare al bar, lasci l'auto in quello sterrato non li rende affatto "parcheggi". I parcheggi, per essere tali, devono essere previsti dalle norme e devono avere determinate caratteristiche, che quello sterrato non ha. Quello sterrato (che è poi di proprietà della Coop) è una sponda del fiume e come tale è ipertutelata e quasi certamente sarà ipervincolata: altro che farci parcheggi! Quindi gli unici parcheggi VERI e come tali UTILIZZABILI sono quelli attuali, quelli che tu chiami P2, che sono assolutamente insufficienti, anche per gli attuali carichi: figuriamoci se vi si aggiungesse un centro sportivo! Il rischio che il Comune possa pensare di espropriare aree della Coop, a sostegno di una iniziativa parrocchiale urbanisticamente deleteria, è assai verosimile; anzi, ti dirò di più: siccome non credo che sia possibile approvare un progetto come quello senza superare una serie di normative che sono insuperabili, ho la sensazione che il Comune abbia voluto fare una bella figura preelettorale, pur sapendo che in quell'area non si potrà realizzare nient'altro che un Parco. Ancora una volta, insomma, i poggini vengono presi in giro; stavolta in questa ilusione ci è voluto cascare il parroco. Se poi così non fosse, siccome il Bollettino parrocchiale ironizza sui sondaggi, e siccome in questa nostra comunità vanno così di moda le petizioni, perché non pensare a una petizione che chieda di realizzare in quell'area, non un centro sportivo, ma un parco attrezzato? Siamo tutti d'accordo che ai ragazzi dell'oratorio si debba tentare di dare spazi, ma non a scapito del paesaggio, del decoro e della viabilità che, mi spiace, sono beni di tutti. E che la Cooperativa ha il diritto e dovedre di tutelare, anche contro le lisciatine vicendevoli ed autoreferenziali che si scambiano, da sempre, preti e politici.

rikifoglia ha detto...

Gent. Sig. Plazzotta,
mi chiamo Riccardo Mulas, ho 30 anni e abito a Residenza del Poggio, usufruendo da svariati anni dei servizi di Poggio dei Pini.
Sono uno degli allenatori della squadra di calcio a 5 oratoriale, oltre ad essere uno degli educatori dell’Oratorio di Poggio dei Pini. Sebbene non possa certo pensare di riportare un opinione che racchiuda il pensiero di intere generazioni, posso permettermi, con un po’ di presunzione, di esplicitare sogni e speranze di tanti ragazzi che frequentano l’Oratorio, ma anche di tanti che in Oratorio passano di rado.
Inutile sottolineare quanto NOI tutti sogniamo questi tanto sospirati campi per i Poggini, dovunque debbano sorgere (tremo, però, alla lettura della soluzione campetto provvisorio); inutile evidenziare quanti sacrifici, tutti, ragazzi e allenatori, stanno compiendo in questi anni per permettere ai ragazzi di praticare sport, ahimè, in strutture limitrofi a Poggio dei Pini. Ancora più inutile descrivere quanta tristezza e frustrazione ha caratterizzato quelle stagioni sportive passate spazzate via sul più bello dal fiume che inondava i campi di Pauliara. Personalmente, nei miei 30 anni, per ben due volte ho visto la mia stagione sportiva interrompersi da un giorno all’altro, a causa di un fiume che si portava via speranze e possibilità di divertimento.
Per questo non riesco a capire perché ancora tante polemiche, tante questioni, tanta voglia di ostacolarsi e darsi contro: sono forse troppo giovane e ancora poco navigato per capire quali interessi personali e quali intrecci politici ci siano dietro i suoi post, non lo sono per conoscere quali siano i doveri della Cooperativa, cioè sviluppare servizi e strutture utili alla popolazione nella sua totalità.
In principio fu lo sdoppiamento della zona sportiva, ora il problema è la viabilità (son convinto che soltanto chi NON conosce Poggio dei Pini possa credere che il nostro territorio, pochissimo trafficato, possa soffrire problemi di viabilità e parcheggi selvaggi).
A mia opinione si sta rasentando il ridicolo con questi maldestri tentativi di polemica.
D’altronde, se il suo primo post ( Il Baratto Oratoriale) aveva stimolato un principio di interessante discussione (seppur con alcuni, stigmatizzabili, insulti gratuiti nei suoi confronti), l’ultimo ha avuto una pochezza di risposte o commenti che testimonia quando la popolazione si sia stancata e annoiata di queste futili polemiche.
Se a questo dato si aggiunge il risultato del sondaggio pubblicato sul Portale di Poggio dei Pini ( 12 voti in un mese on-line!!!!!!), il quadro sembra abbastanza chiaro: come già dimostrato in diversi incontri, i Poggini vogliono le strutture, non seguono la linea dei dibattiti polemici.
Se poi la costruzione dei campi nel terreno dietro al bar ci costringerà a parcheggiare qualche metro più in là quando ci recheremo a consumare cornetto e cappuccino, lo faremo con la convinzione di aver dato priorità ad un servizio utile agli abitanti di Poggio.
Ringraziandola dello spazio concessomi, ci tengo a sottolineare come questa risposta sia a titolo esclusivamente personale.
Saluti,
Riccardo Mulas

Unknown ha detto...

Ho letto questa mattina l'articolo del Sig. Giorgio Plazzotta e la risposta del Sig. Giuseppe Monni e sinceramente sono sempre più perplesso.... Sarebbe giusto dire prima di tutto che non sono un frequentatore della parrocchia, in quanto non credente, non sono un socio della cooperativa, poiché risiedo alla Residenza del Poggio, ma semplicemente un giovane progettista che, per amicizia con don Alessandro, insieme a un amico/collega (l'Ing. Federico Demontis) sta cercando di aiutare la parrocchia di Poggio dei Pini (mi correggo, la parrocchia Madonna di Lourdes, non sono credente, ma mi pare che le parrocchie siano individuate dai fedeli e non dai territori che le ospitano) a realizzare il nuovo oratorio. Nonostante i ripetuti attacchi al progetto, che con passione io e Federico Demontis abbiamo studiato, noi progettisti abbiamo sempre incassato senza proferire parola e lasciando spazio al parroco ritenendo fosse giusto così. Ma dopo aver letto l’articolo del 13 marzo del ho deciso di intervenire perchè il Sig. Giorgio Plazzotta, ed in parte il Sig. Giuseppe Monni, si sono permessi di attaccare la professionalità mi a e del mio collega, oltre alle nostre competenze.
A questo punto, vista la loro conoscenza in merito all’impatto ambientale e all’urbanistica, ho fatto una rapida ricerca su internet per capire quale fosse la professione di queste due persone tanto preparate: pensavo fossero architetti paesaggisti, urbanisti di fama o in ultima analisi “semplici” ingegneri come noi .... niente di tutto questo, la mia ricerca mi ha fatto scoprire che il Sig. Giorgio Plazzotta è un analista informatico; del Sig. Giuseppe Monni non ho scoperto la professione, ma facendo una ricerca fra gli iscritti all'Ordine degli Ingegneri di Cagliari la triste risposta è stata “no matching records” .... peccato.
Se non ricordo male il Sig. Giuseppe Monni, col sostegno del Sig. Francesco Magi, è quello che nel giorno della presentazione della nuova area oratoriale, svoltasi il 13 Dicembre 2010, durante la quale il Sig. Giorgio Plazzotta avrebbe potuto vedere le simulazioni 3D dell’intervento (se ovviamente avesse partecipato), sosteneva che nella vecchia zona sportiva tutto era realizzabile ed edificabile: si potevano demolire i vecchi spogliatoi per ricostruire le volumetrie in qualsiasi punto del lotto a nostro piacimento e, oltretutto, con iter burocratici molto snelli. Dopo essermi informato ho scoprendo che l'area degli Impianti Sportivi di Poggio dei Pini è individuata come Hi4 dalla variante al Piano di Assetto Idrogeologico della Sardegna, che all'art. 27 "Disciplina delle aree di pericolosità idraulica molto elevata (Hi4)", comma 2, delle Norme Tecniche di Attuazione recita testualmente:
" In materia di patrimonio edilizio pubblico e privato nelle aree di pericolosità idraulica molto elevata sono consentiti esclusivamente:
a. la demolizione di edifici senza possibilità di ricostruzione nello stesso sito e sempre a condizione che i lavori non creino ostacoli al regolare deflusso delle acque;
b. la riparazione di edifici esistenti danneggiati da calamità naturali, compatibilmente con le norme nazionali e regionali vigenti, a condizione che non si tratti di ricostruzione anche parziale;
c. le opere di manutenzione ordinaria degli edifici;
d. le opere di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli edifici;
e. gli interventi per ridurre la vulnerabilità degli edifici esistenti e migliorare la tutela della pubblica incolumità all’interno delle residenze civili e delle costruzioni adibite a servizi, con possibile aumento di superficie utile non superiore a quella allagabile e con contestuale dismissione dei piani interrati e dei piani terra, purché lo studio di compatibilità idraulica accerti l’idoneità strutturale degli elementi portanti;
f. gli interventi di adeguamento igienico-sanitario degli immobili adibiti a residenza anche stagionale o a servizi, con particolare riferimento a quelli resi obbligatori da norme di legge statale o regionale ovvero

Unknown ha detto...

• si parla di parcheggi (P1 nell'immagine) che giustamente nella sua risposta il sig. Giuseppe Monni definisce irrealizzabili; la nostra idea è semplicemente quella di utilizzare i parcheggi antistanti il bar, visto che non ci sembrano cosi saturi come vengono descritti;
• si parla di parcheggi da realizzare nel lotto a nord rispetto a quello di intervento, cosa che nessuno di noi ha mai pensato e che sinceramente non capisco chi abbia deciso. Oltretutto si parla di eventuali espropri, con cui credo la parrocchia non abbia niente a che fare e su cui penso non abbia nessun potere.
Infine il Sig. Giorgio Plazzotta sostiene l'idea di realizzare campetti provvisori con lavori in economia nel piazzale sopra il Centro Commerciale di Poggio dei Pini: forse, perchè analista informatico e non professionista in urbanistica, ignora il fatto che a Poggio dei Pini, zona tutelata secondo la D. Lgs. 42/2004, anche per realizzare una semplice recinzione con pali in ferro e rete metallica è necessario richiedere un Autorizzazione Edilizia al comune, corredata da Richiesta di Autorizzazione Paesaggistica alla R.A.S. Infine il D. Lgs. 81/2008 vieta l'esecuzione di lavori in economia, ma obbliga a far realizzare le opere edili a ditte specializzate per motivi legati alla sicurezza nei posti di lavoro.
Non entro in merito alle polemiche, all’ironia e alle battute, alcune delle quali di cattivo gusto, espresse nei confronti della parrocchia, salvo poi “correggere il tiro”, essendosi accorti di aver esagerato: credo che Don Alessandro si sia già espresso in merito.
Vorrei infine invitare chiunque abbia critiche, consigli o semplici osservazioni da rivolgere in merito alla nuova area oratoriale a contattarmi, per avere delucidazioni sul progetto e poter poi parlare con cognizione di causa e non senza conoscere realmente l'argomento.
Saluti
Franceso Basile
cell. 3406423007
email: ing.fbasile@gmail.com

Giorgio Plazzotta ha detto...

Riccardo innanzitutto grazie per il tuo contributo che, come avrai notato, è merce rara in questa comunità in cui il confronto avviene spesso in modo poco aperto e diretto. L'intervento di cui stiamo parlando incide su temi molto importanti e precisamente: attività per i giovani, sport, paesaggio, viabilità ed economia. Avere opinioni e soprattutto soluzioni differenti su come risolvere o migliorare il livello di tutte queste problematiche è probabilmente normale. Non trovo ne corretto ne utile che le differenti idee, invece di attivare un confronto, debbano trasformarsi in "guerra di bande". Purtroppo devo constatare che, pur non conoscendoti personalmente, il tuo approccio nei mio confronti conferma questa impostazione. Ti faccio notare che fai riferimento a presunti "intrecci politici dietro i miei post" e questo testimonia il fatto che non mi conosci e che scrivi sulla base di sospetti o dicerie. Finora gli unici politici che sicuramente hanno avuto una parte in questa vicenda sono il vicensindaco e qualche componente del consiglio parrocchiale. Lo dico senza offesa in quanto ritengo che fare politica attiva non sia disdicevole.
Ti faccio presente che nel portale a cui fai riferimento sono stati pubblicati 5 o 6 sondaggi su temi diversi e hanno avuto tutti il medesimo risultato, una scarsa adesione. io non me ne lamento dato che mi occupo di comunicazione telematica da molti anni e so che certi strumenti necessitano di tempo e pazienza prima di diventare "popolari". Tu stesso li hai guardati senza votare. Mi sembra fuori luogo il tentativo di strumentalizzarne la scarsa partecipazione.
Ti ricordo che gli elementi di negatività evidenziati per il posizionamento dei campi presso la Terrazza sono sempre stati più d'uno (quindi paesaggio, viabilità ed economia). Mentre l'elemento di positività non è mai stato da me negato: facciamo fare sport a questi ragazzi! ti diro di più e pensa che sarai d'accordo con me. L'interesse dei ragazzi viene prima anche delle cose negative appena citate che poi, come hai sottolineato, non sono la fine del mondo. Se oggi non ci fosse una alternativa la questione non si porrebbe. La diversità di opinioni nasce quando invece una alternativa esiste, cioè quella dei campi di Pauliara. Di fronte a questa alternativa, che da una risposta all'elemento che entrambi riteniamo più importante (i ragazzi) e contemporanemante non prsenta le medesime criticità evidenziate, io opterei per questa soluzione. L'ho pensato e l'ho scritto, nel mio blog. Poi capisco che ci possano essere altri elementi (secondari) che lo fanno preferire, come ad esempio la centralità, la maggiore vicinanza alla Chiesa, la presenza o meno di finanziamenti. Se così fosse lo si dica chiaramente. Il mio articolo Baratto oratoriale non conteneve insulti, come tu affermi. L'ho rimosso dopo avere saputo dal parroco che era stato frainteso il termine "baratto" e quindi il senso del mio articolo, ammettendo che si trattava di una definizione poco felice. Molte altre persone avevano capito quale era il senso: in campagna elettorale i politici cercano voti e si tengono in serbo delle "cartucce" da sparare nel momento migliore. Affermazione che confermo in pieno. Per quanto riguarda la mia proposta del campo provvisorio presso il centro commerciale, se fosse stata adottata da chi si sta occupando di queste cose, oggi avremmo un campo, forse "scrauso" invece del niente. Era comunque solo un'idea. Se ne hai piacere ti invto a una chiacchierata di persona.

Unknown ha detto...

a quelli indispensabili per garantirne la funzione collegata alla destinazione d'uso, con realizzazione dei relativi volumi tecnici indispensabili;
g. le opere di adeguamento richieste dalla normativa in materia di protezione dai terremoti, sicurezza ed igiene sul lavoro, superamento delle barriere architettoniche, prevenzione degli incendi, tutela di beni archeologici, storici, artistici e culturali, con realizzazione dei relativi volumi tecnici indispensabili;
h. i mutamenti di destinazione d’uso compatibili con gli elementi formali e strutturali degli edifici a condizione che non sia incrementato neppure uno dei fattori che concorrono a determinare il rischio specifico nella formulazione di cui al punto 2.1 del D.P.C.M. 29.9.1998;
i. la realizzazione e l'integrazione di impianti privati di depurazione, di apparecchiature tecnologiche, di impianti per l'impiego di fonti energetiche rinnovabili e per il contenimento dei consumi energetici, unitamente alla realizzazione dei connessi volumi tecnici, a condizione che si tratti di interventi a servizio di singoli edifici, conformi agli strumenti urbanistici e valutati indispensabili per la funzionalità degli edifici o vantaggiosi dall'autorità competente per la concessione o l'autorizzazione;
l. le opere di sistemazione e manutenzione di superfici inedificate o scoperte di edifici esistenti, compresi rampe di accesso, recinzioni, muri a secco, contenimenti in pietrame, terrazzamenti, siepi, impianti a verde;
m. la realizzazione di ricoveri mobili per animali da allevamento, di manufatti mobili adibiti a ricovero transitorio degli addetti alle attività pastorali, di manufatti per il foraggiamento della selvaggina."
Non vorrei mai immaginare che il sig. Giuseppe Monni abbia fatto questo errore con coscienza, ma spero che derivi solo da una scarsa preparazione .... allora come può parlare con tanta spocchiosità di tutela del paesaggio, urbanistica e piani del traffico?
Tornando all'articolo che tanto mi ha fatto arrabbiare, nel secondo capoverso del suo intervento il Sig. Giorgio Plazzotta sostiene che la giunta regionale ha stanziato 1,5 milioni di Euro per ripristinare la zona sportiva: ho fatto una ricerca nel sito della Coopertaiva per capire quale sarà il piano di gestione di questi soldi regionali. La Coopertaiva espone sul suo portale nell''articolo "Un grande piano di risanamento per poggio dei pini" quanto segue:
Zona Sportiva
• La presenza degli eucaliptus nella zona sportiva oltre ai danni all’impianto fognario sta causando l’ostruzione delle grondaie (foglie e rami) e la filtrazione d’acqua nelle murature.
• Sopra la palestra fitness ci sono due appartamenti. Uno è occupato abusivamente da un ex collaboratore della Poggio Sport (in liquidazione) con il quale esiste un contenzioso legale. Un secondo appartamento è invece inutilizzato e dovrebbe essere ristrutturato.
• Ripristino della guaina isolante di tutto il complesso della palestra, a causa di diffuse infiltrazioni.
• Realizzazione impianto di illuminazione esterno della palestra
• Tinteggiatura dell'esterno della palestra
• Rifacimento della recinzione della zona sportiva
• Verifica e messa a norma dell’impianto elettrico della Club House

Unknown ha detto...

• Rifacimento della copertura dei campi da tennis coperti
• Ripristino del fondo di gioco dei campi da tennis scoperti
• Interventi vari nelle piscine.

Mi chiedo: e il campo da calcio a 5? non capisco perchè la cooperativa, pur non essendo interessata a recuperare quello che ERA esistente nella zona sportiva, sostiene che il progetto di un campo da calcio a 5 nello spiazzo dietro la terrazza rappresenti un doppione.
Nel terzo capoverso il sig. Plazzotta parla di parco giochi dietro il bar la terrazza. Non commento ma allego alcune foto, che rendono l'idea meglio di ogni parola. (ps non ho potuto allegare le immagini ma le ho inviate a chi gestisce il forum per poterle pubblicare)
Ogni commento mi sembra superfluo sulla situazione del parco giochi.
Nel quarto capoverso leggo che la cooperativa avrebbe intenzione di mettere altre aree a disposizione della parrocchia, queste le proposte:
• in partenza il vecchio campo da calcio, sostenendo che era un bene che la Coop non poteva permettersi di perdere, che senza un interessamento della parrocchia si sarebbe affidato a qualche privato: mi stupisce che non ci siano privati che spingono pur di avere in concessione quell'area;
• dopo la Delibera del Comune per la concessione dell'area retrostante la terrazza la cooperativa ha fatto 2 nuove proposte alla parrocchia:
1. l'area antistante i parcheggi che il sig. Giorgio Plazzotta indica come P2 nell'immagine area: i miei dubbi derivano dal fatto che si contesta l'impatto paesaggistico, ambientale e urbanistico per lo spazio dietro il bar La Terrazza per proporne uno che presenterebbe a livello di traffico gli stessi (presunti) problemi, mentre da un punto di vista ambientale comporterebbe l'abbattimento di un gran numero di alberi (nullo nell'attuale progetto) e lavori di movimento terra molto superiori rispetto al nostro attuale progetto;
2. la seconda area è quella del piazzale sotto la chiesa che presenta due problemi, principalmente dal punto di vista del traffico: su questo lotto si affacciano alcuni accessi ad abitazioni di soci della Cooperativa, costringerebbe la chiesa ad avere un unico accesso carrabile al suo piazzale.
Quello che io e il mio collega ci chiediamo a questo punto è: quale progetto occulto e quali interessi si nascondono dietro l'area retrostante il bar La Terrazza (di cui ricordo la Coperativa non è proprietaria) tanto da proporre molte aree alternative ad esclusione di quella chiesta espressamente da parroco?
Successivamente il sig. Giorgio Plazzotta parla di parcheggi e impatto ambientale: fa capire che il progetto risulta poco serio, un semplice "disegnetto a mano libera", che non tratta l'impatto ambientale senza allegare delle rappresentazioni tridimensionali.
Il Sig. Giorgio Plazzotta avrebbe potuto prendere visione delle rappresentazioni tridimensionali, come già detto precedentemente, degnandoci della sua presenza e fornendo il suo contributo il 13 dicembre 2010, quando il progetto è stato presentato ai soci della cooperativa e a tutte le persone interessate.
Successivamente si parla del problema dei parcheggi con una rappresentazione dove si fanno una serie di ipotesi fuori da ogni logica che dimostrano la scarsa conoscenza del nostro progetto:
• si parla di 3 campi, ma in realtà i campi da realizzare sono 2;

Giorgio Plazzotta ha detto...

in risposta a Francesco (scusatemi se do a tutti del tu). L'ipotesi di trasformare la zona a nord del parco giochi in parcheggio è stata chiaramente prospettata come ipotesi. Questo termine credo che escluda qualsiasi altra interpretazione o attribuzione.
Anche quella di realizzare un campetto provvisorio nell'area del centro commerciale era un'ipotesi. Non ho neanche prospettato di realizzarlo senza autorizzazioni, pur essendo analista informatico ho immaginato che la sua realizzazione avrebbe potuto essere più rapida di quella basata su un terreno che il comune non voleva concedere. Mi sbaglio?
Mi spiace consitatare anche da parte tua, il tentativo di polemizzare tirando fuori il post sul baratto oratoriale proponendone una interpretazione distorta. Chiarito l'equovoco sul termine "baratto" in quel post mettevo in evidenza il comportamento a mio avviso scorretto del Comune che prima ha bloccato le richieste della parrocchia per poi accontentarla prima delle elezioni. Dirò di più, anche la richiesta da parte della parrocchia due anni fa di quel terreno era condivisibile e in quel contesto di desolazione ci avrei messo la firma. Non sono convinto del fatto che sia la scelta giusta ADESSO, dopo le delibere che ripristineranno i campi di Pauliara. Ti dirò, non ho nemmeno detto che sarebbe una tragedia, non ho urlato allo scandalo ne al disastro. Semplicemente un errore, l'opzione peggiore tra le due esistenti. Stop. Ci sono interventi urbanistici molto peggiori che minacciavano il nostro territorio, come ad esempio i lotti nelle pinete, le antenne del monte pauliara, la strada nella pineta lungolago.
Semmai devo lamentarmi di certe reazioni da caccia alle streghe che si scatenano quando qualcuno osa esprimere un'opinione sgradita.
Dato che ti occupi del progetto dei campi e che (se non sbaglio) questo progetto non è presente online ti invito a pubblicare qualcosa, meglio ancora se ci sono delle simulazioni tridimensionali. Aggiungo (se servisse) che sono disponibile a ospitare un articolo che presenta il progetto (senza alcun mio intervento) sia su questo blog che nel portale della coop.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Caro Ing. Francesco
purtroppo il software che gestisce il blog non mi consente di ordinare diversamente i commenti che risulteranno non messi nell'ordine migliore per la lettura, me ne scuso con i lettori.
Ti dico subito che trovo poco elegante e utile la tua indagine sulle professioni altrui, quindi non la commento ulteriormente.
Contesto la tua affermazione in cui parli di "attacchi al progetto" e di messa in discussione della tua professionalità che attribuisci al sottoscritto, affermazione che dimostra il tentativo di alterare i concetti che ho invece chiaramente espresso, spostando sullo scontro personale quelli che invece sono i temi generali che ho affrontato (paesaggio, viabilità, sport giovanile, economia).
Io il progetto tecnico non lo conosco e quindi non mi sono permesso di attaccarlo (come progetto tecnico), mentre mi è abbastanza chiara l'idea generale che invece ho ritenuto non ideale nel contesto attuale. Immagino di sapere, alla mia età, cosa sia un campo sportivo, anche per averne frequentati molti nel corso di una lunga attività agonistica.
Ritengo comunque che sia del tutto lecito un intervento su questo tema anche da parte della massaia priva di titolo accademico ingegneristico che si lamenta dello slalom tra le auto o che è preoccupata del possibile peggioramento del paesaggio nell'area più rappresentativa del luogo in cui vive.
Trovo poi del tutto fuori luogo la tua lamentela circa la mia assenza ad una presentazione di cui non sono mai venuto a conoscenza e solo adesso apprendo, da te, che fosse pubblica e quindi avrei potuto parteciparvi. Non sono al corrente della strategia da voi utilizzata per pubblicizzare l'evento e quindi non posso giudicarla, non so nemmeno in quale giorno, a che ora si è tenuto e se sarei stato disponibile. Come tutti noi, faccio anche altro nella vita oltre che intralciare i progetti della Parrocchia 
… continua

Giorgio Plazzotta ha detto...

… segue
Nonostante la mia scarsa memoria escludo categoricamente che io sia stato invitato a una presentazione del genere in modo diretto e personale, nonostante i miei contatti abbastanza frequenti con persone che hanno responsabilità in Parrocchia. Ovviamente non era obbligatorio invitarmi, ma proprio per questo non capisco come ci si possa lamentare della mia assenza. Non era mica la visita di leva obbligatoria.
Questa tua pretesa mi fa pensare a quanto viene affermato da Antonio Secchi (dottore), che mi ha definito pubblicamente e polemicamente "il monopolista dell'informazione di Poggio dei Pini". Si tratta ovviamente di una affermazione non veritiera, riferibile alle diatribe politiche poggine, di cui l'autore è solo parzialmente scusato dalla sua non grande dimestichezza con gli strumenti telematici (saprebbe che non può esistere un monopolio su Internet). Ad ogni modo testimonia il fatto che svolgo un ruolo significativo sul fronte della comunicazione in questo territorio e non solo per le cose (da te non condivise) che scrivo, ma soprattutto per la possibilità che la mia attività (volontaristica) offre a chi ha qualcosa da dire o, come nel tuo caso, da mostrare. Per questo motivo la tua lamentela circa la mia assenza potrebbe essere completamente ribaltata, forse è stata la pubblicizzazione dell’evento a non essere efficace.
D'altronde io, nei miei quasi 25 anni di vita a Poggio ho organizzato decine di manifestazioni che spaziano dai concerti musicali, le escursioni, le sistemazioni di sentieri distrutti dall'alluvione, le conferenze, la attività all’interno della Biblioteca e del Grusap, i siti internet e le manifestazioni per sensibilizzare la costruzione del nuovo ponte ... e non ti ho mai visto a nessuna di queste, ma non mi permetterei mai lamentarmi della tua assenza.
Dato che a te o alla Parrocchia, come mi sembra di capire, interessava far conoscere le carattersitiche di questo progetto, forse avreste potuto pensare a contattarmi, inviarmi del materiale o anche utilizzare gli strumenti telematici che metto a disposizione di tutti.
Tra l'altro la Parrocchia è stata da me invitata più vote, direttamente e personalmente, a usufruire dei servizi informativi messi a disposizione dal Portale della Cooperativa (anche gestendoli direttemente), offerta che non è mai stata presa in considerazione, mentre quasi tutte gli altri soggetti che operano nel territorio inviano costantemente le informazioni che li riguardano. Non mi sono mai lamentato pubblicamente di questa posizione che pure mi lascia non poche perplessità, ma per favore, non rigiriamo la frittata.

Giorgio Plazzotta ha detto...

l'intervento di Francesco è mmolto lungo è tocca molti argomenti, inoltre ho potuto leggerlo a pezzi.
Francesco fa riferimento al "Piano di risanamento" pubblicato nel sito della Cooperativa relativo al programma di interventi della Cooperativa stessa, interventi che sono mirati soprattutto alla manutenzione e al ripristino di strutture che presentano dei problemi e il cui costo appare abbordabile considerate le non grandi disponibilità economiche attuali. Francesco sottolinea l'assenza di un ripristino del campo di calcio a 5, ma direi anche di quello grande, della copertura dei campi da tennis coperti, dalle piscine e molte altre problematiche che sono state provocate dall'alluvione. Ovviamente tutte queste realizzazioni non sono presenti in quell'elenco perchè quell'elenco non rappresenta, come invece Francesco ritiene, il progetto di ripristino sovvenzionato dalla Regione che riguarderà tutte quelle strutture che ho menzionato ivi compreso il calcio a 5 e comunque non è stato affidato alla Cooperativa e non è detto che lo sia. Ti sei quindi arrabbiato per niente.

Altro argomento. si afferma che non ci sarebbero privati disposti a gestire l'area calcio di Pauliara. Con quali elementi? In realtà esistono già delle proposte e certamente ce ne saranno ancora di più dato che la regione ha sovvenzionato il suo ripsritino, rendendo l'area molto più appetibile. In realtà quell'area è stata messa a disposizione della Parrocchia non appena è stato possibile a prescindere da considerazioni economiche perche la Cooperativa non intende lucrare sulle attività sportive (non l'ha mai fatto nella sua storia) e perche ha sempre dato grande credito sia alla Parrocchia come istituzione che all'esigenza di quest'ultima di portare avanti iniziative di "sport oratoriale".

- per quanto riguarda i parcheggi davanti al bar non mi sono espresso sul fatto che si trovano in una zona esondata e nemmeno sulla loro capienza, ma sul fatto che anche adesso gli automobilisti mandroni e maleducati non li utilzzano per andare al bar, parcheggiando lungo la strada. ho quindi ipotizzato che questo fenomeno possa verificarsi anche con gli utenti dei campi sportivi moltiplicando le problematiche già esistenti. può darsi però che una reprimenda del Don convinca questi automobilisti ad essere più rispettosi del codice della strada.

Anonimo ha detto...

Ciao Francesco,
ho letto il Tuo intervento sul blog, e non capisco perché mi abbia attribuito frasi che non ho mai pronunciato: infatti nel corso della riunione a cui fai riferimento ho semplicemente sostenuto la necessità di ricostruire la zona sportiva esattamente dove era prima, senza realizzare nuove volumetrie, né tantomeno traslarle.
Ed invero, ancora maggiore sorpresa ha destato in me la parziale pubblicazione delle norme di attuazione del PAI che – contrariamente a quanto da Te sostenuto – consentono di eseguire tali interventi di ripristino, a condizione che sia una mera ”manutenzione straordinaria delle opere distrutte dall’evento alluvionale del 22 ottobre 2008”.
Manutenzione che pertanto potrà consentire:
- di rifare la superficie dei 2 campi da tennis esterni;
- di realizzare superficie e coperture dei due campi coperti;
- di rifare il campo di calcetto (giusta l’osservazione di chi non lo vedeva inserito);
- di rifare il campo da calcio;
- di riparare la recinzione perimetrale esterna della struttura e di sistemare il giardino.
Per l’esecuzione di questi interventi (ed eventuali altri, purché non comportino la realizzazione di nuove volumetrie) l’ultima finanziaria regionale ha destinato la somma di 1.500.000,00 euro.
Ma la maggiore perplessità e preoccupazione è in me destata dal fatto che – pur essendo ingegnere – Ti è sfuggito – immagino in perfetta buona fede – che le norme PAI in zona Hi4 addirittura consentono di realizzare (articolo 27 lettera i) “nuove infrastrutture, strutture di servizio ed insediamenti mobili, preferibilmente provvisori, destinati ad attrezzature per il tempo libero, la fruizione occasionale dell'ambiente naturale, le attività sportive e gli spettacoli all'aperto”.
Recentemente, ad esempio – proprio sulla base di tale norma - il Genio Civile di Cagliari e l’ADIRS hanno autorizzato – in agro di Pula – un insediamento sportivo in zona Hi4.
Orbene, non volendo assolutamente intendere le Tue parole e risposte come animate dalla volontà di trarre in inganno i lettori del blog offrendo una falsa figurazione dei fatti, devo necessariamente concludere che in assoluta buona fede abbia davvero colto in modo distorto il testo normativo del PAI non cogliendone la ratio, e nemmeno il semplice apparato normativo scritto.
Una simile incapacità di lettura della norma è però scusabile nei soggetti che non ricoprono incarichi professionali ingegneristici, ma diventa se a questi ultimi ascritti non solo un fatto grave ma assolutamente intollerabile per il futuro, essendo potenzialmente tali soggetti nelle condizioni di reiterare simili errori con conseguenze ancora più gravi.
Tralasciando l’aspetto puramente paesaggistico ed urbanistico della eventuale realizzazione di una nuova struttura sportiva a fianco del Bar “La Terrazza”, che mi lascia quantomeno perplesso, Ti confermo inoltre che allo stato attuale proprio quella struttura, oggi, è irrealizzabile.
Quindi lo scopo nobilissimo che si prefigge la Parrocchia è realizzabile concretamente solo nel primo caso (ricostruzione della zona sportiva).
Immagino che a questo punto cercherai di produrre documentazione o presunta tale che affermi l’opposto, iniziando così un botta e risposta che come risultato avrebbe solo quello di confondere i lettori.
Io invece propongo una soluzione: presenta il progetto in Comune ed a tutti gli Enti sovraordinati (Tutela del Paesaggio, Genio Civile, ADIRS) e impegnamoci insieme a pubblicare in questo blog il contenuto della risposta.
Inoltre Ti do un piccolo suggerimento: negli ultimi anni abbiamo avuto l’esperienza in Cooperativa di sedicenti esperti giuridici che offrivano ogni tipo di “interpretazione” giuridica, giungendo finanche ad affermare che bitumare una strada sotto un bosco è manutenzione ordinaria. Salvo poi essere smentiti dai Tribunali.
Cerca di essere più umile.

Franco Magi

giacomo ha detto...

Ciao, per l'area dietro il bar basterebbe fare un campetto libero così come c'è gia, rimettere a posto le siepi e i giochi per i bambini e il tutto sarebbe più giusto.

Il Poggio è stato studiato bene gia dagli inizi, anche se l'area sportiva è stata danneggiata in parte, tuttavia in un'ottica generale del Poggio e a difesa degli interessi sempre di questo posto, sarebbe meglio lasciarla dove sta adesso, perchè un doppione creerebbe dei danni sia allo sport che al Poggio.

Vorrei ricordare poi a tutti quanti, che si deve riconoscere il fatto che il Poggio ha costruito e ospitato molta gente negli anni presso le proprie strutture costruite a spese dei soci, mi sembra male invece andare contro il Poggio sia economicamente che socialmente.

Questo campo sportivo bis mi sembra quindi uno sbaglio enorme e una mancanza di rispetto verso coloro che negli anni passati hanno realizzato la zona sportiva del mitico e glosioso gruppo sportivo che per memoria e di nuovo, venne distrutto dalla folle idea di creare la poggio sport che fu il più grave danno economico e sociale di questo posto.

Altro che piena del fiume!!!

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

da Giuseppe Monni:


Giorgio e Franco hanno già in gran parte risposto con le considerazioni e i dati che avrei riportato anch'io io, quindi cercherò di non ripetere. Però sono necessarie alcune sottolineature:
1) La Cooperativa ha "titolo" ad esprimersi in materia urbanistica, se non altro perché quell'area del Comune è una sorta di "enclave" all'interno delle ns proprietà, e un qualunque intervento urbanistico in quell'area avrebbe ripercussioni sul paesaggio, sulla viabilità e sulla comunità di poggio dei pini, per questo la Cooperativa ha, non tanto il diritto, quanto il dovere di "dire la sua": a conferma di quanto dico sta il fatto che fu il Parroco, proprio lui, a chiedere formalmente, con lettera protocollata, un parere ufficiale della Cooperativa, e la Cooperativa, dopo averne a lungo discusso in CdA, deliberò, un anno fa, formalmente e quasi UNANIMEMENTE, esprimendo un parere ufficiale che criticava quella ubicazione (con vari argomenti che sarebbe lungo dettagliare in questa sede) e offriva in cambio una vasta parte della zona sportiva di Pauliara (confidando che finanziamenti pubblici, prima o poi, avrebbero attenuato il rischio idrogeologico, come in effetti sarà) ;
2) quando persone come me e Giorgio, che siamo anche consiglieri di amministrazione, ci esprimiamo, possiamo farlo a titolo personale ovvero come consiglieri: la differenza non è di poco conto, perché io, ad esempio, ho il dovere portare avanti le posizioni decise dal CdA anche se sono diverse dalle mie idee personali (in questo caso le mie convinzioni personali, contrarie a quell'intervento, coincidono con la posizione ufficiale della Società); al contrario, ipotesi come quelle formulate da Giorgio (fare l'intervento sopra il centro commerciale, etc) sono ovviamente posizioni legittime e fondate, ma sono opinioni personali di Giorgio, e non posizioni ufficiali della Cooperativa, quindi sbaglia Francesco quando afferma che "adesso la Coop offre altre aree": non è così, la posizione ufficiale della Coop è sempre stata una e una sola, e la trovate negli atti ufficiali della Società, nella lettera ufficiale che venne inviata un anno fa al Parroco e a tutti i parrocchiani (ma non mi sembra che il Parroco l'abbia pubblicizzata...) e ovviamente la trovate nel sito della Coop;
4) su questa vicenda, insomma, ho parlato non solo a titolo personale, ma anche come consigliere delegato agli Affari legali e all'Urbanistica, per cui ho non solo il diritto ma soprattutto il dovere di ribadire il parere ufficiale della Coop, che, piaccia o no, rappresenta gli interessi dei poggini; devo chiarire tutto questo per rispondere alle affermazioni di Francesco il quale (per delegittimare idee diverse dalle sue) ha scritto che non sarei titolato a esprimere pareri in materia urbanistica...: sarebbe, caro Francesco, come affermare che, ad esempio, il Ministro della Sanità non può esprimersi in materia sanitaria se non è un medico, o affermare che un Assessore all'Urbanistica non può esprimere pareri urbanistici se non è Ingegnere...: il che sarebbe ovviamente una assurdità. ( continua)

Giorgio Plazzotta ha detto...

(segue) .. da Giuseppe Monni

Ebbene Francesco, io nel mio piccolissimo sono una specie di assessore all'urbanistica, sono stato appositamente delegato a difendere le posizioni della Società, e in questo caso lo faccio con grande convinzione e, lasciami dire, con qualche competenza: infatti, la tua teoria secondo cui un "urbanista" dovrebbe essere un ingegnere dimostra che proprio tu non conosci molto bene il significato e la storia dell'Urbanistica: tra i fini dell'Urbanistica, guardacaso, c'è proprio quello di fare in modo che interventi ingegneristici siano progettati e realizzati in armonia con un contesto che è prima di tutto naturale, economico, sociale, e questo è esattamente quello che sta facendo la Cooperativa nei confronti del vostro progetto; ridurre l'Urbanistica ad un atto ingegneristico, e pensare che solo gli ingegneri possano decidere cosa è giusto fare, dove e come, è la negazione stessa dell'Urbanistica; e non è un caso che i più grandi urbanisti non siano affatto ingegneri, ma siano formati su materie umanistiche, sociologiche, etc.; il discorso è ampio e affascinante e sarebbe bello parlarne in altre sedi; per tranquillizzarti, però, visto che affermi di aver cercato il mio curriculum, ti informo che la mia formazione è giuridica (sono laureato in Giurisprudenza, faccio il consulente legale per una grande azienda, ho insegnato per l'Università, etc.) ed ecco perché sono stato delegato dalla Cooperativa ad occuparmi di Affari legali e Urbanistica: perché, come tu sai, l'Urbanistica è anche una branca del diritto; seguendo il tuo ragionamento, ti potrei dire "Con quale titolo hai commentato la Legge in materia di vincoli?" (peraltro, fraintendendola), ma non direi mai una sciocchezza del genere, perché è ovvio che un bravo ingegnere deve conoscere il diritto urbanistico, così come un bravo legale che si occupa di urbanistica dovrebbe avere una certa conoscenza di materie ingegneristiche; nel mio caso, caro Francesco, credo di aver qualche esperienza in materia ingegneristica, non foss'altro perché ci sono cresciuto dentro, discendendo da una famiglia di Ingegneri che hanno fatto un pochetto di cosette per questa Regione, lavoro da decenni per conto di un certo Pierluigi Monni che alla tua età aveva già realizzato progetti urbanistici pubblicati sulle principali riviste internazionali (tra cui, guardacaso, la lottizzazione Poggio dei pini, della quale è il padre); io stesso, a 22 anni, da non-ingegnere, progettavo e risanavo palazzi e rioni storici, studio da 25 anni urbanistica e credo di aver maturato qualche competenza; ma il problema non è questo, perché non credo che ci voglia alcuna competenza ingegneristica o legale per capire che quel luogo centrale e scenografico sarebbe distrutto da un intervento come quello che avete progettato!

(continua)

Giorgio Plazzotta ha detto...

(segue) da Giuseppe Monni


Sul sito della Coop ho anche avuto parole di elogio per il vostro progetto (io ero presente alla presentazione, a differenza di Giorgio) IL PROBLEMA E' CHE LA COLLOCAZIONE E' SBAGLIATA, e nelle vostre proiezioni in 3D mancavano elementi fondamentali (tipo l'effetto che avranno delle reti alte 4-6 metri) che comprometteranno definitivamente il paesaggio! Se la gente sapesse cosa sarebbe realmente realizzato (ma credo che non capiterà), inorridirebbe, scoprendo che non vedrebbe più lo scorcio della pineta, o, specularmente, lo scorcio del lago. Anche il tuo approccio sul problema parcheggi (dici cose del tipo "vorrà dire che parcheggeranno più lontano, in un parcheggio che a me non sembra così tanto carico") denotano una clamorosa mancanza di pianificazione URBANISTICA, e non c'è mica bisogno di chissaquale titolo accademico per capirlo!;
6) infine, sgombriamo definitivamente il campo da una sciocchezza: NON C'E' NESSUN MOTIVO OCCULTO, O CHISSAQUALE COMPLOTTO POLITICO-AFFARISTICO, DIETRO LA NOSTRA CONTRARIETA' A QUELLA COLLOCAZIONE: che interessi pensate che voglia difendere, la Cooperativa, chiedendo di LASCIARE VERDE quell'area? Noi pensiamo che la Parrocchia debba avere degli spazi oratoriali, e siamo sempre stati pronti a individuarli insieme al Parroco e ai Parrocchiani, ma non lì, accidenti, non lì: non facciamo l'ennesimo errore urbanistico i cui effetti nefasti ci porteremo dietro per decenni; cerchiamo insieme di trovare soluzioni migliori e più condivise."

Giorgio Plazzotta ha detto...

mi fa piacere che scriviate messaggi lunghi- purtroppo il software che gestisce il blog (che è realizzato da Google e non posso modificare) ha un limite di 4096 caratteri per ogni commento quindi in caso di commenti lunghi vi suggerisco di dividerli e di utilizzare la funzionalià di Word "conteggio parole"

Giorgio Plazzotta ha detto...

refuso di Giuseppe Monni

studio da 15 anni urbanistica (non 25)

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