Stavo per dare a questo pezzo il seguente titolo: "Aggiudicati i lavori del Ponte che non c'è", ma poi mi è venuto in mente che di titoli simili dedicati a questo ponte ne avevo letti già molti e precisamente:
Unione Sarda: 18 novembre 2010: Al via la costruzione del nuovo ponte
Unione Sarda: 20 maggio 2010: Il Ponte di Pauliara va in appalto
Unione sarda: 9 marzo 2010: un nuovo ponte contro l'isolamento
Unione Sarda: 7 febbraio 2010 - Pauli Ara, presentato il progetto per la costruzione del nuovo ponte
Allora ho pensato... "meglio di no, magari porta sfiga, non mettiamolo nel titolo" e mi sono fermato.
Comunque la notizia, riportata quest'oggi nel sito della regione è:
"Alluvione Capoterra, aggiudicati definitivamente lavori ponte Poggio dei Pini" (scarica)
Bisogna essere ottimisti e quindi voglio pensare che l'avverbio "definitivamente" non rappresenti l'ennesima vana promessa proveniente dagli uffici regionali.
Non ho, infatti, dimenticato che nell'aprile del 2010 Angelo Carta, ex Assessore ai LLPP, ex assessore ai Trasporti e forse futuro sindaco di Dorgali, aveva affermato "entro giugno partiranno i lavori per la messa in sicurezza del territorio" (vedi post "Hydrodata atto secondo"). Il giugno era quello del 2010. A quel tempo non ci aveva creduto nessuno, principalmente per due motivi: 1. eravamo a ridosso delle elezioni provinciali 2. mancano due mesi alla data della promessa e non c'era assolutamente niente di pronto.
Questa volta invece voglio essere più ottimista anche perchè so che la società che costruirà il ponte (IFRAS) è molto seria. Detto questo siamo ancora alle scartoffie, anzi, non c'è ancora il progetto definitivo e men che meno è stato messo un solo chiodo. Dicono che ci vorranno ancora 7 mesi, ma l'iter che porterà al transito del primo veicolo su quel ponte è ancora lungo e irto di insidie burocratiche: potenziali ricorsi, potenziali contenziosi, collaudi, sistemazione della viabilità etc.
In questa situazione la manifestazione di sensibilizzazione prevista per domenica prossima con l'inaugurazione del "Ponte che non c'è" è importantissima. Chissà se il suo annuncio ha "messo fretta" negli uffici regionali che hanno sbloccato una situazione che era stagnante da oltre 2 mesi. Essere presenti all'inaugurazione del "Ponte che non c'è" significa consegnare ai funzionari e ai poltiici un messaggio molto chiaro e forte da parte dei cittadini: "sbrigatevi a fare le cose bene e in fretta, noi siamo stanchi di aspettare".
L'analisi del comunicato presente nel sito della Regione rappresenta comunque un favoloso esempio di "paraculismo" che merita un commento.
La notizia recita che " in seguito all'aggiudicazione provvisoria del novembre scorso, infatti, l’amministrazione regionale ha dovuto sviluppare tutte le verifiche obbligatorie previste dalle norme i cui risultati hanno dato esito positivo solo oggi ..." . Ah quindi ci si vorrebbe far credere che le NORME impongono un'attesa di ben 4 MESI solo per verificare 4 documenti previsti per l'assegnazione di una gara. Veramente ridicolo. E poi il solito scaricabarile: non è colpa della loro lentezza, ma delle norme, che ovviamente non possono discolparsi. E' un po' come dire che l'alluvione fu colpa di un lago che invece trattenne le acque e il fango. Il lago non può parlare, ma purtroppo per "i due dell'apocalisse" abbiamo parlato noi per lui!
Si afferma poi che "l’esecuzione dell’intervento potrà essere avviata immediatamente, utilizzando lo strumento di accelerazione della consegna dei lavori per ragioni d’urgenza, trattandosi di opere previste nel programma del Commissario straordinario per l’emergenza alluvione."
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