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lunedì 5 settembre 2011

Il tempo passa sul S. Girolamo

Vorrei utilizzare queste due immagini per fare una riflessione.
Immagine n. 1 - aprile 2009. Lago di Poggio dei Pini, si può notare l'ampio riporto di terra del S. Girolamo che ha sensibilmente ridotto l'estensione del bacino e ancor di più la sua capacità, passata da circa 250.000 mc a circa 40.000 mc. 




Immagine n. 2 - il lago di Poggio oggi, stessa inquadratura. Si nota l'ampia crescita della vegetazione nelle sabbie di riporto.


Queste immagini ci forniscono lo spunto per ricordare che il tempo passa, tra poco ricorrerà il terzo anniversario dell'alluvione. I luoghi che sono stati lo scenario del più imponente evento meteorologico della nostra regione a memoria d'uomo sono ancora nella stessa condizione di 3 anni fa. Nemmeno un grammo di terra è stato spostato. Un eventuale nuovo evento, a proposito del quale i numerosi giocatori della roulette capoterrese dicono   "....  tanto adesso per un po' possiamo stare tranquilli"  farebbe ancora più danni del 2008 proprio perche troverebbe gli alvei "intasati" dai detriti riversati dall'alluvione del 2008. 
Il lago di Poggio, per quanto piccolo, non potrà più svolgere quella funzione di freno e di contenitore di detriti e potrebbe questa volta venire inesorabilmente spazzato via con la sua diga in terra. Da tre anni gli abitanti della valle del S. Girolamo, da monte al mare, vivono con angoscia ogni acquazzone. Nella lottizzazione di Frutti d'Oro l'angoscia diventa vero e proprio terrore. Nel S. Girolamo non si muove foglia. 
Avanzano fortunatamente i lavori del Ponte di Pauliara, il ponte che non c'è ma che certamente ci sarà, ma tutto il resto è assolutamente immobile. Non ci sono neanche i progetti.  Ormai le elezioni provinciali e comunali ci sono state, sono scomparsi tutti i venditori di fumo e di promesse che fanno capolino solo in queste circostanze. D'altronde anche questa volta sono stati premiati, conquistando le ambite poltrone.  
Certo sono stati stanziati i fondi, ancora leggermente insufficienti ma comunque perlomeno adeguati per sistemare gran parte delle cose. Soldi che stanno li a marcire in attesa che il mostro della burocrazia macini le sue tonnellate di carte vidimate, di firme, di visti, di pareri, di contropareri. Quanti anni ci vorranno? Siamo già a tre e non si è vista una ruspa, se continuiamo con questo ritmo ce ne vorranno 10.
Proprio quel lago immortalato dalle foto, che rappresentava tra l'altro uno dei pochi gioielli paesaggistici di un territorio ricco di servitù industriali, rischia grosso. Sappiamo che non è a norma, tantomeno dopo quei 385 mc/sec del 22 ottobre che hanno fatto rivedere al rialzo tutti i parametri idraulici. Deve essere rifatto in calcestruzzo, ci sono i soldi, bene. Ma se le cose continueranno di questo passo il rischio dell'abbattimento per una ricostruzione "a chissà quando" non è da sottovalutare. Si rischia di vivere in un perenne cantiere. Anche i soldi che la Regione ha stanziato per la ricostruzione della zona sportiva di Poggio sono per ora solo "virtuali". 
Ha senso aspettare standosene zitti? E cosa stanno facendo quei soggetti che dovrebbero rappresentare le istanze dei cittadini al livello più diretto? Si stanno dando da fare o fanno solo politica?
Il Comune di Capoterra si sta adoperando per suonare la sveglia alla Regione? Non mi sembra proprio.
E la Cooperativa Poggio dei Pini che cosa sta facendo. So bene che il Presidente Cocco era quasi ogni giorno  negli uffici regionali a "rompere le scatole". Il nuovo corso della Cooperativa, oltre che fare ribaltoni ed elargire ricompense a fini post e pre elettorali che cosa fa in concreto? Innegabilmente non ci fa sapere niente su questo e tanti altri argomenti. E' stata immediatamente ripristinata l'informazione  "poca e incompleta" che ha rappresentato un marchio di fabbrica per quegli amministratore che, dal 1995 ad oggi, hanno "regalato" ai soci della Cooperativa il decadimento dei servizi realizzati dai loro predecessori, una situazione di bilancio deficitaria, una struttura che assorbe da sola tutto il gettito delle quote sociali e non sempre si dimostra efficiente, per non parlare poi dalle grandi occasioni sprecate rappresentate dai molti milioni di euro che sono arrivati dalla vendita di molti lotti e sono finiti nel nulla. 
I nuovi manager della cooperativa non stanno certamente continuando quella azione martellante che ha portato ad alcuni risultati concreti come la correzione delle prime versioni dello studio Hydrodata, il posizionamento della vedetta antincendio permanente dell'Ente Foreste, gli stanziamenti per la zona sportiva di Poggio e per il rifacimento di quella diga che qualcuno voleva buttare giù.
Da quello che "trapela" si considera prioritario fare anticamera presso gli uffici del Sindaco di Capoterra che nulla può nell'ambito del Progetto di messa in sicurezza del Bacino. D'altronde l'ex sindaco Marongiu aveva molto chiaramente fatto capire che il Comune non è in grado di realizzare nemmeno un semplice ponte lungo 50 metri. Il Comune può però decidere quanti nuovi lotti potranno essere realizzati a Poggio dei Pini e quindi quanti nuovi progetti, quante nuove opere di urbanizzazione, quanti nuovi appalti legati ai vari settori dell'edilizia residenziale. Poco importa se nel frattempo un altro bel po' di verde poggino se ne sarà andato, regalando magari anche i reliquati ad alcuni soci. Peccato, si dirà, se anche il lago se ne andrà in malora. Prioritario è invece non rinunciare a tutti questi appalti, a queste nuove case. 
E quali benefici ne avranno i soci da queste nuove lottizzazioni? Facile rispondere, basti pensare a quali nuovi servizi abbiamo avuto negli ultimi 15 anni, in seguito alla costruzione di decine di nuove case. ZERO.  Ma allora a che serviranno queste case? Ad avere meno acqua, più traffico, meno verde. Che egoisti che siamo a volerci tenere tutto questo verde  e questa tranquillità. Che egoisti ad avere un lago tutto per noi, cosa ben rara in Sardegna.   I soliti poggini elitari che vogliono differenziarsi dagli altri. Non si preoccupino i soci, adesso sono nelle mani del Sindaco di Capoterra, ci penserà lui a noi. 

3 commenti:

silvio ceccarelli ha detto...

Bene Giorgio, mi sembra che la pensiamo allo stesso modo. Anzi io sarò ancora più chiaro:
intendo battermi in ogni modo per evitare la nuova lottizzazione delle aree verdi di poggio che certi furbacchioni continuano a chiamare variante.

aggiungo anche una ulteriore motivazione oltre a quelle che hai elencato (meno acqua + traffico - verde)per rifiutare la nuova lottizzazione: la perdita di valore del mio investimento, l'impoverimento del valore commerciale della mia casa.

Concretizziamo nel più breve tempo possibile la vertenza presso il TAR per obbligare il comune al rispetto della Legge ed al rispetto dei diritti dei cittadini residenti a Poggio dei Pini.
Sottoscriviamo e facciamo sottoscrivere la procura all'avvocato.

Spero che attaverso questo BLOG si possa allargare l'area di consenso di chi pretende la cessione delle opere di urbanizzazione subito senza dubbi e senza incertezze e continui ad essere lo strumento di informazione e trasparenza indispensabile per il prosieguo della vertenza.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ciao Silvio, sono temi che abbiamo ampiamente trattato in passato. Certo l'aumento del numero di abitazioni oltre ad avere effetti negativi sulla disponibilità delle risorse infrastrutturali ed ambientali determina anche un abbassamento del valore degli immobili già esistenti. In passato abbiamo anche ricordato che un personaggio dotato di una certa esperienza, Renzo Piano, ammirando Poggio dei Pini dalla vedetta del M. Pauliara ha detto: "bellissimo, ma non costruite più di così".
Ripetere questi concetti non fa mai male, anche perchè nella nostra comunità esistono personaggi che sfacciatamente affermano che dopo alcuni mesi è normale cambiare radicalmente la propria opinione.
Tra poco si riparlerà delle azioni legali che mirano a riportare anche Poggio dei Pini nell'ambito della legalità per quanto riguarda la gestione delle opere di urbanizzazione. Concordo sul fatto che sia opportuno ampliare la partecipazione a questa azione ad un numero maggiore di persone, dato che qualcuno 8i soliti maggioritaristi dei miei stivali) ha detto che questa azione sarebbe condivisa da pochi residenti.
La cosa strana, e qui siamo poi al top dell'incoerenza è che il 100% del CdA si dichiara ufficialmente favorevole alla cessione delle OOUU. In pratica, parrebbe che nessuno a Poggio ritenga opportuno mantenere la gestione di queste infrastrutture e tutti vogliano cederle, pero' poi stranamente alcuni remano contro i tentativi di cessione cercando di insabbiare la cosa e creando ostacoli.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Per quanto riguarda ilvece il futuro urbanistico di Poggio abbiamo 3 scenari possibili:

1- non costruire piu niente, gestire l'esistente con i proventi delle quote sociali, rinnciare alla costruzione di nuovi servizi

2- costruire i famosi ultimi 150 lotti attivando però, contemporaneamente una gestione della Coop in pareggio che consenta di utilizzare i proventi dei nuovi lotti per realizzare nuovi servizi e strutture che possano procurare un reddito alla cooperativa

3- costruire gli ultimi 150 lotti continuando a gestire la Coop come negli ultimi 20 anni, quindi utilizzando i proventi dei lotti per ripianare una gestione ordinaria in deficit, non costrunedo quindi alcun servizio nuovo, ma anzi depauperando quelli esistenti

sono certo che nessun apersona priva di interessi personali sceglierebbe lo scenario n. 3, si da il caso che sia però cosi' che la coop. è stata gestita per alcuni decenni, quindi il rischio che quella modalità gestionale venga perpetuata è molto elevato.
Tra lo scenario 1 e 2 non è facile scegliere. Io vorrei nuovi servizi ma siccome ritengo sia elevato il rischio che Poggio venga amministrata da persone ben poco preparate e lungimiranti oggi come oggi non mi fiderei.

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