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sabato 17 dicembre 2011

Aumenta il deficit della Cooperativa

Partiamo, come al solito, dalla notizia. Il bilancio della Cooperativa Poggio dei Pini anche quest'anno sarà in perdita (di 346 mila euro), ma si registra una inversione della tendenza che negli ultimi due anni aveva portato alla diminuzione del deficit da 450.000 euro del 2008 ai 321.000 del 2010. 
Siamo a fine anno ed è quindi tempo di bilanci, soprattutto quelli economici che per legge devono chiudersi il 31 dicembre. La Cooperativa ha reso noti i dati provvisori, quasi definitivi relativi all'esercizio 2011. Ovviamente non li ha resi noti ai soci perchè ormai sulle operazioni della Cooperativa è tornata la cappa del silenzio. 
L'economia, si sa, è materia difficile. E' vero che i bilanci sono composti da numeri, elementi concreti e oggettivi per antonomasia, ma quando i numeri sono tanti diventa difficile comprendere esattamente come stiano le cose. Quando poi c'è la politica di mezzo compaiono sempre i superesperti che, tirando fuori solo alcuni numeri, cercheranno di convincervi che le cose vanno bene o male a seconda della loro convenienza. Se hanno governato useranno i numeri per convincervi della loro buona amministrazione, se invece vogliono il potere, evidenzieranno i numeri che sminuiscono l'operato degli "avversari".  E' un teatrino a cui tutti noi assistiamo quando ci sintonizziamo su Ballarò e devo ammettere che gli attori poggini sono anch'essi veramente molto bravi.   
Sono cose a cui purtroppo assistiamo a tutti i livelli. Capita a Montecitorio così come nelle assemblee della Cooperativa. La faccia tosta si spreca. L'Italia è sull'orlo del baratro, ma chi l'ha portata a questo punto ci vuole far credere che tutto va bene perche le famiglie non sono indebitate come negli USA. Un dato positivo offuscato dalla disoccupazione giovanile, l'emigrazione, la corruzione, l'evasione fiscale. A Poggio chi ha contribuito al fallimento della Poggio Sport, creando un buco di alcune centinaia di migliaia di euro, chi ha utilizzato i proventi della vendita di centinaia di lotti senza creare un solo nuovo servizio, trasformando una lottizzazione modello in un quartiere privo di servizi, si presenta alle assemblee pretendendo di dare lezioni di economia come se gli altri avessero l'anello al naso.

Aldilà del dato definitivo, che ho indicato all'inizio dell'articolo, non è molto utile addentrarsi nelle voci di questo bilancio per capire cosa sia cambiato da un anno all'altro. Troveremmo qualcosa in più o in meno qui e là. Semmai forse qualcuno si sorprenderà del fatto che in questo momento di crisi terribile, di prospettive future nere, con un numero crescente di soci "morosi" che non riesce ad onorare i sui impegni,  una società che da anni presenta un bilancio in perdita assuma nuovi dipendenti e aumenti lo stipendio del personale. 

Invece ci sono scelte importanti che in questi mesi vengono prese da poche persone all'insaputa di tutti e che riguardano il futuro urbanistico e l'utilizzo delle risorse economiche versate da 900 soci.  Altrochè i 12 euro di aumento di quota per cui qualcuno si è stracciato le vesti due anni fa. Presto sarà messo in gioco il territorio sul quale gravano due rischi: la nuova lottizzazione con circa 150 abitazioni e il Piano denominato erroneamente "reliquati" che assegnerà ad alcuni soci una parte del verde di tutti a prezzi da terreno agricolo. Non è chiaro se in futuro queste estensioni potranno anche essere trasformate in nuovi lotti. A proposito di case e lotti qualcuno potrebbe dire che nel 1970  Poggio è stata "disegnata" per avere più lotti degli attuali. E' vero, ma i lotti da realizzare erano sparsi nelle montagne. Una vasta area presso l'osservatorio (da una parte e dall'altra del crinale)  e una più ridotta presso il borgo di S. Barbara. Adesso su quelle montagne non si può più costruire. Trasferire quei lotti nelle aree verdi che erano state sapientemente posizionate all'interno della lottizzazione significherebbe snaturare questo luogo. Per chi è interessato ai soldi e non al paesaggio, non credo che l'immissione di questi lotti sul mercato e la diminuzione degli spazi verdi porterebbe a un aumento del valore degli immobili esistenti, al contrario. Ci sono molte case in vendita con prezzi in discesa, la nuova lottizzazione renderà il mercato ancora più difficile. Tutto questo poi per ottenere che cosa? Nessun nuovo servizio, ma l'onore di continuare a pagare le opere di urbanizzazione al posto del Comune.
Si dice che il Comune e Abbanoa non sarebbero in grado di gestire i servizi degli aristocratici poggini in modo adeguato. Eh si perchè ci vuole molta "scienza" per  pagare la bolletta dell'Enel o a cambiare le lampadine.  Ma poi, per caso la Cooperativa tiene le strade in buono stato? Ma le avete viste le buche? Le strade avrebbero bisogno di 200 mila euro di interventi, ma la Coop, con il bilancio attuale, può spendere ogni anno solo un decimo di questa cifra, pertanto le buche aumentano. E così mentre i cittadini già pagano l'IRPEF, l'addizionale IRPEF, la TARSU, e la quota sociale della Cooperativa, adesso dovranno pagare anche una salatissima IMU. Tutto questo per ricevere pochi e scadenti servizi. Siamo veramente così ricchi?

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