Il 26 maggio scorso è stata presentata a Su Loi, nella Casa
Spadaccino (stazione di arrivo della ferrovia che attraversava Poggio, ora
restaurata dal Comune) una ricerca storica sull’azienda agricola Cardile,
avviata nel 1937 da un imprenditore piemontese che bonificò l’intera fascia
costiera del territorio di Capoterra introducendo tecniche produttive
all’avanguardia per l’epoca.
Il mito della “terra nutrice”, del quale era
impregnato il fascismo (battaglia del grano, campagna di incremento demografico,
autarchia) ha sicuramente condizionato le scelte del cavalier Cardile ma il
sogno ha avuto breve durata. Col dopoguerra, col mutare delle condizioni socio
economiche dell’Italia, l’azienda non è riuscita a stare al passo coi tempi e ha
cessato l’attività.
Era il 1961; i terreni (8.000 ettari !) sono stati divisi
tra due nipoti, sono stati in gran parte venduti e destinati ad alimentare un
nuovo mito: la speculazione edilizia. Dov’erano orti e frutteti sono sorte le
lottizzazioni di Maddalena Spiaggia, Su Spantu, Frutti d’Oro, Rio San Girolamo,
Torre degli Ulivi, Cooperativa Cento …
Una storia interessante, non vi pare?
La Biblioteca Poggio dei Pini la ripropone venerdì 22 giugno
alle 18,30 con proiezione di immagini d’epoca e alcuni interventi che serviranno
a inquadrare la vicenda nel suo contesto storico
Siete tutti invitati (clicca la locandina per ingrandire)
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