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martedì 5 giugno 2012

Poggio: strade prive di segnaletica. Un ragazzino rischia la vita.

La realizzazione delle strade di Poggio dei Pini risale agli anni '70 e rappresenta uno dei momenti eroici della  sua fondazione. Le strade sono rimaste a fondo naturale per vent'anni. I "polveroni" caratterizzavano la vita dei primi "coloni" poggini. All'inizio degli anni '90 sono arrivati asfalto e illuminazione, poi più niente. 
Dopo oltre 40 anni dalla loro realizzazione,  la proprietà delle strade di Poggio dei Pini continua ad essere in carico al lottizzante, cioè la Cooperativa che si dovrebbe occupare anche della loro manutenzione, e i cui soci sborsano circa  25 mila euro ogni anno solo per la bolletta relativa all'illuminazione stradale. Come è noto le strade di Poggio sono da sempre pubbliche, accessibili a chiunque, ma vengono incredibilmente pagate dai soci della Cooperativa.

E la segnaletica? In pratica non esiste. In tutto il reticolo stradale di Poggio (circa 20 km) ci sono la bellezza di 1 UNO attraversamento pedonale e ... udite udite .. 2 DUE "stop". E' una situazione da far west, che ci riporta a un'Italia del dopoguerra, "pane, amore e fantasia", senza regole. Non solo le strade vengono gestite alla  "come viene, viene", ma anche le dighe.
Le strade sono quasi tutte strette e a doppio senso; dietro la curva puoi trovare di tutto: macchine parcheggiate o gente che passeggia in un posto "tutta campagna" clamorosamente privo di percorsi pedonali.  Due macchine, quando si incrociano, si sfiorano; ma quando si incontra un camion o il bus della Bayre si rischia il botto. 
Non si può dire che nei rettilinei, con le macchine che sfrecciano anche a 120 all'ora, la sicurezza sia maggiore. La strada 51 nei pressi del Centro Commerciale e delle ex-Piscine è un vero e proprio autodromo
All'ingresso di Poggio il benvenuto viene dato da una pericolosa strettoia provocata da quegli avventori che per non fare 10 metri a piedi vorrebbero parcheggiare direttamente davanti alla porta.del bar. 
Nel rione di Pauliara c'è invece una pericolosa emergenza. Molti automobilisti sono convinti che la strada n. 3, che in pratica segue il tracciato della vecchia ferrovia dei Genovesi, sia una strada principale e che, di conseguenza chi la percorre abbia la precedenza rispetto a chi proviene da destra negli incroci. Si da il caso che non ci siano i segnali di stop e, quindi può facilmente capitare che qualche automobilista non dia la precedenza. Circa due mesi fa, proprio per questo motivo, si è verificato un incidente abbastanza serio che ha coinvolto anche due bambini. 

Insomma non ci vuole molto a capire che in questo modo si sta giocando una roulette russa con la vita della gente e che prima o poi sarebbe successo qualcosa. 
Alcuni giorni fa, nella strada 51, davanti al centro commerciale, Federico era appena sceso dal Bus. E' una situazione di rischio che tutti conosciamo bene. L'euforia e l'inesperienza dell'adolescenza lo ha spinto ad attraversare subito, sporgendosi dal bus che occulta la visuale alle automobili provenienti dalla direzione opposta. Non è un caso che in tutto il mondo presso le fermate dei mezzi pubblici vengano SEMPRE posizionati gli attraversamenti pedonali.
Purtroppo Federico ha attraversato correndo e l'automobilista se l'è trovato improvvisamente di fronte centrandolo in pieno. Ferderico ha fatto un volo cadendo rovinosamente sull'asfalto. Ha riportato un trauma cranico; è ancora ricoverato in ospedale, ma per fortuna se la caverà. Anche il suo investitore ha passato momenti terribili. Due ore dopo l'incidente era ancora li, sul posto, disperato e traumatizzato da quello che era successo. Il giorno dopo si era sparsa la voce, del tutto falsa, che l'investitore non si era fermato. Un'altra vittima della calunnia basata sul passaparola. 
Chissà se i nuovi vertici della cooperativa avevano conteggiato anche Federico tra quei 70 che, a loro avviso, vorrebbero che le strade di Poggio (tutte) fossero sicure perlomeno come tutte le altre strade d'Italia. 
  
Questa volta, fortunatamente, è andata bene. Non solo a Federico, alla sua famiglia, a quella del signore che l'ha investito, ma a tutti quelli che non hanno fatto nulla per mettere in sicurezza le strade. Gli amministratori di Comune e Cooperativa si lanciano messaggi in codice facendo oscuri riferimenti a futuribili "nuovi lotti", e giocano a rimpiattino con le strade e le altre infrastrutture che, invece, costituiscono il presente di 2000 persone e su cui si arriva a rischiare anche la vita. 

Eppure qualcosa si è cercato di fare. L'amministrazione della Cooperativa guidata da Giacomo Cocco, nel 2011,  ha mandato al Comune di Capoterra questa lettera e ha predisposto un piano per la segnaletica. Se scaricate la mappa noterete quanti STOP sarebbero necessari. Il Comune, che nelle dichiarazioni anche recenti di Francesco Dessì, afferma di "collaborare con la Cooperativa", non ha ne risposto ne mosso un dico. Evidentemente la "collaborazione" avviene solo  a patto di non fare un bel niente. 
Per fare la segnaletica ci vogliono poche migliaia di euro, una briciola di quelli che i poggini versano ogni anno nelle casse del Comune.  La vuole fare la Cooperativa, nuovamente guidata da Tonino Secchi, a spese dei soci? E allora cosi' sia, ma basta parlare.

A meno che non si voglia aspettare il prossimo incidente mortale. Vogliamo che sia l'Unione Sarda o un giudice a decretare che le strade di Poggio sono pericolose e toglierci il prosciutto dagli occhi?  La nostra comunità ha già perso Andrea, schiantatosi con la sua moto contro un mezzo pesante in una strada troppo stretta per essere a doppio senso. Adesso quella strada è a senso unico, ma sul bordo c'è una croce. 

E allora non aspettiamo la prossima tragedia. Chiediamo a gran voce che le strade di Poggio dei Pini siano dotate della segnaletica prevista dal codice della strada e, aggiungo, interveniamo per ridurre la velocità nei punti più pericolosi realizzando alcuni attraversamenti pedonali rialzati come quello che vi mostro nella foto all'inizio dell'articolo.  

7 commenti:

Rita ha detto...

A Poggio è ancora vivo lo scontro tra le due posizioni nel merito della cessione delle opere di urbanizzazione al Comune, e tra queste ricordiamo le strade, l’illuminazione pubblica e, perché no, la segnaletica stradale.
Tra le altre diatribe, Comune e Cooperativa continuano a rimpallarsi la responsabilità di predisporre una adeguata segnaletica stradale, in linea con il nuovo Codice della Strada. Il Comune infatti ha l’obbligo di sistemare i cartelli e di eseguire la segnaletica orizzontale nelle strade comunali, ma, mentre tutto ciò accade nelle altre lottizzazioni e ovviamente nel centro abitato, qui a Poggio tali intervento latita da anni.
Più volte i soci hanno segnalato alla Cooperativa e al Comune la pericolosità di incroci del tutto privi di segnaletica orizzontale e verticale, in precarie condizioni, o se esistente addirittura contraddittoria, e ancora di incroci caratterizzati da scarsa visibilità, anche per la presenza della vegetazione, o di incroci in cui alcuni automobilisti sono convinti di avere la precedenza in quanto “strada più larga e quindi più importante” rispetto alle altre (vedi strada 51 e strada 3). Oltretutto in alcune strade è presente una segnaletica palesemente datata e contraddittoria.
Questa incresciosa situazione, così come il malcontento dei residenti, si trascina da anni, senza che si sia mai riusciti a venirne a capo.
Nel frattempo, come ovvia conseguenza, continuano a verificarsi incidenti, che se lievi sono pur sempre fonte di disagi e seccature, ma talvolta hanno causato gravi danni a persone e automezzi.
Adesso, dopo anni di inutili attese, di silenzi e di totale inefficienza da parte del Comune, evidentemente i residenti sono giunti veramente al limite della sopportazione. Qualcuno ha pensato bene di passare all’azione e di fare da sé.
Sulla scia dei noti gruppi di Guerrilla Gardening e dei Guerrilla Knitting, che oramai spopolano in tutto il mondo, (http://www.guerrillagardening.net/), in questa settimana a Pauliara sono iniziate a comparire delle segnaletiche orizzontali, eseguite chiaramente a mano, in modo un po’ “naif” con delle bombolette di vernice bianca.
Una di queste azioni di autogestione della segnaletica stradale riguarda proprio l’incrocio ove è avvenuto un bruttissimo incidente, tra la Strada 3 e la Strada 21, un altro è situato all’incrocio tra la Strada 3 e la Strada 37, in corrispondenza di uno di quegli incroci dotati di cartelli incongruenti.
Pensandoci bene se ciascun socio si prendesse sotto “protezione” un incrocio stradale, occupandosi di curare la segnaletica orizzontale, nel giro di poco tempo tutta Poggio potrebbe avere la segnaletica disegnata almeno sull’asfalto: basta una bomboletta spray che costa pochi euro, una tavola di legno, e in pochi minuti si può dipingere qualche STOP nel proprio incrocio!
Basta seguire le indicazioni contenute nella tavola predisposta dalla Cooperativa (vedi link di Giorgio) e il gioco è fatto.
Chissà che questo segnale di autogestione stradale non risvegli anche il Comune.

silvio ceccarelli ha detto...

Come sempre i tuoi articoli sono belli e completi e lascano poco spazio ai commenti.

Vorrei comunque cimentarmi per contraddirti su una ffermazione. Non è vero che non ci sono regole perchè manca la scegnaletica. Anche a poggio dei pini è in vigore il "codice della strada" che sancisce i limiti di velocità e le precedenze.

Se vogliamo far diventare il quartiere una bella esposizione di cartelli di segnaletica impegnamo tempo e denaro per collocare un bel cartello ad ogni incrocio, nei pressi di ogni curva e di ogni dosso. Comunque non saremmo sicuri di aver messo in sicurezza poggio.

In certe realtà, forse più civili di noi, si usano i cartelli dissuasori. Se ne può anche pensare di spiritosi e accattivanti tipo "Sei ormai a casa, non correre, regalati qualche secondo di rilassatezza prima di salutare il cane". Naturalmente il cane perchè è sempre il primo e il più festoso che ti accoglie all'arrivo.

Concordo invece assolutamente sulla necessità degli attraversamente pedonali, anche segnalati, in nprossimità delle fermate dell' autobus.

Giorgio Plazzotta ha detto...

ciao silvio. non ho detto e non so se servano davvero 100 stop. ma immagino che siano necessari nei punti in cui, per vari motivi, gli automobilisti potrebbero essere tratti in inganno o non avere chiaro a chi vada la precedenza. l'esempio della strada 3 è emblematico, ma non è l'unico caso

Nuova Associazione Torre delle Stelle ha detto...

Cari Amici, il problema che segnalate è proprio uno di quelli che nascono quando non si rispetta l'obbligo di trasferimento al Comune delle opere di urbanizzazione.

"Quindi sulla base di tale disposizione normativa - che assume
carattere cogente in ragione degli interessi pubblici cui sovrintende -
l’acquisizione delle opere e delle relative aree è per il Comune
obbligatoria quanto lo è la cessione delle stesse per la società
lottizzante e ciò in quanto, oltre ad essere tassativamente previsto
dalla legge nei termini sopra descritti, detto trasferimento è
condizione necessaria affinché possa concretamente realizzarsi
l’assetto del territorio cui sovrintende l’attività di pianificazione ed è,altresì, presupposto necessario affinché possano poi concretamente
operare le norme nazionali e regionali vigenti in materia di corretta
gestione dei servizi pubblici correlati alle opere di urbanizzazione, la
cui titolarità il legislatore espressamente affida all’autorità
amministrativa (cfr, ad es., la legge regionale 17 ottobre 1997, n. 29 e
il D. L.gvo 2 febbraio 2001, n. 31, per quanto riguarda il servizio
idrico da parte, nonché il d. lgvo 30 aprile 1992, n. 285 per la viabilità stradale)." (sent. TAR Sardegba 880-2011)

In questo caso, la violazione di legge compiuta dal Comune è duplice, perché vi è pure il mancato rispetto di quanto impone il Codice della Strada a prescindere dalla proprietà del sedime: per tutte le strade a uso pubblico (anche quelle il cui sedime è di proprietà privata) la responsabilità del comune, in termini di segnaletica e tutela della sicurezza, è la stessa che per le strade comunali. Ma come sempre, finché non capita l'incidente grave, si può far finta che il problema (di facilissima soluzione) non esista.
Quanto alle competenze, la Cooperativa non ci pare possa far alcunché sulla viabilità pubblica e dev'essere il Comune ad agire, con ordinanze e e apposizione della segnaletica.



Un saluto a tutti
Nuova Associazione Torre delle Stelle

Giorgio Plazzotta ha detto...

E' proprio così. la competenza sulla sicurezza della viabilità e quindi sulla segnaletica è del comune a prescindere dalla proprietà. Infatti quei pochissimi segnali presenti a Poggio sono stati posizionati dal Comune. La responsabilità a carico della Cooperativa, o comunque di alcune amministrazioni della stessa dato che il problema si porta avanti da almeno 20 anni, è il non avere richiesto e sollecitato in modo sufficientemente deciso l'intervento del Comune. Insomma si è creato un tacito accordo a proposito del quale ho già ampiamente trattato in questo blog. A rimetterci, come abbiamo visto, sono poi gli utenti di servizi inefficienti o insicuri, che perdipiù hanno pagato due volte per questi servizi. Una vera assurdità.

Nuova Associazione Torre delle Stelle ha detto...

E purtroppo, ancora una volta, dopo anni di inutili richieste, non resta altro che una formale diffida e messa in mora.
Vien da sé che quando un’amministrazione comunale costringe i cittadini a dover frequentare avvocati e studi legali per far valere loro DIRITTI ELEMENTARI la situazione è a dir poco patologica. E avvilente.

Giorgio Plazzotta ha detto...

la situazione è aggravata dal fatto che le spese legali delle amministrazioni comunque le paghiamo sempre noi cittadini. Certo c'è sempre la responsabilità in carico agli amministratori che potrebbero essere condannati per illeciti o gravi omissioni, ma basta leggere il giornale per vedere che questi processi si concludono sempre con un nulla di fatto o finiscono prescritti

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