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lunedì 18 giugno 2012

Niente fotovoltaico in Cooperativa. Un'occasione sprecata

Tema: In un precedente articolo abbiamo affrontato il problema dell'acqua di Poggio. Oggi, invece, parliamo di elettricità. La Cooperativa spende ogni anno circa 60 mila euro in energia elettrica, ripartita tra acquedotto (29 mila), illuminazione pubblica  (25 mila) ed altri (4.500). Molti soci contestano il fatto che, da venti anni, sia la Cooperativa a doversi accollare i costi per l'illuminazione pubblica che, se il TAR in autunno darà ragione ai ricorrenti di "Noi per Poggio", a partire dal prossimo anno saranno finalmente presi in carico dal Comune di Capoterra. Mentre sono numerose le abitazioni private che dispongono di un impianto fotovoltaico, la Cooperativa non produce nemmeno un watt utilizzando l'energia del sole


Svolgimento: Quanta energia consuma la Cooperativa? Prendiamo il bilancio 2011 e troviamo tre voci relative ai consumi elettrici. La voce "Energia Elettrica per Acquedotto" nel 2011 vale 29.109 euro. Se consultiamo i bilanci degli anni passati notiamo che questa cifra ha avuto notevoli oscillazioni nel corso nell'ultimo lustro perchè, come è noto, in seguito all'alluvione del 22 ottobre del 2008 i pozzi di Pauliara sono stati fermati. Per questo motivo il valore del bilancio 2009 era di soli 4.545 euro. Successivamente sono stati ripristinati alcuni pozzi, mentre un paio sono ancora fermi e potranno essere riattivati se la Cooperativa sarà in grado di realizzare l'impegnativo progetto della "rete duale". Oltre che dall'eventuale aumento del numero di pozzi il costo dell'energia è in crescita a causa degli aumenti delle tariffe, che stanno seguendo un trend di crescita nettamente superiore a quello dell'inflazione. 

La seconda voce di spesa per elettricità è anch'essa molto chiara: "Energia Elettrica per illuminazione pubblica". L'ammontare di questo costo è pari a 25.566 euro per il 2011, con una tendenza in lieve crescita. Era di 23.666 euro nel 2009. 
Abbastanza curiosa la presenza dell'aggettivo "pubblica" all'interno del bilancio di una Cooperativa che, come viene spesso ricordato, non è un Ente pubblico, ma una società privata, che quindi può seguire processi amministrativi privatistici. Per esempio poca trasparenza, appalti assegnati con preventivo unico, nomine ad personam, senza una selezione meritocratica etc. Ma allora se una società è privata perchè nel suo bilancio troviamo costi che vengono definiti "pubblici"? La risposta la ritroviamo nell'ambigua situazione della gestione delle opere di urbanizzazione a proposito della quale abbiamo ampiamente parlato qui nel blog. 
Pensate che l'Enel non fattura direttamente l'energia elettrica per l'illuminazione delle strade alla Cooperativa, ma le fattura al Comune, in quanto il destinatario di questo genere di consumo elettrico è quasi sempre un ente pubblico. Tra l'altro, proprio in quanto servizio pubblico, i Comuni pagano questa energia con una tariffazione agevolata, inferiore a quella dei consumi privati. Da oltre venti anni questa "bolletta" viene poi rigirata dal Comune alla Cooperativa che, sulla base del "tacito accordo" continua a sobbarcarsi tutte le spese per i servizi pubblici di Poggio dei Pini, mentre i residenti, oltre a pagare la quota sociale, pagano anche ingenti tasse al Comune. Incredibilmente, secondo alcuni, il Comune fa un favore alla Cooperativa, consentendole di pagare l'illuminazione a tariffe da ente pubblico. Altri soci, invece, ritengono che il pagamento di questo servizio spetti al Comune sin da quando l'impianto è stato collaudato. 

Prendendo una calcolatrice scopriamo che, grossomodo,  ogni famiglia di Poggio spende ogni anno 31 euro per questa doppia tassa. Con la medesima calcolatrice scopriamo che nei 22 anni che sono trascorsi da quando l'impianto di illuminazione è stato realizzato e collaudato, consideriamo un costo medio inferiore a quello attuale,  di 18 mila euro annui, i soci hanno regalato al Comune di Capoterra ben 414 mila euro solo per l'energia elettrica dell'impianto di illuminazione pubblica, cioè senza contare tutte quelle altre spese relative alla manutenzione dei servizi pubblici che si sono accollati (strade, fogne, acquedotto) oltre alla stessa illuminazione. Appare evidente che questa doppia tassa costituisce un incredibile sopruso a cui da oltre venti anni nessuno è stranamente mai riuscito a mettere un freno, nonostante la presenza di numerosi avvocati "di grido" sia tra gli amministratori che tra i consulenti. Veramente molto strano. 
Una curiosità: pensate che l'ex presidente della Cooperativa Francesco Elias Sanna, dopo avere cercato di ostacolare l'iniziativa di cessione delle opere di urbanizzazione portata avanti dall'amministrazione Cocco, aveva annunciato in CdA che "da subito la Cooperativa non avrebbe più pagato l'illuminazione .. ho dato ordine di non pagare ....". La presenza di quei 25 mila euro nel bilancio 2011 è li a testimoniare che le cose sono andate diversamente. 

La terza voce di spesa per energia elettrica viene riportata con la denominazione "Enel diversi". Immagino che si tratti soprattutto del consumo degli uffici.  Questa voce ammonta a 4.417 euro nel 2011.

In tutto la Cooperativa ha speso nel 2011 quasi 60 mila euro in energia elettrica. Nel 2013 questa situazione potrebbe cambiare notevolmente se l'illuminazione pubblica e l'acquedotto non dovessero essere più gestiti, o perlomeno pagati, dalla Cooperativa.

Veniamo alle famiglie. Una famiglia mediamente spende per l'elettricità circa 1000 euro all'anno. Se il sistema di riscaldamento fosse  a pompa di calore questa cifra sarebbe più elevata.  In termini di kilowattora  si tratta di circa 4500 Kwh annui.
Basta guardarsi un pò intorno per rendersi conto che sono numerose le case di Poggio sul cui tetto è installato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. In questo blog abbiamo già parlato di fotovoltaico, ricordando come a Poggio dei Pini il socio Giampaolo Lai abbia installato il primo impianto domestico per la produzione di energia fotovoltaica. Un vero pioniere, se consideriamo che a quell'epoca non esisteva alcun incentivo e gli impianti costavano il quadruplo di quelli odierni. Proprio il sistema degli incentivi ha poi consentito il proliferare degli impianti domestici di piccole e medie dimensioni. Capoterra è uno dei comuni della Sardegna che presenta la maggior presenza in questo settore e certamente Poggio dei Pini, con le sue ville monofamiliari, costituisce una delle zona con la maggior diffusione di pannelli fotovoltaici (vedi il post "Il sole nelle nostre case")..

Riprendiamo la nostra calcolatrice. Per coprire il fabbisogno medio di una famiglia (ca. 4500 kwh annui) ci vuole un impianto con la potenza di circa 3,2 kwh di picco. Il costo di questi impianti ha subito una notevole riduzione negli ultimi 5 anni. Passando da 25 mila euro ai 10 mila di oggi. Allo stesso tempo si è ridotto anche l'incentivo. Questo andamento al ribasso dei costi degli impianti e degli incentivi non ha intaccato la convenienza dell'investimento. In un periodo che si aggira intorno ai 5 anni l'investimento viene ammortizzato, cosicchè nei successivi 15 anni di vita dell'impianto esso produrrà un reddito che dipende dalla potenza installata, dall'ammontare dell'incentivo e dal valore dell'energia risparmiata. 

La convenienza appare evidente. Unico requisito: possedere un tetto su cui posizionare l'impianto. In qualche caso basta anche una tettoia per l'auto. 
Come è noto la Cooperativa possiede ampie superfici idonee all'installazione di pannelli fotovoltaici. Esiste da tempo un progetto che prevede la copertura fotovoltaica del tetto della palestra che, tra l'altro, è realizzato con il pericolosissimo Eternit (amianto). Ci sono poi tutti gli altri edifici, a partire da quelli del Centro Commerciale. Un potenziale enorme. Pensate che ci sono delle aziende che pagano per potere utilizzare un tetto. 

Nonostante queste grandi potenzialità la Cooperativa non ha installato neanche un watt di energia fotovoltaica. Poco utile chiedersi il motivo. Immagino che sia lo stesso per cui non si realizzano i sentieri pedonali, non si cura il verde, non si ricostruiscono le piscine, non si realizza nemmeno un campo di calcetto provvisorio etc. Potremmo immaginare la  scarsità di fondi, ma il bilancio dice che i soldi ci sono.  La mia esperienza personale è che invece il grosso problema della amministrazione della Cooperativa sia la difficoltà di realizzare progetti concreti in quanto l'impegno è tutto orientato nel portare avanti le diatribe interne, i giochi politici, i boicottaggi.  Parlando di finanze poi è molto difficile immaginare che a un investimento nel fotovoltaico, che viene stimato generare interessi superiori al 10%, possa essere preferito quell'investimento di 300 mila euro ai tassi euribor (circa 1%) con il quale è stata vincolata per 5 anni parte delle disponibilità finanziaria della Coop. Oltre che di "principi del foro" tra gli amministratori della Cooperativa abbondano anche i "geni della finanza", tanto i soldi non sono i loro.

Facciamo allora una simulazione. Cosa sarebbe successo se la Cooperativa avesse realizzato, per esempio nel 2008 con il 2° conto energia, un impianto fotovotaico non enorme, diciamo da 20 Kw. 
Nel 2008 il costo di quell'impianto sarebbe stato di circa 100 mila euro (oggi la metà). Una cifra abbordabile per la Cooperativa. L'impianto avrebbe prodotto, ogni anno, circa 1400x20= 28 mila Kwh. L'Enel vende un  kilowattora a circa 20 cent, il valore della nostra produzione sarebbe stato di 5.600 euro annui. Come abbiamo visto la Cooperativa ne consuma molti di più.  Per ogni kilowattora prodotto avremmo ricevuto dallo Stato, tramite il Conto Energia, altri 42 centesimi per un totale di 11.700 euro annui. Sommando le due cifre otteniamo 17.300 euro di ricavi annui. Con questi dati scopriamo che l'investimento iniziale viene ripagato in meno di 6 anni. Dopo 20 anni i ricavi lordi sarebbero di 346.000 euro, da cui detraiamo 5000 euro per manutenzioni e 20 mila per il deterioramento dei pannelli. Ci restano sempre 321.000 euro che corrispondono a un tasso do interesse annuo del 15%. In banca quei 100 mila euro sarebbero diventati 140.000. 
Si tratta evidentemente di una ennesima occasione persa. Un beneficio economico ed ambientale andato in fumo. Ci si lamenta della mancanza di risorse, ma si perdono importanti occasioni di risparmio e di miglioramento.    

2 commenti:

gianfranco ha detto...

Caro Giorgio, come sempre i tuoi articoli sono pertinenti e puntuali.
In particolare trovo molta competenza
nelle specifiche considerazioni da te riportate in tema di energie rinnovabili.
La verità, come da te evidenziato , è che da quando esistono gli incentivi sul risparmio energetico, i ns. Amministratori hanno dimostrato una colpevole ignoranza e scarsa capacità di utilizzo di leggi e/o decreti atti a far risparmiare alla Cooperativa migliaia di euro annui nei costi delle bollette ENEL.
Purtroppo gli incentivi negli ultimi due anni sono stati ridotti,
ma oggi è ancora possibile un accordo commerciale con ditte del settore Fotovoltaico per usufruire di impianti gratis in cambio dello
utilizzo di coperture di edifici esistenti nel ns. centro residenziale.
Mi riferisco, come da te segnalato, al tetto della palestra ( c.a. 1000 mq.) ed ai tetti dell'area trattamento acque di Pauliara e del Centro Commerciale.
Come tu sai, io dispongo di un impianto di 6 Kw., che, oltre sfruttare gli incentivi di legge che durano 20 anni, mi permettono di risparmiare circa il 60% dei costi della bolletta Enel.
Con un semplice sopralluogo sui siti si può stabilire quanti mq. di pannelli fotovoltaici si possono utilizzare e quindi fare tutti i conti sulla convenienza dell'operazione, che, ripeto, sarebbe a costi zero per la Cooperativa.
Non occorre essere degli economisti per capire che certe operazioni possono portare alle casse della Cooperativa risorse finanziarie di decine di migliaia di euro all'anno e, con la situazione finanziaria precaria della ns.Cooperativa, certo male non fa !
Spero che dalle ns. considerazioni nasca qualche iniziativa utile per la collettività di Poggio.
Gianfranco

Giorgio Plazzotta ha detto...

si Gianfranco anche se alcuni treni sono passati il fotovoltaico è sempre conveniente sia per dimuire i costi che per ottenere dei ricavi, soprattutto per chi, come la Cooperativa, dispone di ampie superfici

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