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venerdì 9 novembre 2012

Renzo Piano: "a Poggio non costruite più di così"

Ritorno brevemente sulla annosa questione che arrovella la frazione montana capoterrese: lotti SI, lotti NO, lotti DOPO. Moltissime persone si sono espresse su questo argomento, sia pubblicamente che nel sottobosco del passaparola.
Tutti hanno ovviamente diritto a esprimere la propria opinione, anche se molto spesso è influenzata da evidenti interessi personali, peraltro del tutto legittimi. A parte tutti quegli amministratori e supporters che vedono in questo nuovo cemento una continuità con il passato, come se le decisioni prese mezzo secolo fa debbano per forza essere valide anche oggi, non è possibile non notare l'attivismo di tutta una schiera di consulenti che in passato hanno fatturato alla Cooperativa decine di migliaia di euro e, in qualche caso, gradirebbero ripetere la piacevole esperienza. 

Così si sente o si legge, ad esempio, il parere di progettisti che hanno disegnato varianti e controvarianti (pagate profumatamente) ed oggi affermano che "non costruire è una follia". Poi abbiamo i geometri che hanno effettuato più volte frazionamenti del tutto inutili da decine di migliaia di euro propagandare, in modo del tutto "volontario", a tutto spiano la causa dei nuovi lotti. Che dire poi degli avvocati che hanno fatturato decine di migliaia di euro alla Cooperativa per cause che quasi sempre potevano essere risolte con una frazione di quelle cifre. Il buon padre di famiglia poggino, tanto spesso evocato a vanvera, in qualche caso è stato alquanto spendaccione

Vengono persino scomodati i fondatori di Poggio dei Pini, oggi quasi tutti scomparsi. Costoro, non solo non avevano posizionato i lotti dove li vogliono mettere adesso (tra le case), ma hanno disegnato e realizzato questo favoloso esempio di citta-giardino quasi 50 anni fa, con la sensibilità, le regole, le norme e l'atmosfera di quel tempo. Qualcuno di loro aveva addirittura immaginato due grattacieli di 15 piani situati all'ingresso di Poggio e sul colle di Su Sinzuru. Altri tempi. Lasciamoli riposare in pace i nostri fondatori, evitando squallide strumentalizzazioni

Dato che comunque tutti dicono la loro mi sembra opportuno ricordare la visita a Poggio dei Pini di un personaggio che deve la sua notorietà internazionale proprio alla sua sensibilità nei confronti della architettura e del paesaggio. All'inizio degli anni 90, Renzo Piano veniva spesso in Sardegna per seguire la realizzazione di una delle sue tante opere, la sede del CIS in Viale Bonaria a Cagliari.  
In occasione di una visita di lavoro e cortesia, fu portato nel punto panoramico del Monte Pauliara che offre una delle più belle viste di Poggio dei Pini. Il celebre architetto restò ammirato da ciò che vide e lasciò anche un consiglio che molto probabilmente sarà presto disatteso: "questo posto è bellissimo, ma vi dò un suggerimento: non costruite più di così".

1 commento:

silvio ceccarelli ha detto...

Consideriamo anche che all'epoca della visita di Renzo Piano l'edificazione doveva essere a circa il 50% delle case previste.

Quello che mi fa specie e mi addolora è che persone che non hanno alcun interesse meconomico alla realizzazione dei nuovi lotti non capiscano che se passerà l'intento di realizzare la nuova lottizzazione e di conseguenza la vendita dei reliquati verdi, che sono terreni pubblici non di proprietà della società o del CdA, non avranno alcun beneficio. Non vedremo l'ipotizzata rete duale per l'acqua da innaffio. Non vedremo alcuna pista ciclabile e nessun marciapiede in cui poter passeggiare senza rischiare la vita.

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