Le analisi chimiche relative all'acquedotto di Poggio dei Pini, realizzate il 18 giugno dalla ASL di Cagliari hanno evidenziato la presenza di coliformi totali in misura superiore a quella consentita dalla legge. Il valore rilevato è di 18 ufc/100 ml, rispetto al limite di legge che è 5. Il punto di prelievo è nella strada 58 nella zona di Bellavista, ma questa indicazione lascia il tempo che trova, perchè la rete di misura è tutt'altro che capillare. Infatti, in seguito a questa misurazione, l'acqua dell'intera lottizzazione è stata dichiarata non potabile con l'ordinanza n. 27 del Comune di Capoterra datata 21 giugno. C'è da dire che questa ordinanza è stata pubblicata nel sito del Comune solo il 24 giugno e che i controlli della ASL sono mensili, quindi i coliformi potrebbero vagare nell'acquedotto poggino da oltre un mese e certamente sono presenti, come ospiti indesiderati, da oltre una settimana.
Mentre in marzo la Cooperativa Poggio dei Pini ha avvisato i residenti, questa volta registriamo il silenzio assoluto. Nessuna mail e sito internet ( www.poggiodeipini.com) che (sic) annuncia l'ennesimo torneo di Burraco.
E' impensabile sospettare che la presenza di coliformi nell'acqua potabile venga considerata non importante e urgente. Pertanto c'è da chiedersi il motivo di questo ingiustificabile silenzio.
Forse l'imbarazzo causato dalla difficoltà di spiegare come mai un simile episodio, già di per se preoccupante, sia diventato ricorsivo. Qualsiasi sia la motivazione, l'immagine che viene fornita all'esterno è quella di una Cooperativa allo sbando, incapace di fornire quei servizi che, secondo molti soci e anche secondo il TAR Sardegna, dovrebbero invece essere affidati agli enti pubblici preposti, esattamente come accade per quasi tutti gli altri cittadini italiani.
Sempre a proposito di rete idrica, l'attuale CdA ha dichiarato di volere realizzare, sempre con i soldi dei soci, una nuova condotta che dovrebbe alimentare il serbatoio di S. Barbara che oggi resta spesso a secco nel periodo estivo, ma si tratta di un intervento assai oneroso per una società che presenta un bilancio in rosso. Si vorrebbero riattivare alcuni pozzi di Pauliara chiusi dal 2008. Questi pozzi presentavano elevati valori di ferro che richiedevano una potente azione di depurazione e talvolta davano una colorazione rossastra all'acqua erogata in quel quartiere. Sarebbe (il condizionale è obbligatorio considerata la poca trasparenza dell'amministrazione poggina) anche stato realizzato un by pass che collega la zona servita dai pozzi della Cooperativa con quella servita dal Flumendosa, creando potenziali problemi dovuti alla differente metodologia di potabilizzazione utilizzata. Insomma, i soliti pasticci di chi vuol gestire dighe e acquedotti senza averne le risorse e le competenze, sulla pelle del consumatore che, perdipiù, paga tutto questo molto più di qualsiasi cittadino italiano.
3 commenti:
Manteniamo l'acqua i gestione nonostante tutto.
da parte di Ludovica Mulas (1)
Ciao Giorgio
per amore di verità ti racconto tutto ciò che ho saputo di tutta questa storia; ieri mattina mi arriva una telefonata da parte di un'altra consigliera passami l'espressione "fuori dalla grazia di Dio" che mi dice di aver visto sul tuo blog la notizia, mi chiede se ne so qualcosa e cado dalle nuvole.
Scrivo agli aderenti al comitato e allego l'ordinanza in questione scaricata dal sito del comune di Capoterra con ovvi commenti salaci e domande sulla correttezza di comune e cooperativa in questo frangente.
In serata mi arrivano altri messaggi che chiariscono come si è svolta tutta la cosa; in data 21 la cooperativa, o meglio il Presidente Sanna, invia ai SOLI residenti delle strade 57-58-59-60-61-64-65 una comunicazione che avverte sulla non potabilità dell'acqua non già sulla base dell'ordinanza comunale bensì su una comunicazione della ASL 8 di Cagliari trasmessa direttamente alla Cooperativa, almeno così recita la lettera del Presidente.
Quindi nessun accenno all'Ordinanza Comunale n. 27.
Successivamente lo stesso Presidente in data 24 invia agli stessi residenti precedenti un'altra comunicazione con allegato il risultato di controanalisi effettuate dalla società DEPAS (quella che esegue il monitoraggio dei pozzi di Pauliara) nel punto incriminato e avverte che invierà tali risultati alla ASL per "ricevere quanto prima la revoca dell'Ordinanza Sindacale n. 27 del 21/06/2013 circa la non potabilità dell'acqua". .. continua
da parte di Ludovica Mulas (segue)
Quest'ultima frase mi ha tolto ogni dubbio sull'opportunità o meno di scrivere al presidente per chiedere una comunicazione immediata a tutti i soci sulla non potabilità dell'acqua, e pertanto ho scritto quanto ti riporto virgolettato:
"Gentile Presidente
ho appreso da fonti diverse dalla Cooperativa l'esistenza dell'ordinanza in oggetto che recita testualmente "E' fatto divieto nella Lottizzazione Poggio dei Pini l'uso dell'acqua di rete per il consumo umano diretto in quanto non idonea".
Ho altresì saputo che Lei ha mandato solo ad alcuni soci due comunicazioni relative appunto alla non potabilità dell'acqua arrogandosi il potere di stabilire, nonostante l'ordinanza estesa a tutta la lottizzazione, quali strade potessero essere interessate e quali no dalla questione.
Per quanto sopra La invito a comunicare immediatamente a tutti i soci l'esistenza di questa ordinanza perchè in caso contrario La riterrò responsabile di una grave omissione di comunicazione per Lei obbligatoria e valuterò se denunciare il Suo comportamento omissivo alle autorità competenti. Per il futuro La diffido da comportamenti analoghi che mettono a repentaglio la salute di tutti i soci.
In attesa di un pronto e cortese riscontro che evidenzi il rispetto dell'ordinanza in oggetto, porgo distinti saluti"
Ritengo questo fatto estremamente grave e sintomatico del delirio di onnipotenza che oramai anima la maggioranza di questo CDA che ritiene di poter applicare degli strani criteri di interpretazione a leggi e ordinanze varie, esponendosi tra l'altro a responsabilità che vanno oltre quelle di legge; per dirla molto chiaramente chi di noi si esporrebbe in prima persona ad asserire che alcune strade hanno sicuramente l'acqua potabile davanti a un'ordinanza che le dichiara tutte con acqua non conforme all'uso umano? E poi mi chiedo che significato abbia questo eseguire delle "controanalisi", questo il termine usato dal Presidente; si vuol forse mettere in dubbio la correttezza della ASL nel suo lavoro di rilevamento dei campioni d'acqua, hanno forse delle notizie riguardanti il mancato rispetto di protocolli stabiliti proprio per eseguire i prelievi e le analisi? Se è così lo si dica chiaramente.
Oppure qualcuno comincia ad avere il sospetto che questi coliformi, trovati nella rete della cooperativa e non in quella comunale, dipendano appunto dalle condizioni della rete fognaria della cooperativa? Non credo qualcuno risponderà a queste domande perchè ovviamente si tratta di dietrologia pura!
Ciao
Ludovica
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