In questi giorni vengono consegnate nelle case dei capoterresi le cartelle esattoriali relative alla rata estiva della TARES. Questa tassa, regalo del disastroso governo Monti, va a sostituire la TARSU, cioè alla tassa destinata al pagamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, sempre che il Comune di Capoterra non si faccia nuovamente derubare i relativi milioni di euro, come già successo nel 2012.
Con la nuova TARES il Comune potrà incamerare le risorse necessarie a erogare altri servizi. Si tratta di tutti i c.d. "servizi indivisibili" cioè quelli che sono rivolti a tutti i cittadini, indistintamente. Non quindi quei servizi destinati a determinate categorie, come ad esempio, "parenti e amici degli amministratori", ma quelli che riguardano tutti come appunto i rifiuti, l'illuminazione pubblica, l'anagrafe, la sicurezza, la manutenzione stradale etc.
Tutti questi servizi comunali sono sempre stati finanziati da noi, passando pero' attraverso trasferimenti statali che attingevano sempre dalle nostre tasse. Negli ultimi anni questi trasferimenti verso gli enti locali si sono ridotti notevolmente. Facciamo vedere che i costi dello stato sono diminuiti, ma alla chetichella aumentiamo quelli degli enti pubblici.
Ma a quanto ammonta questa nuova tassa? Una cosa certa è che la TARES sarà più pesante e si baserà sulla dimensione della nostra abitazione. E' un problema noto. Anche se vivete da soli in una casa grande a causa delle "cose della vita", con i figli che diventano grandi e partono via a cercare un lavoro, dovrete pagare una supertassa, oppure vendere la casa, se ce la fate, dato che nessuno compra.
Se con la TARSU avete pagato circa 2,6 euro per ogni metro quadro, la TARES dovrebbe essere maggiorata di circa 30/40 centesimi. Facciamo un po' di conti. Se avete una casa di 100 metri quadri, avete pagato 260 euro di TARSU nel 2012, Quest'anno pagherete altri 40 euro arrivando a 300. sarà cosi? Lo sapremo l'8 agosto quando si riunirà il consiglio comunale per deliberare su questo argomento.
Come è noto le case di Poggio dei Pini sono più grandi e, pertanto, ogni soggetto dovrà pagare perlomeno il doppio, quando non il triplo di questa cifra. Casa grande, tassa grande anche se pensionato o se hai dovuto chiudere l'attività a causa della crisi. Allo stato o al comune non importa, le lobbies che controllano i fili assorbiranno volentieri la tua grande casa che non puoi più permetterti pagandola quattro soldi.
Come tutti sappiamo anche l'IMU si basa sulla grandezza delle abitazioni. Ciò che avviene è che Poggio dei Pini, con i suoi 2200 residenti, conta circa il 10% della popolazione capoterrese, ma versa nelle casse comunali circa il 40% dei tributi locali.
Di ritorno il Comune non fornisce alcun servizio in questa frazione e tende a lasciare tutti i servizi, che sarebbero di sua competenza, nelle mani della Cooperativa. Quest'ultima, incredibilmente, sembra ben contenta di accollarsi oneri che non dovrebbero essere suoi. Avviene quindi che la Cooperativa piange miseria e non riesce a fornire servizi aggiuntivi ai suoi soci (a parte la guardiania) e sta lentamente boccheggiando, con un bilancio in rosso che ogni anno "corrode" il suo patrimonio. Sembra una situazione assurda, surreale, ma è esattamente ciò che accade. Nemmeno Tafazzi saprebbe fare di meglio.
Adesso che la TARES viene esplicitamente prelevata dalle tasche dei cittadini per la gestione dell'illuminazione pubblica e della manutenzione stradale come la mettiamo con il tentativo del Comune di sottrarsi all'obbligo di fornire questi servizi anche a Poggio dei Pini? Tra poco dovrebbe esserci la sentenza del Consiglio di Stato che si pronuncerà sull'argomento. Qualora il CdS dovesse dare ragione al Comune, con quale faccia e con quale legittimità il Comune potrebbe richiedere la tassa per l'illuminazione e la manutenzione stradale a uno che abita in una strada che il Comune si rifiuta di manutenzionare ed illuminare?
Mi sembra ovvio che quel tributo non potrà essere richiesto. Qualcuno pensa che non ci sia limite alla faccia tosta e che questa amministrazione comunale, che è responsabile della gestione del Comune da oltre 12 anni, cercherà comunque di arraffare il più possibile dalle tasche dei cittadini, soprattutto quelli di Poggio.
Sarebbe invece ora di cambiare registro. Per questo, però, ci vuole intelligenza e spessore, qualità assai rare tra gli amministratori delle piccole e grandi caste che hanno affossato questo paese.
2 commenti:
La prima udienza al Consiglio di stato è già avvenuta. Non si sono espressi, rimandando tutto a dopo le ferie perchè hanno riscontrato quello che per loro è un'anomalia. Le opposizioni alle tesi del comuna sono state presentate solo da un ristretto numero di soci e il CdS si è chiesto come mai la società cooperativa non ha espresso le proprie argomentazioni. In effetti il CdS ritiene che debba essere la cooperativa a tutelare gli interessi dei soci. Sarà quindi molto importante, per l'esito della sentenza, sapere che intenzioni hanno questi amministratori (pro tempore?) della società. Occorre curare che gli interessi dei soci non vengano affidati nelle mani di avvocati magari residenti e magari dipendenti del comune. Bisogna che prima che la cooperativa presenti, attraverso gli attuali amministratori, le sue argomentazioni al CdS ci sia una ampia discussione e approfondita analisi su quello che potrebbe rappresentare il futuro della società.
L'assemblea dei soci si sarebbe dovuta esprimere su questo punto e invece è stata scelta la strada sbagliata per fretta partitocratica.
Attendiamo che i colpevoli vengano evidenziati...anzi il capro espiatorio che una o tutte e due le parti, si inventeranno.
alle elezioni non bisgonerebbe votare più nessuno di questi attori che hanno portato malessere e il nulla o quasi per 20 anni, 20 anni di minchiate e di disunione che sono stati agli antipodi dei modi di fare di coloro che hanno fatto davvero questo posto.
Se continua così la Coop cesserà di esistere e allora saranno contenti coloro che con fare sornione hanno questo obiettivo, un obiettivo falso economico che ci catapulterà nel peggio del peggio.
Ciao Giacomo
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