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mercoledì 16 ottobre 2013

Larghe Intese a Poggio dei Pini

Della crisi scoppiata all'interno del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa di Poggio ho accennato in articoli precedenti. Alcuni mesi da si erano dimessi tre consiglieri, quindi sono arrivate le dimissioni del Presidente Emilio Sanna, seguite a ruota da quelle di altri due consiglieri. La governabilità del centro decisionale poggino, già difficile a causa della divisione netta esistente tra due gruppi di consiglieri, si è fatta insostenibile. Il Collegio dei Sindaci ha minacciato di commissariare la società, qualora avesse constatato il perdurare di una incapacità operativa da parte del Consiglio. Indubbiamente all'orizzonte c'erano soprattutto nuove elezioni.
Con quali prospettive? da almeno cinque anni sono presenti nella comunità poggina due gruppi di persone che propongono due idee differenti: una basata sul rinnovamento e una incentrata sul tentativo di una continuità con il passato, peraltro difficilmente realizzabile dato che tanti decenni hanno logorato le strutture e modificato la società in cui viviamo. Molto probabilmente anche alle prossime elezioni queste due idee si sarebbero confrontate con un risultato numerico non molto dissimile da quello delle ultime elezioni: il muro contro muro. Sino ad ora il gruppo che ha vinto le elezioni, anche se di un solo voto, ha adottato una strategia discutibile seppur legittima, escludendo completamente gli  "avversari"  dalla gestione della società. Eppure ci sono moltissime cose che dovrebbero essere fatte e che, ne sono certo, troverebbero d'accordo quasi tutti. Ci sono indubbiamente alcuni punti importanti di disaccordo: la posizione nei confronti del cemento (nuovi lotti) dei rapporti con il Comune di Capoterra e della trasparenza nell'amministrazione. Non poco, certo. Un po' d nervosismo su questi temi è comprensibile. Decisioni sbagliate possono peggiorare notevolmente la qualità della vita e anche la situazione economica della società.  

Di fronte a questo scenario tutt'altro che positivo, ciò che è rimasto del CdA poggino ha deciso di intraprendere una strada nuova. Sotterrando l'ascia di guerra i due gruppi hanno optato per una condivisione della gestione della Società. Insomma quello che, riportato sulla situazione politica nazionale, sarebbe chiamato "larghe intese" dai favorevoli, oppure "inciucio" dai contrari. 
Il CdA allo sbando è stato "restaurato" sostituendo gli ultimi dimissionari con due nuovi consiglieri, tra cui quel Federico Onnis recentemente assurto agli onori della cronaca per essersi laureato a tempo di record. Un bel segnale di rinnovamento anche generazionale in una località che sta diventando sempre più "matura". 

Il nuovo Presidente sarà Tonino Secchi, a rappresentare la "continuità", mentre la Vice Presidenza sarà assegnata a Maria Luisa Tassi, esperta in materie economiche e gestionali. 
Il Comitato "Noi per Poggio", punto di riferimento del gruppo del "rinnovamento", invia oggi un volantino emblematicamente intitolato "TREGUA".  
Da questo comunicato apprendiamo le ragioni dell'accordo e il fatto che si tratta di un esperimento, un tentativo. Nel comunicato mi ha colpito in particolare un annuncio perchè lascia intendere la volontà di passare all''azione e non semplicemente occupare poltrone, lasciando passare il tempo senza fare nulla di utile per Poggio, come purtroppo è spesso accaduto. Per migliorare la capacità decisionale dell'amministrazione Poggina il Comitato Esecutivo è stato ridotto a due soli componenti (presidente e vice presidente) che avranno un potere decisionale elevato, soprattutto nelle questioni di "normale amministrazione". Si tratta di innovazioni previste e compatibili con lo Statuto della cooperativa che hanno l'obiettivo di snellire il processo decisionale.  
A controbilanciare questo "potere" ci sarà un Consiglio che opererà con un maggiore livello di trasparenza e coinvolgimento, al suo interno, ma anche nei confronti dei soci. Non dimentichiamoci la costante presenza di tre sindaci (professionisti) che vigilano sull'operato degli amministratori. 

Cosa ne penso io? Anche se qualche calunniatore locale si diletta a dipingermi come "cattivo" (ho disturbato con l'informazione i progetti di qualcuno) io accolgo con speranza ed entusiasmo questa svolta. Valuto i potenziali effetti positivi di questo progetto per la comunità e per il luogo in cui vivo da quasi 25 anni, mettendo in secondo piano i giudizi sulle singole persone, che peraltro mi sono sempre tenuto per me. 
Sarò forse un idealista, ma non utopista a tal punto da volere tutto bianco, giallo, rosso o verde. Cerco di valutare la migliore tra le opzioni possibili e questa proposta mi sembra tanto opportuna quanto miracolosa. Funzionerà? chissà. Forse in un posto cosi piccolo come Poggio dei Pini questo dipende anche da tutti noi. Voltiamo pagina tutti assieme. Ne abbiamo solo da guadagnarci.

4 commenti:

giacomo ha detto...

Questi cambi sono dovuti al gioco dei partitini poggini , non porteranno nulla di buono perchè nascono da scontri allucinanti che hanno distrutto la Poggio che fù, orchestrati da persone che mischiano la politica sterile dei partiti ( la cosa fa ridere ), al sistema che permise a questo posto di nascere, fondato appunto sulla cooperazione, sul coinvolgimento e sulle capacità finquì disattese.

Sarebbe stato più utile andare a elezioni per cambiare radicalmente la compagine.

Perciò nulla è cambiato e gli scontri perdureranno ancora, a fronte di una variante impossibile e della totale assenza di idee tanto vincenti quanto semplici, che si rifanno a uno statuto lungimirante che è stato più volte snobbato nei principi primari e elementari e sopratutto nei comportamenti a rispetto del Poggio stesso.

Mi dispiace per il Presidente Sanna che si era dimostrato persona capace, forse però dava fastidio appunto ai vecchi giochi balordi, dei politicanti, inutili e dell'aria fritta , quelli che hanno caratterizzato il Poggio negli ultimi 20 anni.

Parliamo anche del fatto che nelle utlime riunioni una parte del cda usciva dalla sala riunioni, forse aveva tutte le sue ragioni ma, di fatto, le cose/persone sono rimaste le stesse e questi comportamenti non si erano mai visti, della serie che, chi aveva perso non accettava il verdetto delle scorse elezioni.

Sarebbe corretto informare tutti i soci sulla verità di questa azione/pagina squallida della sotria del Poggio, facendolo nel dettaglio.

SERVE DAVVERO ALTRO



Nessuno ha l'obbligo di comandare a priori e come queste persone ne esistono tante altre, di persone valide è pieno e vedere sempre gli stessi gruppi ha un pò scocciato davvero ma sopratutto non ha risoloto i problemi cercando di coinvolgere tutti, Oggi la categoria dei presuntuosi è il vero problema.

Per dirla con parole povere sappiate che il gruppo b non partecipava alle attività in quanto organizzate dal gruppo a, se questo è quello che si vuole pazienza, è diritto dei soci e famiglie saperlo.

Ciao Giacomo

giuseppe ha detto...

ciao Giorgio, essendo un componente del direttivo del Comitato ho partecipato ad alcuni incontri che hanno "posto le condizioni" per questa tregua tra i due gruppi, e mi permetto di dissentire non dal contenuto ma dal titolo del tuo post, che parla di "larghe intese". In realtà non si tratta di larghe intese, perché i due gruppi restano diversi e divisi sia sulle scelte gestionali che sui principali obiettivi che dovrebbero essere raggiunti; il termine più appropriato, secondo noi, resta quello di "tregua": si proverà a lavorare "accanto" piuttosto che "insieme" per vedere se ci potranno essere, sulle singole decisioni, delle condivisioni. Tutto qui,direi, ma poiché sappiamo quanto veleno è stato sparso in questi anni, un simile tentativo è già miracoloso, come hai scritto tu. Quello che vorremmo chiarire, però, è che noi non abbiamo rinunciato ad alcuno dei nostri principi, che non sono negoziabili, non possono essere oggetto di compromesso; anzi, questa operazione a nostro parere ha proprio il pregio di consentirci di presidiare certi punti (come il risultato del referendum) che altrimenti sarebbero stati a rischio.Se poi il tentativo funzionerà, e vedremo che sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono, beh, allora, e solo allora, si potrà forse passare da una "tregua armata" a un "trattato di pace". In caso contrario, sono il primo a dirlo, si ridia la parola ai soci, sperando che dalle urne esca un CdA capace di amministrare come si deve.

Marco Pintus ha detto...

Domanda: come è ora la composizione numerica dei consiglieri del CDA, quanti sono quelli di Noi per Poggio e quanti quelli della "Vecchia Guardia"? Questa "tregua" mi lascia perplesso perchè potrebbe provocare solo immobilismo ma comunque se si è deciso di provare questa strada, proviamo.

Giorgio Plazzotta ha detto...

Marco da quello che ho capito se proprio vogliamo ragionare in termini politici l'attuale situazione è subordinata all'esistenza di un accordo tra le due parti, mentre la situazione precedente era diversa. Solo una delle due parti decideva e l'altra parte era completamente estromessa dal processo decisionale. Per come stano le cose oggi se l'accordo dovesse fallire il consiglio si scioglierebbe e si andrebbe a elezioni. Credo che i numeri dei consiglieri porterebbero a questa soluzione. Mi permetto di aggiungere pero' che sarebbe bello evitare di considerare le persone che prestano il proprio tempo a tutti i soci partecipando al CdA come dei semplici appartenenti all'una o all'altra fazione. Capisco che non sia cosi' ma cerchiamo di andare verso qualcosa di diverso, siamo troppo piccoli per ricreare a Poggio quegli stessi antipatici meccanismi che ritroviamo in Parlamento. Il punto di criticità di questo accorso è coe le due parti riusciranno a gestire quelle problematiche che li dividono nettamente (lotti, opere urbanizzazione e trasparenza). Finora su questi punti c'è stata una guerra che ha coinvolto tutto e tutti. La mia soluzioen è la democrazia. Che siano i soci, quelli che vogliono sapere e partecipare ovviamente (e non sono tutti) ad esprimersi, ma solo dopo che c'è stata un informazione completa e libera su questi argomenti.

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