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sabato 27 febbraio 2016

Giù le mani dal Grusap

Non mi soffermo più di tanto sulla storia del Grusap. Chi abita a Poggio conosce bene questa Associazione, che è operativa sin dalla fine degli anni 80. 
Non voglio nemmeno soffermarmi sul valore di quello che è il servizio principale offerto dal Grusap: l'antincendio. Sappiamo bene quanti incendi si sono verificati a Poggio dei Pini e di quale gravità e sappiamo che questo rischio sarà elevato anche in  futuro a causa del grande patrimonio boschivo che caratterizza il nostro territorio.
Ai miei occhi il Grusap ha una valenza che va bene aldilà della "salvaguardia ambientale" e rappresenta una delle poche opportunità "sane" che questo luogo è in grado di offrire ai giovani (quelli veri). Parliamoci chiaro, se tutta l'Italia è invecchiata, con famiglie sempre meno numerose, a Poggio dei Pini questo fenomeno si sente ancora di più. Per i ragazzi c'è poco o nulla. Come sappiamo il Comune di Capoterra considera questa frazione come una "vacca da mungere". Preleva da qui il 40% delle imposte sulle abitazioni e un grande gettito di addizionale IRPEF, ma non restituisce nemmeno 1 euro in servizi, tantomeno per i giovani. 
Resta solo "mamma Cooperativa" a sostenere queste iniziative.


Non mi riferisco solo al Grusap. Anche le attività sportive svolgono un importante ruolo per i ragazzi. Come sappiamo la Cooperativa non ci guadagna certo con i canoni di affitto, anzi ci perde, e non poco, soprattutto se consideriamo che ogni tanto bisogna effettuare spese straordinarie molto onerose.

Dobbiamo capire le esigenze di tutti. Anche dei soci della Cooperativa che, come Pantalone, vengono sempre più pesantemente spennati dal governo, dalla Regione e dal Comune. Le spese della Cooperativa rappresentano una ulteriore "mazzata" che non può essere incrementata a dismisura. 

In questo periodo è sorto un problema tra il Grusap e gli attuali amministratori per via della sede attualmente occupata dall'associazione nel complesso Saggiante. A fronte di non meglio precisati (almeno per me) lavori di ristrutturazione dei locali, l'associazione sarebbe stata invitata a trasferirsi provvisoriamente presso uno dei locali del Centro Commerciale. Sebbene la Cooperativa si sia impegnata per iscritto a restituire la sede entro sei mesi, dopo i lavori di ristrutturazione, sussiste il dubbio che dietro a questi lavori ci sia un progetto di riutilizzo della sede per altri scopi e che alla fine l'associazione potrebbe non rientrare più nella sua sede e ritrovarsi con spazi a disposizione molto più angusti rispetto a quelli attuali. D'altronde, se non si vuole "soffiare" la sede al Grusap, perchè si fanno questi lavori? il tetto è pericolante?  Una stuccata e una ritinteggiata possono anche essere date senza trasferire l'associazione, no? Può darsi che io non sia informato, ma non sarà certamente nel sito internet della Cooperativa MUMMIFICATO che troverò qualche informazione, o sbaglio?

Ricordo che nel 2006, con un pretesto (inagibilità) l'associazione era stata "sloggiata" dalla sua sede storica, il  famoso "rudere" situato nei pressi del lago. Subito dopo, come in un film di Totò, quello spazio era stato trasformato in lotto edificabile, operazione successivamente bloccata dalla Regione. In quell'occasione i ragazzi del Grusap erano stati raggirati, ma gli era andata bene perchè la sede alternativa, offerta loro, era assai più comoda e spaziosa rispetto a quella precedente. 

Non so se questa volta si stia ripetendo la stessa manfrina, ma credo che se il CdA della Cooperativa vuole utilizzare la sede del Grusap per altri scopi debba dirlo chiaramente all'intera comunità. Non si tratta di una mera problematica di gestione locali e locazioni, ma della operatività della associazione, cioe' di qualcosa su cui gli amministratori non possono decidere in tre. 

Il CdA deve chiarire in modo assolutamente non ambiguo qual'è il suo progetto sui locali utilizzati dal Grusap, quindi dico certamente a loro  "giù le mani dal Grusap"!

Ho pero' qualcosa da segnalare anche al Grusap, non potendo fare a meno di constatare (e non è la prima volta)  atteggiamenti differenti a seconda di chi siede  nel Consiglio di Amministrazione

Oggi si vuole difendere a spada tratta la propria sede (e fanno bene), ma in passato l'associazione è stata molto meno grintosa (quando gli amministratori erano altri) arrivando alla clamorosa decisione, degna del peggiore Ponzio Pilato, di subire in assoluto silenzio il tentativo di cementificare quelle stesse pinete che per decenni si sono difese dal fuoco. Fu un errore clamoroso, che non può essere spiegato se non con la presenza di "pressioni politiche" all'interno dell'associazione, poi peraltro ampiamente confessate.     

Dico quindi "giù le mani dal Grusap" anche a chi, all'interno e all'esterno dell'associazione, cerca di strumentalizzarla a fini politici per alimentare boicottaggi e azioni che non hanno nulla a che vedere  con la salvaguardia ambientale.
  
Mi auguro che il CdA faccia chiarezza e informi i soci (anche per iscritto, dato che il sito internet è vergognosamente inutile) e spero che si trovi una soluzione che consenta all'associazione di continuare efficacemente la sua attività. 

Forza ragazzi, che Dio vi benedica!

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