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lunedì 17 dicembre 2012

Sentenza del TAR: il Comune deve prendere in carico tutte le opere di urbanizzazione di Poggio

E' stata emessa l'attesa sentenza del TAR (leggi il dispositivo) conseguente al ricorso di 120 residenti della frazione montana di Capoterra e ha sancito l'obbligo per il Comune di Capoterra di prendere in carico le opere di urbanizzazione della frazione di Poggio dei Pini.

I fatti sono noti, e ampiamente trattati in questo blog: nonostante una legge del 1943 prescriva che entro dieci anni le opere di urbanizzazione di una nuova lottizzazione debbano essere prese in carico dai comuni, a Poggio dei Pini questo non è avvenuto. Dopo 45 anni dalla realizzazione di strade, illuminazione, rete idrica e fognaria, tutte queste infrastrutture vengono ancora gestite utilizzando i soldi dei soci della Cooperativa Poggio dei Pini che dovrebbero accollarsi addirittura l'onere del loro completo rifacimento, spendendo di tasca propria alcuni milioni di euro.

La sentenza del TAR ribadisce, a Capoterra, un principio che era già stato applicato in altre sentenze nel territorio nazionale e regionale. Nella nostra isola, Maracalagonis è stata obbligata a prendere in carico le opere di urbanizzazione di Torre delle Stelle, mentre Palau quelle della lottizzazione Punta Sardegna. 
Questi due Comuni, in seguito alla sentenza del TAR, hanno deciso di ottemperare ai loro obblighi senza fare ricorso ed hanno avviato le azioni necessarie all'acquisizione delle infrastrutture,  accollandosi i relativi oneri. D'altronde con le case grandi che ci sono a Poggio e a Torre delle Stelle, il flusso di IMU, IRPEF e TARSU è ingente, quindi i comuni non hanno alcune giustificazione economica che li spinga a trascurare questi quartieri. Ovviamente lo stesso discorso vale per tutte le altre frazioni di Capoterra.

Cosa farà la giunta capoterrese?  Molti sono pronti a scommettere che la giunta farà di tutto per sottrarsi ai propri doveri o, quantomeno a rimandarli nel tempo. I segnali sono sempre andati in questa direzione. Poggio dei Pini rappresenta la vacca da mungere, il paese dei ricchi che devono pagare senza ricevere niente in cambio. La Cooperativa ha sempre avvallato questo atteggiamento, accontentandosi del privilegio di poter gestire il territorio come un comune-fantasma. Il costo di tutto ciò è sempre ricaduto sui cittadini che hanno pagato, oltre a tasse comunali salatissime, anche la quota sociale della Cooperativa (circa 800 euro a famiglia) dovendo, per giunta, assistere al decadimento dei servizi offerti.  

C'è quindi da scommettere che il Comune  farà ricorso al Consiglio di Stato, tanto la spese legali le pagheranno sempre i cittadini (tutti), come hanno pagato quelle utilizzate per opporsi (due volte) inutilmente al TAR. Dal punto di vista politico una Poggio dei Pini divisa non costituisce un problema, si è visto benissimo alle recenti elezioni comunali. 

Oggi possiamo affermare che i 120 residenti che hanno fatto ricorso al TAR avevano quindi ragione nel ritenere che si stesse operando in maniera non conforme alla legge e che la Cooperativa stesse spendendo i soldi dei soci per attività che dovevano essere di competenza del Comune. Pensate che i soci ancor oggi pagano ben 40 mila euro ogni anno per remunerare un Collegio dei Sindaci revisori dei conti che non ha mai interrotto, nei decenni, questo comportamento certamente non molto salutare per l'economia della società.

Per contrastare la cessione ed il recente ricorso al TAR sono state fatte circolare le ipotesi più strampalate o false. Ricordiamone alcune:

  • le infrastrutture non potevano essere cedute perchè non collaudate, cosa peraltro falsa (sono state quasi tutte collaudate);
  • la convenzione prevede il passaggio di tutte le opere in blocco e siccome mancano i parcheggi non si possono trasferire nemmeno le altre;
  • noi vogliamo cedere l'illuminazione, ma il comune non vuole, cosa possiamo farci?
  • le strade sono troppo lunghe per essere cedute al Comune;
  • ci conviene gestirle perchè il Comune ci lascerebbe con le strade piene di buche, senza acqua etc.
  • 120 persone non possono decidere per tutti
Il concetto di cui il TAR ha dimostrato la validità è invece che ogni cittadino italiano ha diritto a che la legge sia rispettata e che nessun Comune o lottizzante può negare il diritto a una gestione pubblica dei servizi.

Le opere di urbanizzazione potevano e dovevano essere cedute da molto tempo, mentre è sempre stato detto il contrario.  Non solo sono stati spesi soldi dei soci della Cooperativa per attività che competevano al Comune, ma è stata persa la possibilità di fare realizzare le stesse infrastrutture utilizzando i fondi nazionali ed europei messi a disposizione proprio per questi scopi.

Questa sentenza dovrebbe arrestare anche gli effetti dell'incredibile, e per alcuni versi comica,  delibera di alcuni mesi fa, secondo la quale il Comune di Capoterra avrebbe preso in carico una parte delle strade di Poggio dei Pini a patto che la Cooperativa sistemasse tutto quanto, asfalto, cunette e addirittura la segnaletica, spendendo centinaia di migliaia di euro, cosa che la Cooperativa si presta puntualmente a fare. Purtroppo l'attuale gestione della Cooperativa, come quelle di anni fa, non informa i soci su ciò che intende fare. Nel Portale della Cooperativa vengono inserite solo informazioni relative ad eventi ricreativi e culturali.

Nell'accogliere la richiesta dei ricorrenti che obbliga il Comune a prendere in carico le opere di urbanizzazione, il TAR ha invece rigettato la loro richiesta di risarcimento. Ciò è avvenuto perchè le spese di manutenzione sono state effettuate dalla Cooperativa e non dai singoli cittadini, ed è quindi la Cooperativa ad avere il diritto di richiedere un rimborso che dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 mila euro.  
Incredibilmente la Cooperativa non ha partecipato all'azione contro il Comune. Vedremo cosa farà adesso la Cooperativa, amministrata da chi si definisce "buon padre di famiglia", e se rinuncerà a richiedere il rimborso perlomeno degli ultimi 5 anni di manutenzioni.   

3 commenti:

Anonimo ha detto...

...questa storia ha dell'incredibile...solo delle menti contorte possono aver ignorato questa possibilità...anzi no, questo diritto per tutti questi anni...chissà perchè????

..."ed è quindi la Cooperativa ad avere il diritto di richiedere un rimborso che dovrebbe aggirarsi intorno ai 500 mila euro"...ma forse ora si muoveranno...o no, magari no, per non dover ammettere che i 120 avevano ragione!!!

Che tristezza guardare Poggio dei Pini com'è oggi...pensando a com'era ieri...e ancor di più pensando a come sarebbe potuta essere con una gestione seria, imprenditoriale e manageriale.

Nicola Nonnis

Nuova Associazione Torre delle Stelle ha detto...

Cari Amici, le nostre congratulazioni! Le infrastrutture pubbliche al pubblico, i terreni privati ai privati!

Giorgio Plazzotta ha detto...

Ringrazio io voi dell'Associazione Torre delle Stelle per il supporto che ci avete dato e per avere percorso, prima di noi, il medesimo cammino con coraggio e determinazione .

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