L’ondata di piena che il 22 ottobre 2008 ha investito il lago di Poggio ha provocato tanti disastri ma, almeno per quanto riguarda i bei cigni, i danni sono stati meno pesanti di quanto si possa credere. La foto 1 testimonia la situazione pre alluvione. Nella foto 2, scattata pochi giorni dopo il disastro, si vedono tre cigni che nuotano in formazione nelle acque limacciose del lago. Quindi, erano riusciti a mettersi in salvo per tempo. Il quarto cigno, un maschio non dominante, era stato scacciato, come tu ben ricordi, e si era trasferito nel lago piccolo. Di lui non ho notizie. Nella foto 3 si vede un superstite che vaga spaurito tra le rovine lasciate dal fiume in piena. Ricordo di aver visto in quelle ore anche altre anatre e altre oche aggirarsi nella zona.
Se oggi il lago è stato quasi completamente abbandonato dai
suoi ospiti pennuti, questo non è dovuto al fatto che siano stati spazzati via.
Il quasi deserto attuale è dovuto al fatto che l’ondata di piena e i lavori del
dopo alluvione hanno profondamente modificato l’habitat spingendo gli uccelli a
trasferirsi altrove per cercare un rifugio più ospitale.
Per questo motivo, io non parlerei del “cigno solitario” e
lascerei che la natura faccia il suo corso. Se il lago ritornerà ad essere lo
splendido specchio d’acqua di un tempo, oche e cigni ritorneranno di sicuro.
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