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martedì 25 dicembre 2012

Tre cigni si erano salvati

di Angelo Pani
L’ondata di piena che il 22 ottobre 2008 ha investito il lago di Poggio ha provocato tanti disastri ma, almeno per quanto riguarda i bei cigni, i danni sono stati meno pesanti di quanto si possa credere. La foto 1 testimonia la situazione pre alluvione. Nella foto 2, scattata pochi giorni dopo il disastro, si vedono tre cigni che nuotano in formazione nelle acque limacciose del lago. Quindi, erano riusciti a mettersi in salvo per tempo. Il quarto cigno, un maschio non dominante, era stato scacciato, come tu ben ricordi, e si era trasferito nel lago piccolo. Di lui non ho notizie. Nella foto 3 si vede un superstite che vaga spaurito tra le rovine lasciate dal fiume in piena. Ricordo di aver visto in quelle ore anche altre anatre e altre oche aggirarsi nella zona.

Se oggi il lago è stato quasi completamente abbandonato dai suoi ospiti pennuti, questo non è dovuto al fatto che siano stati spazzati via. Il quasi deserto attuale è dovuto al fatto che l’ondata di piena e i lavori del dopo alluvione hanno profondamente modificato l’habitat spingendo gli uccelli a trasferirsi altrove per cercare un rifugio più ospitale.
Per questo motivo, io non parlerei del “cigno solitario” e lascerei che la natura faccia il suo corso. Se il lago ritornerà ad essere lo splendido specchio d’acqua di un tempo, oche e cigni ritorneranno di sicuro.  





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