Emilio Sanna, Presidente della Cooperativa Poggio dei Pini, ha rassegnato oggi le proprie dimissioni. Non si conoscono le motivazioni ufficiali che probabilmente saranno comunicate ai soci dall'interessato. Anche se le notizie relative all'attività della Cooperativa sono da cercare con il lanternino, abbiamo alcuni elementi che ci potrebbero aiutare a "leggere" questo momento della vita amministrativa poggina.
Come ricorderete da alcuni anni la comunità poggina e divisa tra due diversi progetti amministrativi.
Dopo anni di confronto talvolta anche molto aspro, si è finalmente giunti ad una reciproca legittimazione. Non, quindi, facinorosi contestatori, speculatori o oscura lotta per il potere, non guelfi e ghibellini, come qualcuno irresponsabilmente ha cercato di sostenere. Semplicemente due differenti proposte che, invece di confrontarsi, si sono scontrate a causa della inadeguatezza di chi non ha saputo gestire il pluralismo e la democrazia.
Un anno e mezzo fa, le ultime elezioni per il rinnovo del CdA, hanno fornito un risultato incredibile: un solo voto di scarto su 500 votanti, segno di una comunità esattamente spaccata in due, perlomeno sui principali temi legati all'amministrazione della Cooperativa. Le regole della democrazia prevedono che anche in una situazione come questa si crei una maggioranza. Con questi numeri sarebbe stato opportuno cogliere la sfida rappresentata dalla presenza di queste due diverse "anime" nella comunità e tentare di proporre una gestione maggiormente condivisa. I "vincitori" (per un solo voto peraltro dubbio) hanno invece deciso di portare avanti una strategia di gestione che escludeva completamente l'altra metà dei soci e i suoi rappresentanti.
Non solo i soci sono stati tenuti all'oscuro di tutto, grazie alla scelta non casuale di diradare la pubblicazione del notiziario e di trasformare il portale Internet in una locandina di eventi, ma anche i sette consiglieri di amministrazione della "minoranza" sono sempre stati sempre informati a cose fatte, rispetto alle decisioni più importanti.
Non dimentichiamo, poi, che con un referendum consultivo, i soci si sono espressi negativamente sull'opportunità di realizzare nuovi lotti residenziali in un momento drammatico e rischioso come questo, dando uno stop a quello che era il principale obiettivo della maggioranza guidata da Sanna.
Non dimentichiamo, poi, che con un referendum consultivo, i soci si sono espressi negativamente sull'opportunità di realizzare nuovi lotti residenziali in un momento drammatico e rischioso come questo, dando uno stop a quello che era il principale obiettivo della maggioranza guidata da Sanna.
Sta di fatto che per motivi altrettanto oscuri questa risicata maggioranza ha perso i pezzi per strada. Due componenti della maggioranza si sono dimessi a causa di divergenze (motivate per iscritto) sulla gestione della società e il Consiglio di Amministrazione è diventato ingovernabile al punto tale da spingere il Collegio Sindacale a minacciare il suo commissariamento. Una situazione difficile che fa pensare un pò alla storia del nostro governo nazionale.
Con un bilancio che da 7 anni segna il rosso, con il Comune di Capoterra che cerca di far pagare ai "ricchi poggini" bollette idriche astronomiche e servizi inesistenti e gioca come al gatto e topo con i famosi "nuovi lotti", con un imminente giudizio del Consiglio di Stato sulle opere di urbanizzazione, avere una amministrazione debole e incapace di agire non può che far male alla comunità poggina.
Le dimissioni del presidente solo molto probabilmente collegate a questi eventi o forse anche ad altre diatribe che abbondano nel mefitico ambiente dell'amministrazione poggina. L'interesse di tutti e quello di avere una amministrazione efficiente che fornisca risultati perlomeno commisurati con gli oltre cinquecentomila euro versati ogni anno dalle famiglie poggine. Attendiamo di conoscere i nuovi sviluppi della situazione.
2 commenti:
Mi dispiace, la verità è che un gruppo di persone ( la parte 2 ) stà continuando a non voler cooperare e fa ostruzionismo puro con uscita dalle riunioni del CDA, queste le voci che circolano.
la verità sono i fatti non sono "voci". Se hai la maggioranza e vuoi fare da solo, poi non puoi dare le colpe a chi hai tenuto volutamente fuori, pero' ben sappiamo che lo scaricabarile è un classico della politicuzza da quattro soldi.
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