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martedì 9 agosto 2016

A Poggio un referendum sul nuovo ponte

La notizia è stata ampiamente riportata dagli organi di stampa regionali: sette consiglieri del Comune di Capoterra hanno chiesto l'indizione di un referendum nei seggi di Poggio dei Pini e Residenza del Poggio, per conoscere l'opinione dei residenti di quelle lottizzazioni in merito al progetto presentato dalla Regione per la realizzazione di un viadotto in cemento armato nel centro di Poggio dei Pini. 
Il referendum proporrà due quesiti.  Si vuole innanzitutto disquisire sulla posizione ideale di quest'opera, chiedendo ai residenti dove, secondo loro, sarebbe più opportuno realizzarla. Nel secondo quesito si chiede un giudizio sul progetto di viadotto in cemento armato realizzato dalla Metassociati di Macomer "selezionato" in una conferenza di servizi a cui, a quanto pare, hanno partecipato solo Pippo, Pluto e Ciccioformaggio, ma non, come ha decretato il TAR, chi effettivamente avrebbe dovuto presenziarvi.  


In un recente post ho espresso le mie perplessità (eufemismo) su questo progetto e ho invitato a prendere in considerazione soluzioni alternative.  In considerazione del fatto che si terrà un referendum su cui dovremo pronunciarci, possibilmente con cognizione di causa, direi che sarebbe opportuno approfondire la questione. Grave sarebbe esprimersi seguendo ciò che dicono  Tizio o Caio, persone competenti e qualificate o i soliti tuttologi che pullulano anche dalle nostre parti. La posta in gioco è altissima: questo ponte potrebbe realmente trasformare uno dei borghi più interessanti della Sardegna in una periferia da Asse Mediano di Scorrimento. Nemmeno a Macomer troveremo brutture come quella disegnata dalla Metassociati. 

Prima di discutere dei quesiti referendari ci tengo a sottolineare il mio apprezzamento per questa iniziativa dei consiglieri comunali capoterresi. Il suo valore è amplificato dai non sempre costruttivi rapporti che l'amministrazione comunale ha tenuto in passato con Poggio dei Pini e i suoi residenti, spesso trattati come vacche da mungere.  
Nella vicenda di questo orribile viadotto il Comune di Capoterra si è schierato, sin dall'inizio, al fianco dei residenti e della Cooperativa. Non posso che rallegrarmene. 
Trovo anche molto positivo il fatto che, una volta tanto, qualcuno abbia pensato di sentire l'opinione di chi nel territorio ci vive, e  ha investito i risparmi di una vita per realizzarvi la propria abitazione. Il lamento dei residenti danneggiati dalla nuova SS 195 nel rione di Pauliara serva da monito per tutti noi. Se non ci mobiliteremo, potremmo un domani piangere lacrime di coccodrillo

Veniamo al primo quesito. Dove fare il ponte. Per ora ho raccolto i seguenti punti di vista:

  • spostiamolo presso Hydrocontrol in modo da garantire la raggiungibilità delle zone alte di Poggio (anche se verso Capoterra) senza distruggere l'armonia urbanistica del centro residenziale;
  • facciamolo nel punto proposto perchè .... la normativa;
  • facciamolo nel punto proposto ma bellissimo in acciaio corten a una sola campata, strallato,  meglio di Calatrava, costerebbe 5 volte tanto quindi impossible mission;
  • facciamo in quel punto ma basso basso scavando via la sabbia da sotto.
  • non facciamo alcun ponte, che resti tutto cosi' com'è.
Come ho già scritto la prima proposta mi sembra la più ragionevole per salvare capra e cavoli. I 500 residenti della zona di Poggio che sta aldilà del Rio non rischierebbero mai più di restare isolati dal resto del mondo, potendo raggiungere Capoterra attraversando il fiume presso l'Hydrocontrol.  Sebbene non si debba abbassare la guardia rispetto al rischio di nuove alluvioni (possibili anche domani), sappiamo che questi eventi sono comunque rari, quindi il disagio deve essere anche considerato nell'ottica di questi ampissimi tempi di ritorno. Se effettuiamo una simulazione basandoci sul passato possiamo affermare senza possibilità di smentita, che se fosse esistito un ponte adeguato in zona Hydrocontrol, i residenti avrebbero dovuto percorrerlo come via di fuga solo 3 volte nei 50 anni di vita di Poggio dei Pini. Sono certo che nessuno si lamenterebbe di questo piccolo sacrificio se significasse evitare di avere, tutti i giorni,  l'asse mediano davanti alla propria finestra. 
Realizzando il ponte in quel punto si dovrebbe modificare il progetto, ma il finanziamento già erogato sarebbe già disponibile. L'assessore macomerese Maninchedda avrebbe realizzato la sua opera e la società di progettazione macomerese Metassociati potrebbe partecipare alla progettazione esecutiva.

Vediamo le altre proposte. La normativa è senza dubbio importante e se non si realizzasse la megastruttura presso il lago in questa zona resterebbe il rischio in caso di nuova alluvione. Vero, ma questa condizione di rischio sarebbe comune al 99% degli attraversamenti fluviali dell'isola, perchè i soldi ci sono per un ponte, non per 10, 100 o 1000 ponti. Quindi se è vero, come è vero, che dobbiamo mettere in sicurezza solo un attraversamento, perchè non scegliere quello che ha un impatto minore?

Scavare la sabbia della coda del lago è una idea interessante soprattutto se fosse abbinata a un altro progetto, quello del ripascimento del litorale di Frutti d'Oro. Pero' temo che dopo qualche decennio e nuove piene i sedimenti si riaccumulerebbero e bisognerebbe riscavarli via.  La sabbia è comunque un materiale utile, quindi questa idea non è del tutto campata per aria. 

Non fare nulla è sinceramente una idea che non comprendo. Peraltro chi l'ha proposta non l'ha documentata.

Il secondo quesito referendario non merita particolari approfondimenti. Bisogna dire se ci piace il progetto della Metassociati? Io risponderei come Paolo Villaggio dopo la visione del documentario sulla Corazzata Potemkin. Ve lo ricordate?

C'è a mio avviso un altro importante obiettivo che non deve essere dimenticato. Ovunque venga realizzato il nuovo ponte, bisognerà fare in modo che NESSUNO PIU' MUOIA O RISCHI LA VITA ATTRAVERSANDO UN FIUME IN PIENA. Dato che non possiamo realizzare 10000 ponti in tutta la Sardegna (perchè tanti ne sarebbero necessari) dovrebbero a mio avviso essere installati dei sistemi di emergenza con sbarramenti stradali collegati ai pluviometri.      A voi la parola.

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