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sabato 18 ottobre 2008

Denunce e "dischi rotti"

di Franco Magi

Preliminarmente vorrei informare i lettori che la "condanna" che ha subito Silvio (300 euro!!!) è di per se anomala, perché formulata dal Pubblico Ministero e non dal Giudice, e per questo in totale assenza di contradditorio.
Infatti il procedimento per decreto penale di condanna fa parte dei c.d. riti speciali alternativi al rito ordinario nel processo penale. Come tutti i procedimenti alternativi al rito ordinario è stato creato per attuare una deflazione del l'enorme carico di lavoro che notoriamente grava ed assilla i Tribunali in Italia. Esso costituisce un procedimento davvero particolare in quanto consiste in una sorta di "condanna" che la magistratura inquirente applica all'indagato, senza un formale processo, da qui la dizione "[decreto]" che come è noto è il tipico provvedimento giuridico emesso senza contradditorio. L'interessato, laddove volesse protestare la propria innocenza, può opporsi (con apposito atto scritto) a tale provvedimento nei successivi 15 giorni dall'avvenuta conoscenza dello stesso.
Nel corso del processo Silvio potrà dunque ampiamente dimostrare di aver esercitato il legittimo diritto di critica, costituzionalmente garantito, e potrà altresì far valere - ad esempio - l'articolo 599 del codice penale "nei casi preveduti dall'articolo 594, se le offese sono reciproche, il giudice puo' dichiarare non punibili uno o entrambi gli offensori. Non e' punibile chi ha commesso alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 594 e 595 nello stato d'ira determinato da un fatto ingiusto altrui, e subito dopo di esso. La disposizione della prima parte di questo articolo si applica anche all'offensore che non abbia proposto querela per le offese ricevute", risultando così quasi certamente assolto.
Basti pensare che la giurisprudenza è concorde nell'affermare "che nel bilanciamento tra due beni costituzionalmente protetti, il diritto di critica di cui all'ari. 21 e quello alla dignità personale di cui agli ara. 2 e 3 della Costituzione, si deve dare la prevalenza alla libertà di parola".
Ma Silvio (a cui va tutta la mia personale solidarietà e vicinanza, ma anche il fermo invito ad andare avanti) non è l'unico ad essere stato querelato. Dal 2004, anno di ascesa al potere di questo gruppo e di inaugurazione di questi metodi, sono stati infatti denunciati numerosi altri Soci (di cui per correttezza non intendo fare il nome), molti altri ancora non lo sanno (ricordate le "sedi opportune" per chi intervenne nella famosa Assemblea del 02 dicembre, l'indimenticabile assemblea nella quale tutti gli interventi che in qualche modo hanno richiesto le dimissioni del Presidente e del Consiglio di Amministrazione sono stati accolti con autentiche ovazioni?), così come - sempre tra i querelati - vi sono anche "giovani figli di Soci".
Questo è ad esempio il mio caso, che non voglio discutere ora ma che certamente approfondirò.
Ma vorrei far notare che queste "querele" risultano ancora più gravi perché fatte al solo fine di intimorire, con lo scopo quindi di calare sul Poggio una cappa di paura.
Oggi gli attuali amministratori sono molto ridimensionati da tutta la sequela di insuccessi che hanno clamorosamente inanellato, che hanno messo in evidenza anche la superficialità e la lacunosa conoscenza delle norme giuridiche, oltre ché del più elementare buon senso.
Non vengono più citati al Bar i nomi di battesimo dei vari avvocati (ricordo, ad esempio, quando mi dicevano "lo sa Gigi, ci pensa Andrea, Angelo etc."), che venivano branditi come clava al fine di procurare timore e dimostrare grande padronanza della legge.
Così come anche sui contenuti delle dichiarazioni rese dagli Amministratori ben poco resta da dire, considerato che si sono rivelate per la maggior parte destituite di fondamento: le paure alimentate circa lo scioglimento, la liquidazione, il fallimento della Cooperativa erano più finalizzate a creare un clima di preoccupazione che facesse recedere e che consentisse il programmato abnorme sviluppo edilizio del Poggio e la cementificazione delle pinete storiche di Pauli Ara e di Sa Birdiera.
Ma oggi, fortunatamente, è tutto cambiato.
Approfitto dell'ospitalità ed intendo con questo articolo "svelare" un arcano che è rimasto tale per oltre 1 anno: conoscere il nome del "moderatore" o "amministratore" dell'elegantissimo forum ufficiale della Cooperativa.
Colui il quale non solo consentiva gli interventi anonimi, ma voleva addirittura rimanere anonimo Egli stesso.
Ebbene, il responsabile del sito
www.poggiodeipini.it/forum è il sig. Calvisi Diego, figlio di Giovanni, attuale presidente.
E' stato obbligato ad ammetterlo (
scarica cliccando qui): "si, praticamente mi occupo di tutta la gestione informatica della Cooperativa Poggio dei Pini, e relativamente al forum della Cooperativa sono il web master.".
La circostanza in cui è stato costretto a svelare la sua identità è stata la seguente: Nel 2007/2008 sono stato più volte diffamato da un "anonimo" che si celava sotto lo pseudonimo di "Marian".
Ho perciò chiesto alla Autorità Giudiziaria che fosse individuato codesto anonimo.
E' stata avviata una indagine e. volete sapere la conclusione? Guarda caso "purtroppo" il disco rigido all'interno del server che gestisce il sito si è bruciato a seguito di un malfunzionamento - ha spiegato ai Carabinieri il "web master" Diego Calvisi - e non è così riuscito ad identificare l'utente con il nome "Marian". Che casualità! Il Comandante della Stazione di Capoterra ha comunque "ritenuto opportuno richiedere che codesta A.G. valuti l'opportunità di disporre il sequestro del server e del disco rigido dove fisicamente risiedeva il sito internet, con l'intento di farlo esaminare a personale con adeguata capacità tecnica". Ho riflettuto serenamente e ritengo di non dover procedere nella richiesta di prosecuzione delle indagini - era solo la curiosità di conoscere il nome di chi vigliaccamente approfittava dell'anonimato - ma bastano queste poche frasi per farci capire come e da chi era gestito il sito della Cooperativa (e cioè di tutti i Soci).
Il risultato è stato pienamente raggiunto. Finalmente sappiamo chi era "l'imparziale" moderatore, anche se non sappiamo ancora se questo "delicato" ed "indispensabile" ruolo era retribuito. Ancora una volta vale la pena di ricordare (con grande ammirazione ed onore) che in quarant'anni di vita sociale nonostante numerose incomprensioni, litigi, disappunti, mai una sola querela.
E questo deve far riflettere ancora di più gli attuali amministratori, che hanno fatto della querela e della denuncia il loro culto.
Ed il fatto che centinaia di Soci, al di là delle differenze anagrafiche, politiche, e di interessi culturali abbiano una comune visione dei problemi, assolutamente inconciliabile con i metodi e gli obiettivi degli attuali Amministratori, non può non far riflettere e non può liquidarsi additando il sottoscritto come mestatore, peraltro non Socio, giungendo infine anche alla ennesima querela personale pur sapendo di avanzare accuse infondate e che non avranno alcun esito, fatte al solo scopo di intimorirmi.
Tutto ciò non mi spaventa. Anzi, rafforza tutte le mie convinzioni ed in alcuni casi i miei dubbi. E rafforzerà ancor di più il mio impegno per riportare Poggio a quel clima ed a quella Comunità che ritengo unica ed ineguagliabile.

Franco Magi
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Immagine:
Neil Zone

14 commenti:

Giorgio Plazzotta ha detto...

Franco, alcune mie considerazioni personali sulla prima questione:

- a questo punto penso che sia il caso, se Silvio vuole, di pubblicare quale siano queste gravi accuse per cui è stato condannato in modo che tutti si facciano una idea;

- mi associo all'idea di fare una colletta simbolica, non certo per aiutare Silvio dal punto di vista economico, ma per far comprendere che la tattica di isolare e colpire appartiene al branco di lupi. Una comunità sana è invece solidale con chi viene colpito ingiustamente.

Giorgio Plazzotta ha detto...

alcuna considerazioni sulla seconda questione:

- Una entità importante come la Cooperativa Poggio dei Pini dovrebbe a mio avviso essere molto rigorosa nel dichiarare il proprio organigramma, tantopiù che si tratta di un'entità che ha delle responsabilità istituzionali nei confronti dei soci. Ciò vale a maggior ragione per il sito: una finestra che la cooperativa apre sul mondo e che fornisce l'immagine della società, che in questo caso è anche una comunità di 2000 persone.

- ovviamente la tua "rivelazione" non mi sorprende. Penso che molti conoscessero questo segreto di Pulcinella e proprio per questo non ho mai capito il significato di questa "timidezza". Ricordo che trovai divertente, in occasione della mia richiesta di rimozione dal forum della coop, dopo essere stato anonimamente calunniato, ricevere una mail scritta con il tono del call center e prova di firma, proveniente da una persona che conosco piuttosto bene di persona.
Ho immaginato che, se fosse stato vivo, forse Totò ci avrebbe fatto uno dei suoi sketch che mettono in risalto gli aspetti comici dei comportamenti umani;

- per disporre di un sito composto da poche pagine web e un forum (cioè l'attuale esigenza della cooperativa in ambito web) non è necessario gestire direttamente un web server; Queste macchine presentano un costo non indifferente e necessitano, come si è visto, di una gestione specialistica, anch'essa onerosa. Inoltre, notoriamente, l'hardware ha un grado di obsolescenza piuttosto elevato e quindi l'investimento iniziale ha una durata di pochissimi anni, dopodichè ci si trova con un ferrovecchio in mano.

- L'acquisto di uno spazio web (compresivo di manutenzione e backup dei dati) più che abbondante per le esigenze della Cooperativa richiede un investimento di max. 100 euro all'anno. Un server di basso livello costa almeno 30 volte questa cifra (senza considerare costi di gestione).

- non esiste una macchina che possa definirsi "server" che non disponga di un sistema di dischi ridondanti (RAID). Questa tecnologia, ormai utilizzata dal 1988, consente di recuperare tutti i dati (permettetemi di esprimermi semplicemente) in caso di guasto a uno degli hard disk (evento peraltro piuttosto raro).

- il salvataggio dei dati (backup) che viene effettuato automaticamente da appositi software, è una attività obbligatoria in qualsiasi sistema informatico che si rispetti.

- i gruppi statici di continuità (UPS) proteggono le apparecchiature informatiche dagli sbalzi di tensione e dalla imporvvisa mancanza di alimentazione elettrica. Proteggere questo sfortunatissimo "server" dal fulmine che lo danneggiò in febbraio (così riferi il Presidente in una delle assemblee assemblee nei campi da tennis) ha un costo molto contenuto. Insomma prima il fulmine poi l'hard disk bruciato. Portiamolo da Don Alessandro.

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
a Te quante volte "il disco rigido all'interno del server si è bruciato"?

Claudio Magi

giacomo ha detto...

Ciao purtroppo stanno venendo fuori tante cosettine che sono quantomeno dubbie, in ogni caso è abbastanza naturale che dopo uno scontro accada tutto ciò, d'altronde com dopo ogni guerra ci sono i danni e la caccia a chi ha sbagliato, ma permettetemi di dire che di sbagli in generale se ne sono commessi da ambo le parti, oggi però c'è da guardare avanti e sorvolare su certi fatti sarebbe meglio, anche perchè la cosa più brutta in assoluto è che non si deve e non si può condannare un ragazzo ( errore gravissimo dal quale mi dissocio)che magari si è offerto di gestire un server che alla fine è finito anche lui nella rete degli errori anche faziosi.

Il voler continuare con la storia delle denunce e dei comportamenti analoghi a questi è come voler dire che chi ha denunciato Silvio Ceccarelli ha fatto bene, la realtà è che nella vita bisognerebbe anche sapper incassare, saper rispondere appunto anche con qualche parolaccia, riderci poi sopra e magari stringersi la mano alla fine di tutto ciò, è chiaro e palese che invece continuare a denunciare o altro è uno sbaglio enorme e grave per il Poggio, tuttavia riconosco che questa strada è stata perpetrata per primo dalla Cooperativa, ma conoscendo anche la storia del Poggio conosco anche quelle persone che da sempre hanno tentato di tener fuori alcuni soci dal voler gestire e dare una mano, forse sarebbe meglio allora che i Presidenti non seguissero più la strada distruttiva che alcuni di quelli che hanno fatto il Poggio hanno lasciato come unica eredità negativa assieme a tanti altri errori, di cui alcuni in buona fede altri probabilmente in malafede.

Per quanto riguarda il sito della Cooperativa ci vorrebbe un lavoro congiunto tra tutti quelli che hanno dato una mano dagli inizi ( vedi Giorgio Plazzotta ) fino a oggi, ricordo anche che sarebbe cosa interessante creare un giornalino online da allegare al sito, con la possibilità di creare degli spazi pubblicitari permamenti , creando anche un apposito mercato online ( in inglese " market place " ) il tutto per dare una mano economica alla Cooperativa anche in questo settore, e sopratutto per creare delle realtà positive.

ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Giampaolo Lai vorrebbe dire....

tante cose e tuttavia non disponendo di tanti soldi da trasferire in tasche di valenti avvocati deve giocoforza zittire. Salvo che il Presidente o chi per lui rassicuri e garantisca ... l'immunità. E siccome, ora, un Giudice condanna senza neppure sentire le argomentazioni di entrambi .... Continuando così le cose penso che molto presto verrà inaugurata a Poggio una sezione giudicante del Tribunale.
E' sempre valida la mia proposta rivolta al Dott. Secchi al quale segnalo anche la presenza, al Poggio, di ottimi informatici in grado di essere utili alla Cooperativa e che questi Signori Soci, portatori di professionalità, potrebbero offrire quelle garanzie per evitare disastri circa rotture accidentali di mezzi meccanici informatici. Questo nell'ipotesi di una nuova Presidenza Secchi o anche di una sua elevazione alla carica di Commissario Straordinario posto che questa Società necessita ormai di uno scossone epocale partendo dalle immediate dimissioni anticipate dell'intero CdA. Questo evento è, forse, l'unica via percorribile per salvare la Cooperativa. Ogni giorno emergono nuovi fatti di cui nessuno, in precedenza, aveva avuto notizia. Neppure i Consigli Comunali sono "segreti" e il cittadino vi può assistere. E si viene a conoscere dell'o.d.g. leggendolo sull'albo pretorio, l'equivalente della nostra bachecca, dove, in passato veniva esposto l'avviso di convocazione. Ai lavori del nostro CdA il Socio (oltrechè cittadino) pare che non possa essere ammesso; io, sommessamente ma in presenza di testimoni, avevo sollecitato questa informazione proprio ad un Consigliere ma, ad oggi, dopo circa tre anni, nessuna risposta mi è stata data. E poichè non gradisco di essere cacciato, mi astengo ancora dal frequentare, da uditore, ai lavori del CdA. Rimaniamo assolutamente privi di qualunque conoscenza nè vengono fornite risposte esaustive in occasione dell'assemblea annuale, benchè vengano formulate domande precise.
Allora, spero che queste mie parole non vengano intese, distorcendone l'intima valenza, come offesa a chiunque e quindi spero che non vengano utilizzate in mio danno. Attenzione non ho detto che la promessa del Consigliere di Amministrazione "ti farò sapere se si potrà assistere alle riunioni del CdA" non è stata concretizzata per ragioni occulte, sono convinto che semplicemente si sarà dimenticato/a.
Per intanto proseguirò a pagare le quote mensili e quando mi capita di farlo con un piccolo ritardo arrotondo per eccesso a copertura degli interessi. Questo si è un dovere del Socio ma non di più. Cioè non si parli anche di diritti perchè siamo una Spa non una Coop.
Infine l'idea di Giorgio di dare integrale pubblica diffusione a tutte le espressioni che hanno causato le querele a carico di Soci mi pare condivisibile ed anche illuminante. Per intanto ognuno potrà offrirsi al Giudice, in qualità di testimone, per riferire quale clima si era venuto a creare a Poggio e questo non per responsabilità di una sola parte, si potranno anche esibire certe espressioni scritte.
Al prossimo evento di cui si avrà notizia.
Giampaolo Lai

Giorgio Plazzotta ha detto...

Per Giampaolo e Giacomo.

La pubblicazione di un portale telematico della Cooperativa che, sfruttando le potenzialità dei nuovi media, svolga non solo le funzioni del classico "notiziario" ma costituisca anche un centro di comunicazione tra i soci, favorendo la nascita e lo sviluppo di inizative culturali, sociali e anche commerciali all'interno della nostra comunità NON è una realizzazione di tipo esclusivamente informatico.
Si tratta di un progetto di comunicazione telematica nel quale l'informatica rappresenta un elemento molto importante ma certamente non unico.
Il vostro rivolgervi agli "informatici" come agli unici possibili realizzatori di un siffatto portale è, a mio avviso, inesatto.

I miei suggerimenti sono due:
- realizzazione di un progetto e la condivisione dello stesso con gli stakeholders
- creazione di una "redazione telematica" composta da più persone aventi compiti diversi.

E' certamente indispensabile conoscere i mezzi tecnologici che si vanno ad utilizzare ma, come si è ampiamente visto, la qualità della pubblicazione dipende anche da altri fattori legati più alla comunicazione che all'informatica.
Vi ringrazio per la considerazione che mi avere accordato.

giacomo ha detto...

Ciao, certo condivido tutto quanto detto da Giorgio in termini di in internet a partire dal server che non dovrebbe essere materialmente di proprietà della cooperativa ma preso in affitto ( server virutale )da seri gestori di questi servizi.

Si stanno dicendo con il progetto portale del Poggio sostanzialmente due cose, la prima è legata alla cooperazione estesa tra soci con avente come mezzo utile anche l'informatica, la seconda è quella di creare un gruppo di persone misto e non fazioso o con fazioni, di persone che fin d'ora si sono occupate di questo argomento, compreso chi si occupa attualmente.

Per Giampaolo Lai che stimo tanto in quanto come prima cosa è persona con la quale ci si può sempre parlare e che ha molto da insegnare e che non ti sbatterebbe mai fuori da ogni tipo di eventuale riunione se non almeno prima di averti ascoltato :), dire che la proposta del sig. Secchi come presidente rappresenta uno scossone epocale è esagerato dai, non sono d'accordo che per forza ci debba essere uno scossone epocale e sono convintissimo che sempre e comunque ci debba essere la massima disponibilità da parte di questo come di qualsiasi altro CDA , dico, aggiungo e riconfermo invece che le persone elette dovrebbero essere elette dagli stessi soci tremite assemblea,a tal proposito spero viviamente che invece si presenti un gruppo di nuovi giovani a dirigere la Cooperativa in quanto penso che sia l'unica strada in assoluto per poterla mandare avanti, con uno di questi giovani che sia persona preparata in termini di ambiente e natura nonchè magari di biologia oltre a tutti gli altri settori altrettanto importanti.

Ribadisco quindi che io personalmente non sono assolutamente d'accordo all'ipotesi del Sig. Secchi presidente.


ciao Giacomo

Anonimo ha detto...

Da silvio ceccarelli.

Ho appreso, dovrei dire con piacere, ma purtroppo l'espressione non si addice alla situazione, che sono, anzi che il mio problema, è al centro dell'attenzione di qiesti post.

Sono abbastanza frastornato. Al momento non riesco a nemmeno a pensare come muovermi concretamente. Inoltre sono in partenza per Milano per stare alcuni giorni con i miei nipotini figli di Marco. Tornerò il giorno 28 prossimo.

Grazie dell'attenzione. Arrivederci

Stefano Fratta ha detto...

Mi associo all'idea della colletta per difendere il diritto di critica dei soci. Si condividano o meno le posizioni di Silvio -mi pare di ricordare che sono state espresse con chiarezza ma in maniera non offensiva- di sicuro non dovrebbe essere così severo con noi "poveri soci" chi ha permesso lo sconcio di quel forum della Coop. che consentiva a cani e porci, nascosti DIETRO IL MURETTO A SECCO DELL'ANONIMATO, di accusare le persone che hanno espresso il loro dissenso dalle scelte del CdA di essere dei sicofanti portatori di oscuri interessi, di insultare, denigrare e offendere. Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra....
Stefano Fratta

Giorgio Plazzotta ha detto...

sicofante non me l'ha mai detto nessuno!

Anonimo ha detto...

Sicofante che è ?
Giorgio si condivido il mezzo è quello informatico ma i contenuti vengono dalle cellule cerebrali. Naturalmente sono d'accordo, vedrai che questa cosa nascerà e varrà per ridare coesione e forza. Servono molti di quei giovani disposti a sacrificarsi veramente. Ciao Giampaolo

Giorgio Plazzotta ha detto...

a proposito. noto che Luca Madeddu non scrive più da molto tempo.
Mi chiedo se il seggio di Consigliere di Amministrazione sia davvero così importante.

Anonimo ha detto...

Giampaolo Lai dice che Luca Madeddu, forse, è in vacanza. E se così non è ci sarà pure un'altra ragione che a noi sfugge. Però ognuno di noi potrebbe anche spiegarselo ma in fin dei conti non sono problemi nostri e non capisco perchè Giorgio si sia posto l'interrogativo.

francomagi ha detto...

chi sei?

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