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sabato 11 ottobre 2008

Amministrazione cooptata

Sembra che due consiglieri di amministrazione della Cooperativa Poggio dei Pini (Dazzi e Fresu) si siano dimessi. I motivi reali delle dimissioni continueranno probabilmente a vagare nel limbo del "passaparola".
Non conoscendo in quali attività fossero impegnati i consiglieri dimissionari (anche per questo genere di informazioni c'è forse la privacy) non è neanche possibile valutare l'impatto di queste defezioni sulla amministrazione della nostra cooperativa.
Nel CdA ogni consigliere dovrebbe avere un incarico e delle attività da seguire, quindi suppongo che due dimissioni potrebbero avere delle ripercussioni negative. Speriamo di no.
Una considerazione che mi viene in mente riguarda il numero dei consiglieri "cooptati" che occuperanno le sedie del Consiglio di Amministrazione della nostra cooperativa: ben 4 su 15.
Ciò significa che quattro consiglieri non sono stati eletti dall'assemblea dei soci, ma scelti autonomamente dal CdA che, in questa scelta, non è vincolato da alcunchè. In pratica il CdA si è parzialmemnte nominato da solo e questo non mi sembra molto democratico.
Non so sino a quando il CdA abbia intenzione di mantenere un numero così elevato di amministratori "cooptati". A mio avviso sarebbe opportuno e corretto regolarizzare al più presto la loro posizione convocando una assemblea dei soci. Potrebbe anche cogliere l'occasione per far conoscere ai soci cosa intende fare il CdA in seguito alla bocciatura della variante.

I nomi dei sostituti non si conoscono ancora ufficialmente, ma si parla del "ritorno" di Antonio Secchi che fu già presidente della Cooperativa negli anni 90.
Faccio personalmente un augurio di buon lavoro ai nuovi arrivati con due inviti: vogliamo sentire la vostra voce anche se non sarete nominati "presidente". Questa è una cooperativa non è la Consob. Il Consiglio di Amministrazione dovrebbe essere un gruppo di lavoro nel quale ognuno si occupa di determinate problematiche e su questo sarebbe opportuno interagire con i residenti.
Il secondo invito lo rivolgo a chi invece ritorna dopo anni di assenza, ma in generale a tutti quelli che vogliono ascoltare. Cercate di
  • mantenere il "buono" delle amministrazioni passate (ce n'è tanto);
  • recuperare una parte dello spirito e dell'energia che ha ispirato i fondatori di Poggio e che oggi, a mio avviso, è andato perduto;
  • cambiare decisamente strada su alcune impostazioni errate che hanno provocato danni all'intera comunità. Ammettere e rimediare ai propri errori è segno di forza e non di debolezza.

immagine: The Pop-up Kingdom

14 commenti:

giacomo ha detto...

Ciao, secondo me questa della cooptazione di 3 consglieri è una scelta che va contro il volere popolare, l'assemblea si era espressa a favore del ricambio, Emanuele Levanti era il risultato di questo volere trasversale, sopratutto a mio parere c'è forte bisogno di facce nuove e di un rinnovo generazionale, sarebbe auspicabile che al Poggio si formasse un nuovo gruppo di giovani amministratori, dinamici e animati da spirito sia del fare che del rischio, in una parola sola ci sarebbe bisogno di impresa così come c'è stata all'inizio del Poggio stesso, coadiuvata e bilanciata da una parte del consiglio e che sia popolata da esperti in materia burocratico-amministrativa, oggi questa parte è oltrechè rappresentata e non è a mio giudizio una cosa positiva.

Oggi tuttavia ci vorrebbe un rinnovo deciso al fine di votare persone che non si facciano strumentalizzare e che siano staccate totalmente da certi strascichi di storia poggina negativa.


L'ultima assemblea secondo me si era espressa in questo senso e considero "e mi dispiace dirlo" anche questo un grossolano errore da parte di questo cda, che non ha tenuto conto per l'ennesima volta del volere popolare che è quello di andare verso la strada del rinnovo secondo merito.

Oggi è imprescindibile tutto questo in maneira tale che si rinverdisca il governo del Poggio e sono assolutamente d'accordo con Giorgio, per me ci sarebbe voluta subito un'assemblea straordinaria per eleggere i sostituti dei dimissionari che sono 3 e non sono pochi, sarebbe stata una mossa rispettosa verso il Poggio considerando tutto quello che è successo e sopratutto per seguire le vere regole della democrazia di cui c'è fortissimo bisogno.

Questa manovra fa parte di un certo protocollo negativo di tipo politico che deve stare assolutamente fuori dal Poggio, i nostri rappresentanti dovrebbero essere eletti con regolare votazione che metta in competizione i candidati e che esalti il merito delle persone, faccio quindi un appello che è il seguente: non vengano cooptati alla prossima assemblea coloro che sono diventati consiglieri e che si proceda quanto prima con un'assemblea dei soci che elegga coloro che devono sostituire i 3 dimissionari, tutto questo per seguire le sacrosante regole della DEMOCRAZIA.




ciao Giacomo

Pasquale Cabizza ha detto...

Giorgio
Le cose si dicono come stanno: non ci sono quattro cooptati non eletti dall'assemblea. Levanti è il primo dei non eletti alle ultime votazioni (al foto finish con me), quindi è espressione della volontà popolare, e questo significa che i veri cooptati sono tre, come giustamente dice Giacomo.
Teniamo anche presente che rimarranno in carica solo per sei mesi. Su tutto il resto si può discutere...

Giorgio Plazzotta ha detto...

Pasquale sono d'accordo sul principio ma penso che tecnicamente non sia esatto, altrimenti in caso di dimissioni di un consigliere dovrebbero subentrare i primi dei non eletti alle precedenti elezioni. Invece vengono "cooptati" nuovi consiglieri scelti dal CdA.
Le cose stanno cosi, Pasqualino?

francomagi ha detto...

Premesso che Giorgio ha perfettamente ragione, infatti "la cooptazione è un metodo per la scelta dei nuovi membri di un organo collegiale, consistente nella loro elezione da parte dell'organo stesso", ed è indiscutibile che Manuele sia stato Cooptato, io mi domando e chiedo (...anche a Pasqualino).

Il problema è davvero discutere di cooptazione?
non Ti sembra che altri e ben più importanti argomenti meritino risposte?
Sulla bocciatura del piano di lottizzazione (oggi ufficiale e con tanto di motivazioni) quali sono le Tue opinioni?

Ciao

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Questo post era però dedicato al problema dell'alto numero di consiglieri cooptati e quindi Pasquale si è correttamente limitato ad esprimersi su questa questione.
Mi sembra di capire che il CdA non intende regolarizzare l'elezione dei consiglieri cooptati perchè il periodo di cooptazione sarebbe limitato a "soli" 6 mesi. Non so se questa sia una intenzione del solo Pasqualino oppure se si riferisca all'intero CdA.
A me 6 mesi non sembrano pochi e, sempre per "dire le cose come stanno" mi sembra che il periodo di cooptazione di Luca Madeddu sarebbe più lungo.
Sono certamente d'accordo sul fatto che questo problema non sia il più importante e nemmeno scandaloso considerando la faciloneria imperante quando si tratta di tutelare gli interessi dei soci. Quando invece ci sono in ballo interessi degli amministratori ecco che improvvisamente la superficialità e il pressapochismo lasciano il posto a una formidabile rigidità, come nel caso della annosa questione della privacy.
Diciamo le cose come stanno.

Pasquale Cabizza ha detto...

Ciao a tutti
State sempre parlando di forma e non di sostanza. Levanti è sostanzialmente un eletto, e non ricordo altri nomi di non eletti, visto che quel giorno l'elettorato si è diviso fra Levanti e me.
Giorgio, quando parli di interessi degli amministratori, a quali interessi ti referisci? Io non ne ho, e neppure gli altri, se tu ne conosci tirali fuori.
Ciao
Pasquale

francomagi ha detto...

Ciao Pasquale,
e sulle altre cose "sostanziali"?
sei in silenzio stampa?
Non ci hai ancora offerto di un commento sulla bocciatura della variante, che penso sia ben più "sostanziale" dell'istituto della cooptazione (sulla quale peraltro, a mio modesto giudizio, non hai ragione!).
Ciao

Franco

giacomo ha detto...

Ciao, anche io penso che Emanuele Levanti sia nella sostanza un eletto ufficioso, ha avuto la conferma data dal numero di voti ricevuti, quindi una conferma reale e democratica che ne fa di fatto un avente diritto ad essere un consigliere, per vizio di forma potrebbe essere rimesso in gara anche lui, non penso che una persona corretta come Emanuele avrebbe problemi o paura di questo, invece dubito che qualcun'altro abbia questa dote, perchè non ci fanno sapere la loro i neo consiglieri, i loro programmi, i loro punti di vista sul futuro del Poggio??

Per gli altri 3 consiglieri invece non esiste tale conferma e andrebbe subito e immediatamente rifatta una assemblea per sostituire i 3 soci dimissionari con apposita e democratica votazione che rimetta in competizione le persone e le loro idee.

Pertanto e aggiungo che sarebbe bene e lo dico a Franco, individuare delle persone nuove che siano agli antipodi da questa mentalità che di fatto si è dimostrata distruttiva in questi anni per il Poggio in quanto ha fatto che si che si eleggessero persone capaci per tante altre cose ma non idonei per gestire queste, mettendo in particolare risalto l'aspetto (mancante) democratico del vivere civile che più di una volta si è manifestato da parete di alcuni in questi anni, perchè poi è facile dire: chi governa si fa in quattro e gli altri criticano e basta , di fatto chi governa è come se si fosse autoeletto, un paradosso che non è neanche comico.


Per finire quindi ci vorrebbero elezioni subito per sostituire i 3 o 4 consiglieri dimissionari anche se l'assemblea è l'anno prossimo , questa regola dovrebbe esserci sempre.

Per Franco, Pasqualino Cabizza non era presente quando è stata redatta e presentata la variante, dovrebbe parlare chi è autore e chi ha sbagliato, ma secondo me è anche inutile e bisognerebbe guardare al futuro con nuove inizative a sostegno della Cooperativa.


ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Pasquale non puoi osservare una volta la forma e una volta la sostanza a tuo piacimento. A Poggio dei Pini non si è mai seguita la prassi di cooptare i primi dei non eletti e si sono spesso o sempre nominate persone che non si erano mai nemmeno candidate.
Non so se sia giusto o sbagliato, personalmente a me non piace, però è così che si è fatto. Probabilmente l'ipotetico primo dei non eletti alle elezioni dell'ultimo CdA meritava di subentrare al consigliere dimissionario in luogo del mai candidato Luca Madeddu, così come certamente Manuele che è stato superato di pochissimo nella votazione che ti ha visto prevalere meritava di essere il successivo "sostituto". In realtà però non si è mai fatto cosi, quindi Manuele è stato cooptato, non eletto.

Gli interessi del CdA a cui mi riferisco sono quelli che hanno portato il CdA stesso a opporsi con grande accanimento alla legittima richiesta dei soci di accedere agli atti. Quali sono questi interessi? e lo chiedi a me?? Nessuno qui li ha mai capiti e quel comportamento, così come altri, è apparso ai più ingiustificato.
Sappiamo solo che sono state commesse gravi irregolarità procedurali e amministrative, così riferisce anche la stampa e gli atti che sono stati pubblicati. Ammesso che si tratti di errori, ti fornisco subito un potenziale interesse caro Pasquale: nascondere o minimizzare i propri errori.

Non ci sono stati errori? Bene, allora hanno sbagliato:
- i sindaci
- la commissione urbanistica regionale
- il giudice
- il TAR
- 250 soci
- il nostro Statuto

francomagi ha detto...

Ciao Giacomo,
so benissimo che Pasqualino non era Consigliere al momento della sciagurata votazione sulla variante, ma in più occasioni ha affermato di esserne d'accordo nel merito e nel metodo, compreso il tentativo di lottizzare le pinete storiche di Pauli Ara e di Sa Birdiera.
Così come rimarrà negli annali la famosa affermazione sullo "yogurt scaduto", che Egli aveva fatto per tentare di convincere gli utenti del blog della validità del piano del 1970, clamorosamente smentita dalla decisione ufficiale della Regione, che sempre l'amico Pasquale si era impegnato a commentare non appena avesse avuto "qualcosa di scritto".
Ovviamente è seguito solo un silenzio assordante, mentre è del tutto evidente che tali affermazioni fossero destituite di ogni fondamento.
Ma posso già anticipare quale sarà la risposta del Cda in merito: un parere pro veritate di un legale, magari dal cognome altisonante, che affermerà che la Cooperativa ha ragione.
Un po come per la strada, ricordi: bitumare nel bosco è manutenzione ordinaria... AHAHAHAHAHAHAHA.
Ma i soci non hanno l'anello al naso, e sanno benissimo che un parere pro veritate è un parere di parte, l'avvocato difende sempre i suoi clienti.

Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Franco non approvo questo "stile" e non posso negare una certa delusione nel leggere il tuo intervento.
Oltre a trovarlo controproducente non penso che favorisca il dialogo in questo blog che, forse malamente, gestisco.
Dobbiamo a mio avviso imparare a stabilire il dialogo anche con chi ha detto o fatto qualcosa che non approviamo. Inoltre una persona come Pasquale si è sempre comportata con signorilità tale da non meritare questa violenza verbale. Interventi di questo tenore contribuiscono all'innalzamento dei muri divisori che danneggiano fortemente la nostra comunità.
Ti invito a riflettere e a fare un passo indietro.

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio,
sai benissimo che quando sbaglio non ho alcuna difficoltà a riconoscere gli errori, ma in questo caso proprio non Ti capisco.
Io non ho offeso nessuno, ma al contrario sovente vengo offeso, anche dall'amico Pasquale che Tu riferisci aver agito sempre con signorilità...
Ad esempio "Ma qualcuno mi deve spiegare come fa un poggino, che non ha niente da fare se non gironzolare e rompere".
Questa affermazione, fatta da Pasquale, certo non mi sembra signorile.
Ma intendo guardare al futuro, e sono convinto che questo blog - grazie a Te - stia continuando ad assolvere ad un ruolo fondamentale.
Ma è impensabile che non si possa sostenere la propria tesi senza essere tacciati di scorretti.
Io ho solo simpaticamente voluto mettere in evidenza quanto lontane dalla relatà fossero alcune affermazioni.
Al pari dei fallimenti, delle liquidazioni, degli speculatori etc...
Ma a proposito di insulti, vorrei anticiparTi una cosa: nel blog della Cooperativa, come ben saprai, sono stato violentemente offeso da un anonimo. Ho sporto querela e... sai il risultato?
L'amministratore del blog ha dichiarato che si è bruciato il disco rigido e che non è in grado di risalire al responsabile del messaggio diffamatorio.
E sai chi è il responsabile del sito della Cooperativa?
A breve, se lo riterrai opportuno, lo comunicherò agli utenti del blog.
Per il resto, credimi, intendevo solo con ironia far notare di quanto fossero destituite di fondamento alcune dichirazioni, al pari dei fallimenti, liquidazioni coatte etc...
Franco Magi

Giorgio Plazzotta ha detto...

Franco non volevo censurarti e non voglio limitare la critica semplicemente spero in un innalzamento del livello dallo sberleffo.
Per quanto riguarda l'anonimato mi sono ampiamente espresso. Nella nostra situazione è una scelta dannosa e irresponsabile che corrisponde a gettare una tanica di benzina sul fuoco.

Anonimo ha detto...

da silvio ceccarelli.

La pratica della cooptazione è sempre stata gestita in maniera, diciamo così,strana.

Quando un consigliere decadeva per aver superato le assenze consentite, era prassi corrente cooptarlo, in particolare se era un buon amico, uno che normalmente faceva solo atto di presenza e si limitava ad approvare tutto querllo che veniva messo in votazione.

Diversa la situazione se il consigliere era dimissionario.
Sicuramente se le dimissioni avvenivano dopo breve scadenza dalle ultime elezioni, si proponeva al primo dei non eletti e quindi, in caso di rifiuto, ai successivi di dare l'assenso alla cooptazione. Si teneva anche conto di quanti gradimenti aveva avuto nelle votazioni. Se però le dimissioni avvenivano un po lontano dalle ultime elezioni, oppure la lista evidenziava personaggi giudicati dal CDA di scarso affidamento, allora si procedeva diversamente.
Il presidente o un amministratore o un altro consigliere proponeva al CDA la cooptazione di una o piu persone , preventivamente consultate e che avevano data la loro disponibilità, valutando l'apporto di competenze e professionalità.

Ho utilizzato questo argomento per inserirmi nella discussione e anticiparvi che ho avuto notizia ufficiosa, ma certa, che sono stato condannato per l'offesa che i nostri amministratori hanno ravvisato nel volantino che era girato nel 2004 prima dell' assemblea del 4 dicembre che ha prolungato la vita della società al 2040, ma anche dopo che ben 13 consiglieri su 21 (fra cui presidente, vice presidenti e amministratori) avevano dato le dimissioni denunciando la "oggettiva impossibilità di poter lavorare in un clima di serenità e collaborazione a causa della intollerabile arroganza di alcuni consiglieri".
Il giudice, su richiesta del pubblico ministero ha seguito una procedura che gli ha consentito di emettere una sentenza di condanna senza neppure interpellarmi. Mi sarà comunque consentito di ricorrere entro i quindici giorni successivi alla notifica, per sostenere il mio diritto alla critica, motivare le mie ragioni. Naturalmente mi costerà denaro, mentre i nostri lo metteranno in carico al bilancio della Cooperativa. Dovrò altresì cercare persone di buona volontà che testimonino il clima di tensione che si era creato nel periodo precedente l'assemblea.

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