Il 19 ottobre scorso, tre giorni prima dell'importante anniversario dell'alluvione, il Consiglio Comunale di Capoterra ha tenuto, nella mattinata, una seduta aperta che, ovviamente, ha visto la partecipazione di pochissimi cittadini. Nonostante qualcuno si sia lamentato dell'orario inaccessibile, concordo con chi ha affermato che anche se l'incontro si fosse tenuto in serata, l'affluenza del pubblico sarebbe stata comunque assai ridotta. Oltre alla ben nota disaffezione dei cittadini per le iniziative che provengono dalle amministrazioni pubbliche (non solo quella capoterrese), c'è da considerare che il giorno dopo si sarebbe tenuto un importante incontro con la popolazione nella chiesa di Frutti d'Oro, a proposito del quale ho scritto il precedente post del blog.
Oggi abbiamo a disposizione il verbale (scarica) di questa riunione consiliare. E' un documento che non contiene nulla di eclatante, ma che comunque mi offre alcuni spunti di riflessione. Il verbale ci consente poi di conoscere meglio alcuni consiglieri che hanno minore visibilità, rispetto al Sindaco.
Giorgio Marongiu ha presentato una relazione del tutto simile a quella poi riproposta il giorno dopo nella chiesa di Frutti d'Oro. Il Sindaco e altri consiglieri ci tengono insistentemente a far sapere ai cittadini che erano tutti svegli alle 5 del mattino. Ma è davvero così importante? Quando avviene un disastro del genere, con 3 ore di pioggia incessante, tuoni, fulmini e acqua che arriva da tutte le parti, ben poco possono fare una o dieci persone che si attaccano al telefono. In quel momento doveva essersi attivato un Piano di Emergenza che non c'era. Un piano preciso, basato sull'intervento di persone e di mezzi. Si è detto che il piano non c'era perchè non esistono le linee guida della Regione ma si è anche detto che il Piano esisteva (non era vidimato). Mi sembra una contraddizione. Cicalò, responsabile della Protezione Civile Regionale, disse a Videolina che una ventina di comuni dispongono di questo piano, come hanno fatto senza le linee guida? Inoltre a Capoterra ci sono state alluvioni a go-go nel corso dell'ultimo decennio quindi le amministrazioni, innanzitutto quella comunale, dovevano essere sensibilizzate sulla esigenza di disporre di questo strumento. Si è scelto di puntare sul "io, speriamo che me la cavo", ma purtroppo è andata male e oggi ci si arrampica sugli specchi piuttosto che ammettere questa carenza o inadempienza che sia.
Tant'è vero che oggi si corre ai ripari, dopo tanta insistenza il Piano di Protezione Civile è stato varato dal Comune, anche senza le linee guida della Regione (ma ci sono quelle nazionali). Ci voleva una tragedia perchè ciò accadesse.
Abbastanza curioso, poi, che le caratteristiche presenti in questo Piano siano presentate come "novità" (ci sono delle novità .., altra novità è ..). Ma novità rispetto a che? Questo sarà, si spera, il primo Piano di Emergenza adottato dal Comune di Capoterra. Tutto è novità! Ma si gioca con le parole, e va bene giochiamo. Ma allora gioco anche io.
Marongiu ed altri consiglieri continuano a parlare di evento eccezionale e imprevedibile, puntando sull'innegabile record dei 450 mm in tre ore. Nessuno in Consiglio ricorda le tantissime volte che ci eravamo andati vicini.
Un elemento positivo di questi interventi è che nessuno, nemmeno Mallus, ha dichiarato che la diga di Poggio dei Pini sarebbe crollata, liquefatta o che avrebbe causato l'onda di piena devastante.
Non sono mancate però le castronerie. Lo strafalcione più divertente riguarda sempre il lago che sarebbe dotato di un "canale spalmatore" (forse era ora di colazione). Fanno invece meno ridere le solite inesattezze sulla diga (in terra) che avrebbe una "mezza paratia crollata". Penso che ormai sia una battaglia persa, dopo un anno di tentativi ci rinuncio. Ebbene si, ammettiamolo: la diga in terra ha un canale spalmatore con una saracinesca che si tira su è giù e ci sono anche le paratie. Non abbiamo perso un lago, ma un vero è proprio luna park.
Si afferma anche che la diga del lago piccolo sia crollata, mentre ha subito un cedimento parziale. Si dice poi una cosa vera, il centro storico di Capoterra ha registrato 450 mm. ma ha avuto meno danni: "questo significa che il centro storico ha retto l’epicentro del fenomeno, grazie agli imponenti lavori di messa in sicurezza e riordino idraulico".
Però le alluvioni del 1999 e del 2005 hanno coinvolto il bacino del S. Girolamo e Masoni Ollastu. Perchè non sono stati messi in sicurezza anche quei corsi d'acqua?
Tutto il discorso sulla mancanza di risorse è invece da me condiviso in pieno, così come l'azione di questa giunta e della giunta precedente volta ad arginare il dilagare della speculazione edilizia.
Altri stralci: "A Messina i quattrini sono arrivati subito, a Capoterra dopo un anno. Il Sindaco ricorda di avere tenuto una linea “morbida” e di moderazione per un anno. E di essersi deciso a parlare solo adesso per denunciare disorganizzazione e inefficienze da parte della Regione."
La domanda è: questa linea morbida ha premiato? Io credo di no.
"In tanti invece accusano il Comune, nascono comitati spontanei e accusano il Comune."
Questo tema è stato affrontato, purtroppo, anche dall'assessore Zaccheddu che ha dichiarato: "
le associazioni che si sono formate, sarebbero dovute essere più concilianti, non si può fare una associazione vedendo nell’Amministrazione la controparte incapace, noi non siamo la controparte di nessuno, abbiamo operato in una situazione di elevata criticità, per l’interesse dei cittadini e mai per il nostro interesse".
Veramente ho difficoltà a capire. Dopo un abbondante autoincensamento dei consiglieri comunali che si sarebbero prodigati in tutti i modi, dopo avere elogiato tutti i dipendenti comunali, i volontari etc. il fatto che gruppi di cittadini si riuniscano in associazione da fastidio. E' chiaro che Zaccheddu si riferisce all'Associazione 22 Ottobre, che non ha mai visto il Comune come una controparte e ha orientato la sua azione nei campi della divulgazione e nella pressione nei confronti soprattutto degli enti regionali. Certo ha stimolato anche il Comune a dotarsi si un Piano di Protezione Civile. Non si può certo dire che lo stile dell'associazione sia stato aggressivo, e chi va nel sito www.22ottobre.org può verificarlo. Ma allora cosa c'è che non va? Questa azione meriterebbe un caloroso elogio, invece della reazione infastidita di Zaccheddu.
Purtroppo in Italia fare politica significa soprattutto conquistare delle poltrone, anche quelle piccolissime di un assessorato comunale, e cercare di difenderle a tutti i costi. Si vedono fantasmi ovunque e chiunque si muova nella società viene visto come un potenziale nemico, se non si fa inglobare, uno che ti potrebbe soffiare la poltrona. E' un modo vecchio di fare politica, un basso profilo che porta a risultati scadenti, soprattutto per i cittadini. Questo intervento dell'assessore è la cosa più brutta che ho letto e rafforza la mia impressione negativa su questa giunta comunale.
"La stampa ha dipinto Capoterra come una comunità di lestofanti: certo dovunque ci sono le persone disoneste, ma la stragrande maggioranza dei Capoterresi sono persone oneste".
Questa visione fortunatamente è falsa e non corrisponde a quello che io ho letto sui giornali. Al contrario invece mi sembra di poter dire che la comunità capoterrese abbia imparato molto dall'alluvione, si è vivacizzata, ha trovato nuova energia propulsiva e una spinta verso l'avvicinamento di comunità che erano invece distanti anche a causa della sbagliata politica sociale del comune. Dopo avere alimentato le divisioni (divide et impera?) il Comune oggi critica chi si adopera per rafforzare questo processo di unificazione sociale e culturale di Capoterra. Imperdonabile.
Tra i tanti lavori eseguiti, molti dei quali non dal Comune, nella relazione si cerca di abbondare dichiarando attività assolutamente inesistenti: "la messa in sicurezza degli argini del fiume, a Frutti d’Oro e nella zona sportiva di Poggio dei Pini". Ovviamente quegli argini non sono stati messi assolutamente in sicurezza. Sono sicuri per portate (forse) di 200 mc/sec ma con valori superiori ci sarebbe una nuova esondazione. La sicurezza è un obiettivo ancora ben lungi da essere raggiunto. Parliamone quando ci sarà per davvero.
Vediamo gli altri consiglieri. Franco Magi, che i lettori del blog conoscono bene, se la prende con la protezione civile regionale: "la protezione civile deve essere civile e non composta di graduati" e con la Forestale "per non avere vigilato".
Franco Bayre parla di "un problema di una intera comunità", quell'"intera" viene ribadito più volte come forse a significare un qualcosa che ieri non era, una comunità che prima non era "intera" e oggi forse potrebbe esserlo. Anche la sua citazione “se vuoi andare veloce cammina da solo, se vuoi andare lontano unisciti ad altri” mette a nudo l'inadeguatezza della scelta isolazionista di questa giunta che si muove con scarsa capacità di unire e di parlare linguaggi differenti. Ovviamente Bayre è stato criticato da vari consiglieri per non essersi allineato con gli altri nel ripetere le solite frasi di circostanza.
Il consigliere Littarru afferma "si costruisce negli alvei dei fiumi, addirittura sono le normative che consentono l’insediamento delle popolazioni in quelle aree". Deve essere specificato che questo era vero negli anni 70 ma non certo recentemente, altrimenti si rischia di confondere la gente con informazioni distorte. Le normative esistono eccome, e da molti anni, diciamolo. Poi "richiama i principi costituzionali di solidarietà e sussidiarietà", ricordandomi quegli slogan spesso evocati nei comizi dalla "mia" sinistra. I cittadini di Pauliara non hanno visto molta sussidiarietà ne solidarietà in questo anno e nemmeno quelli di S. Girolamo con le loro strade disastrate e quelli di Frutti d'Oro con pozzanghere ormai più grandi del semiprosciugato lago di Poggio. Gli slogan che non hanno riscontro nell'azione reale io non li utilizzerei nemmeno nei comizi.
Tutti, ma veramente tutti, hanno poi ripetuto la frase "oggi la natura si è ripresa ciò che l’uomo le aveva sottratto", oppure "il fiume si è ripreso il suo spazio naturale". Ma allora decidiamoci, se il fiume si è ripreso il suo spazio questo evento non può essere cosi eccezionale e imprevedibile.
Il mio vecchio amico Leo Marrapese suggesirsce di rivolgere le critiche all'avaro governo nazionale e la giunta regionale. Poi però cita come esempio proprio il Ponte di Pauliara dicendo che "il milione di euro ancora non è stato speso. Figurarsi spenderne 35! ". Il milione di euro non è stato speso anche a causa della incapacità del Comune. E meno male che quei soldi non li hanno affidati a un ente che, nonostante la disponibilità di "tutto lo scibile umano", quel ponte non l'ha voluto realizzare.
Roberta Marcis sottolinea la disparità di trattamento tra gli alluvionati sardi e quelli di altre regioni e la scarsa consistemza femminile nel consiglio comunale. Con l'alluvione non c'entra molto ma una "smazzulata" ai colleghi maschi ci sta sempre bene.
Il consigliere Pillitu fa una affermazione criptica che sinceramente non riesco a decifrare "lo spirito della seduta del Consiglio è quello di commemorare i defunti, ma anche diriappropriarsi di un ruolo del quale il Comune è stato espropriato. Tutti hanno messo le mani sul territorio". Espropriato di che? Tutti chi? Il territorio di chi? Poi anche se lo spirito della seduta era quello di commemorare i defunti se la prende con Bayre per non essersi allineato al demagogico autoincensamento.
Ho apprezzato il tema di Mallus, orientato ad una visione del territorio non più incentrata nel "mito di una prosperità, di uno sviluppo economico basato sull’economia del mattone, del consumo del suolo, dello sfruttamento scriteriato delle nostre risorse ambientali". Sono tutti temi che porta avanti l'associazione impropriamente temuta dal suo vicino di casa e che anche io condivido ampiamente. In previsione futura "Il futuro Piano Urbanistico Comunale dovrà essere incentrato sui riscontri oggettivi tecnico scientifici dei geologi, degli agronomi, degli esperti dei beni Storici Artistici, secondo il principio del risparmio del suolo". Condivisibile.
Giannetto Soi se la suona e se la canta dicendo che "il buon governo che l’attuale amministrazione pone in essere è lampante, anche se qualcuno purtroppo questo non lo riconosce, è impensabile che qualche collega non voglia mai e poi mai riconoscere il buon lavoro che la coalizione di centro sinistra comunista e sardista sta realizzando nell’interesse della comunità capoterrese tutta".