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venerdì 6 febbraio 2009

Rimborsi a tempo di record, emergenza ritardi per le infrastrutture

Prosegue a ritmo serrato la procedura di rimborso dei danni subiti alle abitazioni dalle vittime dell'alluvione. In un incontro tenutosi a Frutti d'Oro giovedi scorso i rappresentanti del comitato tecnico, che ha fornito gratuitamente la consulenza necessaria alla preparazione delle pratiche di rimborso, hanno comunicato alcune utili informazioni. Il Comune di Capoterra avrebbe già esaminato circa la metà delle oltre 800 pratiche presentate. La mia impressione, seppur da non addetto ai lavori, è che l'azione di questi volontari, coordinati da Sonia Greco e Mariano Paolella, abbiano offerto ai numerosi cittadini colpiti da questo tragico evento, un supporto di grande livello non solo professionale, ma anche umano. Come sempre accade in situazioni drammatiche, i migliori esempi di solidarietà provengono da "comuni cittadini", seppur ampiamente qualificati. Senza il loro intervento le vittime maggiormente colpite avrebbero avuto un grattacapo in più a cui pensare e qualche centinaia di euro in meno a testa (300 mila euro il risparmio complessivo).
In seguito all'approvazione delle pratiche, i danneggiati potranno procedere alla realizzazione e alla successiva fatturazione dei lavori per i quali sarà approvato il rimborso.
Invito i nostri concittadini che hanno vissuto questa interessante esperienza di volontariato, sia a Frutti d'Oro che a Poggio, a condividerla con i lettori del blog, scrivendoci le loro impressioni.

Se la problematica "rimborsi" legata all'alluvione ha sempre viaggiato con una estrema rapidità, non si può dire lo stesso di altri importanti "fronti" della ricostruzione. Come già sottolineato da Rita Lai nell'articolo precedente, ci sono molte situazioni che sembrano segnare il passo, destando preoccupazione non solo in collina, ma anche tra i cittadini delle zone costiere.

La mappa dei danni ci mostra che le abitazioni maggiormente danneggiate si trovano presso la costa, mentre nelle lottizzazioni collinari troviamo maggiori danni alle infrastrutture. Un grosso problema sembra essere costituito dal fatto che i soldi per le infrastrutture sono ampiamente insufficienti. Non ha certamente aiutato la miseria di soli 7 milioni di euro elargita dal governo nazionale (100 milioni invece per un pò di cenere sulla città di Catania). Il rischio è che le infrastrutture restino allo stato attuale per chissà quanto tempo. L'unica opera certamente "coperta" è il futuro ponte che ricollegherà il rione Pauliara con il resto di Poggio dei Pini, ma per le altre (diga compresa) ... non si sa. Considerato che da queste opere dipenderà la qualità della vita di migliaia di residenti per i prossimi anni, forse sarà il caso che i cittadini stessi si interessino a quello che avviene con i soldi stanziati e spingano affinchè vengano reperiti ulteriori fondi.

Uno dei tanti ponticelli sottodimensionati che dovranno essere costruiti con criteri completamente differenti


Resta il fatto che a tre mesi e mezzo dal disastro la viabilità, la sicurezza, gli studi idrogeologici, le reti idriche e fognarie siano ancora disastrate.

Se è vero che alcune opere non possono essere realizzate in pochi mesi (es. ponti), è anche vero che permangono situazioni di pericolo per la mancanza di piccoli interventi di manutenzione e di messa in sicurezza (transenne, mega-pozzanghere, piccoli smottamenti etc.). Vogliamo assistere a qualche altro incidente prima di mettere quattro transenne? E per riprsitinare alcuni piccoli smottamenti ci vuole molto? L'imputato principale di queste accuse è sempre il solito: il famigerato Comune di Capoterra, quello che ha permesso le costruzioni nel letto del fiume e che oggi trascura gli sventurati che hanno acquistato quelle case.

Una sensazione sembra farsi strada sempre più nella gente che assiste a questo immobilismo che sa tanto di menefreghismo. "Siamo alle solite, il Comune di Capoterra non interviene nelle lottizzazioni che sono considerate territori di serie B". Le tasse, però, sono di serie A.

I cittadini di Frutti d'Oro conoscono bene lo speciale trattamento della Capoterra-madre-matrigna, in quanto abituati da tanti anni di emarginazione ed abbandono. La novità di quest'anno è costituita dall'ingresso, tra i cittadini di serie B, anche degli "aristocratici poggini", quelli che "facciamo tutto da soli". La retrocessione è un trauma e ciò spiega il fatto che non se ne siano ancora resi conto. Passa il tempo però ... e vedendo che le Beverly Hills cagliaritane sono state trasformate in un pantano maleodorante, forse la gente comincerà ad aprire gli occhi sulla realtà e a svegliarsi dalla catalessi ipnotica in cui quale sono stati abilmente inseriti dagli amministratori della Cooperativa degli ultimi 20 anni. Chiamate Giucas Casella, è venuto il momento di svegliarsi.
La mia speranza, da poggino-capoterrese-cagliaritano-sardo-italiano-europeo, e che questa disgrazia possa offrire a molti dei miei concittadini, un regalo di cui erano del tutto privi. L'umiltà con cui armarsi per ritornare velocemente agli splendori del passato. Torneremo in serie A? Ne sono convinto e, perchè non, questa volta, insieme agli altri capoterresi?

In questo clima di rabbia e di sospetto (ben lontana dalla "solidarietà" sbandierata a parole nei comizi elettorali di questi giorni) qualcuno ipotizza addiritttura che il Comune possa "dirottare" parte dei fondi destinati alle zone colpite dal nubifragio verso altre aree comunali.

Un altro fattore positivo è costituito, negli incontri tra le vittime di Frutti d'Oro, dall'assenza di recriminazioni nei confronti degli incolpevoli laghetti collinari. Ricordo che una significativa parte dello stesso uditorio aveva richiesto addirittura l'abbattimento della diga di Poggio dei Pini solamente due mesi prima. Ritengo che ciò dipenda dal fatto che la popolazione delle lottizzazioni costiere, correttamente informata anche grazie a questo nostro BLOG, ha capito che quelle dighe non rappresentano un pericolo per le loro abitazioni, ma una ricchezza per l'intero territorio, anche in termini di sicurezza e non solo di salvaguardia ambientale e paesaggistica.

Il problema della sicurezza avrà un ruolo centrale nelle attività che si svolgeranno da queste parti nei prossimi anni, perchè su una cosa sono tutti d'accordo: la gente ha diritto di vivere senza l'angoscia e la paura che sopravviene all'arrivo di ogni acquazzone.

E' probabile che uno degli elementi del piano di messa in sicurezza del territorio costiero sarà la delocalizzazione di un certo numero di edifici. In pratica una fascia di abitazioni sarà demolita per far posto alla canalizzazione del Rio. Se ne parlerà certamente nei prossimi mesi.

A Poggio dei Pini vi segnaliamo che sono FINALMENTE iniziati i lavori per la costruzione del guado richiesto anche da una delle due petizioni (la seconda, quella "inutile") di cittadini che sono giunte al Comune di Capoterra. I lavori sono a carico del Genio Civile come è già stato ricordato più volte nel blog. Il passaggio delle auto da questo guado consentirà di accorciare il percorso automobilistico tra le due zone di Poggio dei Pini di circa 4 km. Attendiamo con ansia anche notizie sulla sistemazione della strada sterrata che conduce al guado (da Tanca Irde ai campi sportivi) e il ripristino di un passaggio pedonale presso la Terrazza, utile in particolar modo per i ragazzi che prendono il bus.
Un'ultima cosa. Ieri ho ricevuto la prima bolletta dell'acqua post alluvione. L'acqua non è potabile, qualcuno mi può dire che cosa mi viene chiesto di pagare?

2 commenti:

max steri ha detto...

Ciao Giorgio... saluti a tutti... ma la bolletta post-alluvione è già targata abbanoa? Ho sentore che incomincino le rogne... la dittatura dell'acqua!

Luca Salvetti ha detto...

Ciao a tutti,
Ero presente anche io all'appuntamento e non posso che levarmi il cappello davanti all'operato volontario perfettamente eseguito dall'intero gruppo di professionisti, l'unico appunto che mi sento di muovere è sul fatto che l'incontro ha poi virato in un comizio elettorale del nostro vicino candidato. Per quanto io dissenta su alcune considerazioni fatte il giorno dall'aspirante consigliere, non posso far altro che dire grazie a tutti i ragazzi del gruppo tecnico.
Saluti Luca

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