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domenica 5 luglio 2009

Capire come funziona la macchina per cambiare direzione

Il nuovo CdA della Cooperativa è al lavoro per sbrogliare una matassa di notevoli proporzioni, resa ancora più complicata all'ultimo momento da alcune discutibili iniziative (reliquati e altre cessioni) prese dal CdA uscente pochi giorni prima della scadenza del mandato.

In linea generale, dato che i soci hanno scelto di cambiare, ci vorrà qualche tempo per comprendere il funzionamento di questa macchina che andava a tutta velocità verso il precipizio (basta guardare i bilanci) e correggere lentamente la direzione per dirigerla verso quegli obiettivi contenuti nei programmi di chi è stato scelto per guidarla lo scorso 20 giugno. Inoltre, anche se non sarà facile, è indispensabile interrompere non poche dinamiche negative che si erano incancrenite nel tempo, causando sprechi ed inefficenze. Portiamo tutti un di pazienza, Roma non fu costruita in un giorno.

Direi, anzi, non solo di portare pazienza ma, per quanto possibile, di approfittare di questo momento di "ricostruzione" per ritrovare quella voglia di fare e di partecipare che forse si era assopita in molti di noi. Non certo negli indomiti ragazzi del Grusap che, ormai si può dire "da generazioni", non hanno mai mollato. E neanche nei volontari della Biblioteca o della Parrocchia. Ma siamo sicuri che le potenzialità della comunità poggina non siano di gran lunga superiori? E' il momento di uscire dal guscio.

La Cooperativa e il nuovo CdA apriranno molti fronti di azione, e vi saranno progetti nei quali l'apporto di ciascuno di noi sarà determinante. Significherà, inutile negarlo, anche una concreta opportunità di risparmio, tantopiù indispensabile in questi tempi di vacche magrissime.
Io non credo che, come un anziano ex-amministratore affermò l'anno scorso in assemblea, la maggior parte dei soci desideri solo passeggiare con il cane e lasciar fare tutto a "quindici-eroici amministratori-quindici". Mi rendo conto che molti anni di silenzio e chiusura possono avere lasciato il segno come in quei rubinetti ossidati che non vogliono aprirsi.

Ci sono centinaia di soci che sono venuti a vivere qui nell'ultimo decennio e hanno conosciuto solo la Poggio dei muretti a secco e delle strutture che chiudevano: chiusi gli impianti sportivi, chiuse le piscine, chiuso il notiziario. Giocoforza il cambiamento si è portato dietro di se anche attriti e divisioni che è indispensabile superare. Non voglio fare demagogia. Superare le divisioni non significa far finta di non vedere, in nome del "volemose bene", certe storture che si sono verificate in passato. Significa guardare avanti, verso obiettivi più importanti, alcuni vicini e altri più in la nel tempo. Dobbiamo capire e decidere dove vogliamo andare e incamminarci in quella direzione.

Unirsi e lavorare insieme non deve significare dar vita a caotiche combriccole nel nome del "centu koncas, centu berrittas". Non è pensabile che si preferisca essere in 15 anzichè in 1000 solo perché è più semplice, o per altri oscuri motivi.
Devono formarsi gruppi di lavoro che intendono raggiungere obiettivi programmati e condivisi.
Vogliamo più verde? Progettiamo, programmiamo, prendiamo gli strumenti e realizziamo. Cosa altro vogliamo? Più informazione e trasparenza? Un bilancio in pareggio? Servizi funzionanti? Attività sportive e sociali? Ripristino del lago? C'è veramente tanto da fare, sono certo che tanti residenti possono dare una mano.

Coi miei colleghi del nuovo CdA cercheremo di riattivare quello spirito che favorisce la partecipazione. Sarà ovviamente tutto inutile se voi non parteciperete.
Attenzione però, non è un gioco di società. La posta in palio è il futuro del luogo che abbiamo scelto per vivere e per far crescere i nostri figli.

Un primo gruppo di lavoro si è formato nel settore dell'informazione e comunicazione telematica.
Rinnovo l'invito a tutti coloro che fossero interessati a questo tema. Mi piacerebbe che del team facessero parte anche un paio di giovani (veri). A loro questo luogo non offre molto e sono certo che potrebbero fare una esperienza molto interessante anche per il loro futuro.

11 commenti:

Roberto ha detto...

Bene, aspettiamo un input per un incontro a tema. Creare le condizioni per la (ri)nascita di una vita sociale a Poggio è secondo me uno dei punti più qualificanti del vostro programma. In questo ambito il ritorno di attività sportive qualificate e alla portata di tutti mi sembra assolutamente essenziale. Potremmo perderci nella memoria dei fasti perduti ma non è il caso. Non voglio - per ora - avvitarmi in polemiche inutili e pretestuose. Guardiamo avanti.
Due strade, secondo me, sono percorribili:
1) ricreare un Gruppo Sportivo come fu in passato che piano piano ricostruisca settori (calcio, pallavolo, basket, oltre al sopravvissuto tennis) in una gestione economica unitaria che curi le spese ordinarie e la manutenzione ordinaria, sotto il controllo della Coop che garantirà la manutenzione straordinaria
2) creare un consorzio di Società già esistenti nel territorio di Capoterra che siano disponibili ad operare a Poggio (questa "federazione" di società avrebbe il vantaggio di operare con maggiore rapidità e minore improvvisazione: siamo già a luglio e comincia ad essere tardi per pianificare qualcosa sin da settembre di quest'anno).
In un caso e nell'altro la chiave del successo è l'individuazione di dirigenti, parola altisonante per identificare delle persone un po' fissate disposte a sacrificare il loro tempo e mettere a disposizione la loro competenza per fare quel milione di azioni necessarie: creare una squadra, preparare un campionato, costruire vittorie, gestire sconfitte, educare ragazzi, trovare sponsor, fare decine di file alla posta, frequentare le federazioni sportive, scegliere allenatori capaci, vigilare sulla correttezza dei comportamenti, trovare sponsors, incontrare genitori, discutere con assessori comunali e provinciali, comprare magliette, palloni, reti, mantenere gli ambienti puliti, accorgersi delle difficoltà di un/a ragazzo/a, far fare le visite mediche, rendersi conto per tempo che i soldi non bastano, darsi da fare per trovarne altri, spesso e volentieri metterceli di tasca, rispondere alle immancabili critiche, coinvolgere, coinvolgere, coinvolgere... Uomini e Donne di sport, insomma...
La Club House dovrebbe diventare un punto di incontro per tutti. Una tessera gratuita (che beninteso GRATUITA NON E') per tutti i poggini, a ben vedere assolutamente di fatto GIA' AMPIAMENTE SOCI del centro sportivo qualunque esso sia.
E' necessario che Poggio abbia la sua agorà. Questa non può essere il bar, con tutto il rispetto, e neanche l'area del centro commerciale. Purtroppo in passato le scelte iniziali di localizzazione delle strutture comunitarie non hanno aiutato a creare atmosfera sociale (le scuole decentrate, la chiesa pure, la zona sportiva anche). Per cui le persone non si incontrano se non fugacemente, non si discute non si partecipa..
Una zona sportiva concepita in modo nuovo può essere una opportunità (fiumi permettendo).
Uff, ho parlato troppo, molti cari saluti

roberto montisci

Anonimo ha detto...

Il disastro dell'anno scorso e gli ultimi lavori per il rifacimento delle fognature hanno desertificato alcune aree del nostro territorio. Il verde di Poggio è un po' a macchia di leopardo e guardandolo da alcuni punti non è un belvedere.Capisco che ci sono per ora cose più importanti da risolvere e bisogna dare la priorità a quelle più urgenti,ma si dovrebbe cominciare a pensare di istituire qualche giornata dedicata al verde.(al nostro verde)Non ora naturalmente,perchè con il caldo e la mancanza di pioggia le piantine non ce la farebbero a sopravvivere
Il periodo migliore credo sia prima dell'inverno,nel frattempo bisognerebbe contattare la forestale e chiedere se possono donarci (se la hanno disponibili)
alcune essenze autoctone.
Ci vorrà qualche anno,ma credo che con l'acqua e tanta buona volontà riusciremo a riportare Poggio a quel paradiso verde che molti di noi ricordano.
Saluti a tutti
Nando Ragni

giacomo ha detto...

Ricordiamoci anche che al Poggio c'era anche la pallavolo e qualche briciola di atletica leggera che tra le altre cose è la regina e la base dello sport e che è stata abbandonata un pò da tutti, entrambe le attività avevano subito i danni creati dalla poggio sport.

ciao Giacomo

giacomo ha detto...

Ciao, con molta probabilità si sta per creare una strada di fatto nella pineta fianco lago grande, nell'unico posto selvaggio del comprensorio dei due laghi, questo perchè non si è avuta la pazienza di studiare una alternativa valida per il passaggio della condotta di abbanoa, chi ha preso questa decisione purtroppo è semplicemente un imbecille o meglio un gruppo di imbecilli che purtroppo non hanno compreso la stupidata che si stava facendo, detto questo quello che chiedo a questo nuovo cda è di ridelimitare il passaggio a lavori finiti restringendolo a circa un metro di larghezza con l'ausilio di grossi massi in maniera tale che la natura provveda a ripristinare il luogo, un luogo molto delicato naturalisticamente parlando, e sopratutto per evitare che questa strada aperta per lavori non diventi una strada in via definitiva come da qualche altro simpaticone era stato proposto.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo quando parli di strada intendi una via in cui passano le automobili?

giacomo ha detto...

Ciao, diciamo che entreranno dei mezzi meccanici e faranno un passaggio di circa 3 metri e mezzo di larghezza, il tutto sradicando alberi e di fatto facendo una potenziale strada , è per questo che chiedo espressamente qui su questo blog che si provveda subito a ridare protezione a quel posto che è l'unico ormai rimasto selvaggio , un azione semplice e immediata di ripristino del luogo ridando le giuste dimensioni di larghezza e risistemando anche i pini che verranno distrutti e tutte le altre piante che dei barbari hanno deciso di distruggere.

ciao giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Per completezza di informazione si dovrebbe aggiungere che in quella sede passerà la condotta idrica che servirà il rione di Pauliara e che questa decisione è stata presa da Abbanoa per evitare che la condotta attraversasse il Rio S. Girolamo. Anche io ho storto il naso all'idea che alcuni alberi dovranno essere abbattuti, ma purtroppo pare che la posa della condotta non possa essere effettuata con zappa e pala e un escavatore per lavorare necessita di un minimo di spazio.
Quel sentiero single trek l'ho fatto migliaia di volte e anche io l'avrei voluto mantenere cosi com'è.
E' pero' innegabile che quel sentiero ha assunto una funzione differente da quando è crollato il ponte. Difatti la comunicazione pedonale tra Pauliara e il centro Commerciale oggi e anche in futuro passerà proprio da li. Ricordo che il nuovo ponte non verrà costruito nella posizione in cui si trovava il vecchio, quindi anche in futuro l'importanza di questo sentiero sarà elevata. Forse non è un male che, avendo una larghezza superiore, possa consentire un passaggio più agevole per esempio a un passeggino o a una sedia a rotelle. C'è poi anche l'aspetto legato all'antincendio. Una cosa certa è che in quel sentiero, una volta allargato dai lavori per la posa della conduttura, non passerà alcuna automobile.
Giacomo per quei 20 alberi persi ne pianteremo 2000 da qualche altra parte.

giacomo ha detto...

Giorgio a parte il il sentiero singol trekke, quel lato del lago è ormai rimasto l'unico posto dove nidificano diverse specie , questo è il problemone, poi c'erano forse delle alternative e comunque non sono state ben studiate, non è che siccome l'ha detto abbanoa la cosa sia giusta, sappiamo le cacchiate che sta facendo in mezza sardegna l'unico e incontrastato monopolizzatore dell'acqua potabile sardo, comunhque a voi spetta il compito di rimettere a posto quella zona che dovrà ritornare com'era prima, anche perchè di posti dove passeggiare è pieno in tutte le altre sponde, della serie un pò di spazio per gli umani e un pò di spazio per le bestie, altrimenti poi gli umani rimangono soli e non si possono godere le bestie, neanche con i sentieri singol trekke elementare watson!!, d'altronde ci dovrebbero essere zone a tutela integrale, zone a tuela mista e zone fruibili con panchine e altre cose, non mi sembra sia il caso trasformare tutti i posti in sentieri decespugliati ...ahahahaha..ciao.

giacomo ha detto...

ciao, vorrei dare un consiglio al nuovo CDA al riguardo del cosi detto " Verde ", la mia è una critica costruttiva per cui non prendetevela troppo e se vorrete ne prenderete spunto .

Inizio con il dire che questa storia del verde o meglio di considerarlo tale è roba vecchia, verde, aree verdi o verde attrezzato, unica cosa e unica visione, alberi potati, alberi levati, erbe decespugliate etc etc. il tutto per vari motivi buoni e meno buoni, infatti dietro queste azioni, come meno buono c'è sempre stato il far vedere che " stiamo lavorando - un pò di legna per qualche amico - azioni senza un minimo di ragionamento che poi si trasformano in veri e propri danni al patrimonio ambientale ".

L'ambiente è e dovrebbe essere il tema e sopratutto il settore primario, il verde ne dovrebbe far parte assieme ad altri settori, al Poggio bisognerebbe invertire la rotta da sempre perpetrata da chi aveva una visione miope e limitata, questo se si vuole, in armonia e senza guardare all'ambiente con una visione egoistica e al solo scopo di servire l'uomo, si ha infatti bisogno di preservare anche dei piccoli ecosistemi esistenti tra le abitazioni , dove esistono , vivono e nidificano diverse specie sia animali che anche vegetali, con questa visione delle cose si potrebbe e si dovrebbe bilanciare l'opera di antropizzazione del luogo che purtroppo ad oggi e per mancanza di prese di posizione è andata soltanto verso una direzione data anche dagli eventi dovuti per via della lotizzazione e di tutti i servizi, ci sarebbe secondo me da pianificare subito una mappa che tenga presente di quanto detto, in maniera tale da avere delle aree per il verde pubblico, per il verde attrezzato, per una via di mezzo e infine per la tutela di certe aree che sono di rilevante importanza dal punto di vista naturalistico, uno studio di questo genere che non è poi neanche così difficile, e che di certo non inzia con il voler tagliare ma bensì con il voler piantare e tuelare, arricchirebbe e valorizzerebbe tutta la zona e migliorerebbe anche lo standard di vita degli esseri umani tutti.

ciao Giacomo

Giorgio Plazzotta ha detto...

Giacomo i tuoi spunti sono benvenuti e lo saranno anche le critiche.
Sinceramente disapprovo pero' quando utilizzi termini come "imbecilli" o "stupidi" nei confronti di chiunque, anche quando sarebbero meritati.
Mi sembra che te la prendi molto con i vari enti che stanno operando nel ripristino della situazione post alluvione ma talvolta le tue critiche mi sembrano più che altro invettive. Non avendo chiara conoscenza dei riferimenti normativi sarebbe sempre meglio esprimere impressioni o dubbi e non scagliarsi cosi alla cieca. Il rischio è di colpire a casaccio anche chi non se lo merita e, in generale, di remare contro l'azione di rinnovamento che alcuni vogliono portare avanti.

giacomo ha detto...

ciao, le mie " invettive " sono il frutto di quello che penso e che quello che vedo, e quindi penso e spero di ripoterlo scrivere ogni qual volta si ripresenterà il motivo che io riterrò valido.

Comunque visto che si parla di enti, colgo l'occasione per fare un breve riassunto di quanto successo.

1) lago invaso dalle sabbie , togliendo i due mesi successivi all'alluvione diciamo che ne sono passati 7, cosa dire, di certo non bravi, anche perchè la presenza delle sabbie metterebbe a repentaglio l'incolumità della diga stessa ( appena rifatta ) qualora arrivasse un altra pioggia, e siccome il clima è quello che è e senza incolpare nessuno dirò che bisognerebbe correre con motivazioni di urgenza.

2) fognature: 6 mesi per iniziare i lavori, inquinamento di tutto l'alveo e falde compromesse per anni.

3) forse 10 mesi per rimettere in sesto il rio a monte delle dighe, ancora oggi nulla si è fatto, situazione di rischio altissimo, senza pensare che lo era da decenni.



4) assenza di un piano di riforestazione per proteggere i versanti che interessano il rio.

5) Assenza l'anno scorso della possibilità di utlizzo dei mezzi aerei se non dopo le 10 del mattino, risultato: incendio vastissimo e impiego di circa 6 mezzi aerei, dilavamento di alcuni versanti prospicienti il rio, colpevoli? incendiari e enti preposti.

6) passaggio della condotta in un area delicata, assenza di uno studio che prevedesse delle alternative, forse meno costose e sicuramente meno impattanti.


Ora non me ne ricordo altre, questo riassunto è frutto della realtà dei fatti, e non certo delle mie invettive, che poi ci sia qualche imbecille che probabilmente è al comando di qualche ente, mi sembra che non siano dubbi, e probabilmente non ha i meriti per occupare posizioni di comando.

viva la critica e non cadere nel gia visto Giorgio.

Per quanto riguarda l'ambiente la mia era un critica costruttiva che non farò mai mancare qualsiasi persona ci sia al cda, e comunque senza invettive e giusto per portare una collaborazione al riguardo, sempre che la si voglia.

Io sappi che non difendo nessuna casta e nessun partito, e se negli enti ci sono delle pecche o degli incapaci è compito dei cittadini criticare anche in maniera aspra, stando semnre all'interno della verità dei fatti.

ciao Giacomo

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