Questo Blog è stato creato per scambiare informazioni, idee, proposte e materiali tra residenti del comune di Capoterra. Si invitano i lettori a firmare i propri commenti o articoli con nome e cognome. Potete inviare i vostri articoli al seguente indirizzo: giorgio.plazzotta@gmail.com
domenica 27 settembre 2009
Al via il nuovo Portale di Poggio dei Pini
Proposta di legge per la messa in sicurezza del territorio
PROPOSTA DI LEGGE N. 6 presentata dai Consiglieri regionali ESPA - SANNA Gian Valerio - PORCU il 2 aprile 2009
Interventi strutturali per la messa in sicurezza dell'area interessata dagli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra
RELAZIONE DEI PROPONENTI
La presente proposta di legge intende colmare un vuoto normativo in materia di urgenti interventi strutturali per la messa in sicurezza delle aree interessate agli eventi alluvionali nel Comune di Capoterra.
In questo momento, dopo l'immediata azione pubblica di ristoro dei danni subiti dai privati, bonifica e primo ripristino delle aree interessate, rimane estremamente urgente la definitiva messa in sicurezza del bacino idreogeologico del Rio San Girolamo onde poter dare nuova serenità, oggi mancante, alla popolazione del territorio a rischio che si può stimare intorno alle 20.000 persone.
Capoterra è un territorio che, in particolare negli ultimi 50 anni, ha visto fenomeni di vasta antropizzazione: ricordiamo un solo dato significativo, la superficie occupata dall'edificato interno del bacino del Rio San Girolamo è passata da 10,29 ettari del 1960 a 278,22 del 2006 con un aumento di più del 2.500 per cento in così pochi anni.
Oggi si manifesta la necessità di dare seguito con estrema urgenza, sulla base degli studi nel frattempo portati avanti dalle strutture della Regione e in corso di realizzazione, a tutti quegli interventi di messa in sicurezza di lungo periodo, di sistemazione idraulica ed idrogeologica dell'area che resta, sotto il profilo generale, ancora vulnerabile ed a rischio. Manca, peraltro, un piano di protezione civile in grado di riportare le popolazioni insediate a livelli accettabili di qualità della vita in rapporto al rischio.
L'articolo 2 prevede a tal fine la redazione di un Piano straordinario di interventi infrastrutturali in grado di risolvere in via definitiva, e per le condizioni oggettive dei luoghi, le condizioni di rischio mediante la previsione di opere idrauliche, urbanistiche ed architettoniche adeguate. In particolare, per ridare sicurezza e serenità alla vita quotidiana della popolazione sono previsti, al comma 3 dell'articolo 2, interventi di informazione costante, attraverso tecnologie che prevedano l'uso della messaggistica istantanea (sms) e tutti i sistemi atti a tenere aggiornati i cittadini dell'evoluzione degli eventi climatici considerati a rischio.
L'articolo 3 prevede, infine, una dotazione finanziaria straordinaria al Comune di Capoterra per il ripristino ambientale, le opere viarie ed i servizi generali necessari alla ricostruzione urbanistica degli insediamenti investiti dall'alluvione e densamente abitati, comprese le infrastrutture dei condomini delle località colpite, danneggiate non solo dall'alluvione, ma anche dall'uso necessario dei mezzi pesanti di soccorso. Propone inoltre la costituzione del "Parco fluviale San Girolamo" al fine di ridare vivibilità al territorio e agli di una zona così duramente colpita.
Le procedure previste nella presente proposta di legge sono in gran parte in capo al commissario delegato per l'alluvione e vengono approvate dall'Autorità di bacino regionale.
TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1 Finalità e oggetto della legge
1. La Regione Sardegna, per far fronte all'evento eccezionale del 22 ottobre 2008 che ha interessato il territorio di Capoterra, predispone un Piano straordinario di interventi, nelle aree ricadenti nel bacino idrografico del Rio San Girolamo, in cui sono ricompresi interventi di messa in sicurezza, sistemazione e riassetto idrogeologico ed interventi di edilizia residenziale per le abitazioni da delocalizzare. Predispone, altresì, un piano di protezione civile per l'intero territorio del Comune di Capoterra, che individua le modalità di allarme ed evacuazione della popolazione nei casi di situazioni di emergenza.
Art. 2 Natura degli interventi
1. Il Piano straordinario di interventi predisposto dal Commissario delegato per l'alluvione sulla base degli studi già a disposizione dell'Amministrazione regionale e di quelli in via di acquisizione, avviati dopo l'evento del 22 ottobre 2008, è approvato dal Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino unico regionale e prevede gli interventi in deroga alle norme vigenti.
2. Il Piano straordinario individua gli interventi di riassetto idrogeologico e le abitazioni ricadenti in aree a rischio per cui si rende necessaria l'eventuale delocalizzazione. Gli interventi di riassetto idrogeologico ricompresi nel Piano sono approvati e realizzati con procedure di urgenza. Per la delocalizzazione delle abitazioni la Regione, anche attraverso il recupero di risorse finanziarie nazionali e comunitarie, si fa carico del 100 per cento degli oneri incidenti sui privati.
3. Il Servizio di Protezione Civile entro un mese dalla entrata in vigore della presente legge predispone il Piano di protezione civile per il Comune di Capoterra che è approvato dalla Giunta regionale. Il Piano deve prevedere, individuando forme di coordinamento tra i livelli istituzionali preposti alla protezione civile, le modalità:a) di informazione, prevenzione e formazione della popolazione;b) di allarme anche attraverso l'utilizzo di tecnologie avanzate comprensive di adeguati sistemi di messaggistica istantanea e di allertamento;c) di intervento per l'evacuazione preventiva della popolazione in caso di previsione di situazioni di emergenza, in particolare legate a eventi meteorologici e idrogeologici di rilevante problematicità.
Art. 3 Contributo straordinario al Comune di Capoterra - Costituzione del Parco fluviale San Girolamo
1. Al Comune di Capoterra è concesso un contributo straordinario di euro 10.000.000 per le opere di ripristino ambientale, della viabilità e infrastrutturali site nel territorio comunale anche all'interno delle pertinenze comuni condominiali private delle località e frazioni di Frutti d'oro, Rio San Girolamo e Poggio dei Pini e per promuovere e costituire il "Parco fluviale San Girolamo", anche attraverso modalità partecipative di coinvolgimento diretto della popolazione e delle associazioni di cittadini e del territorio formalmente costituite.
Art. 4 Norma finanziaria
1. Le spese previste per l'attuazione della presente legge sono valutate in euro 40.000.000 per l'anno 2009.
2. Alla relativa spesa iscritta nel bilancio della Regione per l'anno 2009 si fa fronte con quota parte delle entrate proprie della Regione di cui al titolo III dello Statuto speciale per la Sardegna.
Art. 5Entrata in vigore
1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna.
venerdì 25 settembre 2009
Canone di depurazione - ulteriori sviluppi
Di incaricare gli uffici Servizi Tecnologici , Tributi e finanziario ,ognuno per la parte di propria competenza, di adottare gli atti amministrativi esecutivi di tale direttiva;".
E’ noto che dal 22 ottobre 2008 fino a qualche mese fa, sia nella intera lottizzazione Poggio dei Pini, sia in quella di Residenza del Poggio, ma anche in alcune delle lottizzazione costiere, il servizio di depurazione di fatto non è stato erogato, a causa della mancanza di condotte e collettori fognari e della distruzione degli impianti di pompaggio che consentivano il rilancio dei reflui verso il depuratore di Macchiareddu.
Da ciò ne consegue che il canone dovuto al comune per il 2008, tramite la ditta incaricata della riscossioni (CENSUM S.r.l.) dovrebbe essere quanto meno ricalcolato detraendo la quota relativa ai mesi in cui il servizio non esisteva. Lo stesso discorso vale anche per il canone del 2009, che saremo chiamati a pagare nel 2010.
Sull’argomento esiste una sentenza della Corte Costituzionale (n.335 del 10.10.2008) per un caso simile, la sentenza giudica illegittima la norma che obbliga al pagamento del canone delle acque reflue anche in assenza di depurazione, per guasto o insussistenza anche temporanea della rete fognaria. Il testo riassunto della sentenza è il seguente:
“La Corte Costituzionale riuniti i giudizi, 1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 14, comma 1, legge 5 gennaio 1994, n. 36 (Disposizioni in materia di risorse idriche), sia nel testo originario, sia nel testo modificato dall’art. 28 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi»;2) dichiara, ai sensi dell’art. 27 della legge 11 marzo 1953, n. 87, l’illegittimità costituzionale dell’art. 155, comma 1, primo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), nella parte in cui prevede che la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione è dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui manchino impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi».
Per chi volesse informarsi meglio questo è il link al testo integrale della Sentenza: http://www.giurcost.org/decisioni/2008/0335s-08.html
Suggeriamo quindi, a tutti i residenti, sia quelli che devono ancora pagare, sia quelli che hanno già provveduto al pagamento dell’intero canone di inviare una lettera raccomandata alla CENSUM S.r.l ed al comune, sul fac-simile di quella allegata (scarica file). In questo modo potranno chiedere il ricalcolo del canone del 2008 e diffidare il comune che per l’anno 2009 non emetta fatture con importi “sbagliati”.
giovedì 24 settembre 2009
Canone acque reflue: si può chiedere il rimborso al Comune
Con la sentenza della Corte Costituzionale 335/2008, il Giudice delle Leggi ha sancito il principio in base al quale non può essere richiesta la tariffa di depurazione fognaria ai cittadini che non usufruiscono del servizio quando questo è assente o inattivo.
Con riferimento alle fatturazioni per i servizi di fognatura e depurazione successivi agli eventi alluvionali del 22 ottobre 2008 e, della sentenza della Corte costituzionale n335/2008, dobbiamo preliminarmente costatare che l’importo richiesto assume la veste di tariffa e non di tassa. Il sistema tariffario, che compare sul sito del Comune di Capoterra, prevede due voci la cui somma determina il totale da corrispondere al gestore del servizio di depurazione.
Esso è cosi composto:
tariffe fogna e depurazione (deliberazione n. 153 del 16/07/2003)
- a) Servizio fognatura:- tariffa base € 0,10531 per mc.;
- b) Servizio depurazione:- tariffa base € 0,30986 per mc.;
In base alla sentenza suddetta, entrambe le voci che determinano il “quantum” da pagare, servizio fognatura, servizio depurazione, dovrebbero concorrere a quantificare il totale del rimborso.
Gennaio 2009 - Le fognature di Poggio riversano i liquami nel Rio S. Girolamo
Difatti, la norma censurata, “imponendo l’obbligo di pagamento in mancanza della controprestazione, prescinde dalla natura di corrispettivo contrattuale della quota e, pertanto, si pone ingiustificatamente in contrasto con la ratio del sistema della legge n. 36 del 1994 che, come si è visto, è invece fondata sull’esistenza di un sinallagma che correla il pagamento della tariffa stessa alla fruizione del servizio, per tutte le quote componenti la tariffa del servizio idrico integrato, ivi compresa la quota di tariffa riferita al servizio di depurazione”. ”Neppure potrebbe opporsi”- soggiunge la Corte costituzionale – “che la denunciata irragionevolezza non sussiste in considerazione di un’adombrata natura di prelievo tributario della quota tariffaria riferita al servizio di depurazione. L’unitarietà della tariffa impedisce, infatti, di ritenere che le sue singole componenti abbiano natura non omogenea, e, conseguentemente, che anche solo una di esse, a differenza delle altre, non abbia natura contrattuale”.
Questo significa che il rapporto tra il contribuente, destinatario del servizio, e l’ente erogatore del servizio e di tipo contrattuale e in mancanza della causa giustificativa del pagamento (la depurazione delle acque reflue) sussistono i requisiti di cui all’art 2033 del codice civile che vuole che a fronte di pagamenti non dovuti si abbia diritto alla restituzione di quanto versato.
Subito dopo la pubblicazione della sentenza, i gestori del servizio idrico integrato, si trovavano a dover sacrificare circa 350 milioni di euro l’anno più le somme pregresse per un ammontare complessivo di circa 3.2 miliardi di euro. Al fine di “porre riparo” in qualche modo al pronunciamento del Giudice delle Leggi, si è tentato inizialmente di limitare le perdite attraverso un aumento delle tariffe poiché il legislatore mostrava serie difficoltà nel trovare una soluzione capace di rimediare a una perdita così consistente.
Naturalmente l’abile legislatore è riuscito in qualche modo a limitare gli effetti della sentenza.
Con la Legge 27 febbraio 2009, n. 13 sembrerebbe che il legislatore abbia posto un limite al totale delle restituzioni dovute. La Legge n. 13 del 27 febbraio 2009, prevede che i clienti allacciati alla rete fognaria, ma con scarico non depurato, possano avere una tariffa di depurazione diversa dai clienti con scarico depurato. La competenza a determinare le tariffe di depurazione, sia per il periodo passato, sia per il periodo futuro, per gli utenti non depurati, è stata demandata dalla succitata legge 13 alle Agenzie di ATO, che devono ottemperare entro giugno 2009.
Tale tariffa dovrà tener conto dei costi già sostenuti per progettazione e parziale realizzazione degli interventi volti alla depurazione degli scarichi. Infatti, seguendo il disposto dell’art. 8sexies, il legislatore ha ridefinito il concetto di servizio di depurazione comprendendo in esso “i costi di progettazione e di realizzazione o completamento degli impianti di depurazione e connessi investimenti”, i quali sono assunti a “componenti vincolati della tariffa del servizio idrico integrato”, che, per effetto della nuova legge, concorreranno alla determinazione del corrispettivo dovuto dall’utente. Infatti, ai sensi del primo comma, secondo periodo, dell’art. 8sexies, tale componente è dovuta.“nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, a decorrere dall’avvio delle procedure di affidamento delle prestazioni di progettazione o di completamento delle opere necessarie all’attivazione del servizio di depurazione, purché alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati”.
Questo significa che secondo il legislatore i costi relativi alla progettazione e realizzazione sono comunque a carico dei contribuenti i quali concorrono attraverso il pagamento della quota tariffa “servizio di depurazione” che deve essere comunque pagata.
Obbligato alla restituzione della parte rimanente è il Comune che ha percepito le somme non dovute, in quanto la ripetizione dell’indebito oggettivo rappresenta un’azione restitutoria (e non risarcitoria) a carattere generale, che è circoscritta tra il solvens e il destinatario del pagamento (Cass.civ, sent. n. 5926/1995).
Non vorrei sbagliare ma dubito che il comune adotti un provvedimento in autotutela e restituisca le somme non dovute. Il cittadino dovrà presentare personalmente istanza di autotutela chiedendo il rimborso delle somme versate e non dovute. Inutile dire che il medesimo discorso vale anche per le tariffe relative ai consumi idrici ai quali è stata applicata la regolare tariffa sebbene le ordinanze sindacali ne abbiano limitato l’utilizzo.
Io ho preparato una bozza di massima ma ho bisogno di sapere, per perfezionarla, se il servizio fognatura del comune di Capoterra è gestito dal comune o da Abbanoa. Purtroppo nel sito non ho trovato nulla a riguardo. Questo per capire se l’esenzione riguarderà solo una delle voci della tariffa o entrambe.
Chi trovasse qualche notizia utile può inviarmi una mail al seguente indirizzo mail: lucamadeddu@yahoo.it
Proliferano i tralicci
La simulazione del nuovo impianto, sul nuovo sito è visibile nelle fotografie allegate.
Al riguardo si ricorda che i Soci, con apposito referendum, avevano manifestato a stragrande maggioranza la volontà di allontanare tutte le antenne televisive e non il loro trasferimento su altre aree della Soc. Poggio dei Pini.
Per le ragioni indicate ma soprattutto per il disprezzo nel quale è stato tenuto il risultato referendario, e pertanto la volontà dei Soci, invito tutti ad attivarsi con una lettera di protesta da indirizzare all’attuale Consiglio di Amministrazione contenente l’invito a soprassedere dall’attuare il progetto indicato in attesa che venga indetto un nuovo referendum per verificare quale possa essere la volontà dei Soci residenti ed in particolar modo di quelli del quartiere di Pauli Ara immediatamente interessati sia per l’aspetto visivo (Valutazione di impatto ambientale) sia per quello delle radiofrequenze gravanti sul quartiere. E’ intuitivo che la Società, per questo ritardo richiesto, subirà un danno economico irrilevante data la esiguità del canone ipotizzato il cui importo, neppure quello minimo, risulta fissato dal CdA. nella delibera richiamata. Questa carenza dovrebbe indurre l’attuale CdA a procrastinare la nuova installazione anche in considerazione che la collina di Birdiera risulta tutt’ora ingombra, pare immotivatamente, della postazione televisiva.
Socio Giampaolo Lai – telefono 725302
Chiedo anche la collaborazione di altri Soci con cui attivare altre iniziative per impedire questo ulteriore schiaffo in nostro danno. E ciò in quanto vi sarebbero altri atti adottati dal CdA cessato che meriterebbero conoscenza da parte di tutti.
Inquinatore seriale
Silvio Ceccarelli
martedì 15 settembre 2009
L'Associazione 22 Ottobre scrive al Sindaco di Capoterra
Una delle tante piene di media intensità sfiora il vecchio ponte sulla Sulcitana (Pasqua 2009). Il territorio è a forte rischio iderodologico e privo di un valido piano di emergenza comunale.
sabato 12 settembre 2009
Tutte le strade .... meno una
Oggi vorrei parlare di viabilità, ed in particolare di viabilità comunale.
Le strade non comunali, la strada Statale 195 "Sulcitana" e la provinciale Capoterra-Maddalena, sono state prontamente ripristinate, seppure con le medesime caratteristiche di inadeguatezza idralulica che presentavano prima dell'alluvione (soprattutto la Sulcitana!).
Tutte le altre strade cancellate, dissestate o anche solamente danneggiate sono invece di proprietà e competenza comunale. Qual'è la situazione oggi?
Le strade hanno un impatto notevole sulla nostra vita quotidiana. In tutti questi mesi abbiamo assistito ai lenti lavori di ripristino. Prima di là, poi ancora più in là ... e quà??
Deviazioni, strade alternative, lavori in corso, transenne. Negli ultimi 10 mesi ne abbiamo visti in vari punti del territorio comunale. Io lo attraverso quotidianamente in diagonale per recarmi a Macchiareddu e ho memorizzato molti dei lavori stradali eseguiti. Li ho riportati in questa mappa che è senz'altro incompleta.
Ma vediamo ora ai colori. Perche nella mappa ho messo quadratini verdi e quadratini rossi?
I verdi indicano i danni stradali riparati, mentre i rossi indicano le strade ancora dissestate.
La linea azzurra indica invece il corso del Rio S. Girolamo che, come sappiamo, ha rappresentato l'epicentro di questo catastrofico evento. Spero sia inutile ricordare che i danni maggiori alle cose, ma soprattutto alle persone, si sono verificati lungo il corso di questo fiume e non sotto la casa del sindaco di Capoterra.
A un anno da quel maledetto giorno avrei preferito non dovere ribadire, come se fosse stato dimenticato, che quasi tutte le vittime sono state colpite proprio mentre attraversavano le strade.
Guardando la mappa c'è da chiedersi come mai il comune di Capoterra ha ripristinato i danni alle strade comunali in zone piu' lontane dall'epicentro e, direi clamorosamente, no ha ancora sistemato la strada vicinale di S. Barbara nel punto che costeggia il lago (sic!) di Poggio.
Ho sentito le scuse più disparate. C'erano i lavori di Abbanoa sulla rete fognaria. Vero, ma come ampiamente documentato in questo blog, sono terminati lo scorso maggio.
Altra panzana clamorosa è quella che assegnerebbe la proprietà delle strade vicinali di S. Barbara e dei "Genovesi" alla Cooperativa Poggio dei Pini. Si tratta evidentemente di una falsità smentita, oltre che dal buon senso, anche dalla Convenzione del 1970 tra il Comune e la Cooperativa che ribadiva la titolarità comunale delle strade vicinali.
Ma allora perchè il Comune non ha ancora sistemato la sua strada, situata in uno dei punti più colpiti e dove l'assenza del ponte causerà, il prossimo inverno, ancora moltissimi disagi.
Come può il partito di maggioranza che ha espresso anche il sindaco (PD), continuare ad agitare la demagogica bandiera della solidarietà? Forse che i residenti di Poggio dei Pini non pagano le tasse e non meritano solidarietà se vengono colpiti da una calamità? E non è che gli abitanti di Frutti d'oro siano stati trattati meglio.
Dato che non possono esistere motivi reali per questa gravissima omissione, quali sono i veri motivi, a cosa mirano il Sindaco e la sua eterogenea maggioranza?
Purtroppo penso che per capire cosa c'è sotto dobbiamo abbandonare il campo della ragionevolezza ed addentrarci nello squallido mondo della politica e del potere.
Quel mondo in cui si decide di costruire una città sul letto del fiume, sul bordo della frana, un cimitero o un edificio pubblico diventano dighe. Quel mondo ha preso atto della nostra protesta di qualche mese fa, ha assorbito anche il dileggio mediatico di "Striscia la Notizia" e si prepara ad andare avanti per la sua strada, con i suoi "valori" e gli interessi di sempre. Un anno è passato; i danni materiali sono stati rimborsati, le recinzioni sono state riscostruite , gli intonaci rifatti, una rotonda è stata realizzata a 10 metri dal fiume, quattro persone non ci sono più.
La gente deve vivere e lavorare, non può appostarsi ogni giorno davanti al comune per chiedere al Sindaco "che state facendo?".
Sappiamo che l'acqua ritornerà e la prossima volta, stando così le cose, farà ancora più danni. Sistemeranno i ponti, le strade, l'alveo? Forse, se queste necessità si sposeranno con quelle della politica e degli affari. Altrimenti, no.
Cosa possiamo fare noi? Protestare, denunciare? Forse. Oppure fare anche noi politica, ricordando a questi signori che alla prossime elezioni e a quelle che seguiranno ci ricorderemo di quello che faranno e di quello che non faranno. Noi votiamo.
mercoledì 2 settembre 2009
Visita alla personale di Pantoli - Castello di S. Michele
Una di queste persone è Primo Pantoli, uno degli artisti contemporanei più rappresentativi della Sardegna. Un artista che definirei poliedrico in quanto la sua vena artistica ci consente di conoscere Primo Pantoli pittore, scultore, scrittore e scenografo.
Chi, come me, ha avuto il piacere di vedere la sua mostra, non può non rendersi conto della sua grandiosità. I più svariati materiali, come rete metallica, gesso, plexiglass, bronzo, dalle sue mani prendono vita e ci regalano emozioni.
La personale di Primo Pantoli rimarrà aperta a Cagliari, presso il Castello San Michele, sino al 6 settembre. Sono esposte un centinaio di opere come pitture, tempere, collage, incisioni, chine, sculture, scenografie e manifesti, che ripercorrono la sua esperienza di vita ed artistica dalla fine degli anni ’50 al 2009.
Per sabato 5 settembre stiamo organizzando una visita con i “poggini” che desiderano vedere la personale dell’amico Primo. Per l’occasione avremo una guida d’eccezione, infatti Primo si è reso disponibile per illustrarci personalmente le sue opere.
Invito quanti sono interessati a contattarmi al 3395008836.
Carlo Congiu
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