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martedì 25 gennaio 2011

Le primarie capoterresi tra continuità e cambiamento

Veniamo quindi alle prossime Primarie del Centrosinistra. Diciamo subito che gli elettori di centrodestra non dovrebbero partecipare a questa consultazione, sarebbe un gesto di grave scorrettezza, il che significa che molti lo faranno.
Detto questo, l'elettore che intende sostenere il centrosinistra è chiamato a scegliere tra: Efisio Demuru, Francesco Dessì e Marco Zaccheddu.

Qualcuno mi ha detto: non conviene schierarsi. Meglio vedere chi vince le primarie e poi decidere chi sostenere. Sicuramente non conviene mai schierarsi, ma io non ho interessi privati da difendere o sostenere e dato che alla fine di questo lungo post esprimerò una preferenza, probabilmente mi attirerò l'antipatia degli altri due candidati. In realtà ritengo che il metodo clientelare e superficiale di selezione della classe dirigente rappresenti uno dei motivi di declino del nostro paese. Se vogliamo cambiare dobbiamo incominciare a prestare maggiore attenzione a questo importante momento della vita democratica: le elezioni. Quindi me ne frego delle convenienze e mi schiero. Poi magari qualcuno sarà in grado di convincermi, esponendomi le sue ragioni, che la mia non è la scelta migliore. E' così che dovrebbero svolgersi i confronti politici, non con la propaganda e men che meno con il voto di scambio.

Che atteggiamento può avere un elettore di centrosinistra di fronte alla proposta offerta dalle primarie capoterresi ?

Della scelta astensionistica "di protesta" o "di menefreghismo" ho già scritto nel post precedente. Una posizione ancora differente è quella di chi ritiene di non apprezzare, e quindi preferire, alcuno dei candidati che gli vengono proposti,. Si tratta di una posizione che rispetto e che, in determinate circostanze, anche io potrei adottare, anzi l'ho adottata nel caso delle ultime elezioni provinciali quando, di fronte a due candidati inaccettabili, ho preferito starmene a casa. La mia delusione per l'operato della giunta uscente, della quale tutti e tre i candidati hanno fatto parte, mi suggeriva di tenermi alla larga anche da queste primarie. Poi mi sono chiesto se, in prospettiva futura, questi tre candidati potessero offrirmi il medesimo scenario, oppure se ci fossero differenze sostanziali. tra di essi, tanto da spingermi ad avere una preferenza.
Facciamo un passo indietro per capire quali fossero i rapporti di forza all'interno della giunta uscente. Qui ovviamente si entra nel campo della "lettura politica" personale e soggettiva di una situazione, e l'idiota di turno non vi troverà ne prove ne tabelle con dati, ma solo opinioni.

Questa giunta è monopolizzata da un "gruppo" (adesso va di moda il termine lobby) costituito da alcune famiglie capoterresi del centro storico che hanno sempre dettato la musica che si è suonata in municipio. I risultati sono davanti agli occhi di tutti: una Capoterra piccola, divisa, bruttina; una Capoterra richiusa in se stessa, un cafona, disordinata.
Il direttore d'orchestra, negli ultimi dieci anni è stato Giorgio Marongiu che, forte di questa investitura, ha fatto il bello e il cattivo tempo in Via Cagliari prima di essere promosso tra i banchi del quasi inutile consiglio provinciale.

A chiunque abbia avuto a che fare con la giunta capoterrese saranno apparse evidenti la forza e e la personalità con cui Marongiu detiene il "potere", lasciando ben poco spazio agli altri comprimari. Tra questi ci sono tutti e tre gli attuali candidati, ma indubbiamente è Francesco Dessì il suo naturale successore, tanto da far sospettare qualche malizioso che Marongiu continuerebbe ad avere un ruolo importante nella futura giunta capoterrese come vero e proprio "sindaco ombra". Certamente anche Dessì avrà gli stessi "referenti" e sarà identica la linea politica.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare. E' quindi a Marongiu e al suo gruppo di potere che deve essere attribuita la responsabilità della politica di discriminazione che caratterizza Capoterra: si prendono i soldi di tutti i cittadini e li si utilizzano in modo diseguale, facendo figli e figliastri. E' questa, quindi la continuità che dobbiamo aspettarci.

Amministrare il Comune per tanti anni significa raccogliere un numero molto elevato di "clientes", persone che hanno ricevuto favori più o meno grandi e che, al momento del voto, saranno "chiamati" a mostrare la loro riconoscenza, portando i voti propri e delle loro famiglie. Sappiamo bene che ha sempre funzionato così. Si fa a destra, al centro e a sinistra.

Esiste in Italia un meccanismo che consente a chi ha il potere di replicarlo all'infinito. Questo meccanismo funziona quasi sempre e prova ne è la presenza di moltissimi dinosauri che riescono a mantenere una poltrona per una carriera politica che talvolta può durare anche cinquant'anni e non vengono messi da parte nemmeno in presenza di deblacle politiche, economiche o addirittura morali. Mi riferisco ovviamente a vicende nazionali e non locali. Grazie a Dio tutti i nostri candidati sono persone più che degne.

Numericamente questo sistema è attaccabile. Difatti non è pensabile che un centro di potere possa avere, per esempio a Capoterra, 10 mila voti clientelari. Costerebbe troppo. Il trucco sta nel convincere anche gli altri utilizzando promesse, sorrisi, salamelecchi e spandimenti di simpatia. Voto di scambio + imbambolati, vittoria assicurata.

L'unico modo di interrompere questo gioco consiste nello svegliarsi e nel convincere la maggior parte delle persone non coinvolte nel "voto di scambio" a supportare quei candidati che risultano più convincenti nella prospettiva di attivare un processo di miglioramento dell'amministrazione che si trasformerà, inevitabilmente, in una migliore qualità della vita per i cittadini. Non è che in Danimarca o in Germania sono amministrati da supereroi, hanno semplicemente amministratori più competenti e onesti perche se li scelgono loro così, sapendo che gli conviene.

Tornando alle nostre primarie capoterresi, bisogna notare che la "corrente" Marongiu-Dessì non le voleva fare. Il motivo va evidentemente ricercato nella preferenza verso il sistema di raccolta dei consensi "porta a porta" e la propensione per una spartizione anticipata di poltrone da affidare ai possibili concorrenti.

Una dimostrazione di ciò è rappresentata dalla mail che ho ricevuto alcuni giorni fa dalla "piccola peste" della giunta capoterrese, Roberta Marcis, che, nel tentativo di portare acqua al mulino del suo candidato di fiducia, commette un autogol, definendo addirittura "antidemocratico" il ricorso alle elezioni primarie e affermando che Dessì disporrebbe del consenso del 70% dell'elettorato. Tutti sanno, anche quelli non dotati della tanto sbandierata laurea (breve) che è esattamente il contrario. Le primarie costituiscono una grande prova di democrazia, perché consentono agli elettori delle grandi coalizioni di scegliere i candidati senza dovere subire le scelte provenienti dalle segreterie dei partiti. Hanno anche cercato di spingere per l'istituzione di un seggio unico (guarda caso nel centro di Capoterra) in modo da scoraggiare la partecipazione. E' evidente che, alla faccia del 70% di consensi millantato da Roberta, questa competizione suscita qualche timore anche per chi si presenta come favorito.

A volere le primarie sono stati soprattutto gli altri due candidati, Demuru e Zaccheddu. veniamo quindi a loro. Alcune domande mi sorgono spontanee: dato che entrambi sono stati assessori nella giunta che ha guidato questo comune negli ultimi 10 anni, in che cosa dovrebbero discostarsi dalla quella linea di governo già rappresentata dal loro collega Dessì? E ancora: come è possibile che possano oggi promettere di adoperarsi per una Capoterra "unita" pur avendo fatto parte di una giunta che ha proseguito nella storica politica dell'emarginazione e della crescita disordinata? Solitamente si propone un cambiamento rispetto a qualcosa, ma potrebbe apparire poco coerente proporre un cambiamento rispetto a .. se stessi.

Dato che non è pensabile che queste primarie siano una rappresentazione teatrale, l'unica possibilie ragione consiste nell'ammettere che la giunta capoterrese fosse nelle mani di un solido gruppo, capitanato da Marongiu, e che gli altri soggetti rappresentassero elementi di contorno, cui veniva affidato qualche incarico secondario unitamente a rigide direttive da seguire. O mangi la finestra o salti dalla finestra e se non ti sta bene "zacca stradoni!". Ovviamente nessuno ci darà ufficialmente questa versione, ma a mio avviso è la più credibile e, tra l'altro, mi sembra veramente tipica nel nostro sistema politico. Demuru e Zaccheddu hanno deciso di liberarsi da questo tipo di abbraccio, rendendosi conto che non aveva alcun senso recitare per altre 5 anni un ruolo di gregario, facendo cose sulle quali, perdipiù, spesso non erano d'accordo. Non credo quindi che la loro decisione di correre da soli dipenda dal desiderio di conquistare la poltrona più importante. Penso invece che alla base della loro decisione ci sia una profonda insoddisfazione per quello che è stato fatto e una volontà di percorrere strade diverse. Non a caso le parole d'ordine che ho sentito recentemente sono le stesse che Franco Bayre e il gruppo di Demos Capoterra predicano sin da tempi non sospetti. Ci si potrebbe chiedere perché uno non si dimette se non è d'accordo con quello che decide la sua maggioranza. Domanda lecita. In realtà in quella situazione se uno si dimette non risolve niente. Vieni sostituito da un'altro "alzapaletta", il suo impegno politico finisce li. Se l'alternativa è accontentarsi di realizzare almeno alcune delle cose che ci si è riproposti di fare, capisco la scelta di Demuru e Zaccheddu e d'altronde non dimentico che in occasione di una delle scelte più infelici di questa amminitrazione comunale, il posizionamento del palazzetto dello sport all'interno del centro storico, Demuru e Marrapese si erano (inutilmente) opposti. Non so se sarei capace di accettare questo genere di compromessi, ma nella vita è impossibile non farne. Sta a noi elettori giuidicare, è però indubbio che se vogliamo continuità dovremmo sostenere Francesco Dessì, mentre se vogliamo un cambiamento (nell'ambito della coalizione di centro sinistra) è opportuno che sosteniamo uno degli altri due candidati. Io voglio un cambiamento e lo voglio netto, quindi seguirò questa seconda strada.

Di Marco Zaccheddu e della sua attività di consigliere comunale ahimè, non so molto. Non dimentico però due cose che per me hanno un grande significato.

Tutti ricorderete la situazione che si era creata nell'immediato post alluvione, quando alcune persone avevano deciso di attribure le colpe dell'accaduto al laghetto di Poggio dei Pini. Si disse addirittura che era crollato, qualcuno urlo' "poggini assassini" a testimonianza di come ci fosse chi seminava odio e divisioni nella nostra comunità. Con il tempo e, mi permetto di dire, grazie anche a questo blog, la verità è venuta a galla. Oggi sappiamo che il lago non ha avuto alcun ruolo nell'evento e che, anzi, ha svolto una seppur limitata azione di freno e contenimento. Per fortuna sappiamo anche che questo simbolo ambientale del territorio di Capoterra verrà riportato all'antico splendore e nella massima sicurezza. E' sicuramente importante per chi, come me, abita a Poggio dei Pini, ma anche per tutti quei capoterresi che credono in una unica comunità che comprenda tutti i quartieri del comune. Ebbene in quei giorni Marco Zaccheddu, e il suo collega di giunta e di partito Giacomo Mallus erano tra quelli che inveivano contro questa "pericolosa bacinella che stava sulla loro testa", forse per distogliere l'attenzione dei cittadini da responsabilità dell'aministrazione locale che il magistrato deve ancora chiarire.

Non mi risulta che Zaccheddu e Mallus, nonostante vi siano state molteplici occasioni per farlo, abbiano mai fatto ammenda di quella posizione sbagliata (e anche offensiva) e questo mio avviso una scarsa capacità di creare legami e una buona dose di ignoranza (nel senso di mancanza di conoscenza) il che è esattamente il contrario di ciò che serve a Capoterra oggi.

In altre occasioni ho colto il nervosismo di Zaccheddu nell'assistere alla nascita di alcune associazioni nel territorio capoterrese devastato dall'alluvione. Quell'evento è stato un dramma, un trauma per la nostra comunità, ma ci ha lasciato un regalo prezioso, il germe dell'amicizia e dell'unità, che ha preso forma anche in questi soggetti. Solo chi ha una visione limitata può accogliere negativamente il fiorire dell'associazionismo e del volontariato. Vedere le associazioni come un soggetto che ti può portare via i voti dimostra una visione della politica che non condivido . Per queste ragioni non appoggerò Marco Zaccheddu.

Efisio Demuru è l'unico, tra i tre candidati, con cui ho avuto occasione di confrontarmi più volte durante gli ultimi anni, questo anche grazie alla sua presenza nel web che dimostra apertura verso i nuovi mezzi di comunicazione e predisposizione alla trasparenza. Questo elemento è per me molto importante perchè la trasparenza rappresenta uno dei vettori principali del cambiamento. Inoltre Demuru è una persona che sa costruire, sa creare legami e me ne sono accorto dall'atteggiamento di fronte alle critiche che, come nel mio caso, sono state talvolta anche molto decise. Il dialogo non si è mai interrotto. Un altro elemento molto importante che vorrei trovare nella giunta capoterrese è la competenza. E' necessario un salto di qualità a Capoterra da questo punto di vista, maggiore competenza significa maggiore possibilità di effettuare scelte corrette e di utilizzare meglio le risorse disponibili. Tra i tre candidati Efisio è sicuramente il più preparato. Per queste ragioni Demuru rappresenta la scelta migliore secondo me, in queste primarie del centrosinistra.

1 commento:

Stefano Fratta ha detto...

Giorgio, sei stato esauriente e sono d'accordo con te
Indipendentemente da altre considerazioni, dall'entusiasmo che possiamo avere o dalla diffidenza che possiamo nutrire, le primarie ci riguardano, ci toccano da vicino.
Una scelta va fatta.
Per quanto mi sembra di osservare il centro destra, verso cui non sono comunque orientato, non sarebbe sensibile a nessuna delle questioni che ci interessano e riguardano, e non sarei disposto a votare un candidato dello schieramento di solito indifferente alle ragioni dell'ambiente.

Quindi rimarrebbe l'opzione avversa e le primarie. In estrema sintesi: il candidato Dessì non parrebbe essersi interessato troppo nei tempi e ruoli trascorsi dei problemi esterni al centro storico, e neppure il candidato Zaccheddu, di cui ricordo goffe -come minimo- prese di posizione in merito a problemi di riassetto idrogeologico cui probabilmente non aveva chiara la portata, mentre Efisio Demuru ha ritenuto di prendere pubblici impegni. (Tra gli altri: PUC con definizione finale delle zone edificabili e di quelle verdi, riassetto idrogeologico, attenzione alle esigenze e ai diritti ai servizi comunali per i residenti nelle "lottizzazioni", trasparenza e condivisione etc. etc.)

Efisio Demuru è un amministratore con una buona esperienza, una persona che sa ascoltare e si presenta come interessato agli argomenti e ai punti di vista documentati. Sostenerlo per me non sarà in ogni caso inutile, perché se prevalesse sarebbe vincolato a portare avanti gli impegni che ha assunto e se anche non dovesse affermarsi sarebbe in ogni caso più convincente nel proporli se ricevesse un sostegno ampio.
Questo è quello che penso.
Salutoni,
Stefano Fratta

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