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domenica 8 gennaio 2012

Il ponte dei 140

La Palestra di Poggio si trova
aldila del guado
E' già la seconda volta che sull'Unione Sarda viene scritto che il Ponte di Pauliara serve solo a 140 persone. Ora, a parte il fatto che anche se i cittadini interessati fossero 140, avrebbero comunque il diritto di transitare in una strada normale e non in un guado in stile Apocalypse Now, mi sembra opportuno correggere questo grossolano errore, commesso a mio avviso in buona fede dal giornalista molto probabilmente male informato. 
Per conoscere il numero esatto dei residenti del quartiere di Pauliara bisognerebbe avere accesso ai dati dell'anagrafe comunale. Dato che non mi è possibile utilizzerò un altro sistema.
Apro Google Earth e visualizzo sullo schermo il quartiere di Pauliara e conto 160 abitazioni, alcune delle quali bifamiliari. Se a Pauliara vivono 180 famiglie si capisce già che non è possibile che gli abitanti siano solo 140. Ammettiamo che in ognuna di esse ci vivano solo 3 persone. Arriviamo a 500 abitanti e questi sono senza dubbio un primo nucleo di cittadini che hanno bisogno di quel ponte, ma non sono gli unici. Forse secondo l'Unione Sarda gli anziani che abitano a Pauliara non ricevono la visita di amici e parenti.
A Pauliara non ci sono solo case. Le attività sportive di Poggio si trovano li: tennis, basket, palestra fitness. Si tratta di sport frequentati da molti bambini che vengono accompagnati dai loro genitori. A Pauliara si trova anche l'asilo privato "La mia favola" che deve ovviamente essere raggiunto da persone che risiedono "al di la del guado".  A Pauliara ci vive anche mia suocera, scusate se è poco. 
Vogliamo allora finirla di dire che il Ponte serve solo a 140 persone? Grazie  

5 commenti:

Ludovica ha detto...

Ciao Giorgio
ho letto con interesse questo tuo ultimo intervento e la prima cosa che ho pensato è stata: credo che basti una sola abitazione di Pauliara, in particolare quella di tua suocera, per giustificare la necessità di costruire quel ponte.
E' come la questione delle oouu: l'obbligatorietà della cessione al comune non è tanto maggiore quanto più sono i cittadini che la chiedono, l'obbligo è sancito dalla legge, punto e basta!
E così per tua suocera: ha il diritto sacrosanto di tornare a casa senza fare il giro del mondo!
Se poi usciamo dalle battute, approfitto per salutare caramente Helen, credo che il tuo conteggio vada anche corretto nel senso che chi porta i bambini al nido, alla palestra, al tennis, molto spesso sono persone che non abitano neanche a Poggio, quindi la strada da percorrere è ancora più lunga.
Ma voglio anche aggiungere che quel ponte serve ai ragazzi, adulti e anziani, quindi a tutti, per riavere il collegamento dei pullman, infatti prima l'autobus attraversava Pauliara e quindi il collegamento era reale non solo con il resto della lottizzazione ma comunque con tutti, residenti o meno a Poggio.
Ma c'è anche un altro problema che purtroppo non dipende dall'esecuzione del ponte: come faranno gli abitanti di Pauliara a raggiungere il resto dela lottizzazione senza utilizzare la macchina? Ricordiamoci che la posizione del ponte di oggi non è quella di ieri, la strada è più lunga, in più si camminerebbe sulla provinciale (o comunale?), senza alcuna protezione, la sera senza illuminazione e quindi? Il CdA presieduto da Giacomo Cocco aveva programmato la realizzazione del sentiero lungo-lago e l'aveva fatto stabilendo anche le cifre da spendere; adesso il progetto si è arenato nei meandri degli uffici regionali, il nuovo CdA ha già dichiarato che non ci sono i soldi per realizzarlo (come sono stati spesi se con Giacomo Cocco c'erano?) e si guarda bene dall'informarsi per conoscere la causa dei ritardi nella valutazione del progetto.
Quindi a tutt'oggi tua suocera non sa se il ponte verrà modificato o abbattuto per essere ricostruito, non sa neanche se potrà raggiungere a piedi casa tua in tempi accettabili e senza pericolo, e ritengo che tutto questo non sia giusto nè corretto da parte degli enti istituzionali competenti, ma soprattutto da parte della Cooperativa che come al solito dimostra di essere assolutamente lontana dai bisogni dei soci ed interessata soltanto ad occuparsi di piantare oleandri, spostare massi in mezzo al guado e insistere con il comune per cedergli ALMENO quattro strade vicinali, mi raccomando, prima delle elezioni prossime venture, altrimenti cosa diciamo ai soci per farci votare?
Ludovica Mulas

Anonimo ha detto...

Ciao Giorgio
Sono Pasquale Cabizza; voglio solo dire che che il ponte serve a tutti, e non solo agli abitanti di pauliara (che secondo me sono molti di più di 500), così come serve a tutti il sentiero pedonale lungo la pineta accanto al lago, e su questo dobbiamo insistere.
Ciao

Giorgio Plazzotta ha detto...

Approfitto dell'intervento di Pasqualino per aggiornare i lettori sulla situazione del sentiero lungolago.
Il sentiero lungolago renderebbe più agevole il raggiungimento della zona "Centro commerciale" a piedi. Inoltre lo renderebbe percorribile a carrozzine (invalidi o neonati). Non sarebbe carrabile in qualto la realizzazione di una strada in quel punto (come era stato proposto circa tre anni fa) rovinerebbe irrimediabilmente uno degli scorci più belli della lottizzazione e non credo che riceverebbe le necessarie autorizzazioni.
Il progetto è pronto da tempo ma la sua realizzazione è stata sospesa sine die dal consiglio di amministrazione dopo il ribaltone (sostenuto da Cabizza) in quanto quell'intervento non sarebbe prioritario.

Ludovica ha detto...

Ringrazio Giorgio per il chiarimento, perchè questo è il classico caso in cui l'intervento di un consigliere non fa capire più nulla ai soci.
Avrei apprezzato molto di più che il consigliere Cabizza avesse scritto a chiare lettere di non essere d'accordo con i consiglieri che continuano a dire che non ci sono i fondi, oppure che avesse manifestato il suo disaccordo sui modi di spendere i soldi dei soci deliberati negli ultimi mesi.
Se così fosse avvenuto, considerati i numeri, in consiglio non sarebbero passate certe decisioni che hanno disatteso completamente la programmazione fatta all'inizio del 2011 che, è molto importante dirlo, è stata votata da tutti i consiglieri all'UNANIMITA'; infatti non si capisce come mai dopo l'arrivo di Francesco Sanna la programmazione sia stata stravolta, e senza alcun programma alternativo, semplicemente stanziano fondi per il nuovo geometra, per l'incarico per il progetto della lottizzazione (e che incarico: 55.000euro!), per il superminimo per le guardie, per gli inverter...
E gli interventi promessi ai soci che ogni inverno quando piove si ritrovano l'acqua in casa, dove sono andati a finire? Mi piacerebbe vedere un pò di bilancio di chiusura e qualche previsione per il 2012...non pensa Pasqualino che noi soci ne avremmo diritto? Oppure vogliamo fare il solito giochino della lettura di dieci fogli di bilancio in occasione dell'assemblea annuale e alle domande di chiarimento i sindaci faranno come sempre cioè rimandare alle calende greche?
Ludovica Mulas

giacomo ha detto...

Contrario come sempre al sentiero lungo il lago in quanto è l'unico lato selvaggio che andrebbe salvaguardato naturalisticamente, inoltre non risolve nulla ed è pericoloso sia per la caduta di massi che per alluvioni.

Se non si capiscono queste cose vuol dire che qui ci sono tante persone che non sono amanti della natura così come dicono e nel vero senso della parola ma amanti di se stesse e di piccole comodità ininfluenti.

Purtroppo non appena succede qualcosa ( ponte crollato) siamo subito pronti a fare strade e altre cose sbagliate, ma si sta lavorando su base e con scuse errate.

Qui di cose non giuste ve ne sono due, una è il ponte che è crollato, l'altra è il rio senza manutenzione, ne ordinaria ne straordinaria, compreso il lago grande che è pieno di sabbie, il comune denominatore è sempre la regione sarda che ci costringe ( non io ) a scegliere altre "strade" sbagliate.

La strada li nella pineta e lungo le rive del lago la osteggerò in tutti i modi in quanto zona ad alto rischio e disastrosa naturalisticamente parlando,lo dico ora come prima e dopo.

Lo stradello lungo la pineta poi diventa ancor più antipatico quando viene usato polticamente, insomma siamo alle solite e le persone sono le stesse, il Poggio è ormai cambiato nella base e la mentalità è diventata distruttiva.

Diciamo che un nuragico tutte ste cacchiate non le avrebbe mai fatte.



Ciao Giacomo

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