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domenica 5 febbraio 2012

Convessi e contenti

Parliamo di viabilità ed in particolare della strada vicinale di S. Barbara, cioè, in pratica, della strada che, dalla statale 195, porta a Poggio dei Pini. Innanzitutto mostriamone una mappa presa da Google Earth (cliccare per ingrandire).


Evidenziamo con delle lettere i punti cruciali di questa strada: A Ingresso Poggio - B Incrocio nuovo Ponte - C Rotonda Residenza del Poggio - D Rotonda Tanca Irde - E Bivio S. Angelo - F Incrocio con provinciale per Capoterra - G Rotonda Capoterra SS195 - H Bivio Poggio senso unico

Alcuni anni fa, mi sembra nel 2005, il Comune di Capoterra ha effettuato un importante intervento di adeguamento di questa arteria che oggi serve circa 3.500 residenti, ma sino ad allora presentava ancora le caratteristiche originarie di una strada di campagna, soprattutto per quanto riguarda la larghezza.  Questa strada vicinale è stata per anni l'unica arteria comunale extraurbana dotata di asfalto, se si escludono quelle di competenza statale e provinciale. Il motivo è facilmente intuibile: è stata asfaltata e manutenzionata dalla Cooperativa Poggio dei Pini. Con il passar del tempo, l'aumento della popolazione e l'entrata in vigore di nuove normative obbligavano a un adeguamento. Forse qualcuno può pensare che le leggi siano solo delle rotture di scatole, messe li tanto per creare un pò di burocrazia. Eppure se una strada a doppio senso di circolazione è troppo stretta il rischio di incidenti è conseguentemente più elevato, soprattutto in presenza di curve nelle quali la visibilità viene ridotta dalla presenza di ostacoli. Stiamo parlando di vite umane e non di burocrazia. Se non ci credete chiedetelo alla famiglia di Andrea, che ha perso la vita a pochi metri dalla rotonda del Tanca Irde.

Nel corso di quell'intervento non solo la strada è stata allargata. Sono state realizzate due rotonde, è stato istituito il senso unico nel bivio per Poggio, sulla statale, è stata "raddrizzata" una curva. Vediamo il dettaglio di quest'ultimo intervento.


Concentriamo la nostra attenzione sulla parte della strada  più vicina a Poggio dei Pini. Nella mappa abbiamo segnato anche il punto in cui, presumibilmente, verrà realizzato l'incrocio con la strada del nuovo ponte. In verde ho anche segnato, con le sigle A2 e A3, la posizione di due aree di proprietà della Cooperativa, nelle quali dovrebbero essere realizzati nuovi edifici. Adesso andiamo a vedere cosa è successo in prossimità della zona A3.



In questa foto potete notare come si presentava la strada sino al 2005. Vediamo, nella prossima immagine, quale intervento è stato realizzato.


La curva è stata raddrizzata espropriando un pezzo di terreno della zona A3, che appartiene alla Cooperativa. Potrebbe essere un buon esercizio per le maestre delle elementari, per insegnare la differenza tra gli angoli concavi  e convessi. Sono certo che tutti gli alunni avrebbero disegnato una linea simile a quella rossa tratteggiata, dalla parte concava dell'angolo e non da quella opposta. Un esercizio facile, no? E, infatti, così è stato fatto.
Spostiamoci adesso un pò più a monte, dopo la rotonda della Residenza del Poggio. Anche in questo tratto il Comune doveva allargare la strada. Vediamo la mappa.


Come è facile constatare, per giungere dalla rotonda sino all'ingresso di Poggio la strada segue un percorso non del tutto rettilineo. C'è una semicurva dove la visibilità è ulteriormente ridotta dalla presenza di alcuni alberi.
Proviamo a fare lo stesso esercizio di raddrizzamento, come nella curva precedente. Adesso dovrebbe essere ancora più facile. Sono certo che i nostri alunni delle elementari traccerebbero una linea simile a quella riportata in rosso nella figura seguente.


In questo caso sembra evidente che per rendere il percorso più rettilineo la soluzione più naturale sarebbe stata quella di allargarsi sul lato nord della strada.  Invece non è andata così. Pochissime persone sono al corrente di ciò che è successo anche perchè i due soggetti coinvolti (Comune e Cooperativa) non brillano certamente per trasparenza
In questo tratto di strada il terreno che si trova nella parte meridionale ( a sinistra salendo)  è di proprietà della Cooperativa Poggio dei Pini (zona A2), mentre quello che si trova dal lato opposto della strada appartiene a un altro soggetto privato. Il terreno della Cooperativa è edificabile, mentre l'altro terreno è agricolo. Questo significa che il costo di esproprio del terreno edificabile sarebbe molto più oneroso per la collettività. 
Insomma la geometria e l'economia avrebbero suggerito di allargare la strada andando ad occupare il lato destro in direzione Poggio. Sono certo che anche i bambini delle elementari avrebbero fornito la medesima indicazione. Invece no. Il Comune di Capoterra nel 2005 ha pensato bene di espropriare anche in questo caso il terreno della Cooperativa,  dalla parte opposta.
La Cooperativa ha quindi ritenuto opportuno opporsi a questa soluzione dando vita a un contenzioso legale che ha bloccato i lavori.  Quel tratto di strada non è stato quindi allargato e nemmeno asfaltato. Come al solito sono i cittadini a dovere pagare il prezzo delle scelte discutibili adottate da chi amministra. Incredibile poi che il contenzioso no sia stato risolto dopo sei anni, alla faccia della sicurezza stradale e che pochissimi siano al corrente di quello che è successo. 
Questa storia propone domande e considerazioni. 
Ci si chiede se la Cooperativa abbia fatto bene a resistere o avrebbe dovuto assecondare la decisione del comune. In fin dei costi si trattava di perdere una piccola fetta di terreno, per quanto situata nella preziosa zona edificabile. Ci si chiede perchè il Comune abbia deciso di allargare la strada sul lato che appare meno opportuno e più costoso (tanto paghiamo sempre noi). Qualcuno si chiede a chi appartenga l'altro terreno.

Appare poi curioso ed incoerente il comportamento della Cooperativa che, quando vuole, fa ricorso alle vie legali spendendo migliaia di euro dei soci, avvalendosi dei migliori avvocati cagliaritani. In altre situazioni invece si preferisce "trattare", anche quando ci sono di mezzo gli interessi dei propri soci. La Cooperativa ha speso una fortuna per difendere la strada 7, e ancora di più per contrastare la decisione della Regione di respingere la Variante (quella delle "Pinete"),  ha fatto causa ai soci contestatori, si è opposta anche a questo probabile "sopruso". Di contro ha fatto ben poco per costringere il Comune ad assumersi le sue responsabilità nell'ambito delle opere di urbanizzazione, ma non solo. Anche la gestione dei rifiuti non sembra adeguata alla cifra che viene pagata con la TARSU. 
In tutto questo tourbillon di sganassoni legali e grandi trattative diplomatiche, a rimetterci sono sempre i cittadini. Se siamo sia contribuenti che soci significa che abbiamo sborsato da tutte e due le tasche, mentre gli amministratori comunali e quelli della Cooperativa ci hanno fatto convessi e contenti

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