Ieri notte durante una seduta del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa era all'ordine del giorno la presentazione e di una nuova Variante al Piano di Lottizzazione di Poggio dei Pini. Sebbene il TAR abbia chiarito che i nuovi interventi urbanistici debbano essere inseriti nel PUC capoterrese e non possano essere presentati come "varianti" di quelli esistenti (pensate, Capoterra ha un Piano di fabbricazione del 1970) a Poggio si fanno orecchie da mercante e ci si intestardisce a chiamare "variante" ciò che in realtà sarà un progetto di dettaglio da inserire nel PUC, se il Comune lo vorrà. Aldilà della terminologia, più o meno appropriata, l'importanza di questo intervento vi sarà chiaro se dico che definirà una volta per tutte l'assetto urbanistico definitivo di Poggio dei Pini da qui all'eternità, o perlomeno per i prossimi decenni.
Ricordiamo che a Poggio dei Pini si sono "varate" (ma mai concretizzate) Varianti nel 1997, nel 2007 e nel 2010. Tutti interventi molto costosi, per il lavoro degli specialisti e anche, in qualche caso, per cause legali nelle quali la Coop si è imbarcata per resistere, perdendo, a svariate bocciature in sede di Intesa Regionale o TAR.
Nel 1997 e nel 2010 questi interventi sono stati ampiamente descritti, presentati ai soci e sottoposti a referendum consultivo, come previsto dallo Statuto della Cooperativa per le iniziative che hanno un grande impatto sulla vita della società e dei residenti. Nel 2007 la Cooperativa si era mossa senza fornire la dovuta informazione ed senza coinvolgere i soci. I lettori più affezionati di questo blog conoscono bene quelle vicende, dato che fu proprio quella disinformazione e la clamorosa "lottizzazione delle pinete" a far nascere questa pubblicazione telematica.
Ieri seri, durante la seduta del CdA, è stata presentata una nuova "Variante" costituita da una mappa in formato A3, priva di relazione descrittiva, priva di computi economici. Si pretendeva, pensate, che i consiglieri approvassero lo strumento urbanistico più importante degli ultimi decenni, con questa misera presentazione.
Il motivo sarebbe la fretta che, come è noto, è cattiva consigliera. Ovviamente non era previsto alcun coinvolgimento degli altri residenti. Eppure in quella mappa erano presenti alcuni interventi molto dubbi. Tanto per cambiare si attaccavano ancora una volta le pinete, soprattutto quella di Sa Birdiera e la zona nei pressi dell'ex rudere del Grusap. Eppure in entrambi i casi si era già stabilito in precedenza di non intaccare le pinete. Compariva poi un campo da golf con albergo in zona Santa Barbara. Giusto, sbagliato? Bello, Brutto? Perlomeno parliamone.
Di fronte all aut-aut di Sanna la sua maggioranza si è sfaldata e il Presidente, invece di dare il tempo necessario ai dovuti approfondimenti, ha preferito dimettersi e abbandonare, dopo poco meno di un anno, quella carica che era riuscito ad ottenere grazie al noto ribaltone del giugno scorso
Non hanno avuto alcuna influenza sulle dimissioni le vicende giudiziarie (indagine per truffa ai danni dello Stato) a proposito delle quali si è appreso dalla stampa locale qualche settimana fa. In seguito alle dimissioni, il vicepresidente più anziano, Aldo Piras, è stato eletto Presidente e traghetterà il Consiglio sino alle prossime, imminenti elezioni, previste per maggio.
Con le dimissioni di Sanna si chiude una delle pagine più travagliate della vita della Cooperativa. In questi dieci mesi non è stato realizzato alcun progetto significativo e si è lavorato soprattutto per distruggere tutte le riforme realizzate da quella maggioranza che, esattamente tre anni fa, era stata scelta dai soci con un risultato nettissimo. Anche i dati di bilancio non sono affatto positivi, con un disavanzo cresciuto in un solo anno di ben 100 mila euro, passando da -321 mila a -423 mila euro.
La riconquista del piccolo trono poggino e della possibilità di varare interventi urbanistici dal valore complessivo di molti milioni di euro è stata accompagnata da uno strascico di polemiche velenose che hanno indubbiamente turbato e diviso la comunità.
Cosa accadrà adesso?
Alle elezioni di maggio, molto probabilmente anche questa volta si confronteranno, anche se con facce diverse, le due proposte che hanno caratterizzato le elezioni del 2009: il modello del comune-privato che utilizza le risorse soprattutto per auto-sostenersi e quello che vorrebbe dare alla Cooperativa obiettivi nuovi, utilizzando le risorse per fornire nuovi e più efficienti servizi.
L'augurio è che le innegabili differenze di queste due proposte possano essere presentate e scelte dai soci in modo sereno e che ci si possa liberare almeno di una parte di quei giochi da teatrino della politica di serie C che hanno caratterizzato questi ultimi anni di amministrazione.
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