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domenica 4 marzo 2012

Cooperativa. Bilancio 2011, il deficit arriva a 403 mila euro. + 25% rispetto all'anno precedente.

una abitazione di Poggio dei Pini
Il Notiziario della Cooperativa di Marzo, distribuito in questi giorni,  contiene un allegato dedicato alla situazione economica della società. Il documento viene introdotto curiosamente dal concetto "tanti soci ci hanno chiesto di avere qualche delucidazione sulla situazione economica".  Sembrerebbe quindi che una Società Cooperativa che dispone di un patrimonio di oltre 6 milioni di euro possa informare i suoi soci sull'andamento economico come se fosse una cortesia. E' un gaffe che tradisce la presenza, tra gli attuali amministratori, delle logiche che hanno tenuto per anni i soci all'oscuro di come veniva amministrata la società. Informare i soci è una seccatura, una concessione cui bisogna sottostare per colpa di quei facinorosi che mandano in giro volantini con informazioni sgradite. 
Quest'anno i soci (ma anche i Consiglieri di Amministrazione) non hanno avuto alcuna notizia sull'andamento economico semestrale della Cooperativa, e nemmeno su quello di fine anno. Nei due anni precedenti queste informazioni sono state fornite nei mesi di settembre (per il bilancio semestrale) e di dicembre (per quello annuale).  Oggi scopriamo il perchè.

Il documento che anticipa i dati di bilancio (peraltro privo di dettaglio) viene preceduto da una lezioncina introduttiva che ha lo scopo di "ammorbidire" e manipolare la batosta. Il risultato definitivo è, difatti, ancora più negativo di quello che avevo anticipato in un post di qualche mese fa. Nel 2011 la Cooperativa chiuderà il bilancio con un risultato negativo di -403.800 euro. Solitamente i dati economici vengono mostrati anche in relazione a quelli degli anni precedenti. Analizzare il trend aiuta a capire "dove stiamo andando".  Evidentemente quest'anno i dati sono peggiori e quindi si preferisce non mettere l'accento su quelli  degli anni precedenti, che sono comunque reperibili nel Portale della Cooperativa. 
Nel 2010 la perdita era stata di -321.000, quella del 2009 -387.000. Si registra, pertanto, una netta inversione di tendenza, con un peggioramento di 80 mila euro in un solo anno.  

Nella nostra comunità ci sono persone ben più preparate del sottoscritto, capaci di analizzare i dati, ma credo che tutti i soci, che pur sempre amministrano quantomeno una famiglia (e non è poco!) siano in grado di comprendere il significato dei dati macroeconomici. Ai soci viene detto di non preoccuparsi perchè questo dato negativo viene  bilanciato dal patrimonio della società, pari a oltre 6 milioni di euro. E' vero, fortunatamente, altrimenti i soci dovrebbero mettere i 400 mila di tasca loro,  e subito.  E' però anche vero che da 6 anni la gestione in passivo sta rosicchiando il valore di questo patrimonio. Se si continuasse così anche quei 6 milioni di euro rischierebbero di essere ridotti all'osso e il patrimonio dovrebbe essere venduto. Gli amministratori di oggi, un po' come i figli scapestrati di certi imprenditori di successo, si beano della presenza di questo patrimonio e non si preoccupano di intaccarlo con una gestione in passivo. Le formiche che ieri hanno costruito, vengono sostituite delle cicale che lentamente, consumano ciò che i loro predecessori hanno  realizzato. Inoltre, si potrebbe dire che le risorse, se ci sono, vanno utilizzate per una giusta causa.  Oggi i servizi della Cooperativa sono ridotti in pratica alla sola guardiania, anche perchè la gestione delle infrastrutture, che i cittadini finanziano con le loro tasse,  passerà agli enti pubblici e si è scoperto che la Cooperativa non avrebbe dovuto spendere quelle risorse.
Ci si dovrebbe domandare, quindi, con una gestione più accorta delle risorse esistenti oggi ed eventualmente future (lotti), quanti servizi in più potrebbero essere garantiti ai soci. Scrivete pure il vostro libro dei sogni: nuovi campi sportivi, sentieri attrezzati, un centro benessere, una casa per gli anziani, la piscina, la spiaggia di Poggio etc. i soldi per tutte queste cose c'erano, ma sono stati usati per altro: progetti, consulenze, personale male utilizzato etc.  

Un documento di bilancio, si sa, è composto da una mole impressionante di numeri, raggruppati secondo categorie e definizioni che non sempre risultano facilmente comprensibili da chi non ha una preparazione specifica. Ogni anno, quando si affrontano questi temi in assemblea, si fanno avanti alcuni personaggi che cercano di "spiegarci" come interpretarli. Il risultato solitamente è che un numero apparentemente negativo, in realtà non è poi tale, oppure un dato positivo nasconde una qualche negatività o qualche rischio non meglio specificato. Tutto dipende dal fatto che gli amministratori in carica siano graditi o meno da questi superesperti. Anche i numeri, che dovrebbero essere l'elemento più concreto e definito che esista, diventano "teoria" a Poggio dei Pini. 
Chi va alle assemblee ha assistito spesso a questo "teatrino". 

Anche in questo numero del notiziario si assiste al tentativo di manipolare i numeri. Il dato negativo non è quindi grave, perchè aggregando opportunamente certi costi e certi ricavi possiamo dire che la gestione ordinaria è addirittura in attivo. Il costo del personale non indice in modo eccessivo sul bilancio, anzi, è opportuno assumerne altro e incrementare gli stipendi. Tanto c'è il patrimonio. 

Oggi c'è molta più informazione di un tempo intorno all'amministrazione di Poggio.  Il Notiziario è tornato ad avere un formato simile al periodico che era stato negli anni 70 e 80 e abbiamo anche il Portale Internet, sebbene recentemente ridimensionato. Qualche anno fa (basta tornare al 2007) vigeva il silenzio più assoluto e il notiziario era composto da un unico foglietto privo di vere informazioni. I soci hanno sempre ricevuto poche informazioni su come venivano realmente spesi o investiti i soldi della Cooperativa. Per fare un esempio pochi hanno capito quanti soldi si siano buttati al vento con l'operazione "Poggio Sport" degli anni '90. Si parla di 400 mila euro sprecati. Non si sa nemmeno chi siano stati i responsabili di quel disastro e dubito che fossero marziani. Scarso risalto mediatico viene dato anche all'investimento di 300 mila euro effettuato a pochi giorni dal "cambio della guardia" nella gestione della Cooperativa, nel 2008. Quella somma è stata vincolata per 5 anni e quindi resa indisponibile ai "nemici" che subentravano alla guida della Cooperativa.  Oggi quel capitale ha perso il 10% del proprio valore e rende ai soci la bellezza dell'interesse EURIBOR, cioè 1,58%. Un vero affare.

Che dire poi dei soldi introitati con la vendita dei lotti degli ultimi 20 anni? Si parla di 8 milioni di euro. Non sono stati investiti in patrimonio produttivo, non sono stati utilizzati per fornire servizi ai soci, ma allora dove sono finiti? La risposta è contenuta proprio nel documento inviato dalla Cooperativa ai soci qualche giorno fa. Questi soldi sono stati  utilizzati per "ripianare" un bilancio che ogni anno va in rosso. Nei primi anni 90 la Cooperativa ha smesso di costruire serviti e infrastrutture, ma la sua "struttura" e i suoi costi si sono ingranditi. I ricavi non hanno mai coperto i costi e il conseguente deficit (in costante crescita) è stato ripagato con la vendita dei lotti.  La strategia per il futuro è bella pronta: utilizzeremo i proventi dei futuri lotti, se arriveranno, per ripianare il deficit.  Nessun nuovo servizio, nessun investimento. 

Due anni fa, per rimettere in sesto il bilancio, era stato chiesto un sacrificio ai soci, aumentando le entrate derivanti dalle quote. Era prevista anche una riduzione dei costi, ma evidentemente su questa operazione la nuova gestione ha preferito fare un passo indietro. Ma se la logica è quella di annullare tutte le delibere della gestione Cocco, come mai non si è anche ridotta la quota sociale?  Eppure alcuni attuali consiglieri di maggioranza si stracciarono le vesti e piansero il lamento greco in assemblea per protestare contro quell'aumento. E' evidente che l'amministrazione poggina segue le logiche della politica più che della coerenza. 

Insomma il segnale per i soci è chiaro.  Questo gruppo dirigente non ha alcuna idea gestionale innovativa rispetto al vecchio schema che prevede l'utilizzo dei soldi dei futuri lotti (che peraltro non sono ne certi, ne imminenti) per ripianare il deficit di una gestione che fornisce ai soci ben pochi servizi e che non è stata nemmeno in grado di mantenere in efficienza il patrimonio della società. 

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