E' stato chiamato "Il Ponte che non c'è" perchè, nonostante uno stanziamento immediato di 1 milione di euro (novembre 2008), i lavori per la sua costruzione sono iniziati solo a metà del 2011. Quasi tre anni persi principalmente in burocrazia. Il ponte avrebbe dovuto essere consegnato nel mese di dicembre 2011.
Nello scorso ottobre il fattaccio: cede una struttura in cemento armato appena realizzata. Qualcosa è andata storta e nessuno ha mai chiarito esattamente quali fossero le cause di quel clamoroso cedimento. Insomma di ponti se ne costruiscono molti e non capita spesso che si "affloscino" durante la costruzione. Da allora, i lavori sono stati interrotti per molti mesi, quindi si è cercato di "ritirare su" la struttura in cemento che aveva ceduto costruendo un complesso sistema di "bretelle".
Più di una persona, anche in questo blog, aveva espresso dubbi sulla possibilità di ripristinare una struttura in cemento armato danneggiata in quel modo e che fosse molto alto il rischio che quel tentativo non avesse un esito positivo. Il cemento non è plastilina. Tutte queste attività si sono svolte nel più totale disinteresse da parte della Cooperativa e dei residenti.
Strano posto Poggio dei Pini. Quando alla presidenza della Cooperativa c'era Giacomo Cocco, ogni evento negativo veniva attribuito alla Cooperativa: manca l'acqua? Vogliono chiudere il guado? I Lavori del Ponte non partono? I rifiuti non vengono ritirati? C'è freddo, c'è caldo, un meteorite potrebbe sfiorare la Terra? Il solito gruppetto talebano protestava con la Cooperativa.
Adesso la Cooperativa e il Comune osservano il disastro senza nemmeno fiatare, e va tutto bene.
La notizia di oggi è che non solo i lavori del ponte sono fermi, ma è sparito anche il cantiere.
Come mostrano le foto inviatemi dai sempre attenti lettori, nei pressi del ponte abbandonato è rimasta solo la gru. Sono sparite tutte le altre strutture e i macchinari del cantiere. Ovviamente nessuna traccia di tecnici e operai al lavoro.
Particolare della struttura lesionata con il cantiere abbandonato |
Tutto ciò è accaduto nel più totale silenzio. Non disponendo di notizie ufficiali, possiamo fare solo ipotesi e immaginare che fossero giustificati i dubbi espressi da chi riteneva che quella struttura danneggiata dovesse essere buttata giù e rifatta daccapo.
Lo smantellamento del cantiere è invece una pessima notizia che non sembra preannunciare niente di buono anche per il futuro. Potrebbe esserci un contenzioso tra l'impresa appaltatrice e la ditta che ha realizzato la struttura metallica lesionata. Nel nostro paese un contenzioso può durare anche dieci anni.
Nell'immediato sono curioso di vedere se i residenti continueranno a dormire e se Cooperativa e Comune continueranno a disinteressarsi di questo enorme problema come se i disagi dei cittadini e dei soci non li riguardassero.
1 commento:
circolano voci, purtroppo solo voci, che il cantiere riaprirebbe lunedi (domani). evidentemente è andato fuori per il weekend.
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