La notizia ha incominciato a girare nella rete l'11 ottobre scorso. E' stato Giacomo Mallus, l'unico consigliere comunale capoterrese che non si nasconde, esponendosi al confronto con i cittadini, ad annunciare la buona novella. "Questa sera Il Consiglio Comunale di Capoterra discuterà (e approverà.. incrociando le dita) la presa in carico di quasi 18 km di strade nella Lottizzazione Poggio di Pini ( Strada S.Barbara, Strada S.Gerolamo, Strada Genovesi, Strada Punta Sa Menta). E' un momento importante della storia del nostro paese. Dopo oltre 40 anni, l' Amministrazione con un atto deliberativo previsto nella Convenzione Poggio dei Pini, riconosce l'obbligo di gestire le opere di urbanizzazione in una delle prime lottizzazioni sorte a Capoterra alla fine degli anni 60."
A parte il tono propagandistico in stile "Emilio Fede", se la notizia fosse stata vera chi, come me, spinge da tempo per la normalizzazione e legalizzazione della situazione capoterrese, avrebbe potuto essere almeno parzialmente soddisfatto. L'annuncio, invece, era una patacca.
Si potrebbe facilmente obiettare che, in realtà, il Comune di Capoterra è obbligato dalla legge a prendere in carico, entro dieci anni dalla loro realizzazione, le opere di urbanizzazione di una lottizzazione. Non, quindi, una gentile concessione da parte del Comune, ma di un intervento che avviene con grave e colpevole ritardo.
Mallus come al solito si getta la zappa sui piedi da solo e ricorda che la lottizzazione risale alla fine degli anni 60. Ma chi ha pagato la manutenzione di queste infrastrutture per tutti questi decenni? L'hanno fatto gli stessi cittadini di Poggio dei Pini, pagando sia le tasse comunali che la quota sociale della Cooperativa. Quindi tassa doppia e Cooperativa che non eroga i servizi che dovrebbe, perche impegnata a fare il "Comune fantasma".
Bisogna anche ricordare altre cose opportunamente omesse. Le strade di Poggio sono lunghe 40 km, quindi l'intervento annunciato (18 lm) riguarda meno della meta della rete stradale. Niente illuminazione, niente fogne e niente acquedotto. I poggini continuano a pagare anche la bolletta elettrica dell'illuminazione stradale. Perche?
In pratica una minima percentuale di quell'insieme di opere di urbanizzazione che il Comune dovrebbe prendere in carico. Le strade vicinali (S. Barbara, dei Genovesi etc.) esistevano sin da prima della realizzazione della lottizzazione Poggio dei Pini. Pensate che al momento della stipula della prima convenzione, nel 1969, la giunta capoterrese di allora, temendo che i nuovi arrivati bloccassero le strade principali che portano alla chiesetta di S. Barbara e sull'omonimo monte, luoghi di culto e di cacciagione per i capoterresi, aveano espressamente previsto un rapido ritorno sotto il controllo del Comune della viabilità vicinale. Alla faccia della rapidità, sono passati 42 anni. Nel 2002, invece è stata siglata una ennesima convenzione nella quale si afferma chiaramente che tutte le opere di urbanizzazione primaria, eccetto i parcheggi, sono state realizzate e che il Comune si impegna a prenderle in carico entro alcuni anni.
Sempre Mallus, che evidentemente svolge anche una funzione di portavoce "non ufficiale" della maggioranza e riferisce opinioni che non si inventa, ma provengono dalla giunta, afferma che "in attesa del responso del giudice abbiamo compiuto questo primo passo. Prima di noi ...nessuno aveva assunto questa iniziativa...peraltro decisa da tempo. L'illuminazione sarà acquisita non appena la rete sarà collaudata e messa a norma... Fogne e acquedotto saranno presi in carico da Abbanoa come previsto dalla legge Galli.
E' il festival dell'autogol. Si ammette che questa delibera è stata emanata per "preparasi" alla sentenza del TAR, attesa nel mese di novembre. Una mossa strategica, non una decisione "sentita" e consapevole, che però si dice era stata decisa da tempo. Incorenza estrema. Le bugie bisogna saperle dire.
Poi ci si vanta anche di essere stati i primi a farlo, sottolineando quindi le colpe dei predecessori. Peccato che alcuni dei componenti della maggioranza solo li da 15 anni.
C'è poi il solito tentativo di giocare allo scaricabarile, in questo caso con Abbanoa. E' vero che il Gestore Unico è il destinatario finale di tutte le reti idriche e fognarie pubbliche, ma è anche vero che la rete di Poggio deve prima essere acquisita dal Comune e solo successivamente può essere trasferita ad Abbanoa. Se il Comune avesse preso in carico la rete di Poggio 20 anni fa oggi, probabilmente, sarebbe stata rifatta ex-novo con i fondi della Comunità Europea. Questo danno gravissimo va imputato a tutti quelli che non hanno preso in carico, ma anche quelli che nella Cooperativa non hanno fatto molto per consegnare le reti al Comune nei decenni passati. Non preoccupatevi, sono sempre gli stessi di oggi.
Grave invece affermare il falso: l'illuminazione e le strade di Poggio sono state regolarmente collaudate ed erano pertanto a norma al momento del collaudo. Sono state collaudate tutte quante e non solo i 18 km delle vicinali.
Purtroppo non è finita qui. La lettura della delibera emanata dalla giunta ha fatto emergere la "patacca". E' vero che il Comune si impegna a prendere in carico questi 18 km di strade vicinali, ma a patto che la Cooperativa elimini tutte le buche e gli avvallamenti, e che realizzi la segnaletica orizzontale e verticale in conformità con il codice della strada. In pratica il Comune pretende dalla Cooperativa oneri di sua competenza.
Qualcuno ha provato a minimizzare affermando che le strade sono quasi a posto.
E' credibile? L'asfalto è stato realizzato nel 1991, e sopra ci sono passate ben due alluvioni. Un computo effettuato dall'Ufficio Tecnico della Cooperativa nel 2009 ha stimato in circa 200 mila euro l'importo necessario al solo rifacimento di tratti più danneggiati in tutta la lottizzazione.
Notevole anche il fatto che la giunta, invece di prendersi in pieno le proprie responsabilità per questa delibera veramente ridicola, ha coinvolto il Comandante dei Vigili Urbani e il Responsabile del Settore lavori Pubblici che forse possono valutare la situazione delle strade, ma non hanno alcun titolo per porre condizioni sulla presa in carico di queste infrastrutture, competenza che, come sappiamo è del Giudice.
Insomma, una vera e propria farsa messa in piedi per confondere i cittadini, in particolare quelli di Poggio dei Pini che, ormai privi di alcun difensore, vengono presi per i fondelli. Si vuol far loro credere loro in un grande gesto di magnanimità da parte del Comune, ma in realtà, lo pagheranno sempre due volte, con le tasse comunali (IMU e IRPEF) e la quota sociale della Cooperativa.
E la Cooperativa che fa? Il gruppetto di Secchi, dopo avere fatto il possibile per impedire la cessione delle opere di urbanizzazione, annuncia con soddisfazione questa "vittoria" e si prepara ad accontentare il Comune in qualsiasi sua richiesta, basta che ci diate i lotti.
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