A due mesi dalla scomparsa di Ignazio Lecca, la Biblioteca Poggio dei Pini vuole ricordare lo scrittore e poeta che è stato tra i soci fondatori dell’istituzione e qui, nelle colline di Capoterrra, “lontano dalle periferie urbane degradate dai tentacoli della speculazione”, ha composto gran parte delle sue opere.
Nato a Villacidro nel 1945, Ignazio Lecca ha completato gli studi tecnici a Cagliari e ha iniziato a lavorare come libero professionista nei cantieri della nascente Costa Smeralda maturando quella visione critica verso le trasformazioni dell’ambiente naturale operate dall’uomo che ha traferito in gran parte delle sue opere. I successivi impieghi alla Montedison e alla Saras non hanno interrotto la sua produzione letteraria che, in questa prima fase, comprende poesie, testi teatrali e racconti radiofonici in italiano e in limba. Da trent’anni viveva a Poggio dei Pini dove ha composto i romanzi della maturità: L’Arca di Noè (1993); Le intime pietre (1995); Sentieri di città (1997); Tornare a Giarranas (1998); Nosu chi torraus a fueddai (1998) che gli è valso il premio Michelangelo Pira; Sciuliai umbra (1999); Sona, perda, sona (2002) dedicato alle sculture di Pinuccio Sciola; Quirino Irde stratega (2005).
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