Avviso i lettori che stanno per leggere un post autocelebrativo. Normale, dato che stiamo celebrando un compleanno, giusto? Alcune settimane fa ho pubblicato l'articolo n.500. Il prossimo 19 novembre il blog compirà 5 anni. Come tutti gli over 50, sono cresciuto in un mondo di carta, nel quale l'informazione veniva consumata, gettata via e perduta per sempre. Mi sembra ancora incredibile che tutti questi 500 articoli siano ancora online, consultabili uno per uno cliccando qui sulla destra. Anche se lentamente scivolano via dalla prima pagina del blog, vengono proposti ai lettori che usano i motori di ricerca.
La veste grafica del blog è cambiata pochissimo, a testimonianza del fatto che sono i contenuti a farla da padrone. Le visite (da non confondere con gli accessi) sono oltre 158 mila. I commenti, sin dal secondo anno, sono giocoforza filtrati, anche perchè la piattaforma Blogger di Google è molto popolare ed è soggetta a frequenti attacchi di spam. Qualcuno avverta di ciò i calunniatori del comitato "Peggio dei Pini".
Si tratta solo di numeri, che però mi forniscono lo spunto per rievocare, parlando delle mie esperienze personali, l'evoluzione dell'utilizzo di Internet nei settori della divulgazione culturale e dell'informazione. In un successivo articolo vorrei invece parlare del momento attuale che, con l'avvento dei social network e dei giornali on-line, registra una vera e propria rivoluzione del modo di informarsi e di comunicare.
Alcuni di voi forse conoscono le mie esperienze pionieristiche in questo settore, non tanto per avere realizzato siti e newsletter a partire dal 1996, cioè nella preistoria di Internet, quanto per avere intuito che questa tecnologia, allora circondata da un alone di sospetto, avrebbe avuto un impatto enorme in settori come la divulgazione culturale, l'informazione e la democrazia partecipativa. Non pensiate che fosse ovvio. Tutti voi conoscete Bill Gates, il creatore della Microsoft, del sistema operativo Windows e di tante altre tecnologie che lo hanno portato a diventare l'uomo più ricco del pianeta. Forse pochi di voi sanno che Bill Gates non credeva nella diffusione di Internet ed anzi, da buon opportunista quale è sempre stato, aveva provato a imporre una sorta di Internet privato, allora denominato MSN (Microsoft Network). Fortunatamente il suo tentativo non ebbe successo, proprio perchè stava cercando di togliere alla rete la sua caratteristica più importante: quella di appartenere a tutti.
Non è un caso che in quei tempi, non sospetti perchè non inquinati dalla politica e dal commercio, il sito Isola Sarda (www.isolasarda.com) abbia rappresentato uno dei primi esempi di pubblicazione telematica realizzata da un gruppo di persone che si sono incontrate nel web. Oggi lo chiameremmo social network. Quel sito disponeva anche di una newsletter tradotta in inglese dalla fantastica Adriana Ferrigno di Sidney, che per anni ha informato i molti anglofoni e discendenti di emigrati su ciò che accadeva nell'isola. Oggi fortunatamente l'informazione telematica abbonda e non c'è pubblicazione cartacea che non disponga di una sua versione on-line. Purtroppo non credo che esista una newsletter in inglese come quella di Isola Sarda.
Passando al settore culturale, nel 1996 ho partecipato alla fondazione della Biblioteca Poggio dei Pini che, grazie alla sensibilità innovatrice della sua ideatrice, Franca Camarda, e all'impegno del sottoscritto, è stata la prima biblioteca dell'isola a mettere a disposizione dei suoi visitatori opere multimediali su CD-ROM e connessione ad Internet.
In tempi più recenti è nato questo Blog (2007) che, aldilà delle tante discussioni, è riuscito a conseguire alcuni importanti risultati, contribuendo al salvataggio delle pinete di Poggio dei Pini dalla cementificazione, al supporto informativo durante l'alluvione del 2008 (anche per gli Enti regionali!), alla nascita della Associazione 22 ottobre e all'attivazione di contatti, prima inesistenti, tra cittadini residenti nelle varie lottizzazioni del Comune di Capoterra.
Nel 2009 ho invece realizzato e gestito per due anni il Portale della Cooperativa Poggio dei Pini, contenente e il sistema Helpdesk, che adesso è stato volutamente lasciato in uno stato vegetativo, come insegna la logica talebana che invita a distruggere tutto ciò che fanno i "nemici".
Certo, come tutte le pubblicazioni, inclusi i quotidiani, il blog solleva spesso problematiche irrisolte dalle varie amministrazioni con l'obiettivo di sensibilizzare queste ultime alla loro risoluzione. Non serve? Tutto funziona bene? C'è il ponte, i lavori di ripristino sono iniziati? Non credo.
Chi amministra, uno Stato, un Comune o una Cooperativa con quasi 1000 soci, non può pretendere di agire nel silenzio. Deve esporsi al confronto ed eventualmente alla critica, perchè le sue decisioni impattano, talvolta pesantemente, sulla qualità della vita dei cittadini. Proprio sulla base di questo principio, quando mi è stato proposto, ho accettato di passare dall'altra parte della barricata. Per ben tre anni ho avuto a che fare con alcuni personaggi che non frequenterei nemmeno se mi proponessero in alternativa di dormire in un covo di serpenti. Ho assistito, dal vivo, a festival dell'ipocrisia, viscide manovre e tradimenti. Un compendio del peggiore repertorio della politica nazionale concentrato una piccola realtà nella quale, secondo alcuni, non dovrebbero esserci grandi interessi. Non ho mai visto, invece, alcun buon padre di famiglia, ma solo qualche figlio.
Qualcuno non gradisce la critica, molto spesso perchè questa va a toccare interessi che si preferirebbe poter coltivare nel silenzio, oppure semplicemente perchè si preferisce la sicurezza dell'appartenenza a un qualche gregge (o casta, loggia, gruppo religioso etc.) che viene pilotato chissà come e chissà verso dove dal suo pastore.
Chi amministra, uno Stato, un Comune o una Cooperativa con quasi 1000 soci, non può pretendere di agire nel silenzio. Deve esporsi al confronto ed eventualmente alla critica, perchè le sue decisioni impattano, talvolta pesantemente, sulla qualità della vita dei cittadini. Proprio sulla base di questo principio, quando mi è stato proposto, ho accettato di passare dall'altra parte della barricata. Per ben tre anni ho avuto a che fare con alcuni personaggi che non frequenterei nemmeno se mi proponessero in alternativa di dormire in un covo di serpenti. Ho assistito, dal vivo, a festival dell'ipocrisia, viscide manovre e tradimenti. Un compendio del peggiore repertorio della politica nazionale concentrato una piccola realtà nella quale, secondo alcuni, non dovrebbero esserci grandi interessi. Non ho mai visto, invece, alcun buon padre di famiglia, ma solo qualche figlio.
Qualcuno non gradisce la critica, molto spesso perchè questa va a toccare interessi che si preferirebbe poter coltivare nel silenzio, oppure semplicemente perchè si preferisce la sicurezza dell'appartenenza a un qualche gregge (o casta, loggia, gruppo religioso etc.) che viene pilotato chissà come e chissà verso dove dal suo pastore.
A questo proposito mi piace citare una poesia di Bertand Russell:
Non smettete mai di protestare;
non smettete mai di dissentire,
di porvi domande,
di mettere in discussione i luoghi comuni,
i dogmi.
Non esiste la verità assoluta,
non smettete di pensare.
Siate voci fuori dal coro,
siate il peso che inclina il piano.
Un uomo che non dissente
è un seme che non crescerà mai.
4 commenti:
Cento di questi giorni!!
Auguri al Blog e complimenti a Giorgio per quanto ha fatto e continua a fare. Mi capita a volte di ascoltare qualcuno che storce il naso sul suo blog, accusandolo di imprecisioni, eccessi, giudizi arbitrarii.... E io mi domando sempre: chi li constringe a leggere il blog di Giorgio? Chi li spinge a farlo? Ci sono forse delle persone che li spingono? Spingitori di lettori, direbbe Guzzanti. Nessuno ci obbliga a leggere le oponioni personali di Giorgio Plazzotta: se lo facciamo, se lo facciamo in tanti da così tanti anni, se lo fanno anche coloro che non ne condividono le idee i modi gli obiettivi etc, c'è una sola ragione: le opinioni personali contenute in questo Blog "fanno opinione pubblica" e questo disturba molti, tutti quelli che temono l'opinione pubblica. Io penso che a Giorgio dobbiamo riconoscere la gran parte del merito di aver risvegliato le coscienze e le intelligenze di molti poggini che fino ad allora erano stati distratti o rassegnati. Gli dobbiamo molto. Lunga vita a lui e a tutti gli spiriti liberi.
Ti ringrazio per questo tuo impegno. Spesso hai contribuito a far conoscere a tanti soci l'andamento della nostra Cooperativa e a sopperire all'assenza di informazione da parte dei vertici.
franca
ringrazio tutti per i complimenti. Giuseppe è vero che nell'esprimere opinioni si emettono "giudizi arbitrari e si diffoncono informazioni parziali. Se ci pensiamo bene però tutti i giudizi sono arbitrari e tutte le informazioni sono parziali. A differenza di qualcuno io credo di accompagnare le mie opinioni con l'assoluta e comprovata assenza di interessi personali. Invito quindi i lettori ad ascoltare più punti di vista ed a verificare la presenza di "cricche" ed interessi vari dietro le cose che vengono dette, che saranno sempre parziali ed arbitrarie.
E' vero che qualcuno ha provato a gettare fango sul blog, ed in generale su tutti gli strumenti che hanno fatto circolare le informazioni. Dopo cinque anni di inutili tentativi di boicottaggio anche i signori del silenzio e della calunnia col passaparola hanno ceduto all'importanza della rete come strumento di comunicazione e sono improvvisamente comparsi nel web. Li ho accolti con un sorriso, qui c'è spazio per tutti.
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